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Università della terza età

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Presentazione sul tema: "Università della terza età"— Transcript della presentazione:

1 Università della terza età
LA TAVOLA DEGLI ERRORI Sassari 23 aprile 2013

2 Guadagno di 1 anno di vita media ogni 3.5 di calendario
Inizio ‘900: attesa di vita: circa 50 anni Fine ‘900: 77 anni negli uomini e 83 nelle donne Oggi: 79,4 anni per gli uomini e 84,5 per le donne (Dati ISTAT 2011) Miglioramento delle condizioni igieniche Scoperta di nuovi farmaci Alimentazione più adeguata

3 “Fa che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo”

4 La nostra alimentazione per essere corretta deve rispettare tre semplici regole:
Normocalorica Equilibrata Completa

5 Bilancio energetico positivo: Bilancio energetico negativo:
Per stare bene il nostro bilancio energetico deve essere in pareggio NORMOCALORICA Bilancio energetico positivo: Mangiamo più di quanto consumiamo Bilancio energetico negativo: Mangiamo meno di quanto consumiamo

6 Dieta equilibrata e completa:
alternanza quotidiana di tutti gli alimenti in quantità adeguate per evitare la carenza dei principi nutritivi MACRONUTRIENTI (decine di grammi al giorno) Glucidi Lipidi Protidi MICRONUTRIENTI Vitamine Sali minerali 12-15% 55-60% 30%

7 Come dobbiamo mangiare
durante la giornata? 5 volte al giorno Colazione Pranzo Spuntino Spuntino Cena

8

9 IL CAOS DELLE DIETE Una dieta sbagliata può avere conseguenze sulla qualità del nostro benessere non solo fisico ma anche psichico e talvolta economico. Gli scaffali delle librerie sono ricolmi di volumi di alimentazione (soprattutto diete e metodi per dimagrire) solo eccezionalmente scritti da medici specialisti.

10 GLI ERRORI ALIMENTARI PIU’ COMUNI
Eccesso di calorie in rapporto all’attività fisica Eccessivo consumo di proteine Eccessivo consumo di grassi saturi e idrogenati Eccessivo consumo di alcool Eccessivo consumo di zuccheri raffinati e ad alto carico glicemico Errata distribuzione dei pasti Scarso consumo di fibre

11 IMPORTANZA DELLA DIETA NELL’0BESITA’
i numeri 400 milioni di adulti in sovrappeso in Europa Circa il 20% dei bambini sono in sovrappeso e un terzo di questi sono obesi.

12 Italia ITALIA

13 OBESITA’ Programmi dietetici
Riduzione delle calorie Aumento dell’attività fisica Carboidrati 55-60% Proteine 10-20% (0,8-1,2 g/kg) Lipidi < 30% Saturi <7% / Monoins % / Polins. <10% Colesterolo < 200 mg/die Fibre g/die Alcool < 30 g/die Nacl < 6 g/die S.I.N.U

14 PURTROPPO La commercializzazione del dimagrimento ha prodotto diete di ogni tipo, raramente corrette, spesso stravaganti, risibili e contraddittorie. Diete comunque mal gestite perché orientate ad un immediato dimagrimento e quasi mai impostate sulla rieducazione alimentare e comportamentale.

15 diffidare delle diete miracolose quando:
Pertanto è opportuno diffidare delle diete miracolose quando: si pubblicizzano rapidità e facilità del dimagrimento si usano termini come: miracoloso, unico, esclusivo, recente scoperta si fa riferimento a particolari pregi di alimenti esotici si propongono apparecchiature che non richiedono movimenti attivi si prescrivono speciali supplementazioni nel corso di diete molto sbilanciate o dissociate si fa riferimento all’eliminazione della cellulite si producono testimonianze di “clienti” soddisfatti, prima e dopo la cura si richiamano studi e pubblicazioni senza le dovute referenze bibliografiche su riviste scientifiche si propone il pagamento per cicli di cura

16 Bilancio Energetico Negativo

17 Il Digiuno Permessi solo liquidi non calorici
Pericoloso, squilibrato e diseducativo. Provoca forte perdita di massa magra con successivo recupero del peso, anche oltre il limite iniziale

18 Very low calorie diet (VLCD)
Prevede una drastica riduzione dell’apporto calorico (circa 500 kcal/die). Trova indicazione in particolari condizioni in cui sia richiesto un provvedimento urgente ed efficace nel breve termine (es. severa insufficienza cardio-respiratoria o in previsione di un intervento chirurgico non differibile). Si realizza mediante pasti semi-liquidi, in genere preconfezionati, o polveri da ricostituire in acqua, con elevato apporto proteico (1-1,5 g/kg di peso corporeo ideale), carboidrati tra il 55 e il 65%, lipidi 20-25% (MCT)

19 Dieta di Simeons Dieta di 600 kcal accompagnata da iniezioni di ormoni (gonadotropina corionica). L’iniezione di gonadotropina si è rivelata inutile e le 600 kcal troppo restrittive

20 È praticamente impossibile seguire “a vita” una dieta fortemente ipocalorica oltre che per le motivazioni psicologiche, sociali e comportamentali, anche perché tali diete sono inevitabilmente nutrizionalmente squilibrate e quindi a rischio per la salute .

21 Le diete più seguite degli ultimi 50 anni
A RIDOTTO CONTENUTO DI ZUCCHERI >DIETA ATKINS >DIETA PUNTI o dell’Astronauta DIETE IPERPROTEICHE >DIETA A ZONA >DIETA SCARSDALE > DIETA DUKAN DIETE VEGETARIANE >DIETA PRITIKIN >ZEN DIETE SENZA VARIETA’ >DIETA DISSOCIATA CLASSICA (di Antoine) >DIETA DISSOCIATA (di Shelton) > dei 4 giorni > pompelmo e uova > Mayo > minestrone >monocibo > Beverly Hills >Hollywood DIETE NON EDUCATIVE >DIETA “Starch Blocker” >Dieta Cambridge >PASTI SOSTITUTIVI (liquidi,barrette) E tante altre ancora…………

22 DIETE A BASSO CONTENUTO DI ZUCCHERI

23 DIETA ATKINS P 24% G 14% L 62% Limita drasticamente gli alimenti che contengono glucidi,sia semplici che complessi,mentre viene data via libera a proteine e grassi: NO!!! zuccheri , pane, pasta, riso, patate, legumi, frutta e succhi ma anche latte, yogurt e alcol VIA LIBERA!!! carne , uova, pesce, formaggi, panna, olive, semi oleosi, caffè,tè

24 La dieta si divide in due fasi.
Dieta Atkins La dieta si divide in due fasi. Nella prima si può mangiare senza limiti carne, molluschi, crostacei e grassi (anche salumi come pancetta e salame), ma bisogna rinunciare del tutto ai carboidrati e quasi del tutto alle verdure, per consumare le proprie riserve di grasso. Per esempio, a colazione, uova con pancetta, caffè o tè senza zucchero, a pranzo, bistecca ai ferri e, a cena, pesce lesso condito con maionese e un’insalata. Nella seconda fase, invece, si reintroducono poco alla volta i carboidrati e le verdure.

25 P 25% G 30% L 45% DIETA PUNTI o dell’Astronauta SI
È una variante della dieta Atkins : Limita fortemente l’assunzione di patate e di frutta NO!!! E dà via libera a formaggi grassi, burro, salsicce. SI

26 I pericoli della dieta Atkins
Le diete che riducono drasticamente gli alimenti contenenti carboidrati si basano sul presupposto che è impossibile trasformare i grassi alimentari in grassi di deposito senza la presenza di carboidrati. Rispettando i canoni della dieta Atkins già dopo un paio di giorni le riserve glucidiche dell'organismo si esauriscono. Bruciando prioritariamente grassi il nostro corpo è costretto a produrre corpi chetonici (vista l'impossibilità del cervello di utilizzare grassi a scopo energetico) che sono responsabili di sintomi come nausea, cefalea, affaticamento e, in casi estremi, coma. Altri effetti collaterali imputabili alla dieta Atkins: osteoporosi (un elevato apporto proteico aumenta l'eliminazione di calcio con le urine), calcolosi renale, iperuricemia, ipercolesterolemia e malattie cardiovascolari (soddisfare le richieste energetiche dell'organismo ricorrendo a grossi quantitativi di grassi animali aumenta i livelli di colesterolo).

27 DIETE IPERPROTEICHE

28 DIETA SCARSDALE P36% G38% L26% NO!! ai primi piatti
Sviluppata alla fine degli anni settanta dal Dottor Herman Tarnower, la dieta Scarsdale arriva a promettere una perdita di peso quantificabile in 450 grammi al giorno . Regime dietetico che enfatizza la restrizione dei carboidrati senza preoccuparsi eccessivamente del contenuto calorico totale dei pasti. P36% G38% L26% È la classica dieta dell'ultimo minuto, gli autori consigliano infatti di seguirla per 7-14 giorni rispettando uno schema dietetico ben preciso. NO!! ai primi piatti molto ridotto il pane

29 APPORTO CALORICO INDICATIVO
DIETA SCARSDALE Colazione a base di caffè o tè e agrumi. Pranzo e cena devono invece essere ricchi di alimenti proteici, poveri di carboidrati e privi di condimenti. Tra un pasto e l'altro la dieta Scarsdale bandisce alcolici e spuntini, incentivando l'utilizzo di preparazioni erboristiche in grado di tenere sotto controllo lo stimolo della fame. APPORTO CALORICO INDICATIVO kcal al giorno

30 Mantiene le promesse, ma a quale prezzo?
Anche il più scettico dei nutrizionisti converrà sull'efficacia "dimagrante" della dieta Scarsdale. Come tutte le diete chetogeniche o basate sul parziale digiuno, anche la Scarsdale promuove una rapida perdita di peso. Il calo ponderale è tuttavia legato all'impoverimento delle riserve glucidiche, alla riduzione delle masse muscolari e alla conseguente disidratazione dell'organismo. Non appena si sospende la dieta il rischio di riguadagnare in fretta i kg persi è dunque alto. La dieta chetogenica, a causa dell'elevato apporto di grassi e proteine, può causare gravi problemi come iperuremia e chetosi

31 DIETA DUKAN L’ultima tendenza in fatto di diete iperproteiche arriva dalla Francia ma sta facendo il giro del mondo, riscuotendo successo anche tra vip. La dieta ideata dal nutrizionista Pierre Dukan, propone un programma alimentare in quattro fasi che promette di far perdere numerosi chili e di mantenere il peso forma per tutta la vita.

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33 La dieta Dukan ricca di proteine determina
Minore innalzamento della glicemia e minore secrezione di insulina Minori depositi di glucosio e maggiore perdita di acqua e quindi peso Le proteine aumentano il metabolismo basale, quindi si “ brucia di più “

34 DIETA DUKAN

35 DIETA DUKAN

36 DIETA DUKAN

37 LA DIETA A ZONA

38 La zona migliora l’attività insulinica.
Dieta Zona La dieta a zona si riassume nella semplice formula “ ” Vuol dire che, a ogni pasto, occorre mangiare il 40 % di carboidrati (frutta, verdura, pane, pasta, legumi); 30 % di proteine (carne, pesce, uova) e 30 % di grassi (burro, arachidi, olio). La chiave per capire la Zona è quella di ragionare ormonalmente e non caloricamente. La zona migliora l’attività insulinica. La regola fondamentale della Zona è quella di prevedere ad ogni pasto o spuntino un “blocco” formato da tre “blocchetti”: uno di proteine, uno di carboidrati ed uno di grassi.

39 COMPOSIZIONE DI UN BLOCCO

40 OBIETTIVI IN PRATICA Riduzione % grasso corporeo ( ideale 13-15% nel maschio 19-21% nella donna in età fertile 23-25% in post-menopausa ) Perdita di grasso media gr./sett. (2-3 Kg./mese) Metabolismo attivato al consumo dei grassi ( modulazione ormonale di insulina e glucagone ) Miglioramento dello stato di salute generale e prevenzione sulle patologie causate da squilibrio degli eicosanoidi (meno cefalea, dolori articolari, più difese immunitarie, meno allergie o intolleranze ecc,)

41 DIETA ZONA EFFETTI COLLATERALI
Difficoltà della preparazione Dieta iperproteica Assunzione di molti grassi contenuti nella carne Dieta noiosa Dieta costosa Dubbi sull’effetto negativo dell’insulina

42 Diete vegetariane

43 Lacto-ovo-vegetariano
La dieta vegetariana Esistono vari modelli di dieta vegetariana Lacto-ovo-vegetariano Lacto-vegetariano Vegano

44 Lacto-ovo-vegetariano
Il modello Lacto-ovo-vegetariano ESCLUDE: carne e suoi derivati, pesce, selvaggina

45 Lacto-ovo-vegetariano
Il modello Lacto-ovo-vegetariano PERMETTE: latte, uova e i loro derivati.

46 Il modello lacto-vegetariano ESCLUDE: anche uova X

47 Il modello vegano ESCLUDE: anche latticini X

48 Le proteine vegetali sono meno assimilabili rispetto a quelle animali
I vegetariani sono a rischio di carenze di proteine da un punto di vista quantitativo? Le proteine vegetali sono meno assimilabili rispetto a quelle animali

49 Le proteine presenti nei cibi animali contengono
tutti gli aminoacidi essenziali nelle giuste proporzioni I cibi vegetali di solito possiedono tutti gli aminoacidi essenziali, ma la quantità di uno o due di essi può risultare scarsa: alcuni cereali hanno un limitato contenuto di lisina i legumi sono scarsi in metionina

50 Per ottenere il corretto apporto di aminoacidi essenziali occorre combinare i cereali e legumi nelle giuste quantità e proporzioni, nello stesso pasto o nell’arco della giornata + cereali

51 I vegetariani non sono a rischio di carenza di carboidrati e lipidi e sono in grado di soddisfare le esigenze nutrizionali per quanto riguarda le vitamine, tranne la Vit B12 presente solo nel regno animale

52 Vitamina B12 I lacto-ovo-vegetariani e i lacto-vegetariani sono in grado di ricavare adeguate quantità di vitamina B12 a partire da latticini ed uova se questi cibi vengono consumati regolarmente.

53 I vegani devono integrare regolarmente la vitamina B12 con:
cibi fortificati (latte di soia, cereali, hamburger vegetali) integratori vitaminici

54 Hamburger vegetali

55 VEGANI Vitamina D (in caso di limitata esposizione alla luce solare)
è importante monitorare gli introiti di: Vitamina D (in caso di limitata esposizione alla luce solare) Calcio, ferro, zinco (per la loro ridotta assimilabilità a partire da fonti vegetali) Acidi grassi essenziali ++ omega 3 (soprattutto in gravidanza e in allattamento)

56 Quali sono i benefici di una dieta vegetariana?

57 FIBRE MAGNESIO E POTASSIO ACIDO FOLICO ANTIOSSIDANTI VITAMINA E, C,
SOSTANZE FITOCHIMICHE Diagnostica di Laboratorio. 1.    Fase acuta. 1.1. Indagini biochimiche. L'aumento delle "transaminasi" alanina aminotransferasi (ALT/GPT) e aspartato aminotransferasi (AST/GOT) è l'elemento caratterizzante dell'epatite acuta. Livelli di UI/L sono abbastanza tipici, con valori delle ALT superiori a quelli delle AST. Valori più elevati si possono avere nell'epatite itterica. L'aumento della bilirubina spesso è tardivo rispetto all'incremento delle transaminasi. La fosfatasi alcalina di solito aumenta fino a 3 volte il limite superiore della norma, l'albumina può essere lievemente diminuita, la sideremia aumentata e nel periodo pre-itterico si può avere leucopenia (granulocitopenia), linfocitosi, incremento della velocità di eritrosedimentazione (VES). Pazienti con epatite severa presentano un prolungamento del tempo di protrombina (1). GRASSI SATURI COLESTEROLO

58 Quali sono i rischi in una dieta vegetariana?

59 Lacto-ovo-vegetariani Lacto-vegetariani
RISCHI: IPOTIZZABILE CARENZA DI FERRO (PRESENTE IN TRACCE IN LATTE E UOVA). Se condotta in modo scorretto, vengono annullati i benefici di questi regimi dietetici, a causa di un'eccessiva introduzione di grassi animali con il latte e le uova Tumori dell’apparato digerente e malattie cardiovascolari

60 Vegani RISCHI: carenza di VITAMINA B12 che può condurre:
- ad una anemia megaloblastica. - ad un aumento dei livelli di omocisteina. possibile carenza di FERRO, CALCIO, PROTEINE, ZINCO, IODIO, ACIDI GRASSI OMEGA- 3, VITAMINA D ( soprattutto in gravidanza e accrescimento) Questo tipo di dieta va concordata con un nutrizionista, in modo da poterne sfruttare appieno i vantaggi senza rischiare di incorrere in carenze nutrizionali qualitative e quantitative.

61 Come pianificare una dieta vegetariana equilibrata.

62 1. consumare abbondanti quantità e varietà di cibi vegetali
2. privilegiare l’assunzione di legumi + Vitamina C 3. evitare di assumere insieme legumi + latticini perchè riducono l’assorbimento del ferro ( a causa del contenuto in calcio) 4. includere semi e frutta secca (pistacchi, mandorle, semi di zucca) ricchi di zinco e ferro e in particolare noci ricche di acido linolenico. (a.grasso omega-3) 5. introdurre una fonte affidabile di vitamina B12 attiva 6. privilegiare cibi vegetali non raffinati ricchi di nutrienti essenziali. 7. aumentare il consumo di acqua e spremute a base di agrumi 8. limitare un’eccessiva assunzione di grassi saturi e proteine animali

63 QUINDI LE DIETE VEGETARIANE CORRETTAMENTE BILANCIATE SONO SALUTARI, ADEGUATE DAL PUNTO DI VISTA NUTRIZIONALE E COMPORTANO BENEFICI PER LA SALUTE NELLA PREVENZIONE E NEL TRATTAMENTO DI ALCUNE PATOLOGIE American Dietetic Association (ADA)

64 TUTTAVIA LE DIETE VEGETARIANE , SE NON PIANIFICATE IN MODO APPROPRIATO RISCHIANO DI CONDURRE A CARENZE CON NOTEVOLI DANNI PER L’ORGANISMO.

65 Diete senza varietà

66 P 27% G 23% L 50% DIETA DISSOCIATA CLASSICA (di Antoine)
Per 6 giorni alla settimana viene consumato un unico tipo di alimento,a volontà,scelto tra Latticini uova carne pesce verdura frutta Un giorno alla settimana il regime è libero

67 P 27% G 23% L 50% DIETA DISSOCIATA (di Shelton)
È una variante della precedente. Divieto di associare proteine e carboidrati. Grassi,verdure e spezie possono essere aggiunti agli altri due proteine carboidrati Grassi verdure spezie

68 Dieta Mayo No a formaggi e latte
Consiglia di consumare 1 pompelmo prima dei pasti per “bruciare i grassi” Inefficace, basata su pregiudizi. Necessita di una contemporanea riduzione delle calorie.

69 Dieta dei 4 giorni Solo verdure nella quantità desiderata associando pochi alimenti di origine proteica. Nessun condimento

70 Pompelmo e uova P 49% G 15% L 36% Dura 15 giorni.
Sono previste alla settimana 24 uova oltre che abbondanti quantità di carne. Mancano i carboidrati e gli oli vegetali, mentre è ricca di grassi e povera di calcio.

71 Dieta del minestrone “Consigliata” per almeno 7 giorni: per 2-3 giorni non serve a nulla! No a patate e legumi. Si a tè, succhi di frutta non zuccherati, frutta; al 4° giorno si aggiunge latte o yogurt scremato, al 5° giorno carne di manzo e al 7° giorno riso integrale.

72 Monocibo Altro esempio di assurda dissociazione. Consente alternativamente solo uno o due cibi (solo uova, solo banane, solo mele, solo formaggio, solo riso, ecc). Monotona e squilibrata, impossibile da seguire per tempi lunghi. Induce carenze gravi

73 Beverly Hills P 5% G 95% L 0% Solo frutta per 10 giorni da mangiare in grande quantità. In seguito graduale aggiunta di altri alimenti, ma con l’esclusione di certe combinazioni alimentari (durata giorni) Alla fine della 5a settimana è possibile un regime di mantenimento che suggerisce di mangiare in modo vario, seguendo il proprio istinto ma osservando le regole della separazione/combinazione degli alimenti. Carente di molte vitamine e sali minerali (calcio, zinco, ferro, fosforo, magnesio, niacina, vitamina B2 e B12)

74 Metodo Montignac Non considera il rapporto tra i macronutrienti né la quantità dei cibi; Si limita a vietare gli alimenti con elevato indice glicemico e a consentire il consumo senza limiti degli alimenti che, invece, hanno un indice glicemico basso (carni, salumi, latte, burro, formaggi, uova, legumi, verdura e frutta). