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Rischio Aritmico nello Scompenso Cardiaco

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Presentazione sul tema: "Rischio Aritmico nello Scompenso Cardiaco"— Transcript della presentazione:

1 Rischio Aritmico nello Scompenso Cardiaco
Dott. M. Viscusi A.O.R.N. San Sebastiano U.O.C. Elettrostimolazione ed Elettrofisiologia Dipartimento di Scienze Cardiologiche

2 Morte Improvvisa / Definizione
Morte naturale, preceduta da improvvisa perdita della conoscenza, che si verifica entro 1 ora dall’inizio dei sintomi, in soggetti con o senza cardiopatia nota preesistente, ma in cui l’epoca e la modalità di morte sono imprevedibili. Myerburg RJ, Castellanos A 1980; Task-force on SD of ESC. Eur Heart J 2001; 22:

3 FILIPPIDE muore improvvisamente subito dopo aver
PROBLEMA ANTICO ! FILIPPIDE muore improvvisamente subito dopo aver annunciato agli Ateniesi la vittoria di MARATONA

4 Dimensioni del Problema

5 MI - Epidemiologia Incidenza variabile da 0.36 a 1.28 per 1000 Abit. x anno (in rapporto a tipo di popolazione studiata) In Paesi industrializzati incidenza complessiva annuale di 1 per 1000 Abit. In Italia: studio FACS (Friuli) incidenza di 0.95 casi x 1000 Abit. X anno; Progetto vita Piacenza (Emilia) 1.10 AC extraospedalieri x 1000 Abit. x anno

6 MI – Stima Numero Casi x Anno
Stati Uniti  Europa  Germania  Italia 

7 Italia  1 caso ogni 9 minuti
MI – Incidenza Italia  caso ogni 9 minuti

8 MI – Incidenza per Regione
Trentino  1 caso ogni 9 ore Lombardia  1 caso ogni 57 minuti Friuli  1 caso ogni 7 ore Veneto  1 caso ogni 2 ore Piemonte  1 caso ogni 2 ore Liguria  1 caso ogni 5 ore EmiliaRomagna  1 caso ogni 2 ore e 20 Marche  1 caso ogni 6 o Toscana  1 caso ogni 2 ore

9 MI – Incidenza per Regione
Umbria  1 caso ogni 10 ore Lazio  1 caso ogni ora e 1/2 Abruzzo  1 caso ogni 9 ore Campania  1 caso ogni ora e 20 Puglia  1 caso ogni 2 ore Molise  1 caso ogni 26 ore Basilicata  1 caso ogni 14 ore Calabria  1 caso ogni 4 ore Sicilia  1 caso ogni ora e 1/2 Sardegna  1 caso ogni 5 ore

10 Cause di Morte in Italia
Morti Totali  (100%) Morti x M Cardiovasc  (43%) Morti Improvvise  (10.2%) Dati ISTAT 2000

11 Confronto tra Morte Improvvisa ed Altre Cause di Morte in Italia
Tumori Bronchi/Polmoni  (5.5%) Tumori Colon/Retto  (2.9%) Tumori mammella  (1.9%) Cause Accidentali/Violente  (4.4%) Ictus  (12%) Infarto miocardico  (6.3%) Morti Improvvise  (10.2%) Dati ISTAT 2000

12 Morte Improvvisa vs Altre Cause di Morte
Dati Italia Morti per anno Dati ISTAT 2000

13 MI – Epidemiologia / Italia
Incidenza  1 x 1000 Abit. Numero casi x anno  Numero casi x giorno  1 caso ogni 9 minuti 10 % di tutte le cause di morte 40 % di tutti i decessi x causa cardiaca

14 Cause e Meccanismi Elettrogenetici

15 MI – Eziologia Causa principale MI (90% dei casi)
Patologia cardiovascolare (cosiddetta MI cardiaca) Cardiopatia coronarica  % Cardiomiopatia Dilatativa / Ipertrofica  % Cardiopatia Iperteniva / Valvolare / Sindromi Aritmogene Ereditarie/ ecc  % Assenza di Cardiopatia Organica  %

16 Aritmie Fatali: Eziologia
80% Malattie Coronariche 5% Altre* 15% Cardiomiopatie Heikki et al. N Engl J Med, Vol. 345, No. 20, 2001. * ion-channel abnormalities, valvular or congenital heart disease, other causes

17 L’evento finale responsabile della MI è nel 90% dei casi un’aritmia.
MI - Patogenesi L’evento finale responsabile della MI è nel 90% dei casi un’aritmia.

18 MI - Patogenesi Il ritmo registrato nei pz risuscitati da Arr. Card. extraospedaliero o nei pz deceduti improvvisamente durante registraz. Holter è una TVS/FV nel 75-80%, una bradiaritmia nel 15-20% e una dissociazione elettromeccanica nel 5% dei casi

19 MI-Aritmie Responsabili
Bradiaritmia 15-20% Dissociazione Elettromeccanica 5% Tachiaritmia Ventricolare (TV/FV) 75-80%

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24 MI / Successione di Eventi
6:02 AM 6:05 AM 6:07 AM 6:11 AM

25 Condizioni Cliniche Cardiopatia Coronarica Cardiomiopatia Ipertrofica
Cardiomiopatia Dilatativa Cardiopatia Valvolare Cardiopatia Ipertensiva Sindromi Aritmogene Ereditarie (CMAVD, Sindrome da QT lungo, Sindrome di Brugada, TV polimorfa catecolaminergica) Altre (Cuore d’atleta, Cuore normale, ecc.)

26 Opzioni Terapeutiche

27 Prevenzione Secondaria
Opzioni Terapeutiche Prevenzione Secondaria Prevenzione Primaria

28 Morte Improvvisa Prevenzione Secondaria
Pz che hanno già presentato episodi spontanei di aritmie ventricolari sostenute (TVS, FV, TdP)

29 Terapia Farmacologica Terapia Non Farmacologica
Opzioni Terapeutiche Terapia Farmacologica Terapia Non Farmacologica

30 MI / Terapia Non Farmacologica
Rivascolarizzazione Miocardica Defibrillatore Impiantabile Ablazione Transcatetere Chirurgia delle Aritmie

31 Defibrillatore Impiantabile: ICD
Misura estremamente efficace per Interrompere AV Maligne Ridurre Morte Improvvisa

32 ICD x Prevenzione Secondaria: Studi Clinici RC
DUTCH AVID CIDS CASH METANALISI

33 MI / Prevenzione Secondaria
L’ICD è superiore alla migliore terapia medica in pazienti con FV, TVS Sincopale e TVS associata a disfunzione VS

34 Opzioni Terapeutiche

35 Prevenzione Secondaria
Opzioni terapeutiche Prevenzione Secondaria Prevenzione Primaria

36 Morte Improvvisa Prevenzione Primaria
Pz che non hanno ancora presentato episodi spontanei di aritmie ventricolari sostenute (TVS, FV, TdP) ma che, sulla base di una valutazione clinico/strumentale, sono considerati ad alto rischio di Morte Improvvisa

37 Terapia Farmacologica Terapia Non Farmacologica
Opzioni Terapeutiche Terapia Farmacologica Terapia Non Farmacologica

38 MI / Terapia Non Farmacologica
Defibrillatore Impiantabile Rivascolarizzazione Miocardica

39 Defibrillatore Impiantabile Misura Estremamente Efficace x
Prevenire Morte Improvvisa Ridurre Mortalità Totale

40 ICD: Studi clinici prevenzione primaria
MADIT-I MUSTT MADIT-II CABG Patch

41 Terapia Convenzionale
MADIT-I e MADIT-II ICD Profilattico Terapia Convenzionale vs

42 Conclusioni Lo studio MADIT II segna un passo fondamentale nella terapia con ICD. I suoi risultati, infatti, dimostrano che la presenza di una disfunzione ventricolare sinistra identifica di per sé, nei pz post-IMA, un elevato rischio aritmico e che l’ICD è utile in questi soggetti per prevenire la MI e prolungare significativamente la sopravvivenza.

43 Conclusioni (1) La Rivascolarizzazione Miocardica Chirurgica è una misura efficace per evitare aritmie ventricolari su base ischemica e il suo uso dovrebbe essere raccomandato ogni volta che c’è un forte sospetto o l’evidenza di una relazione causa-effetto tra ischemia ed eventi aritmici.

44 Conclusioni (2) Il Defibrillatore Impiantabile è, indiscutibilmente, la migliore opzione per ridurre la mortalità aritmica e migliorare la sopravvivenza in pz con cardiopatia ischemica. Comunque, a causa del costo del device, questa terapia dovrebbe oggi essere riservata soltanto ai soggetti ad alto rischio che hanno le caratteristiche dei pz arruolati negli studi AVID, MADIT I e II e MUSTT.

45 Condizioni Cliniche Cardiopatia Coronarica Cardiomiopatia Ipertrofica
Cardiomiopatia Dilatativa Cardiopatia Valvolare Cardiopatia Ipertensiva Sindromi Aritmogene Ereditarie (CMAVD, Sindrome da QT lungo, Sindrome di Brugada, TV polimorfa catecolaminergica) Altre (Cuore d’atleta, Cuore normale, ecc.)

46 Cardiomiopatia Dilatativa
Classe I IIa IIb ACE - Inibitori Beta-bloccanti ICD Bloccanti dei rec. per l’aldosterone Amiodarone Prevenzione Primaria ICD ACE-Inibitori Beta-bloccanti Bloccanti dei rec. per l’aldosterone Amiodarone Prevenzione Secondaria Priori et al. Eur Heart J 2001;22:


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