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PROTEINE RIBELLI… (REBELS ARE WE...)

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Presentazione sul tema: "PROTEINE RIBELLI… (REBELS ARE WE...)"— Transcript della presentazione:

1 PROTEINE RIBELLI… (REBELS ARE WE...)
Un saluto e un augurio di curiosità culturale sempre viva… Dr. Stefano Gestri L.S. “Niccolò Copernico” Prato, 1

2 TABLE OF CONTENTS Abstrac Introduction Proteins folding
Proteic misfolding Amyloidoses Fibrils characterization Any question? Polyphenols: sources, metabolism and activities Fighting against the amyloidoses Conclusions Bibliography (and more) Looking forward… 2

3 ABSTRACT (I) Amyloidosis encompasses a large group of diseases characterized by tissue deposition of proteins generally assembled in antiparallel β-strands Over 20 human proteic molecules, intact or fragmented, have resulted amyloidogenic in vivo, and connected with disorders such as Alzheimer’s, Parkinson’s and type II diabetes diseases. Amyloidoses are often divided into neurodegenerative disorders, non-neuropathic localized amyloidoses and systemic amyloidoses 3

4 ABSTRACT (II) Polyphenols are nutraceuticals widely diffused in the human diet, and used in the phytopharmaceutical industry for their antioxidant properties According to their structure, they are divided in phenolic acids, flavonoids, stilbenes, and lignans Some of them are described as efficient in vitro inhibitors of amyloid fibril formation; several results suggest their possible future uses, in nutraceutical or pharmaceutical forms, for amyloidosis prevention or treatment 4 4

5 INTRODUCTION (I): THE BEGINNING
L'encefalopatia spongiforme bovina (BSE, ossia Bovine Spongiform Encephalopathy) fu scoperta nel Regno Unito nel 1986 Fa parte di un gruppo di malattie denominate encefalopatie spongiformi trasmissibili (TSE) S. Prusiner, Nobel per la medicina per la sua ricerca sui prioni, ha mostrato legami tra BSE e una variante della malattia di Creutzfeldt-Jakob (vCJD) che colpisce l’uomo Crescente numero di amiloidosi; termine di Virchow (1854); misfolding proteico; deposizione tissutale di strutture proteiche organizzate in foglietti β (spesso filamenti antiparalleli); folding anche cotraduzionale in ER e apparato del Golgi; deglicosilazioni di controllo; heat shock proteins; codice di folding; foldone (2 filamenti β + α-elica); paradosso di Levinthal; reazioni caratteristiche (birifrangenza in verde di luce polarizzata con CR, ThT), morfologia (varie EM da anni ‘50, AFM da 1986, DLS) e struttura secondaria (diffrazione raggi X ortogonali alle fibrille, NMR allo stato solido, EPR con sonde paramagnetiche, CD a 216 nm, con 1 mg FTIR in zona amide I /1700 cm-1 - di stretching carbonilico); protofibrille con α-sinucleina; membrane di 3-8 nm; ingresso di Ca2+

6 INTRODUCTION (I): CLINICAL DATA
Morbo di Alzheimer: si stima che entro il 2050 a livello mondiale ne sarà affetta 1 persona su 85 Negli adolescenti statunitensi il diabete di tipo 2 viene ormai diagnosticato con una frequenza simile al diabete di tipo 1… Crescente numero di amiloidosi; termine di Virchow (1854); misfolding proteico; deposizione tissutale di strutture proteiche organizzate in foglietti β (spesso filamenti antiparalleli); folding anche cotraduzionale in ER e apparato del Golgi; deglicosilazioni di controllo; heat shock proteins; codice di folding; foldone (2 filamenti β + α-elica); paradosso di Levinthal; reazioni caratteristiche (birifrangenza in verde di luce polarizzata con CR, ThT), morfologia (varie EM da anni ‘50, AFM da 1986, DLS) e struttura secondaria (diffrazione raggi X ortogonali alle fibrille, NMR allo stato solido, EPR con sonde paramagnetiche, CD a 216 nm, con 1 mg FTIR in zona amide I /1700 cm-1 - di stretching carbonilico); protofibrille con α-sinucleina; membrane di 3-8 nm; ingresso di Ca2+

