INSEGNARE… DI COSA PARLIAMO???

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
RITMANDO Eseguito dall’insegnante SILVIO LANDI PROGETTO DI MUSICA Istituto Comprensivo di Siano Scuola dell’infanzia Via Botta.
Advertisements

Proporre un modo divertente, originale e creativo per far acquisire allo studente la padronanza della lingua italiana come ricezione e come produzione,
A cura di Angela Fiorentino Docente di Sostegno dell’I.I.S. “V. Bosso – A. Monti” di Torino.
PROGETTO CONTINUTA’ e ACCOGLIENZA ‘Trovarsi insieme è un inizio, restare insieme un progresso…. lavorare insieme un successo ‘ Henry Ford.
Tale metodologia punta sul protagonismo degli studenti come didattica della ricerca facendo sì che mente e corpo ritrovino pari dignità. La didattica.
Questionario di valutazione rivolto ai docenti ITCS Abba-Ballini – Brescia Anno Scolastico
Il valore della vita emotiva
Paola Venuti Laboratorio di Osservazione, Diagnosi e Formazione
LA COMUNICAZIONE EDUCATIVA Movimento VIVERE IN Corato
«La scuola che fa crescere» Grottammare 03 marzo 2016
Non si vede bene che col cuore. L’ essenziale è invisibile agli occhi.
La scuola che fa crescere Grottammare 03 marzo 2016
Materiali didattici Questi strumenti didattici sono stati sviluppati nell'ambito del progetto Ethika: Ethics and Values Education in Schools and Kindergartens.
Psicologia della formazione anno accademico 2014/2015
Psicologia dello sviluppo
Psicologia dello sviluppo e dell’educazione
Metodi per raggiungere Il traguardo della conoscenza
LA SCUOLA CHE SOGNO LIBRO RIVOLTO A TUTTI COLORO CHE SI OCCUPANO DI EDUCAZIONE SI HA UN BUON APPRENDIMENTO SCOLASTICO QUANDO IN CLASSE REGNA L’ORDINE E.
A B C D E E “IL FUTURO SCOLASTICO… PROFESSIONALE”
Cari genitori e amici del nostro blog, sapevate che oggi, 20 novembre, è la giornata mondiale dei diritti dei bambini? Ebbene sì, anche noi bambini.
La Negoziazione.
Liceo Duca D’Aosta - Padova
Sintesi e spunti di riflessione
LE CREDENZE di EFFICACIA
Gioventù + Sport CONCETTO PEDAGOGICO
Reciprocal TUTORING.
IL CODING e il Pensiero Computazionale
STORIA DI UN INSEGNANTE IN FORMAZIONE
FORMARE un imprenditore
Il laboratorio come metodologia di apprendimento
INSEGNARE… DI COSA PARLIAMO???.
PROGETTO DI ISTITUTO “ALLA RICERCA DELLA BELLEZZA: arte, musica, benessere, natura e territorio”   "Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza.
IL CIRCLE TIME O Tempo del cerchio.
L’argomento di questa sera è:
INFLUENZA DELLE DINAMICHE RELAZIONALI SULL’APPRENDIMENTO
Il ruolo del gioco nell’apprendimento dei bambini
La relazione educativa dall’infanzia all’adolescenza
Progetto 'Matematica si può' ITC P.Dagomari a.s
IL Progetto “Comunic/Azione” Ragioni e prospettive
Studiare con metodo per riuscire a migliorare
Un breve giro nelle Tradizioni
LA RELAZIONE EDUCATIVA E LA PROMOZIONE DEGLI APPRENDIMENTI __________________ Immacolata Messuri FARE DALLA SLIDE 16
Bentornati stasera parliamo del: Servitore – Insegnante.
I ragazzi e le ragazze della IV C e IV E
Dr.ssa Anna D’Andretta U.O. Prevenzione DDP San Severo
Scuola primaria "T.M.Magini" di Monte S. Savino classe 5ª A.
APPRENDIMENTO COOPERATIVO E’ il metodo didattico che utilizza piccoli gruppi in cui gli studenti lavorano insieme per migliorare reciprocamente il loro.
Nelle prossime lezioni…
CTS Pisa Corso SOS Sostegno
Nelle prossime lezioni…
LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI DELL’OSS
CAREER COACHING La conchiglia rappresenta il tempo da dedicare alla riflessione sulla natura dei sentimenti corporei, morali, etici e spirituali è emblema.
Practical Methodology for Teachers working with CLIL
a cura della Dott.ssa DANIELA MALETTA
SPORTELLO DI ASCOLTO PER GENITORI
Elementi della relazione
FIGLI E SCUOLA: CHE FARE?
Come e perché «essere felici», imparando ed insegnando
Uso delle Arti Visive nell’Insegnamento delle Materie Curriculari
SERVIZIO DI PSICOLOGIA SCOLASTICA
CARLO ALBERTO ACCOGLIENZA CLASSI PRIME LICEO SCIENTIFICO.
Strumenti per una didattica inclusiva
progetto Legal MENTE giovane
INDICAZIONI PER LA SCUOLA DELL’INFANZIA
A SCUOLA A CASA LEZIONE LEZIONE A CASA A SCUOLA
ITALIANO SECONDARIA QUESTIONARIO FINALEPER ALUNNI
Classi prime Il primo anno di scuola primaria ha come scopo prioritario di rilevare eventuali ostacoli legati al linguaggio o all’apprendimento che possono,
Classi quinte I docenti delle classi quinte del Circolo hanno cercato di promuovere interventi inclusivi riferiti a tutti gli alunni, perché ognuno sia.
PRESUPPOSTI TEORICI DELLA COMMUNITY OF LEARNERS BROWN E CAMPIONE (1990)
Transcript della presentazione:

