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PROGETTO DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI DOMESTICI NELL’ INFANZIA

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Presentazione sul tema: "PROGETTO DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI DOMESTICI NELL’ INFANZIA"— Transcript della presentazione:

1 PROGETTO DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI DOMESTICI NELL’ INFANZIA
ATTENTI AI PERICOLI PROGETTO DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI DOMESTICI NELL’ INFANZIA Dipartimento di Prevenzione ASL 20 - Alessandria e Tortona

2 Incidenti dell’infanzia nella Provincia di Alessandria
Uno studio di ricerca sanitaria effettuato nel 2004 sugli accessi al P.S. dell’Ospedale Infantile di Alessandria ha evidenziato come il 20,9% fosse costituito da incidenti (da noi intesi come eventi infortunistici che avvengono nella fascia di età tra 0-14 anni nella “vita corrente” dei bambini, ad esclusione di quelli stradali). La tipologia di incidente, il luogo e le modalità di accadimento variavano in base alle fasce di età. Lo studio ha evidenziato come sul territorio provinciale non siano risultati interventi di prevenzione o promozione della salute effettuati negli ultimi 15 anni.

3 Il determinismo degli incidenti è multifattoriale
Numero di ore passato in ambiente domestico Senso di sicurezza che conferisce un ambiente noto Molteplici stimoli che causano stress aumentando la stanchezza e abbassando il grado di attenzione delle figure tutoriali L’innato senso di curiosità e la mancanza di percezione del pericolo del bambino Le caratteristiche strutturali e di arredo non sempre a misura di bambino La non sufficiente informazione in materia di sicurezza

4 IL PROGETTO INTERAZIENDALE
INCIDENTI DOMESTICI IL PROGETTO INTERAZIENDALE AA.SS.LL. 20, 22, VdA, ASO AL: Interventi educativi nella prevenzione dell’evento accidentale nell’infanzia (0-11)

5 Gruppo di progetto Direttore DdP Asl 20 Responsabile del progetto
Medico igienista SISP Asl 20 Medico Epidemiologo DdP Asl 20 Psicologo DdP Asl 20 Sociologo DdP Asl 20 Assistente Sanitaria DdP Asl 20 Medico Repes Sast Asl 22 Medico igienista SISP Asl 22 Direttore DdP Ausl VdA Medico igienista Ausl VdA

6 Opportunità e criticità legate al gruppo di progetto
Contributo di numerose figure professionali diversificate Esperienze lavorative diverse in base alle caratteristiche territoriali locali Possibilità di suddivisione dei compiti Difficoltà di concordare gli incontri Concentrare più argomenti nello stesso incontro per ottimizzare i tempi

7 IL PROGETTO SETTING OBIETTIVI GENERALI
Articolazione in 3 sottoprogetti per costruire interventi differenziati in base alle fasce di età dei bambini: 0 - 3 anni ( nascita, ingresso scuola materna ) 3 - 6 anni ( frequenza scuola materna ) anni ( frequenza 3°, 4°, 5° classe scuole elementari ) OBIETTIVI GENERALI Sensibilizzare tutti coloro che vivono a stretto contatto dei bambini a prestare maggiori cure ed attenzione per evitare gli incidenti Fornire strumenti educativi trasferibili ed idonei ad essere utilizzati nei servizi sanitari territoriali e inseriti nei programmi scolastici Stimolare i bambini a divenire responsabili delle proprie azioni attraverso un percorso di crescita che sviluppando capacità di leggere l’ambiente di vita li aiuti a convivere con i pericoli presenti e ad adottare comportamenti sicuri

8 IL PROGETTO FASCIA 0-3 ANNI ID influenzati da un duplice fattore umano
Curiosità - ignoranza del pericolo da parte del bambino Scarsa supervisione del genitore/adulto Intervento Sulle figure tutoriali (genitori, nonni, ecc.) attraverso corretta informazione fornita nel periodo di maggiore sensibilità (nascita e prime fasi di crescita) Dove Ambulatori pubblici quali l'ambulatorio vaccinazioni prima infanzia Obiettivi specifici Accrescere nei genitori l’attenzione per la struttura domestica Formare operatori che sappiano comunicare e trasmettere messaggi agli altri

