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THE WHO FRAMEWORK CONVENTION ON TABACCO CONTROL

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Presentazione sul tema: "THE WHO FRAMEWORK CONVENTION ON TABACCO CONTROL"— Transcript della presentazione:

1 THE WHO FRAMEWORK CONVENTION ON TABACCO CONTROL
Modena – 24 maggio 2011 GIORNATA MONDIALE SENZA FUMO 2011 THE WHO FRAMEWORK CONVENTION ON TABACCO CONTROL IL PROGRAMMA REGIONALE (5) “OSPEDALI E SERVIZI SANITARI SENZA FUMO” Dr.ssa Manuela Monti Componente Gruppo Tecnico per il Piano regionale di intervento per la lotta al tabagismo della Regione Emilia-Romagna Coordinatrice del Gruppo regionale per il Programma 5 “Ospedali e Servizi sanitari senza fumo” Referente aziendale dell’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna per il Piano regionale Responsabile del Centro di Educazione alla Salute dell’Istituto Ortopedico Rizzoli

2 Piano regionale di intervento per la lotta al tabagismo
(Deliberazione della Giunta regionale del 11 giugno 2008, n.844) 1. Prevenzione dell’abitudine al fumo tra i giovani (S. Bosi) 2. Centri AntiFumo (S. Cifiello) 3. Intervento antifumo dei Medici di medicina generale e degli altri operatori sanitari (G. Piancastelli) 3. Luoghi di lavoro liberi dal fumo (M. Bernardini) 5. Ospedali e Servizi sanitari liberi dal fumo (M. Monti) 6. Scuole libere dal fumo (C. Monti) “Disturbo se fumo?” “Le dispiace se muoio?” (da uno slogan della Campagna antitabacco in California)

3 (Gruppo regionale per il Programma 5)
“Se due persone si scambiano un dollaro, restano sempre con un dollaro ciascuno, se invece si scambiano un’idea, entrambi ne hanno due.” D. Zedra Il coordinamento regionale, sempre presente e molto attivo, garantisce uniformità nella gestione e implementazione dei progetti. L’autonomia aziendale nell’applicazione locale delle linee di indirizzo regionali permette di “tagliare” su misura le iniziative in modo da garantirne la massima efficacia ed efficienza. E’ possibile la sperimentazione di soluzioni innovative, da poter utilizzare in futuro come modelli di “buona pratica” da diffondere in altre realtà. Il lavoro in una logica di rete consente le economie di scala (in senso lato) Chi siamo (Gruppo regionale per il Programma 5) AUSL DI BOLOGNA – (Franco Falcone) AO DI BOLOGNA – Alessandro Zanasi IRCCS Rizzoli - Manuela Monti AUSL DI PIACENZA – Mariarosa Ponginebbi AUSL DI PARMA – Barbara Ferri AO DI PARMA – Piero Vitali AUSL DI FERRARA – Marco Lodi AO DI FERRARA – Paola Antonioli AUSL DI REGGIO E. – Fabrizio Boni AO DI REGGIO E. – Elisa Mazzini AUSL DI MODENA – Giampaolo Marino AO DI MODENA – Gianluigi Trianni AUSL DI RAVENNA – Davide Tellerini AUSL DI IMOLA – Ivana Nanni AUSL DI FORLI’ – Magda Zignani 11 Aziende USL 5 Aziende Ospedaliere 1 IRCCS 59 stabilimenti ospedalieri operatori ( ) dimessi dagli ospedali pubblici (RO e DH) nel 2009 AUSL DI CESENA – Giampiero Battistini AUSL DI RIMINI - Catia Drudi

4 “Divieto di fumo in determinati locali e su mezzi di trasporto”
“Più si riesce a guardare indietro , più avanti si riuscirà a vedere.” Wiston Churchill Legge 584 del 11 Novembre 1975 “Divieto di fumo in determinati locali e su mezzi di trasporto” … ampiamente disatteso negli ospedali. MA PERCHE’ NON HA FUNZIONATO… fino a un certo momento?

