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RISCHIO PROBABILITA’ DI SVILUPPARE: DISADATTAMENTO
CAMBIAMENTO NELLO STATO DI SALUTE
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CONCETTO DI RISCHIO
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CONCETTO DI RISCHIO
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FATTORI PROTETTIVI
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FATTORI DI RISCHIO DISTALI (INFLUENZA INDIRETTA)
PROSSIMALI (INFLUENZA DIRETTA)
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FATTORI DI RISCHIO DISTALI
POVERTA’ CRONICA BASSO LIELLO DI ISTRUZIONE GIOVANE ETA’ DELLA MADRE CARENZA DI RELAZIONI INTERPERSONALI CARENZA DI RETI E D’INTEGRAZIONE SOCIALE FAMIGLIA MONOPARENTALE ESPERIENZE DI RIFIUTO, VIOLENZA O ABUSO SFIDUCIA VERSO LE NORME SOCIALI E LE ISTITUZIONI ACCETTAZIONE DELLA VIOLENZA E DELLE PUNIZIONI COME PRATICHE EDUCATIVE ACCETTAZIONE DELLA PORNOGRAFIA INFANTILE SCARSE CONOSCENZE E DISINTERESSE PER LO SVILUPO DEL BAMBINO
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FATTORI PROSSIMALI DI RISCHIO E DI APLIFICAZIONE DEL RISCHIO
FATTORI INDIVIDUALI: PSICOPATOLOGIA DEI GENITORI ABUSO DI SOSTANZE DISTORSIONE DELLE EMOZIONI E DELLE CAPACITA’ EMPATICHE IMPULSIVITA’ ANSIA DA SEPARAZIONE B) GRAVIDANZA E MATERNITA’ NON DESIDERATE 6) RELAZIONI DIFFICILI CON LE FAMIGLIE 7) CONFLITTI DI COPPIA E VIOLENZA DOMESTICA C) CARATTERISTICHE DEL BAMBINO 8) MALATTIE FISICHE O DISTURBI ALLA NASCITA 9) TEMPERAMENTO DIFFICILE
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FATTORI PROTETTIVI E DI RIDUZIONE DEL RISCHIO
A) FATTORI INDIVIDUALI. 1) RIELABORAZIONE DEL RIFIUTO 2) CAPACITA’ EMPATICHE 3) DESIDERIO DI MIGLIORARSI 4) BUON LIVELLO D’AUTOSTIMA B) FATTORI FAMILIARI E SOCIALI 5) RELAZIONE ATTUALE SODDISFACENTE CON LA FAMIGLIA 6) CAPACITA’ DI GESTIRE I CONFLITTI C) CARATTERISTICHE DEL BAMBINO 7) TEMPERAMENTO FACILE
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RESILIENZA CAPACITA’ D’ADATTAMENTO, DI FLESSIBILITA’, DI RESISTENZA ALLO STRESS ALL’ANSIA E ALLE AVVERSITA’ SOGGETTI RESILIENTI:FATTORI PERSONALI (CARATTERISTICHE DI PERSONALITÀ, RISORSE DISPONIBILI) ED AMBIENTALI (RELAZIONI ED ESPERIENZE) SONO PROTETTIVI. SOGGETTI RESILIENTI ESPOSTI A CONDIZIONI FORTEMENTE STRESSANTI CHE RIESCONO A FRONTEGGIARE
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ORIGINE DI RESILIENZA SPITZ E WOLF (1946): ISTITUZIONALIZZAZIONE CON EFFETTI MOLTO GRAVI: DALLA DEPRESSIONE ANACLITICA ALLA MORTE; HARLOW E HARLOW (1958) : ‘THE NATURE OF LOVE’, INFANTI DI SCIMMIE RHESUS CON DEPRIVAZIONI AMBIENTALI MOSTRANO DANNI SEVERI E PROCESSI DETERIORATIVI NELLO SVILUPPO SOCIALE, EMOTIVO, COGNITIVO E SOPRAVVIVENZA ANALISI DI DIFFERENZE INDIVIDUALI: ESEMPIO DI 123 BAMBINI ISTITUZIONALIZZATI, 79 SOPRAVVIVONO SENZA GRAVI PROBLEMI.
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RISCHIO E FATTORI PROTETTIVI
CONCETTI UNIVERSALI O DEFINIBILI IN TERMINI INDIVIDUALI? STUDI EPIDEMIOLOGICI SU AMPI CAMPIONI IDENTIFICA FATTORI PREDITTIVI; CASI CLINICI UTILI PER INDIVIDUARE I MECCANISMI CONCETTI CHIAVE: VULNERABILITÀ, INVULNERABILITÀ, RESILIENZA, COPING
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RESILIENZA LEWIN, WERNER, FREUD:
INDIVIDUO RESILIENTE HA MOLTE RISORSE, MANTIENE COMPORTAMENTO INTEGRATO ANCHE SOTTO STRESS, RIESCE A PROCESSARE PIÙ INFORMAZIONI INSIEME, È ABILE ANCHE A REGRESSIONI AL SERVIZIO DELL’IO FRONTEGGIARE LE DIFFICOLTÀ (COPING) A DIVERSI LIVELLI: BIOLOGICO: AUMENTO DELLA SOPRAVVIVENZA E CONTINUITÀ DELLA SPECIE; SOCIALE: AUMENTO DI BENESSERE DEGLI ALTRI; PSICOLOGICO: BENESSERE DEL SÈ
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BAMBINI RESILIENTI O INVULNERABILI
FATTORI COINVOLTI: INTELLIGENZA, GENERE, ETÀ E STATUS SOCIOECONOMICO STUDI LONGITUDINALI E SU CASI: FATTORI PROTETTIVI: INCONTRO TRA QUALITÀ PSICOLOGICHE O FISICHE E I BISOGNI SODDISFATTI DA ALMENO UN ADULTO; CONCETTO CHIARO CHE C’È QUALCOSA DI BUONO IN SÈ
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SOGGETTI A RISCHIO I BAMBINI NATI PRETERMINE: SONO MENO RESPONSIVI
NON ESPRIMONO LE LORO EMOZIONI IN MODO CHIARO E COMPRENSIBILE
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DEFINIZIONE DI PREMATURITA’
NEONATO CON PESO INFERIORE AI 2.500GR SENZA PRENDERE IN CONSIDERAZIONE IL PESO ANNI ’60 PESO ALLA NASCITA INFERIORE A 2.500 ETA’ GESTAZIONALE INFERIORE A 37 SETTIMANE ANNI’ 70 LA PRIMA DISCRIMINANTE, ANCHE PER L’ESITO FUTURO, E’ IL SUO PESO ALLA NASCITA E SI DISTINGUE TRA PRETERMINE AGA (APPROPRIATE FOR GESTATIONAL AGE) CON PESO ADEGUATO E SGA (SMALL FOR GESTATIONAL AGE), DI PESO BASSO.
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FATTORI DI RISCHIO ETA’ GESTAZIONALE PESO TIPO DI GRAVIDANZA
INDICE DI APGAR (MISURE STANDARDIZZATE DI BENESSERE FISICO) SCALA DI BRAZELTON (VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO DEL NEONATO)
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FATTORI DI RISCHIO LIVELLI SOCIOECONOMICI BASSI
AMBIENTE IN CUI LA DONNA SI TROVA DURANTE LA GRAVIDANZA SITUAZIONE PSICOLOGICA ETA’ MATERNA ALTA O BASSA FUMO SVOLGIMENTO DI LAVORO PESANTE USO E/O ABUSO D’ALCOOL, SOSTANZE STUPEFACENTI COMPLICAZIONI PERINATALI (SINDROME DA DISTRESS RESPIRATORIO, INFEZIONI)
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IL NEONATO PRETERMINE “A RISCHIO”
NEUROBIOLOGICO – POSSIBILI EVENTI NEUROLESIVI PSICOPATOLOGICO – DEGENZA PROLUNGATA, SEPARAZIONE PROTRATTA DALLA MADRE E DIFFICOLTA’ SUCCESSIVE
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ESITI PSICOPATOLOGICI
IPERATTIVITA’ IRREQUIETEZZA BASSA CONCENTRAZIONE RICHIESTA DI ATTENZIONE DIFFICOLTA’ GENERALI DI CONTROLLO BASSA MOTIVAZIONE SVILUPPO EMOZIONALE IMMATURO BASSA AUTOSTIMA DIFFICOLTA’ DI SOCIALIZZAZIONE
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ASPETTI GENERALI SULLA CONDIZIONE DELLA PREMATURITA’
NON MATURAZIONE DI APPARATI SENSORIALI SITUAZIONI DI STIMOLI INVASIVI E PERTURBANTI (VIBRAZIONI DELLE CULLE, LUCE SEMPRE ACCESA, PRELIEVI) ASSENZA DI CURE PARENTALI E DI CONTATTO FISICO
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VITA SOCIALE PER IL PRETERMINE
RISPOSTE EVITANTI O DISORGANIZZATE SEGNALI AMBIGUI RISPONDE E SI ADATTA CON LENTEZZA
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DIFFICOLTA’ RELAZIONALI CON LA MADRE
DISTACCO ALLA NASCITA, DOVUTO ALLE NECESSITA’ DI CURE. MANCATO IMPRINTING
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DEPRIVAZIONE MATERNA DANNO ORGANIZZAZIONE COMPORTAMENTALE
EFFETTI DEPRIVAZIONE SENSORIALE
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DISTURBO POST-TRAUMATICO DA STRESS (PT SD)
MAGGIORE E’ LA TRAUMATIZZAZIONE PIU’ ELEVATO E’ IL RISCHIO DI VIOLENZA
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TRAUMA PSICOLOGICO ABUSO DISTRUTTIVITA’
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