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Il Bilancio sociale nelle imprese e negli Enti Locali

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Presentazione sul tema: "Il Bilancio sociale nelle imprese e negli Enti Locali"— Transcript della presentazione:

1 Il Bilancio sociale nelle imprese e negli Enti Locali
...nella scuola? Franco De Anna

2 per una definizione ……. Nell’impresa il Bilancio Sociale è uno strumento di rendicontazione più estesa di quella usuale, limitata agli aspetti economici e finanziari, che rende conto in dimensione sia consuntiva che programmatica, della mission, delle strategie formulate, dei processi operativi adottati, dei risultati prodotti e degli effetti determinati dalla sua attività, integrando tre dimensioni essenziali come quella economica, sociale e ambientale, rivolta alla pluralità degli stakeholders (dei portatori di interessi intesi in senso lato) che interagiscono in vario modo con l’impresa stessa. E’ adottato volontariamente ma esistono alcuni standard internazionali Franco De Anna

3 per una definizione ……. Nel settore pubblico il Bilancio Sociale è uno strumento per dar conto ai cittadini del proprio operato, rendendo trasparenti e comprensibili all’esterno i programmi, le attività e i risultati raggiunti. È uno strumento adottato volontariamente, ma che integra i documenti e la comunicazione pubblica prevista delle norme, sia contabili e finanziarie, sia di salvaguardia della pubblicità e trasparenza dell’amministrazione. Franco De Anna

4 Il Bilancio sociale nelle imprese e negli Enti Locali una “filosofia”
Finalità del bilancio sociale Offrire agli stakeholders informazioni adeguate, attendibili e controllabili. Sviluppare il dialogo fra l’impresa/ente e gli stakeholder. Promuovere all’interno dell’impresa/ente il senso di responsabilità sociale. Contribuire al miglioramento continuo dei rapporti fra l’impresa/ente e gli stakeholders Finalità del bilancio sociale ¡     Offrire agli stakeholder informazioni adeguate, attendibili e controllabili. ¡     Sviluppare il dialogo fra l’ente e gli stakeholder. ¡     Promuovere all’interno dell’ente il senso di responsabilità sociale. ¡     Contribuire al miglioramento continuo dei rapporti fra l’ente e gli stakeholder. L’informazione è adeguata quando consente agli stakeholder di: ¡     Conoscere l’ente, anche in quegli aspetti che non emergono dalle fonti tradizionali di comunicazione (es. il bilancio d’esercizio). ¡     Condividere i valori che ispirano il comportamento dell’ente e gli obiettivi che si prefigge di conseguire. ¡     Apprezzare l’impegno profuso nello svolgimento delle attività e la capacità dimostrata nel raggiungimento di risultati previsti. ¡     Considerare positivamente il rapporto con l’ente. Principali standard internazionali ¡     SA8000 ¡     AccountAbility 1000 – AA1000 ¡     Global Reporting Iniziative – GRI ¡     Gruppo Bilancio Sociale - GBS Franco De Anna

5 L’informazione è adeguata quando consente agli stakeholder di:
Conoscere l’impresa/ente, anche in quegli aspetti che non emergono dalle fonti tradizionali di comunicazione (es. il bilancio d’esercizio). Condividere i valori che ispirano il comportamento dell’impresa/ente e gli obiettivi che si prefigge di conseguire. Apprezzare l’impegno profuso nello svolgimento delle attività e la capacità dimostrata nel raggiungimento di risultati previsti. Considerare positivamente il rapporto con l’impresa/ente. Franco De Anna

6 Standard internazionali
ISAE (Institute of Social and Ethical Accountability) ha prodotto AA1000 standard di processo GRI (Global Reporting Initiative) in partnership con le Nazioni Unite ha prodotto “linee guida” internazionali per la redazione di report sulle prestazioni economiche, ambientali e sociali sostenibili; CEPAA (Council for Economic Priorities Accreditation Agency) ha emesso uno standard internazionale SA8000 il CSR Europe che ha prodotto linee guida per la Corporate Social Responsability; GBS (Gruppo di Studio del Bilancio Sociale), italiano che ha emesso, nel 2001 linee guida “Principi di redazione del Bilancio Sociale” Franco De Anna

7 Rendicontare nel settore pubblico per superare:
Deficit di trasparenza dell’azione e dei risultati delle amministrazioni che non consente ai cittadini di valutarne le prestazioni rispetto alla missione fondamentale Deficit di esplicitazione delle finalità della propria azione, delle politiche edelle strategie, spesso occultate nella genericità dei “programmi politici” tesi semplicemente a sollecitare il consenso Deficit di misurazione dei risultati, in generale limitata più alla rilevazione contabile che non alla valutazione delle politiche realizzate e dei loro effetti sociali. Franco De Anna

8 Rendicontare nel settore pubblico per superare:
Deficit di comunicazione che non consente di organizzare un flusso di informazioni fruibili e significative verso gli interlocutori sociali, sagomato secondo le diverse especificità degli interessi che rappresentano ed esprimono. Deficit di governance e di raccordo tra i diversi livelli di governo e le diverse titolarità che presiedono alla erogazione di servizi in un contesto di accentuata complessità Deficit di legittimazione e di fiducia da parte dei cittadini e delle imprese verso le amministrazioni pubbliche spesso genericamente accomunate nella categoria dell’inefficienza Franco De Anna

9 La rendicontazione sociale
Franco De Anna

10 Rendicontazione sociale nella scuola
Consolidare e potenziare strumenti e interpretazioni dell’autonomia Miglioramento e padronanza degli strumenti di “controllo” Miglioramento e padronanza degli strumenti di programmazione Potenziamento della comunicazione sociale Franco De Anna

11 Consolidare e potenziare strumenti e interpretazioni dell’autonomia
Con il richiamo costituzionale all’autonomia le istituzioni scolastiche entrano a fare parte del sistema di “governo misto” (governance) della produzione dei servizi di istruzione e formazione Ciò le sottopone ad una triplice “tensione” in termini di mission, di strategie, di obbiettivi Verso l’Amministrazione Centrale Verso il sistema delle autonomie locali Verso i cittadini dell’insediamento territoriale in una situazione (per ora) di particolare debolezza (economie di scala, massa critica di risorse…) Franco De Anna

12 Consolidare e potenziare strumenti e interpretazioni dell’autonomia
Cultura organizzativa, consapevolezza del ceto professionale, strumentazione operativa e organizzativa, ambiti di definizioni strategiche sono in fase di “apprendimento istituzionale” Il riferimento, teorico ed operativo, di tale apprendimento istituzionale dell’Autonomia è innanzitutto la “domanda sociale”. La rendicontazione sociale, la sua metodologia, i suoi processi sono in grado di supportare il processo di passaggio ad una interpretazione “matura” dell’autonomia Franco De Anna

13 Miglioramento e padronanza degli strumenti di “controllo”
Nel sistema dell’Autonomie il monitoraggio, la valutazione ed il controllo hanno sempre due dimensioni: sistemica e “molecolare”. Si stanno moltiplicando i progetti e le attività di controllo e valutazione da parte dell’Amministrazione scolastica Monitoraggi puntiformi e ripetuti Controlli prevalentemente orientati alle variabili amministrative e contabili Destinati a ricostruire grandi aggregati informativi e informazioni standardizzate Non vi è “restituzione” delle informazioni (anche per le caratteristiche del sistema informativo MIUR) alla dimensione “molecolare” in grado di promuovere miglioramento e riprogettazione a livello di Istituzione scolastica Franco De Anna

14 Miglioramento e padronanza degli strumenti di “controllo”
Attività necessarie e positive sotto il profilo dell’efficienza amministrativa ma con due limiti Si costituisce l’Amministrazione come “polarità gravitazionale” delle rendicontazione Si trascura la funzione di feed back della rendicontazione per le scuole stesse La rendicontazione sociale invece Ripropone i cittadini come riferimento primario del “render conto” Favorisce la restituzione della dimensione molecolare, operativa, di autocontrollo e miglioramento del monitoraggio e della valutazione Franco De Anna

15 Miglioramento e padronanza degli strumenti di programmazione
Le fasi della rendicontazione sociale Franco De Anna

16 Potenziamento della comunicazione sociale
I difetti della comunicazione istituzionale Ritualizzazzione del POF e della interlocuzione relativa Il POF spesso contiene ciò che “non può non essere detto” piuttosto che specifiche identitarie di mission, strategie e obbiettivi Il POF è spesso prodotto autoreferenziale del ceto professionale L’interlocuzione sociale è spesso limitata agli “utenti” primari (studenti e famiglie) L’informazione finanziaria e contabile è spesso “sganciata” da quella progettuale, dai suoi risultati e dai suoi effetti L’informazione contabile ha interlocutori solo “interni” Franco De Anna

17 Potenziamento della comunicazione sociale
Le “correzioni” indotte dalla rendicontazione sociale Implica la ricostruzione di una “catena di senso” tra le dichiarazioni di mission e strategie, la progettazione offerta e l’uso delle risorse economiche Implica l’interlocuzione sociale in fase di programmazione e in fase di apprezzamento dei risultati Implica una rendicontazione economica diretta a presentare il “valore distribuito” dall’attività della scuola su “tutti” gli interlocutori sociali. Allarga l’interlocuzione (e dunque “legittima”la scuola) in termini di multistakeholders: sia in termini di output (ciò che la scuola produce verso i cittadini) sia in termini di input (come la scuola e le sue strutture possono essere utilizzate per le attività dei cittadini in termini di istruzione e formazione, attività culturali, sociali, sportive ecc… e cosa da essi riceve) Franco De Anna

18 Gli strumenti di comunicazione nella scuola
Contenuto informativo Destinatari Limiti informativi Piano dell’Offerta Formativa Identità della scuola, Valori, Mission, Strategie, Scelte didattico pedagogiche, Modello organizzativo, Progettazione formativa annuale Docenti Studenti Famiglie Organismi di gestione, Pubblico E’ indicativo delle intenzioni e dei programmi ma non informa sui risultati precedenti, Non contiene informazioni sulle risorse economiche ed umane, E’ fortemente orientato agli interlocutori interni Regolamento interno Norme di comportamento della “popolazione interna Docenti , Studenti, Personale Orientato agli interlocutori interni Programma Annuale (preventivo) Entrate e spese classificate per: programmi e progetti (in accordo con POF); Funzioni e servizi Organismi di gestione, Amministrazione, Organismi di controllo Significativo sotto il profilo delle poste generali, Non predisposto per contabilità analitica, Rivolto quasi esclusivamente ad interlocutori interni Relazione del D.S. sul Piano di Attività annuale Obbiettivi perseguiti e risorse di Bilancio, articolate per progetti, Risultati attesi, Guida alla lettura del preventivo Organismi di gestione Organismi di controllo Raramente i risultati attesi sono corredati da indicatori di performance, Spesso il nesso tra risorse e articolazione per progetti è nominale, riportando semplicemente le etichette relative del POF Consuntivo Entrate articolate per “natura”, spese articolate per Programmi e progetti, Funzioni e servizi Risultati della gestione finanziaria Rivolto quasi esclusivamente a interlocutori interni Prevalenza dell’informazione contabile, assenti istituzionalmente indicatori di efficacia ed efficienza (se vi sono è scelta della scuola) Piano dell’Offerta Formativa Identità della scuola Valori Mission Strategie Scelte didattico pedagogiche Modello organizzativo Progettazione formativa annuale Docenti Studenti Famiglie Organismi di gestione Pubblico E’ indicativo delle intenzioni e dei programmi ma non informa sui risultati precedenti Non contiene informazioni sulle risorse economiche ed umane E’ fortemente orientato agli interlocutori interni Regolamento interno Norme di comportamento della “popolazione interna” Docenti Personale Orientato agli interlocutori interni Programma Annuale (preventivo) Entrate e spese classificate per: programmi e progetti (in accordo con POF) Funzioni e servizi Amministrazione Organismi di controllo Significativo sotto il profilo delle poste generali Non predisposto per contabilità analitica Rivolto quasi esclusivamente ad interlocutori interni Relazione del Dirigente sul Piano di Attività annuale Obbiettivi perseguiti e risorse di Bilancio, articolate per progetti Risultati attesi Guida alla lettura del preventivo Organismi di gestione Organismi di controllo Rivolto quasi esclusivamente a interlocutori interni. Raramente i risultati attesi sono corredati da indicatori di performance Spesso il nesso tra risorse e articolazione per progetti è nominale, riportando semplicemente le etichette relative del POF Consuntivo Entrate articolate per “natura”, spese articolate per Programmi e progetti Risultati della gestione finanziaria Organismi di gestione Organismi di controllo Amministrazione Rivolto quasi esclusivamente a interlocutori interni Prevalenza dell’informazione contabile Assenti “istituzionalmente” parametri gestionali di efficienza ed efficacia della spesa (se vi sono è per scelta della scuola) Relazione del Dirigente sul consuntivo Risultati della gestione articolati per obbiettivi e progetti Guida al rendiconto contabile Organismi di gestione Spesso assenti le valutazioni di ricaduta sulla gestione successiva e sul POF

19 Gli stakeholders per la scuola
Franco De Anna

20 Un prospetto di Bilancio Sociale

21 Gli indicatori di performance
Devono costituire informazione significativa e specifica per gli interlocutori sociali (interrogare e rispondere agli interessi e bisogni specifici Devono essere ripetibili e confrontabili nel tempo e tra diverse istituzioni scolastiche (promuovere benchmarking e apprezzamenti di miglioramento) Possono essere quantitativi e qualitativi, di carattere economico e relativi ai risultati formativi Sono oggetto di un lavoro costante di raffinazione alla ricerca della semplicità e della significatività Franco De Anna

22 Gli indicatori di performance
Possono essere rilevati e definiti Con l’osservazione su variabili oggettive del funzionamento e dei risultati della scuola Con osservazioni sulle percezioni degli interlocutori (questionari, interviste, focus groups) Devono essere selezionati attraverso un lavoro organizzato stabilmente (responsabilizzazione del management, gruppi di lavoro…) Franco De Anna

23 Esempi di indicatori. Economici

24 Esempi di indicatori Non economici
Risultati non finanziari: numero iscrizioni e suo andamento nel tempo tasso di abbandono degli studenti tasso di promozioni e bocciature giudizi e votazioni in uscita secondo standard interni giudizi e votazioni in uscita secondo comparazione con standard nazionali miglioramento degli standard formativi personalizzazione dei curricoli e insegnamento individualizzato miglioramento della responsabilizzazione degli studenti miglioramento della integrazione degli studenti svantaggiati valorizzazione delle eccellenze Franco De Anna

25 Esempi di indicatori Non economici
Indicatori chiave di prestazione non finanziari Tasso di assenteismo studenti Tasso di successo degli ex studenti nella scuola successiva e/o nell’università e nel lavoro Tempi di fornitura di informazioni (certificati, documenti, pratiche…) Tempi di predisposizione e carattere degli strumenti essenziali di organizzazione del servizio (formazione classi, orari, rapporti scuola-famiglia…) Tempo di sviluppo di un nuovo servizio (da quando se ne rileva la necessità alla sua erogazione) Tempo di durata effettiva del servizio rispetto al programmato (al netto delle interruzioni) Franco De Anna

26 Esempi di indicatori Non economici
Indicatori di prestazione di servizi e progetti (partecipanti, costo per ora di erogazione o realizzazione, costo per partecipante. Beneficiari, ….) Efficacia nella comunicazione (indicatori di partecipazione, di gradimento, di messaggi inviati e recepiti, visitatori del sito web…) Incremento delle misure di tutoring Introduzione di pluralità di metodologie didattiche innovative fondate su best practices Utilizzo di nuove tecnologie nella didattica Partecipazione genitori partecipazione alunni Franco De Anna

27 Esempi di indicatori Non economici
Risorse esterne Prestazioni dei fornitori (collaborazioni, docenze esterne, servizi di manutenzione e assistenza Numero delle partnership Numero e descrizione delle soluzioni innovative di prodotto/servizio generate dal partner Numero e carattere dei miglioramenti attuati in partnership Franco De Anna

28 Esempi di indicatori Non economici
Tecnologia Indici di dotazione informatica (n.° computer, ore alunno/Postazione…) Indice di utilizzo delle strutture informatiche nell’insegnamento (ore per disciplina….) Tasso di incremento o sostituzione delle attrezzature Tasso di innovazione delle attrezzature Franco De Anna

29 Esempi di indicatori Non economici
Risorse strutturali Miglioramento del layout ambientale per favorirne gli allievi Miglioramento e adattamento del layout ambientale per favorirne l’uso allargato alla cittadinanza Tasso di utilizzazione delle strutture ambientali Tasso di anomalie /difettosità di dispositivi ed attrezzature Metri quadri coperti per alunno Metri quadri di palestra disponibili per alunno Allievi per classe/docente Franco De Anna

30 Esempi di indicatori Non economici
Gestione delle informazioni e accessibilità conoscenze accessibilità integrità tempestività condivisione ed utilizzo delle conoscenze informazioni strutturate gestite dal sistema informativo interno all’istituto Franco De Anna


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