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MAMMELLE Protocollo d’esame RM

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Presentazione sul tema: "MAMMELLE Protocollo d’esame RM"— Transcript della presentazione:

1 MAMMELLE Protocollo d’esame RM
Queste diapositive fanno parte di un corso completo e sono a cura dello staff di rm-online.it E’ vietata la riproduzione anche parziale

2 Cenni Anatomici

3 Questionario tipico Interventi chirurgici all’addome o al torace?
Traumi? Qual‘e’ il motivo specifico per cui viene eseguito l'esame? Esami precedenti con riscontri positivi Ha dolore in un punto specifico? Precedenti tumorali? Periodo del ciclo? Familiarita’? Trattamenti ormonali a lunga durata?

4 Situazioni e quesiti clinici piu’ comuni
Ormai l’RM mammaria ha molte indicazioni, tra le principali: Valutazione di lesione sospetta alla mammografia e ecografia Valutazione preoperatoria per lesione rilevata alla mammografia e ecografia Valutazione e controllo post operatorio Esame standard in mammelle con protesi Valutazione problematiche legate alle protesi

5 Preparazione del Paziente
L’esame deve essere eseguito preferibilmente nei primi 10 giorni del ciclo mestruale In molti centri viene fatta eseguire una preparazione farmacologica disinfiltrante Per effettuare la RM MAMMELLA il paziente deve essere preparato secondo le misure di sicurezza standard, quindi rimanere in calze mutande e maglietta, e o con camice monouso. E’ necessario predisporre un accesso venoso prima di posizionare il paziente nel magnete. L’immobilita’ assoluta e’ fondamentale, in relazione al fatto che verranno poi eseguite delle sottrazioni di immagine. La respirazione deve essere piu’ leggera possibile

6 Posizionamento sul lettino e bobine
L’esame viene eseguito con paziente Prono, e le mammelle adagiate in apposite cavita’ di cui sono dotate le bobine dedicate. A seconda delle apperecchiature l’entrata puo’ essere Head First o Feet first Alcuni fanno mantenere le braccia lungo i fianchi, altri le fanno posizionare ai lati del capo. Entrambe le mammelle devono essere posizionate in modo simmetrico, evitando piegature della pelle e della ghiandole stesse. Non devono essere compresse, ma se e’ possibile vanno immobilizzate in modo da evitare artefatti nel calcolo della eventuale sottrazione. CENTRATURA indicativamente al centro dell’altezza delle mammelle Si utilizzano le bobine specifiche dedicate alle mammelle

7 Piani di scansione Piano assiale: e’ ormai il piano piu’ utilizzato per le sequenze piu’ importanti di questo esame. Infatti e’ bilaterale e panoramico e non ha grossi problemi con le strutture artefattanti. 30-50 strati, da 2-3 mm, in coronale devono essere perpendicolari al piano sagittale mediano , in sagittale lungo il piano assiale delle mammelle. E’ importante avere un discreto margine inferiore ma soprattutto superiore, in modo da arrivare nel cavo ascellare per la valutazione dei linfonodi

8 Piani di scansione Piano sagittale: e’ un piano eseguito prevalentemente nello studio delle protesi, strati per lato, da 3-4mm, in assiale e coronale paralleli al piano sagittale mediano di ciascuna mammella. Gli strati devono coprire la zona interessata, oppure tutto il torace. E’ importante in caso di lesione infiltrante la parete toracica anteriore o posteriore

9 Piani di scansione Piano coronale: questo piano ormai e’ stato abbandonato negli studi standard, ormai sostituito dal piano assiale strati, da 2-3mm, in assiale e sagittale paralleli alla parete anteriore del torace Gli strati devono coprire tutte le mammelle, con un discreto margine posteriormente in modo da valutare eventuali linfonodi ascellari

10 Strutture artefattanti
Tutto il mediastino e il cuore in particolare. Respirazione Decodifica di fase Le impostazioni classiche sono: Sagittale: fase SI Coronale: fase SI a causa dell’obbligo ad usare fov rettangolare Assiale: fase RL con eventuali presaturazioni sup e inf

11 Protocollo MAMMELLA: AX TSE T2 DWIBS + ADC AX DYN T1 1 min x 7 volte
La sequenza su cui si basa tutto l’esame è l’acquisizione dinamica, che permette di ottenere delle curve di enhancement, con mappe a colori relative al wash-in e al wash-out di una lesione.

12 DINAMICHE Esistono 2 correnti di pensiero differenti per quel che riguarda le immagini dinamiche: Non fat sat: questa tecnica obbliga ad eseguire la sottrazione di immagine per poter individuare facilmente le lesioni Vantaggi: maggior velocita’ o maggior risoluzione, nessun artefatto di saturazione del grasso Svantaggi: necessita’ di esguire le sottrazioni del grasso, con possibili artefatti da sottrazione in caso di movimento Fat sat: questa tecnica permette di eseguire l’analisi dei dati direttamente sulle immagini native, anche se e’ comunque possibile eseguire e lavorare sulle sottrazioni Vantaggi: analisi dei dati direttamente sulle immagini native, minori problemi in caso di movimento del paziente Svantaggi: minor velocita’/risoluzione, artefatti da saturazione del grasso

13 DINAMICHE Sulla consolle di refertazione il radiologo posizionera’ delle roi a livello delle eventuali zone di enhancement, per studiarne le caratteristiche nel tempo.

14 Studio delle protesi Lo studio delle mammelle con protesi si esegue in modalita’ standard. Lo studio delle protesi ed eventuali difetti delle stesse avviene invece con modalita’ differenti. In particolare lo studio puo’ essere eseguito senza mdc, e vengono eseguite sequenze in sagittale tse t2

15 Studio del silicone Molto utili le sequenze che permettono di visualizzare solo il silicone quando le protesi sono costruite con questo materiale. Per ottenere questo risultato si esegue una sequenza STIR (che sopprime il grasso) con un impulso di soppressione dell’acqua, che sopprime tutti gli altri tessuti. Il silicono non viene soppresso perche’ ha un picco di risonanza lievemente differente da quello dell’acqua e del grasso.


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