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LA CASTAGNA Il castagno, Castanea sativa, è una pianta longeva e di antichissime origini, infatti era presente nell’area mediterranea fin dal Cenozoico.

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1 LA CASTAGNA Il castagno, Castanea sativa, è una pianta longeva e di antichissime origini, infatti era presente nell’area mediterranea fin dal Cenozoico. Il castagno si distingue per uno sviluppo assai lento raggiungendo il massimo splendore a cinquant’anni con un’altezza che oscilla tra i 20 e i 35 metri ; i primi frutti li produce all’età di circa 15/20 anni. Generalmente si trova ad una altitudine compresa tra i 300 e i 1000 metri. Infiorescenze maschile ad amenti, lunghi fino a 15 cm, composti da fiori molto piccoli, gialli I fiori femminili sono riuniti a due-tre alla base degli amenti, circondati da un involucro, la cupola,che diventerà poi il riccio Il frutto è un achenio, comunemente chiamato castagna, con pericarpo di consistenza cuoiosa e di colore marrone. Alla base c'è la cicatrice ilare, una "macchia" ellittica chiara, corrispondente alla zona di contatto fra riccio e castagna. Gli acheni sono racchiusi, in numero di 1-3, all'interno di un involucro spinoso, comunemente chiamato riccio. A maturità, il riccio si apre dividendosi in quattro valve. Il seme è ricco di amido.

2 IL CASTAGNO PIU’ GRANDE DEL MONDO
E’ opportuno sottolineare la differenza esistente tra le castagne e i marroni: le prime rappresentano il frutto del castagno selvatico che in genere fornisce frutti più sani, ogni riccio ne contiene tre, viceversa, il marrone viene ottenuto da alberi coltivati e continuamente migliorati con innesti successivi e, in questo caso, ogni riccio contiene un solo frutto. SECONDO UN VECCHIO DETTO: …… delle tre castagne del riccio, una va al padrone, una al contadino e una ai poveri. IL CASTAGNO PIU’ GRANDE DEL MONDO Famoso è il “Castagno dei Cento Cavalli”, vecchio più di duemila anni. Sotto il suo fogliame si dice che trovarono riparo dalla pioggia la regina Giovanna D’Angiò e il suo seguito di cento cavalieri. L'albero si trova nel bosco di Carpineto, nel versante orientale del vulcano Etna, in un'area tutelata dal Parco Regionale dell'Etna.

3 Il castagno, per secoli, ha costituito la risorsa economica più importante delle popolazioni rurali. Il suo legname ha riscaldato i casolari, ha fornito tannino, lettiera e fogliame per il bestiame, materia prima per costruzioni, paleria ed attrezzi di uso quotidiano e il suo frutto ha rappresentato una possibile alternativa ai cereali in virtù della facile reperibilità e conservabilità. Nella lotta quotidiana per l'esistenza i poveri impararono ad utilizzare le castagne nei più svariati modi: arrostite o bollite in acqua o latte, sostituivano, specialmente in montagna, il pane; calde si consumavano con latte o vino come minestra; macinate, costituivano sfarinati da impiegare come succedanei delle più costose farine di cereali nella preparazione di polenta, puree, focacce, castagnacci, zuppe. Si sopperiva così, anche se a mala pena, alle esigenze nutrizionali e si riusciva ad alleviare la fame. I tannini sono composti polifenolici capaci di combinarsi con le proteine della pelle animale in complessi insolubili, di prevenirne la putrefazione da parte degli enzimi proteolitici e trasformarla in cuoio. CURIOSITA’ Un'antica leggenda narra di un piccolo paese di montagna i cui abitanti, molto poveri, non avendo di cosa mangiare, si rivolsero a Dio pregandolo di dar loro di che sfamarsi. Il buon Dio, sentite le loro preghiere, diede loro una pianta da cui poter raccogliere frutti nutrienti da poter mangiare: il CASTAGNO

4 I VALORI NUTRIZIONALI DELLA CASTAGNA
CONSERVAZIONE La presenza di carboidrati solubili rende problematica una prolungata conservazione del prodotto se non vengono adottati alcuni accorgimenti. Un metodo antico e laborioso, è la cosiddetta novena che consiste nel disporre le castagne in un contenitore colmo d’acqua, eliminando i frutti che vengono a galla perché malati. Ogni giorno bisogna sostituire metà dell’acqua di conservazione, tranne che al quinto e al nono giorno, quando l’acqua va sostituita totalmente. Al decimo giorno si prelevano i frutti dall’acqua, si pongono ad asciugare e poi li si mantiene in cassette o in contenitori non troppo alti in ambiente arieggiato, avendo cura di eseguire frequenti rivoltamenti per evitare l’insorgere di muffe. I VALORI NUTRIZIONALI DELLA CASTAGNA L'apporto nutrizionale, della castagna, è di grande importanza tale da renderla paragonabile e a quella del pane integrale. 100 grammi di castagne fresche contengono: 51% acqua, 4% proteine, 40% glucidi, 2,5% lipidi, 1% ceneri, potassio, ferro, zinco, rame,manganese, fosforo, magnesio, zolfo, sodio e calcio. Valore calorico: in 100 grammi vi sono 190 calorie, vitamine B (B1 e B2) e alcune tracce di vitamine C. 100 grammi di castagne secche contengono: acqua 10%, proteine 4,7%, glucidi (zuccheri) 81%, lipidi g. 3%, altre sostanze 1,3%

5 IL CASTAGNO E LA LETTERATURA
Il castagno nelle freddi sere dell'autunno e dell'inverno diventa un protagonista nella vita della famiglia contadina, con lo scoppiettìo della sua corteccia che brucia nel focolare e le castagne che cuociono nella pentola. «Per te i tuguri sentono il tumulto or del paiolo che inquïeto oscilla; per te la fiamma sotto quel singulto crepita e brilla: tu, pio castagno, solo tu, l'assai doni al villano che non ha che il sole; tu solo il chicco, il buon di più, tu dai alla sua prole;  » (Giovanni Pascoli Il castagno )


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