Corso per neoassunti in ruolo Ipssar Borsellino modulo: gestione della classe Dott.ssa Daniela Randazzo 27/28 aprile 2016 Gestire la classe e/è prevenire.

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Corso per neoassunti in ruolo Ipssar Borsellino modulo: gestione della classe Dott.ssa Daniela Randazzo 27/28 aprile 2016 Gestire la classe e/è prevenire la dispersione scolastica

Bisogni e motivazione

La motivazione In psicologia la motivazione è il processo che fornisce energia al comportamento e lo dirige. Sono due i fattori alla base del comportamento dell’individuo: le pulsioni e gli incentivi. Le pulsioni sollecitano il comportamento e sono di due tipi: stati pulsionali temporanei e disposizioni motivazionali stabili (motivi). Entrambi nascono dall’interno della persona. La differenza tra i due tipi di pulsioni è relativa alla permanenza temporale del secondo tipo rispetto al primo.

Incentivi e ricompense Gli incentivi, invece, trascinano verso uno scopo; essi sollecitano i nostri sforzi verso ricompense cui attribuiamo molto valore. Esistono ricompense intrinseche ed estrinseche, le prime sono i cosiddetti rinforzi tangibili (acqua, cibo, denaro, giocattoli…); quelle intrinseche sono relative a tutto ciò che crea sensazioni gradevoli al nostro corpo, anche in assenza di rinforzi tangibili ( un complimento, un premio simbolico, l’affetto, l’attenzione).

L’incongruità ottimale Gli incentivi estrinseci ed intrinseci si possono potenziare a vicenda e sono quindi legati alla soddisfazione dei bisogni, sia di quelli biologicamente determinati, che di quelli appresi, quali ad esempio il bisogno di successo e di potere, che sono acquisiti attraverso l’apprendimento sociale. Sono diversi gli studi relativi alla motivazione, così come le teorie ; uno di questi suggerisce che le persone cercano piccole variazioni della tensione, che procurano piacere, e che troviamo fastidiose la tranquillità assoluta e l’iperstimolazione (Teoria dell’incongruità ottimale di McClelland (1953, 1985).

Si considera motivazione intrinseca la sollecitazione a fare qualcosa che ci farà sentire bene rispetto ai nostri standard personali e alle nostre aspettative. Secondo alcuni autori, le persone hanno una motivazione innata a realizzare le proprie potenzialità. Secondo Murray il “ bisogno di successo” spinge a fare qualcosa che si presenta difficile, a padroneggiare, manipolare e organizzare oggetti, persone o idee, a farlo nella maniera più rapida e autonoma possibile, a superare gli ostacoli, a raggiungere un elevato standard di eccellenza, a competere con gli altri, a superarli e a incrementare la propria autostima tramite l’esercizio, ben riuscito, del proprio talento.

L’attribuzione di successo al proprio lavoro è caratteristica di soggetti con questo tipo di aspirazione, che si impegnano, peraltro, in compiti di moderata difficoltà, amano ricevere feedback immediati e sono perseveranti nel loro impegno. La paura dell’insuccesso è l’altra faccia della medaglia. Alcune persone evitano di impegnarsi in situazioni in cui possa essere valutata la loro competenza. La paura dell’insuccesso modera la motivazione al successo. La motivazione al potere è una motivazione acquisita, come quella al successo, e è la pulsione a influire sulle persone; può essere espressa come bisogno di potere personalizzato o socializzato, o entrambi.

Stile di attribuzione dei successi e degli insuccessi (Interno vs esterno) e impegno nelle attività proposte. Self efficacy e autostima, fattori predittivi del successo/insuccesso scolastico.

La comunicazione...è relazione Comportamento genera comportamento Non si può non comunicare Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e uno di relazione La natura della comunicazione dipende dalla punteggiatura della sequenza di eventi Si comunica attraverso un codice numerico e uno analogico Le relazioni comunicative sono simmetriche o complementari

Ascolto empatico e “messaggio io”, e la psicologia umanista, C. Rogers Riformulare quanto ascoltato, dare feedback verbali o non verbali all’ interlocutore, esprimere in prima persona le proprie emozioni, per non risultare aggressivi o passivi. Stili di comunicazione: passivo, aggressivo, assertivo.

L’apprendimento L’apprendimento è la modificazione del comportamento in seguito all’esperienza. Tale processo ha valore adattivo: cioè apprendere comportamenti adattivi porta ad un vantaggio specifico nell’ambiente naturale. La capacità di imparare permette quindi la modificabilità del comportamento. Tre modelli di apprendimento: classico, operante e dell’apprendimento sociale. Apprendere, quindi, per gli animali, è risultato utile alla loro sopravvivenza, ed è un’attività intrinsecamente motivante. Apprendimento classico: Pavlov (contiguità temporale degli stimoli, condizionamento e decondizionamento); Apprendimento operante : legge dell’effetto di Thorndike; Skinner, rinforzi positivi e negativi, la punizione. Apprendimento sociale (A. Bandura), apprendimento attraverso l’osservazione di modelli.

Metodologia dell’insegnamento Approccio tradizionale, maieutico e attivo. Strategie didattiche Flessibilità Gioco, competizione positiva, tic, attività cooperative, laboratorio (attività di manipolazione pratica, esperienze significative), sono tutte attività intrinsecamente motivanti. Stili di apprendimento e teoria delle intelligenze multiple (Gardner); l’apprendimento significativo attraverso la costruzione del sapere e l’interconnessione tra aree cerebrali differenti.