INSEGNARE… DI COSA PARLIAMO??? 1

2 VALUTAZIONI ? LEZIONI ? INSEGNARE ? EMOZIONI ? EDUCARE? MATERIE / AMBITI? LAVORO? BAMBINI ? RELAZIONI ? 2

Al centro… L’EDUCARE! E quindi… LE RELAZIONI 3

LAVORARCI, NON ANDARE A CASO Quindi…DOTARSI DI STRUMENTI !!! Nelle relazioni… Non esiste la neutralità Stile e scelte determinano la qualità della relazione STARCI,NON FUGGIRLE GESTIRLE, NON SUBIRLE LAVORARCI, NON ANDARE A CASO Quindi…DOTARSI DI STRUMENTI !!! 4

CHI NON L’HA MAI… DETTO O FATTO? 5

6 Non guardatelo. Facciamo finta che non ci sia Fa pure quello che vuoi. Per me non esisti Non si capisce mai quello che dici Sei proprio stupido! Non litigate!!! Sapevo che ti saresti comportato così… Senti, qui decido io! Come al solito, non hai fatto… Avresti potuto farmi contento per una volta … sei il solito egoista… Con te è inutile parlare sta’ zitto. Dici sempre le stesse cose Non hai capito niente! Non mi interessa chi ha ragione. Adesso state zitti I bambini dell’altra classe sono più bravi Fai sempre gli stessi errori Come fai a non capire? Te l’ho detto 1000 volte E urlando… “NON URLAREEEEEE!!!!!!!!!” 6

LA FORZA… DEL POTERE E DELL’ESEMPIO 7

Se voglio educare e insegnare devo liberare i bambini da ANSIA, stile non giudicante PAURA, stile liberante COMPETIZIONE, stile cooperativo 8

"la chiave per ottenere un elevato rendimento di gruppo è l'armonia sociale all'interno di esso. E' questa capacità di funzionare armonicamente che, a parità di tutte le altre, renderà un gruppo particolarmente dotato, produttivo e coronato di successo" (Daniel Goleman) 9

“Esiste per un maestro un compito esclusivo e che resterà immutabile: sviluppare una relazione d’insegnamento che sia anche una relazione di educazione o di formazione” (Marcel Henaff) “Il lavoro degli insegnanti è un lavoro di incontro, di cura e di passione” 10

“Ciò che i bambini sapranno fare insieme oggi, domani sapranno farlo da soli” (Vigotskij) Teorico dello sviluppo sociocognitivo E della distanza prossimale 11

dell’apprendimento cooperativo è l’interdipendenza positiva” “Il cuore dell’apprendimento cooperativo è l’interdipendenza positiva” (Mario Polito) 12

