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Trento 1 ottobre 2015 Maria Gemma Pompei

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Presentazione sul tema: "Trento 1 ottobre 2015 Maria Gemma Pompei"— Transcript della presentazione:

1 Trento 1 ottobre 2015 Maria Gemma Pompei
La cura dei legami nello sviluppo infantile

2 Spinta evolutiva e bonifica dei legami. S.Fraiberg
Un aforisma Osservare il rapido sviluppo del bambino è come avere Dio dalla tua parte Una metafora I fantasmi nella nursery

3 Curare i legami attorno ai legami genitori-bambino
«Per partorire un bambino basta una donna, per crescerlo ci vuole un villaggio» proverbio africano Il lavoro ha un altissimo grado di complessità : può apparire un incubo in espansione. Ricercatori impegnati sul campo ci hanno aiutato a individuare le relazioni fulcro (Emde), le strategie d’ingresso (Stern) le opportunità a rischio (Brazelton)….

4 Legami non formali né superficiali:il cliente è il legame
I legami cui ci riferiamo hanno un nucleo basico nell’intimità primaria che deve essere protetta, senza arretrare né arrendersi, con la cura del legame tra le conoscenze disponibili e il dialogo tra i vari professionisti l’organizzazione dei servizi e la politica delle istituzioni sulla tutela dei minori. Sistemi interdipendenti

5 Promuovere e sostenere le relazioni
La funzione genitoriale non è un ruolo ma un processo multideterminato ed evolutivamente aperto, necessario per lo sviluppo armonico del bambino ed adattivo rispetto alle necessità ambientali. (Zavattini) L’ambiente di vita che conta non è tanto quello oggettivo-osservabile ma l’esperienza soggettiva che ne fanno i protagonisti.

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7 J.Panksepp,L.Biven, Archeologia della mente
« Chi può resistere all’incantevole danza di emozioni tra una madre ed il suo piccolo? Ognuno di loro è squisitamente sintonizzato sulle sottili comunicazioni dell’altro»……

8 All’origine della nostra immagine del mondo:Il ruolo delle emozioni
Il lavoro di molti autori dell’infant research è giunto a concludere che, nel suo schema generale, il sistema delle emozioni 1- è pronto fin dalla nascita 2- fin dalla nascita dirige la coscienza, l’azione e l’apprendimento 3- ha un impatto continuo sulla persona. Le emozioni possono avere carattere transitorio o, stabile e permanente. Stern(1995)Emde(1995)Sroufe(1995)Greenspan(1997)Trevarthen(1997)Tronick(1998)Siegel(1999)Fogel(2001)Shore(2002)L.Sander(2007)

9 Emozione e formazione di un significato
Il tono emotivo dà significato unificante e coerente all’esperienza che si sta vivendo. La ricerca di significato è nella natura relazionale della mente La genesi del disagio mentale si inserisce in un’incompetenza del sistema emotivo a guidare il sentire e l’agire

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11 La tenerezza Le emozioni di tenerezza, nel rapporto genitore-figlio, costituiscono il nucleo del Sé-bambino e del Sé-genitore, ne garantiscono lo sviluppo adeguato e danno valore al senso di esistenza personale. Le emozioni di tenerezza possono essere tenute nascoste per timore della loro violazione.

12 Soppressione tenerezza
Uno stato di particolare prostrazione può determinare una de-differenziazione spazio-temporale (passato- presente, dentro-fuori) (S.Fraiberg, i fantasmi nella nursery) e presentificare-dislocare eventi traumatici.. che, facendo temere una violazione del fondamento tenero del Sé, comporta una difesa dalla tenerezza

13 La paura senza soluzione
Il caregiver spaventato spaventa il bambino e non riesce ad esercitare il suo ruolo di cura, rappresentando se stesso come impotente, incontinente, incontrollato. Gli spaventati/spaventanti hanno invischiamento in attuali problemi traumatici o hanno irrisolti i problemi della loro infanzia ( maltrattamento, abuso)