7 PROTEINS FOLDING Struttura primaria, secondaria, terziaria e quaternaria delle proteine Folding cotraduzionale o (nella cellula eucariota) dal reticolo endoplasmatico all’apparato di Golgi Processo guidato dalle proteine chaperonine Foldone: 2 β-strand e 1 α-elica Paradosso di Levinthal (1968) Misfolding o aggregazione Crescente numero di amiloidosi; termine di Virchow (1854); misfolding proteico; deposizione tissutale di strutture proteiche organizzate in foglietti β (spesso filamenti antiparalleli); folding anche cotraduzionale in ER e apparato del Golgi; deglicosilazioni di controllo; heat shock proteins; codice di folding; foldone (2 filamenti β + α-elica); paradosso di Levinthal; reazioni caratteristiche (birifrangenza in verde di luce polarizzata con CR, ThT), morfologia (varie EM da anni ‘50, AFM da 1986, DLS) e struttura secondaria (diffrazione raggi X ortogonali alle fibrille, NMR allo stato solido, EPR con sonde paramagnetiche, CD a 216 nm, con 1 mg FTIR in zona amide I /1700 cm-1 - di stretching carbonilico); protofibrille con α-sinucleina; membrane di 3-8 nm; ingresso di Ca2+

8 PROTEIC MISFOLDING Aggregazione amiloide delle proteine: deposizione tissutale di strutture proteiche supramolecolari organizzate in foglietti β. Il tutto si evolve fino alla formazione di fibrille, il cui asse risulta perpendicolare ai filamenti β, paralleli o antiparalleli. Si parla di strutture cross β Sono stati elaborati algoritmi per il calcolo della propensione ad aggregare di una qualsiasi sequenza aminoacidica (per ogni aminoacido si determina Zagg, partendo dal contesto molecolare dei 3 aminoacidi precedenti e dei 3 successivi) Crescente numero di amiloidosi; termine di Virchow (1854); misfolding proteico; deposizione tissutale di strutture proteiche organizzate in foglietti β (spesso filamenti antiparalleli); folding anche cotraduzionale in ER e apparato del Golgi; deglicosilazioni di controllo; heat shock proteins; codice di folding; foldone (2 filamenti β + α-elica); paradosso di Levinthal; reazioni caratteristiche (birifrangenza in verde di luce polarizzata con CR, ThT), morfologia (varie EM da anni ‘50, AFM da 1986, DLS) e struttura secondaria (diffrazione raggi X ortogonali alle fibrille, NMR allo stato solido, EPR con sonde paramagnetiche, CD a 216 nm, con 1 mg FTIR in zona amide I /1700 cm-1 - di stretching carbonilico); protofibrille con α-sinucleina; membrane di 3-8 nm; ingresso di Ca2+

9 HISTORY Il termine amiloide fu introdotto nel 1854 dal medico tedesco Rudolph Virchow, che notò come anomali corpi tissutali del cervello si colorassero in blu pallido se trattati con iodio, e in violetto dopo la successiva aggiunta di acido solforico, e pensò si trattasse di cellulosa o amido. “Amido” deriva dal latino “amylum”, che, traducendo il termine greco “amylon”, indica un materiale “non macinato” Nel 1959 Friedereiche e Kekulè dimostrarono, valutandone l’alto contenuto in azoto, che la sostanza amiloide contiene proteine In vivo gli aggregati amiloidi risultano costituiti da proteine unite ad apprezzabili quantità di glicidi Crescente numero di amiloidosi; termine di Virchow (1854); misfolding proteico; deposizione tissutale di strutture proteiche organizzate in foglietti β (spesso filamenti antiparalleli); folding anche cotraduzionale in ER e apparato del Golgi; deglicosilazioni di controllo; heat shock proteins; codice di folding; foldone (2 filamenti β + α-elica); paradosso di Levinthal; reazioni caratteristiche (birifrangenza in verde di luce polarizzata con CR, ThT), morfologia (varie EM da anni ‘50, AFM da 1986, DLS) e struttura secondaria (diffrazione raggi X ortogonali alle fibrille, NMR allo stato solido, EPR con sonde paramagnetiche, CD a 216 nm, con 1 mg FTIR in zona amide I /1700 cm-1 - di stretching carbonilico); protofibrille con α-sinucleina; membrane di 3-8 nm; ingresso di Ca2+