9 IL PROGETTO FASCIA 0-3 ANNI ATTENZIONE AI PERICOLI
Popolazione target: figure tutoriali (genitori, nonni, ecc.) Fase preparatoria Incontri con gli operatori sanitari dei centri vaccinali coinvolti nella realizzazione del progetto in ciascuna ASL (giugno/luglio 2005) Riunioni del gruppo di progetto per distribuzione attività e tempistica esecuzione (luglio/settembre 2005) Predisposizione materiale da utilizzare durante lo svolgimento del progetto (questionario per i genitori, pieghevole informativo sui pericoli domestici, poster pubblicitario, sett./nov. 2005) Corso di formazione per gli operatori sanitari coinvolti nel progetto su tecniche del counselling breve (dicembre 2005)

10 IL PROGETTO Fase attuativa
Divulgazione del progetto attraverso mass-media, ADICONSUM, Pediatri di libera scelta e reparto pediatrico ASO (alleanze per la salute) Realizzazione di counselling breve rivolto ai genitori in occasione della terza seduta vaccinale mediante somministrazione del questionario di ingresso (su cui tarare l’intervento), consegna dell’opuscolo informativo

11 Analisi delle pratiche d’efficacia
Studi sull’efficacia del counselling ai genitori con figli in età infantile: il Piano Linee Guida nazionale dell’I.S.S. contiene raccomandazioni d’interventi periodici di educazione sanitaria e consulenza sulle misure atte a ridurre il rischio di infortuni domestici accidentali. Studi degli interventi efficaci della Canadian Task Force for Preventive Health Care: evidenza che il counselling individuale può aumentare il riconoscimento dei rischi nelle case. Cochrane Library (2005) e database PubMed della National Library of Medicine: dalle revisioni sistematiche sulla prevenzione degli incidenti domestici in età pediatrica emerge che i programmi di prevenzione riguardano tutte le figure tutoriali (raramente coinvolgono i bambini).

12 IL PROGETTO IL QUESTIONARIO PER LE FIGURE TUTORIALI
CODICE QUESTIONARIO □ □ □ GRADO DI PARENTELA _______________________________________ SESSO M F ANNO DI NASCITA __________________ TITOLO DI STUDIO ______________________________ PROFESSIONE _________________________________

13 Ritiene che la casa sia un ambiente a rischio di incidenti/infortuni per il bambino d’età compresa tra i 10 e i 24 mesi ? SI NO Se la risposta alla domanda 1 è stata: SI proseguire con le domande della SEZIONE 1 Se la risposta alla domanda 1 è stata: NO proseguire con le domande della SEZIONE 2

14 ritiene che l’ambiente della casa più rischioso sia:
SEZIONE 1 (Se la risposta alla domanda 1 è stata: SI) ritiene che l’ambiente della casa più rischioso sia: cucina bagno camera da letto soggiorno cortile garage giardino cantina balcone nessuno in particolare: è necessario fare attenzione dovunque altro

15 SEZIONE 2 (Se la risposta alla domanda 1 è stata: NO)
Ritiene che gli incidenti/infortuni domestici nei bambini d’età compresa tra i 10 e 24 mesi siano: la causa più frequente di ricorso al Pronto Soccorso una delle tante cause di ricorso al Pronto Soccorso raramente causa di ricorso al Pronto Soccorso

16 Se ha un balcone o un terrazzo ha adottato qualche provvedimento per prevenire che il bambino passi attraverso le sbarre o si arrampichi e si sporga ? SI NO Se sì quale ? : porre una rete a piccole maglie prevedere un cancelletto di accesso evitare la presenza di mobilio, vasi, contenitori o mezzi di ingombro altro ________________ Nello scegliere un giocattolo per suo figlio, cos’è che ritiene più importante ? che non si possano staccare frammenti perché certamente lo metterà in bocca che sia colorato ed emetta suoni, perché la cosa più importante è stimolare la sua curiosità che abbia piccoli elementi ad incastro così da stimolare la sua sensibilità motoria

17 Quali informazioni la interessano maggiormente ?
l’informazione sulla prevenzione delle malattie infettive in età pediatrica l’informazione sulla prevenzione degli incidenti/infortuni nei luoghi di vita (casa, parco giochi, …) altro ___________________________________ VUOLE ESSERE CONTATTATA/O TRA UN ANNO ? SI NO In caso affermativo, indicare un recapito telefonico: ________