14 Importanti meccanismi nella crescita psicologica del bambino e cura dei legami
Riconoscimento dello stato psicofisico e imitazione Riconoscimento e sintonizzazione degli stati affettivi Riparazione delle mancate corrispondenze di affetti e intenzioni Io sono come te ( Essere mentre si corrisponde)

15 Riparazioni Tronick ritiene che il processo di riparazione sia l’evento critico che si connette agli esiti evolutivi del processo di sviluppo infantile perché, in esso, si apprendono le strategie di comunicazione, di regolazione, di trasformazione e controllo degli affetti negativi e si modella l’immagine di sè e dell’altro. Le esperienze di riparazioni efficaci predispongono ad una fluidità- creatività delle performance adattive; la carenza di riparazioni le limita e irrigidisce.

16 Io sono come te (Meltzoff)
Il bambino rappresenta a livello operatorio, (pre-rappresentazionale) ciò che vede-sente-prova e traduce, il comportamento osservato nel partner, nei propri schemi visuo-motori-affettivi, come se tutte le modalità espressive comunicassero nello stesso linguaggio e fossero ugualmente parlabili nelle diverse tecniche abbordabili per età..

17 La cura dei legami: essere corrispondendo
L’esperienza di essere-corrispondendo è un momento-incontro speciale : è fonte di piacere e crea la relazionalità fondamentale: il Sé e l’Altro sono sperimentati come direttamente accessibili (cfr. anche Rizzolatti e i neuroni specchio) Le menti sono reciprocamente sensibili (Trevarthen ), specializzate per la regolazione reciproca dell’azione congiunta

18 Gli universali costituenti del dialogo (Habermas)
Nel neonato opera un’intelligenza e una motivazione interpersonale che lo porta a relazionarsi e a dialogare prima dell’avvento della parola.(Il legame e espansione della coscienza).Nell’esperienza dialogica si costruiscono implicitamente le procedure di come si fanno le cose e di come si sta con gli altri (MOI) Identità,esplorazione,socialità

19 I legami e la coscienza di Sé
La partecipazione del genitore all’incontro è interpretativa(significa), selettiva(sceglie), creativa(trasforma) : questo costituisce l’impalcatura delle cure genitoriali . Ciò che è compreso nella comunicazione spontanea, emoziona, avvicina, lega, ciò che non è compreso, esclude, aliena, mortifica un Sé non esperibile, inavvicinato-inavvicinabile, irrelazionato-irrelazionabile

20 Conoscenza relazionale implicita
Il modo di stare insieme (regolazione reciproca su obbiettivi intersoggettivi) si organizza implicitamente nella ripetizione di sequenze di esperienze temporali tra caregiver e bambino e originano aspettative. Questo legame ri-crea costantemente nuovi modi di stare insieme e lo fa avanzare su nuovi significati, espansione della coscienza e proprietà emergenti.

21 Momenti d’incontro e spazio di cambiamento relazionale
Nell’avanzamento della regolazione reciproca (azioni complementari adeguate) può improvvisamente emergere (da precedenti approssimazioni) un particolare momento d’incontro intersoggettivo con una specificità di riconoscimento reciproco. Questa espansione modifica la conoscenza relazionale implicita (sintonizzazioni,errori, rotture, riparazioni) disgiunge la situazione precedente, crea uno spazio aperto a nuove implicazioni.

22 La sintonizzazione affettiva e i legami
E’ un tipo particolare di intersoggetività (Stern) che permette di dedurre lo stato interiore che sta dietro il comportamento dell’altro e condividerlo e/o cambiare con l’altro. La sintonizzazione affettiva è una condivisione di esperienza, contribuisce all’attaccamento, al senso di sicurezza, allo sviluppo dell’intimità, al pensiero simbolico, alla coerenza del Sé e alla socialità.

23 Incompetenza emotiva nelle cure al bambino
Il disconoscimento o il riconoscimento inadeguato dell’esperienza emotiva del bambino è da lui vissuta in tutto il corpo e nella relazione con l’altro, come stato caotico e paralisi delle strategie (cfr Still Face, viso immobile) I rispecchiamenti traumatici delle emozioni (Fraiberg, Cicchetti) e il presente ricordato (Edelman) Incuria maltrattamento e l’abuso Saper pensare al significato dei comportamenti aiuta a curare i legami

24 Ricerche sperimentali
Il modello dello Still Face.(Tronick et al. 1978) La madre immobile non risponde ai segnali del figlio. Il figlio la scruta, si discosta, la sollecita di nuovo e di fronte al fallimento nell’ingaggio, ha un’espressione tetra,distoglie l’attenzione, perde il controllo posturale,cade in profonda tristezza e prova ad autoconfortarsi. La condizione permane per qualche tempo anche dopo che la madre ha ripreso uno scambio normale

25 La costruzione del Legame Sicuro
Un fattore causale importante è costituito dalla Sensibilità Materna nel percepire i segnali del figlio e rispondervi in maniera pronta; anche il temperamento del figlio ha un impatto importante. L’interazione normale Madre-figlio è caratterizzata da livelli medi di sensibilità materna. Il livello medio è associato all’attaccamento sicuro (Beebe)

26 Il legame non sicuro Non è una malattia ma un fattore di vulnerabilità le cui conseguenze sullo sviluppo, a breve e lungo termine,possono essere cumulative e pervasive Ci sono evidenze empiriche sulla difficoltà di molte mamme depresse a fornire cure adeguate ai loro bambini

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28 Non avere, non offrire strategie di conforto
Una strategia comportamentale organizzata di conforto è la ricerca di prossimità al caregiver Ma se il caregiver non fornisce né protezione né assistenza, ma è egli stesso fonte di paura, il bambino rimane senza protezione, è esposto all’ansia e non ha accesso a strategie organizzate per sottrarsi alla situazione con rischio di esiti patologici.

29 Un attaccamento disorganizzato
Come proteggere la propria mente ed evitare di essere sopraffatti? Le soluzioni più frequenti sono controllare l’ambiente divenendo aggressivi/punitivi o protettivi/compiacenti, evitando di essere vittime. Così l’immagine che il bambino ha di se e degli altri continua a mutare lasciandolo confuso e ansioso, senza strategie o con soluzioni contraddittorie : non sa cosa fare.

30 Maltrattamento e relazioni disorganizzate
L’attaccamentto disorganizzato è presente più frequentemente nei bambini maltrattati . E’ presente anche nei bambini di genitori con traumi irrisolti. I bambini disorganizzati hanno un rischio psicopatologico più alto : l’incoerenza vissuta e il dolore insopportabile patito, rende loro difficile «pensare» e superare modi adattivi disfunzionali(dissociazione)

31 La cura delle relazioni disadattive
Il presente ricordato(Edelman) :cio che si ricorda è nel presente, è integrato nel presente come influenza esercitata fuori dalla coscienza Ricordi regolatori impliciti(Fogel) che gestiscono il campo intersoggettivo : c’è un’agenda implicita. Ogni individuo ripete su diversa scala un modello come vincolo che regola il suo grado di libertà

32 Cosa occorre a questo bambino?
Un caregiver terapeutico, vigile nell’ascolto dei segnali, disponibile nei fatti e nelle parole, capace di riflettere e agire con flessibilità, paziente nel mantenere l’obbiettivo di creare una base sicura da cui ripartire. Un caregiver che deve anche saper pensare alle esperienze vissute dal bambino, a come esse sopravvivono nell’attualità del suo comportamento ed accettare che ha bisogno di aiuto specialistico. L’amore è necessario ma non sufficiente

33 G.Scofield, M. Beek Ogni bambino ha bisogno di un approccio individualizzato, sulla base delle sue precedenti esperienze e di ciò che riesce a tollerare senza disagio

34 Risorse e pratiche Senza supporto di ricerche rigorose (e meticolosa formazione) si rischia di trattare come elementi di conoscenza, gli elementi di fantasia e far guidare da questi l’azione sociale Le restrizioni economiche devono imporre di documentare in modo scientifico l’efficacia dell’attività per giustificare i costi dei servizi

35 Futuro La mancanza di risultati positivi può far destinare altrove le risorse destinate alla risoluzione di questi problemi, dovrebbe invece spingere a modificare le pratiche inefficaci


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