10 AMYLOID FIBRILS FORMATION (ENERGY LANDSCAPE MODEL)
L’aggregazione sembra richiedere delle condizioni di parziale unfolding; può addirittura coinvolgere proteine o peptidi che nel loro stato nativo sono unfolded Spesso la fase d’accrescimento esponenziale è preceduta da una fase di latenza (lag phase) Protofibrille: perline in catene o anelli; 2-5 nm di diametro; costituite da 2-6 monomeri proteici Protofilamenti: 2-6 superavvolti in ogni fibrilla; 2-5 nm di diametro; costituiti dall’impilamento di uno o più strand b Fibrille: 7-13 nm di diametro; lunghezza micrometrica Crescente numero di amiloidosi; termine di Virchow (1854); misfolding proteico; deposizione tissutale di strutture proteiche organizzate in foglietti β (spesso filamenti antiparalleli); folding anche cotraduzionale in ER e apparato del Golgi; deglicosilazioni di controllo; heat shock proteins; codice di folding; foldone (2 filamenti β + α-elica); paradosso di Levinthal; reazioni caratteristiche (birifrangenza in verde di luce polarizzata con CR, ThT), morfologia (varie EM da anni ‘50, AFM da 1986, DLS) e struttura secondaria (diffrazione raggi X ortogonali alle fibrille, NMR allo stato solido, EPR con sonde paramagnetiche, CD a 216 nm, con 1 mg FTIR in zona amide I /1700 cm-1 - di stretching carbonilico); protofibrille con α-sinucleina; membrane di 3-8 nm; ingresso di Ca2+

11 FIBRILS TOXICITY I primi studi sull’aggregazione amiloide in vitro risalgono al 1998 Gli aggregati solubili (“inclusioni cellulari”, fino alle protofibrille) sono assai citotossici (forse scompaginano i 3-8 mm di fosfolipidi membranali, con ingresso di calcio e apoptosi) Sono citotossiche anche le fibrille mature (il termine è usato per lo più per strutture extracellulari) Crescente numero di amiloidosi; termine di Virchow (1854); misfolding proteico; deposizione tissutale di strutture proteiche organizzate in foglietti β (spesso filamenti antiparalleli); folding anche cotraduzionale in ER e apparato del Golgi; deglicosilazioni di controllo; heat shock proteins; codice di folding; foldone (2 filamenti β + α-elica); paradosso di Levinthal; reazioni caratteristiche (birifrangenza in verde di luce polarizzata con CR, ThT), morfologia (varie EM da anni ‘50, AFM da 1986, DLS) e struttura secondaria (diffrazione raggi X ortogonali alle fibrille, NMR allo stato solido, EPR con sonde paramagnetiche, CD a 216 nm, con 1 mg FTIR in zona amide I /1700 cm-1 - di stretching carbonilico); protofibrille con α-sinucleina; membrane di 3-8 nm; ingresso di Ca2+