L’INTERDIPENDENZA SIGNIFICA CAPIRE CHE LE RELAZIONI SONO CIRCOLARI. L’interdipendenza positiva consiste nello stabilire tra gli studenti dei rapporti tali per cui nessuno possa riuscire individualmente se non con il successo dell’intero gruppo.”   “L’interdipendenza è il principale fattore di coesione e sta alla base dell’impegno reciproco necessario per il benessere individuale e il successo dell’intero gruppo. “ L’INTERDIPENDENZA SIGNIFICA CAPIRE CHE LE RELAZIONI SONO CIRCOLARI. Ma in una classe molto di ciò che succede dipende da noi. Noi siamo responsabili di ciò che avviene nelle relazioni nelle nostre classi. 13

14 Cosa significa in concreto? Sentirsi uniti agli altri e sentire con empatia Prendersi carico insieme delle difficoltà di ciascuno: tutti per uno Aiutarsi e sostenersi nel percorso: nessuno deve rimanere indietro Riconoscere che la collaborazione può portare più facilmente al successo di tutti: l’unione fa la forza Fare di tutto perché il proprio compagno si senta bene Sentire che il proprio impegno è di aiuto a tutti: aiutare è bello   14

la relazionalità e l’emotività L’anima dell’interdipendenza è il confronto aperto, sincero, costruttivo. Il confronto e la discussione hanno sempre 2 sbocchi: 1) La crescita cognitivo e relazionale 2) Il conflitto socioemotivo   Per stimolare l’interdipendenza positiva è necessario quindi curare 2 aspetti: la relazionalità e l’emotività 15

"Con l’interdipendenza si impara ad esprimersi, pensieri e sentimenti, ci si ascolta meglio, ci si capisce meglio, ci si rispetta di più. Ma io non posso fare apprendimento cooperativo e promuovere le abilità sociali se non faccio vivere a loro i valori che sottostanno : ASCOLTO, RISPETTO, COMPRENSIONE CAPACITA’ DI INTERVENIRE, DI NEGOZIARE, DI FARE PROPOSTE, ASSERTIVITA’, COSTRUZIONE E RISPETTO DELLE REGOLE, DEMOCRATICITA’, GIUSTIZIA, RIFIUTO DI PRATICHE PREVARICANTI E OMERTOSE   Quindi parallelamente alle attività didattiche occorre abilitare alle abilità sociali. Bisogna creare il senso del NOI, e per fare questo occorre dotarsi di strumenti. 16

17 Come insegnare le abilità sociali Partire da attività dove è richiesta la collaborazione. Decidere, anche con gli allievi, su quali abilità sociali lavorare, per poi analizzarle e verificarle Provare situazioni reali con un gruppo e gli altri che osservano per poi verificarle insieme. Andare per gradi. Far sperimentare il circle time. Permettere ai bambini di: abituare i ragazzi a esprimere sia le emozioni che i pensieri, praticando l’ascolto attivo favorire l’emersione di sentimenti, di agi e disagi, chiedendo loro: “quando vi sentite rispettati? Valorizzati? Quando vi siete sentiti accolti? Quando non vi siete sentiti accolti? “ monitorare il clima della classe e il benessere dei singoli: “come va? Com’è il termometro della classe? Chi è felice? Chi è arrabbiato? E triste? “ E sulle regole: “quali? Chi non le rispetta? Quali sanzioni o comportamenti riparatori?” 17

18 Attività possibili che favoriscono le abilità sociali: Fare un disegno insieme prendere appunti in coppia, più completi riepilogare con il compagno ciò che si è imparato analizzare il testo in coppia leggere la consegna insieme e spiegarlo reciprocamente trovare gli elementi importanti in un testo o un problema scrivere e correggere testi fare esercizi insieme ripassare e ripetere materiale di studio progettare esperimenti, attività, uscite… creare discussioni 18

E’ uno dei metodi “a mediazione sociale” contrapposto ad altri COOPERATIVE LEARNING E’ uno dei metodi “a mediazione sociale” contrapposto ad altri “a mediazione dell’insegnante”: i 2 metodi differiscono molto per varie cose 19

COOPERATIVE LEARNING la professionalità richiesta al docente: trasmettitore o facilitatore? per la conduzione della classe: frontale o gruppale? fonte delle conoscenze: insegnante o allievi? Obiettivi e compiti: individuali o di gruppo? Abilità richieste: individuali o sociali? Modalità di partecipazione: individuali o collaborative? Valutazione: individuale o anche di gruppo? Apprendimento: cooperativo o competitivo/individualistico? Stili di comunicazione, di coinvolgimento, di relazione, salute mentale 20