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19 IL PROGETTO Fase conclusiva
Elaborazione dei questionari da parte del DdP per permettere di avere elementi utili per predisporre ulteriore materiale divulgativo e di supporto didattico in base al grado di conoscenze e sensibilità al problema da parte delle figure tutoriali(luglio 2006) Fase di valutazione Valutazione del n. di soggetti coinvolti, del grado di interesse suscitato ed eventuali criticità riscontrate dagli operatori territoriali coinvolti per verificare l’ulteriore riproducibilità degli interventi (ott./nov. 2006) Valutazione dell’interesse manifestato dai genitori nei confronti dell’intervento mediante intervista telefonica

20 Fase di valutazione Questionario di gradimento degli operatori
Intervista telefonica ai genitori che hanno partecipato all’intervento (gennaio/giugno 2007) per verificare la percentuale di modifica dell’attenzione al problema

21 Valutazione operatori dei centri vaccinali
Aspetti da valutare Asl 20 Al Tortona Asl 21 Novi Acqui Arquata Ovada Utilità dell’intervento 6 9 7 8 Adeguatezza dei materiali informativi Facilità di realizzazione 10 Interesse delle figure tutoriali 5 Possibilità di riproporre il progetto 1

22 Criticità evidenziate
Poco tempo a disposizione per il counselling Carico di lavoro in più per l’operatore Genitori distratti perché impegnati a seguire il bambino (da alcuni è stata suggerita l’ipotesi della seconda vaccinazione) Necessità di prevedere un rinforzo nel tempo delle informazioni

23 Interviste ai genitori dell’ASL 20 Distretto di Alessandria
Dei 157 genitori intervistati l’87,9% ha dichiarato di aver letto l’opuscolo informativo,ritenendolo buono nel 59,4% dei casi Tra coloro che non hanno letto l’opuscolo, il 55,6% ha dichiarato di non averlo fatto per mancanza di tempo In riferimento alle informazioni verbali ricevute il 68,8% degli intervistati ritiene che siano servite ad aumentare la consapevolezza rispetto ai pericoli presenti in casa Le ragioni indicate tra coloro che hanno dichiarato di non aver aumentato la consapevolezza rispetto ai pericoli in casa: - il 18,4% ha ritenuto sbagliato il contesto - il 4,1% ha ritenuto le informazioni poco chiare - il 65,3% ha dichiarato di non aver ricevuto informazioni Il 96,2% degli intervistati ritiene utile riproporre l’intervento informativo ad altri neogenitori Il 94,3% ritiene utile continuare con gli interventi informativi nei confronti dei bambini durante il periodo scolastico

24 Conclusioni l’ambulatorio vaccinale non può considerarsi sempre un ambiente ideale per fornire informazioni ai neo genitori Prima di programmare l’intervento deve essere accuratamente valutato il contesto in cui potrà essere svolto: -spazi adeguati e numero sufficiente di operatori che permettano lo svolgimento dell’attività in condizioni agevoli -motivazione degli operatori - assenza di altre informazioni che devono essere contemporaneamente fornite Durante il corso dell’intervento è indispensabile valutare periodicamente da parte del gruppo di progetto e gli operatori le criticità emerse,per valutare eventuali correttivi Sostenere le motivazioni degli operatori soprattutto se appartenenti ad altri Servizi rispetto al gruppo di progetto Possibilmente cercare meccanismi gratificanti per gli operatori coinvolti

25 Gruppo di progetto Dr.ssa M. A. Brezzi Direttore DdP Asl 20
Dr.ssa S. Marchianò Medico SISP Asl 20 Dr. C. Rabagliati Medico Epidemiologo DdP Asl 20 Dr. G. Pagliarino Psicologo DdP Asl 20 Dr.ssa M. Repregosi Sociologo DdP Asl 20 Sig.a F. Susani Assistente Sanitaria DdP Asl 20 Dr. G. Faragli Medico Repes Asl 22 Dr.ssa R. Prosperi Medico SISP Asl 22 Dr. C. Orlandi Direttore DdP Ausl VdA


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