12 AGGREGATING PROTEINS AND RELATED DISEASES
Amiloidosi umane (oltre 40): neurodegenerative localizzate non-neuropatiche sistemiche non-neuropatiche Il diabete di tipo 2 è un fattore di rischio per il morbo di Alzheimer (considerato “diabete di tipo 3”) Alcuni antidiabetici promuovono la neurogenesi e riducono la neuroinfiammazione Proteine non connesse a patologie che danno fibrille amiloidi (la prima nota dal 1998); fibrille anche da poli-L-lisina; proprietà generale di peptidi/proteine; Zagg (intorno di 7 AA) e Sagg; parziale unfolding (A-state o molten globule) o frammentazione, a pH acido; nucleazione senza semina (lag phase); fase esponenziale; fibrille da proteine native unfolded (peptidi Aβ) Oltre 40 amiloidosi umane (AD, diabete di tipo II, AL); inclusioni intracellulari; altri tipi di misfolding da ridotta disponibilità proteica o da anomalo trafficking

13 PROPERTIES OF THE AMYLOID AGGREGATES
Permettono di definire un aggregato proteico “fibrilla amiloide”, se copresenti: la birifrangenza in verde dopo la colorazione con Congo red (CR), la morfologia fibrillare e la predominanza di foglietti β Le fibrille amiloidi sono state studiate al microscopio elettronico a trasmissione (TEM, con potere risolutivo di 2 nm) negli anni ’50; sono state usate anche la STEM, la cryo-EM e l’AFM (microscopia a forza atomica, nata nel 1986, utile per la determinazione dello spessore) Informazioni sul diametro delle varie particelle presenti possono ottenersi anche dal dynamic light scattering (DLS) ThT fluoresce a 485 nm eccitando a 440; rivela protofilamenti e fibrille CR con red-shift e picco a 540 nm; HEWL diluito 1:20 Deconvoluzione di spettri CD; peptide ,13 mg/ml osservato nel lontano UV ( nm; si veda in particolare l’ellitticità a 216 nm) Diametro idrodinamico apparente; all’inizio ~0,4 mg/ml AFM su campioni μM; mica negativa; modalità contatto dinamico; altezze nanometriche in immagini topografiche

14 STUDYING AMYLOID AGGREGATES
Per la determinazione della struttura secondaria delle fibrille amiloidi la tecnica originariamente usata è stata la diffrazione dei raggi X Hanno poi contribuito: risonanza magnetica allo stato solido (SSNMR) e spin labeling sito-specifico accoppiato alla risonanza paramagnetica elettronica (SDSL-EPR) Meno costoso è risultato il dicroismo circolare (CD) - segnale a 216 nm Con quantitativi di proteina intorno al mg può essere utilizzata la spettroscopia infrarossa in trasformata di Fourier (FTIR); fa risparmiare campione la tecnica della riflessione totale interna attenuata (ATR) ThT fluoresce a 485 nm eccitando a 440; rivela protofilamenti e fibrille CR con red-shift e picco a 540 nm; HEWL diluito 1:20 Deconvoluzione di spettri CD; peptide ,13 mg/ml osservato nel lontano UV ( nm; si veda in particolare l’ellitticità a 216 nm) Diametro idrodinamico apparente; all’inizio ~0,4 mg/ml AFM su campioni μM; mica negativa; modalità contatto dinamico; altezze nanometriche in immagini topografiche

15 SCREENING ON AMYLOID AGGREGATES
Test del Congo red (CR) – segnale a 540 nm, descritto oltre 50 anni fa Dosaggio fluorimetrico tramite tioflavina T (ThT) – segnale a 485 nm, in seguito a red-shift ThT fluoresce a 485 nm eccitando a 440; rivela protofilamenti e fibrille CR con red-shift e picco a 540 nm; HEWL diluito 1:20 Deconvoluzione di spettri CD; peptide ,13 mg/ml osservato nel lontano UV ( nm; si veda in particolare l’ellitticità a 216 nm) Diametro idrodinamico apparente; all’inizio ~0,4 mg/ml AFM su campioni μM; mica negativa; modalità contatto dinamico; altezze nanometriche in immagini topografiche

16 …TO BE CONTINUED 16

17 AGAINST AMYLOID AGGREGATION
Il termine “nutraceutico” fu coniato nel 1989 dal medico Stephen DeFelice Talvolta si parla anche di alimenti funzionali Crescente numero di amiloidosi; termine di Virchow (1854); misfolding proteico; deposizione tissutale di strutture proteiche organizzate in foglietti β (spesso filamenti antiparalleli); folding anche cotraduzionale in ER e apparato del Golgi; deglicosilazioni di controllo; heat shock proteins; codice di folding; foldone (2 filamenti β + α-elica); paradosso di Levinthal; reazioni caratteristiche (birifrangenza in verde di luce polarizzata con CR, ThT), morfologia (varie EM da anni ‘50, AFM da 1986, DLS) e struttura secondaria (diffrazione raggi X ortogonali alle fibrille, NMR allo stato solido, EPR con sonde paramagnetiche, CD a 216 nm, con 1 mg FTIR in zona amide I /1700 cm-1 - di stretching carbonilico); protofibrille con α-sinucleina; membrane di 3-8 nm; ingresso di Ca2+

18 POLYPHENOLS: CLASSIFICATION
Oltre 8000 in natura; metaboliti secondari di piante, spesso con funzione difensiva Classificazione chimica di J. B. Harborne (anni ’80 del secolo scorso) Oltre 4000 flavonoidi (pigmenti dei fiori), talora glicosilati Oltre 200 antocianine (flavonoidi rosso-violetti) Analisi per lo più con HPLC/DAD/MS Acidi fenolici Acidi fenolici (idrossibenzoici e idrossicinnamici); classi flavonoidiche in base a ossidazioni su anello C e posizione sostituenti; flavanoli con catechine e proantocianidine, polimeri; tannini condensati e idrolizzabili (da acido gallico); O e qualche C-glicosilflavonoidi (Glu, Rha); antipatogeni, UV-protettivi, isolanti, irrobustenti; da Phe e Tyr; analisi con HPLC/DAD/fluorescenza/MS, riduzione di Folin-Ciocalteu (interferenze)

19 POLYPHENOLS: SOURCES AND BIOAVAILABILITY
Principali fonti alimentari: frutta e succhi di frutta, ortaggi, tè, cioccolata, vino rosso 1 g/die (2/3 di flavonoidi) Le fibre, i metalli bivalenti e le proteine ne diminuiscono la biodisponibilità Antiossidanti quali le vitamine C ed E possono ridurne la degradazione intestinale Fonti principali frutta, ortaggi, tè verde, vino rosso; 0,33 g/d di acidi fenolici e 0,66 di flavanoli+antocianine; resveratrolo in vino rosso; lignani del mammifero da microflora intestinale Più biodisponibili: naringina e isoflavoni; nel sangue 0,1-10 μM in 1,5-5,5 h; antocianidine e flavonoli assorbiti glicosilati; LPH β–glicosidasi per glucosilceramidi e lattosio; CBG anche in fegato per antocianine; EGCG degalloilata in saliva; proantocianidine assorbite dimeri o trimeri; UDPGT specie per isoflavoni; talora coniugazioni con GSH; ritrasporto in lume intestinale tramite ABC/MDR; escrezione urinaria dello 0,3-43%; emivita di h

20 POLYPHENOLS: METABOLISM
Il 75-99% dei polifenoli ingeriti non si ritrova nelle urine immodificato I flavonoli e le antocianidine possono essere assorbiti glicosilati Il ramnosio è staccato dalla α-ramnosidasi della microflora del colon Alcuni polifenoli possono essere assorbiti per trasporto attivo Massime concentrazioni ematiche dopo 1,5-5,5 h Coniugazione con acido glucuronico (soprattutto per gli isoflavoni) nel reticolo endoplasmatico Emivite di alcune ore Escrezione urinaria dei polifenoli: 0,3-43% Fonti principali frutta, ortaggi, tè verde, vino rosso; 0,33 g/d di acidi fenolici e 0,66 di flavanoli+antocianine; resveratrolo in vino rosso; lignani del mammifero da microflora intestinale Più biodisponibili: naringina e isoflavoni; nel sangue 0,1-10 μM in 1,5-5,5 h; antocianidine e flavonoli assorbiti glicosilati; LPH β–glicosidasi per glucosilceramidi e lattosio; CBG anche in fegato per antocianine; EGCG degalloilata in saliva; proantocianidine assorbite dimeri o trimeri; UDPGT specie per isoflavoni; talora coniugazioni con GSH; ritrasporto in lume intestinale tramite ABC/MDR; escrezione urinaria dello 0,3-43%; emivita di h CBG = Cytosolic beta-glucosidase (EC ) LPH = Lactase-phlorizin hydrolase (EC ) COMT = Catechol-O-methyltransferase (EC ) UDPGT = UDP glucoronosyl transferase (EC ) SULT = Phenol sulfotransferase (EC ) 20

21 POLYPHENOLS: BIOLOGICAL ACTIVITIES
I polifenoli sono usati come antiossidanti per preparati farmaceutici e alimentari (l’epicatechina gallato è la più efficace) L’ossidazione delle LDL sembra essere un fenomeno aterogenetico (i radicali liberi dell’ossigeno - ROS - sono in grado di perossidare gli acidi grassi polinsaturi); inoltre i polifenoli inducono vasodilatazione “Paradosso francese” I polifenoli sono stati testati contro il melanoma, i tumori della prostata e del seno I flavonoidi potrebbero essere impiegati contro la resistenza multipla alla chemioterapia dovuta al trasporto attivo (vedi glicoproteina P) fuori dalla cellula dei farmaci Alcuni polifenoli sono antifungini Antibatterici polifenolici sono noti da oltre 30 anni Alcuni polifenoli sono attivi contro virus erpetici, influenzali, dell’immunodeficienza I polifenoli si possono legare a proteine, glicidi, vitamine e minerali Nutraceutici (DeFelice, 1989) o alimenti funzionali; catechine più antiossidanti di ascorbato; terminatori di radicali, chelanti ioni metallici o scavenger dell’O; TRAP, ORAC, FRAP test e metodo CUPRAC (migliore: ECG); potere antiossidante globale…; deidratazione ininfluente; ossidazione LDL aterogenetica; radicali liberi dell’O perossidanti PUFA, staccati da fosfolipasi A2; paradosso francese; inibizione sintasi acidi grassi; agenti tumorali formanti ROS; inibizione della P-gp; antifungini, antibatterici (carie), antivirali (herpes); neuroprotezione e fitoestrogeni; legami reversibili o no (chinoni) con proteine/enzimi a pH≥7; tannini con 3 flavanoli e aminoacidi idrofobici+oligosaccaridi; tannini e glicidi; acido caffeico antitiamina, acido tannico precipita B12; tè-vino inibiscono assorbimento Fe(III); polifenoli tossici solo se 1-5% della dieta Curcumina capostipite (modelli interazione); inibitori poco, molto attivi e selettivi; resveratrolo fa degradare peptide Aβ; inibitori oligomerizzazione e/o formazione fibrille; proteine modello

22 POLYPHENOLS AND AMYLOIDOSES
Gli effetti neuroprotettivi dei polifenoli non sembrano dovuti al solo potere antiossidante I composti fenolici sembrano inibire in vitro la formazione di fibrille amiloidi (inibizione poco attiva, molto attiva, selettiva; della nascita di oligomeri, di oligomeri/fibrille, di fibrille) o destabilizzare le fibrille stesse Nutraceutici (DeFelice, 1989) o alimenti funzionali; catechine più antiossidanti di ascorbato; terminatori di radicali, chelanti ioni metallici o scavenger dell’O; TRAP, ORAC, FRAP test e metodo CUPRAC (migliore: ECG); potere antiossidante globale…; deidratazione ininfluente; ossidazione LDL aterogenetica; radicali liberi dell’O perossidanti PUFA, staccati da fosfolipasi A2; paradosso francese; inibizione sintasi acidi grassi; agenti tumorali formanti ROS; inibizione della P-gp; antifungini, antibatterici (carie), antivirali (herpes); neuroprotezione e fitoestrogeni; legami reversibili o no (chinoni) con proteine/enzimi a pH≥7; tannini con 3 flavanoli e aminoacidi idrofobici+oligosaccaridi; tannini e glicidi; acido caffeico antitiamina, acido tannico precipita B12; tè-vino inibiscono assorbimento Fe(III); polifenoli tossici solo se 1-5% della dieta Curcumina capostipite (modelli interazione); inibitori poco, molto attivi e selettivi; resveratrolo fa degradare peptide Aβ; inibitori oligomerizzazione e/o formazione fibrille; proteine modello

23 CONCLUSIONS Composti molto attivi come inibitori dell’aggregazione amiloide sono l’acido tannico e l’acido rosmarinico fra gli acidi fenolici, e l’epigallocatechina gallato, la keracianina, l’hinokiflavone e il cumestrolo fra i flavonoidi La coesistenza di più di una struttura fenolica (con molteplici possibilità di legami a idrogeno) sembra essere un requisito indispensabile In particolare gli antociani, stabili a livello gastrico, dove sono in parte già assorbiti, e in grado di attraversare la barriera ematoencefalica, risultano assai promettenti A livello di estratti vegetali gli effetti antiamiloidogeci sembrano essere più pronti e amplificati Il molecular modeling potrà fornire un valido aiuto nell’allestimento di screening I polifenoli sembrano dare tossicità a lungo termine solo quando rappresentano l’1-5% dell’alimentazione Nutraceutici (DeFelice, 1989) o alimenti funzionali; catechine più antiossidanti di ascorbato; terminatori di radicali, chelanti ioni metallici o scavenger dell’O; TRAP, ORAC, FRAP test e metodo CUPRAC (migliore: ECG); potere antiossidante globale…; deidratazione ininfluente; ossidazione LDL aterogenetica; radicali liberi dell’O perossidanti PUFA, staccati da fosfolipasi A2; paradosso francese; inibizione sintasi acidi grassi; agenti tumorali formanti ROS; inibizione della P-gp; antifungini, antibatterici (carie), antivirali (herpes); neuroprotezione e fitoestrogeni; legami reversibili o no (chinoni) con proteine/enzimi a pH≥7; tannini con 3 flavanoli e aminoacidi idrofobici+oligosaccaridi; tannini e glicidi; acido caffeico antitiamina, acido tannico precipita B12; tè-vino inibiscono assorbimento Fe(III); polifenoli tossici solo se 1-5% della dieta Curcumina capostipite (modelli interazione); inibitori poco, molto attivi e selettivi; resveratrolo fa degradare peptide Aβ; inibitori oligomerizzazione e/o formazione fibrille; proteine modello

24 SOME REFERENCES… Chiti F and Dobson CM, "Protein misfolding, functional amyloid, and human disease". Annu. Rev. Biochem. 75(75): Rivière C, Richard T, Vitrac X, Mérillon JM, Valls J and Monti JP, "New polyphenols active on beta-amyloid aggregation". Bioorg. Med. Chem. Lett. 18(2): Stefani M and Dobson CM, "Protein aggregation and aggregate toxicity: new insights into protein folding, misfolding diseases and biological evolution". J. Mol. Med. 81(11): Vendruscolo M and Dobson CM, "Towards complete descriptions of the free-energy landscapes of proteins". Philosophical transactions. Series A, Mathematical, physical, and engineering sciences 363(1827): ; discussion 24

25 FROM THE NETWORK 25

26 MISCELLANEA Richler Mordecai - La versione di Barney - Adelphy
A spasso con Daisy - di Bruce Beresford 26

27 YOUR FUTURE, OUR RESOURCE..
27 27

28 …e ad maiora! 28


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