5 “E’ perfettamente esatto, ed è confermato da tutta l’esperienza storica, che il possibile non verrebbe raggiunto se nel mondo non si ritentasse sempre l’impossibile.” Max Weber Delibera di Giunta (785/1999) 844/2008 Piano regionale di intervento per la lotta al tabagismo PERCHE’ HA FUNZIONATO (sta funzionando)? Interventi integrati (informativo-educativi, sanzionatori e terapeutici) finalizzati a obiettivi di prevenzione sia primaria che secondaria realizzati all’interno di una logica di rete partendo da alcune consapevolezze, in un contesto di maggiore sensibilità sociale verso i danni del fumo. Ong EK, Glantz SA, Lancet 2000; Vol.355:

6 Delibera di Giunta (785/1999) 844/2008
Piano regionale di intervento per la lotta al tabagismo PERCHE’ HA FUNZIONATO (sta funzionando)? “Una singola morte è una tragedia, un milione di morti è una statistica.” Stalin “Nessun uomo è un’isola… Ogni morte di uomo mi diminuisce perché io partecipo dell’umanità.” John Donne CONSAPEVOLEZZE -il fumo è la prima causa di morte e di malattia facilmente EVITABILE nei Paesi occidentali il tabagismo, senza interventi, è un fenomeno che ha un trend in aumento -Il fumo è responsabile del 29.6% di tutte le morti per tumore, malattie cardiovascolari e respiratorie nell'adulto vale a dire morti (su un totale di ) avvenute in Italia nel 1998 La perdita media di anni di vita è di -13,2 anni nell'uomo -14,5 anni nella donna (Fonte: CDC -2002)

7 Dati sui danni da fumo e motivazione
“Il fumo uccide, ma i turchi non hanno paura di morire.” detto surreale turco Delibera di Giunta (785/1999) 844/2008 Piano regionale di intervento per la lotta al tabagismo PERCHE’ HA FUNZIONATO (sta funzionando)? Dati sui danni da fumo e motivazione La consapevolezza della nocività del fumo per la salute non è di per sé sufficiente a dissuadere gli adolescenti dall'iniziare a fumare e a convincere i fumatori a smettere ma... una corretta informazione è un buon inizio per sviluppare la motivazione a considerare il fumo un comportamento di grande rischio per la salute. I dati epidemiologici sui danni da fumo per la salute sono importanti anche per sviluppare la motivazione dei professionisti della salute ad occuparsi del problema (ciascuno nel loro ambito e per le proprie competenze e mansioni) Nella seconda metà del '900 si prende consapevolezza degli enormi danni provocati dal fumo (in termini di tumori, malattie cardiovascolari e broncopolmonari) -il rapporto del Royal College of Physicians di Londra (1962) - il rapporto del Surgeon General degli USA (1964)

8 Delibera di Giunta (785/1999) 844/2008
Piano regionale di intervento per la lotta al tabagismo PERCHE’ HA FUNZIONATO (sta funzionando)? CONSAPEVOLEZZE -la nicotina è una sostanza che causa dipendenza e assuefazione -smettere di fumare è vantaggioso a tutte le età SOSTANZA DIPENDENZA TOLLERANZA AGLI EFFETTI PSICOLOGICI NOTE PSICOLOGICA FISICA TABACCO ++++ + ++ TOSSICITA' CRONICA ELEVATA CANNABINOIDI LSD E SIMILI ECSTASY E SIMILI FENCICLIDINA +++ SOVRADOSAGGIO COCAINA AMFETAMINA SOVRADOSAGGIO; TOSSICITA' CRONICA ELEVATA TOSSICITA' CRONICA ELEVATA ALCOL SOVRADOSAGGIO; SINDROME ALCOLICA FETALE; TOSSICITA' CRONICA ELEVATA EROINA SOVRADOSAGGIO; TOSSICITA' CRONICA ELEVATA Fonte: ISTITUTO DI FISIOLOGIA -UNIVERSITA' DI BOLOGNA (Prof.ssa Gaiardi)

9 Obiettivi sanzionatori
Logica di rete “Non può esistere una società umana senza diritto.” Karl Popper Gli obiettivi del Programma 5 sono: 5. INTEGRARE L'APPLICAZIONE DELLE NORMATIVE INERENTI IL DIVIETO DI FUMO CON INTERVENTI EDUCATIVI E DI PROMOZIONE DELLA SALUTE 1. GARANTIRE L'APPLICAZIONE DELLA NORMATIVA ANTIFUMO NAZIONALE E REGIONALE NEGLI OSPEDALI E NEI SERVIZI SANITARI Adozione di una CARTELLONISTICA comune alle Aziende sanitarie sia per le aree interne che per quelle esterne (L.r 17/2007) Elaborazione di un format di REGOLAMENTO aziendale sul divieto di fumo nelle Aziende (esteso alle aree esterne immediatamente limitrofe agli accessi e ai percorsi sanitari) – validato dall’Ufficio Legale della RER Realizzazione di una FORMAZIONE condivisa (con il modello “formazione formatori”) per gli AGENTI ACCERTATORI delle Aziende sanitarie della RER (a Luoghi di Prevenzione -18 novembre 2010) Condivisione di materiali sul sito della RER ( Rilevazione annuale di indicatori di struttura su base aziendali (pubblicati annualmente nel Rapporto su consumo e dipendenza da sostanze in Emilia-Romagna)

10 ProgettoFRESCO Obiettivi terapeutici Logica di rete
Gli obiettivi del Programma 5 sono: 3. GARANTIRE AI PAZIENTI TABAGISTI RICOVERATI UN'ASSISTENZA SPECIALISTICA TABACCOLOGICA FINALIZZATA A SISTENERE L'ASTINENZA E AVVIARE UN PERCORSO DI DISASSUEFAZIONE ProgettoFRESCO Non riusciremo mai a disfarci di loro, però possiamo farli diventare schiavi del tabacco! –1492-

11 (per es. aumento del costo
Strategie di sanità pubblica (per es. aumento del costo delle sigarette, estensione del divieto di fumare...) Contesti: comunità e luoghi di lavoro Uno dei contesti lavorativi in cui è particolarmente importante realizzare interventi per motivare e aiutare i fumatori a smettere di fumare è l'ospedale non solo per la ricaduta positiva in termini di salute del lavoratore ma anche per il ruolo di modello offerto all'utente e alla validità dei messaggi educativi proposti. Avviso breve (minimal advise) del personale sanitario e Trattamento ambulatoriale da parte del MMG o medico specialista Approcci farmacologici TSN, bupropione, vareniclina (nortriptilina) Fai-da-te Trattamenti integrati (CAF=Centro antifumo) Materiali di self-help (scritto o multimediale con informazioni e strategie comportamentali per supportare il fumatore nel tentativo di cessazione) Trattamenti psicologici - Colloquio motivazionale - counselling (anche telefonico) - CBT - gruppi di self-help Logica di rete

12 Obiettivi terapeutici
“Smettere di fumare è facilissimo: nella mia vita ci sarò riuscito un centinaio di volte.” Mark Twain Logica di rete Gli obiettivi del Programma 5 sono 7. SENSIBILIZZARE GLI UTENTI DEGLI OSPEDALI E DEI SERVIZI SANITARI SUI DANNI DA FUMO, SUI BENEFICI CONSEGUENTI ALLA CESSAZIONE E SUI SERVIZI CHE OFFRONO PERCORSI EFFICACI PER SMETTERE DI FUMARE 9. PROMUOVERE UN MODELLO DI LAVORO INTEGRATO CON I MEDICI DI MEDICINA GENERALE, I MEDICI COMPETENTI E I CENTRI ANTIFUMO PER LA GESTIONE COMUNE DEL PAZIENTE TABAGISTA

13 Obiettivi sanzionatori
Logica di rete Gli obiettivi del Programma 5 sono: 6. MOTIVARE IL PERSONALE SANITARIO AFFINCHE' ADOTTI UNO STILE DI VITA LIBERO DAL FUMO E REALIZZARE CONDIZIONI ATTE A PROMUOVERE UNA CULTURA DEL NON FUMO NEGLI OSPEDALI E NEI SERVIZI SANITARI Ruolo educativo dei professionisti sanitari (medici, infermieri…), che devono trasmettere messaggi di promozione della salute anche attraverso il loro esempio

14 Valutare, pianificare, decidere Cambiare, aiutare gli altri a cambiare
Obiettivi informativo-educativi “La conoscenza che non si arricchisce ogni giorno, ogni giorno diminuisce.” proverbio cinese Gli obiettivi del Programma 5 2. MONITORARE LA DIFFUSIONE DELL'ABITUDINE AL FUMO TRA IL PERSONALE DIPENDENTE 4. PROMUOVERE LA CONOSCENZA SULLA DIFFUSIONE DEL TABAGISMO E SUI COSTI SOCIO-SANITARI INDOTTI DALLE PATOLOGIE FUMO-CORRELATE NELLA POPOLAZIONE ASSISTITA Chiedere, calcolare, monitorare, conoscere, informare… servono per Riflettere, far riflettere, vedere la realtà con occhi diversi dal solito Valutare, pianificare, decidere Cambiare, aiutare gli altri a cambiare

15 Logica di rete Gli obiettivi del Programma 5 sono:
8. INTEGRARE LE ATTIVITA‘ DI CONTRASTO DEL TABAGISMO NEGLI OSPEDALI E NEI SERVIZI SANITARI CON QUELLE SVOLTE DAI PREPOSTI ALLA TUTELA DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZA DEGLI OPERATORI (SERVIZI DI PREVENZIONE E PROTEZIONE, MEDICI COMPETENTI, RAPPRESENTANTI DIE LAVORATORI PER LA SICUREZZA) Ispesl (Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza sul Lavoro)

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17 “Pensa da uomo di azione e agisci da uomo di pensiero”
Henri Louis Bergson 1.Responsabilizzare i Direttori delle strutture sanitarie affinché curino il rispetto del divieto di fumo, definendo anche le aree aperte immediatamente limitrofe agli accessi e ai percorsi sanitari, e l’integrazione delle azioni di contrasto del tabagismo con quelle orientate a promuovere la salute e l’adozione di stili di vita sani 2. Approntare un sistema di strumenti ed indicatori per la verifica dell’applicazione delle normative antifumo 3. Produrre indagini conoscitive sull’abitudine al fumo tra il personale sanitario 4. Praticare attività di consulenza clinica, da parte dei sanitari del Centro Antifumo aziendale, nei reparti ove sono ricoverati pazienti affetti da patologie fumo correlate 5. Attivare, in collaborazione con i MMG, i Medici competenti e i Centri Antifumo, appositi percorsi terapeutici per favorire la cessazione del fumo tra il personale sanitario e tra i pazienti assistiti 6. Attivare un sistema per la rilevazione e quantificazione dei costi per l’assistenza sanitaria ai pazienti affetti da patologie fumo correlate

18 “Mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme è un progresso, lavorare insieme è un successo.” Henry Ford 7. Realizzare e promuovere campagne informative (posters, pieghevoli, opuscoli di self-help da rendere disponibili nelle sale d’attesa, ecc.9 sui rischi connessi al fumo, sui benefici conseguenti alla cessazione e sulle modalità efficaci per smettere di fumare 8. Promuovere la pratica del consiglio breve e del counselling antifumo, da parte del Medico Competente e di altre figure sanitarie adeguatamente formate, nei confronti del personale 9. Realizzare attività formative, rivolte al personale, per promuovere uno stile di vita libero dal fumo e la pratica del consiglio breve e del counsellig antifumo nei confronti della popolazione assistita 10. Attuare corsi di formazione del personale addetto alle funzioni di “Agente accertatore” per un’idonea integrazione dei compiti sanzionatori ed educativi 11. Coinvolgere i Servizi i Prevenzione e Protezione e i Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza nei programmi di prevenzione dei danni da fumo 12. Monitorare e valutare in rete i risultati degli interventi di prevenzione, controllo e cura del tabagismo negli Ospedali e nei Servizi sanitari


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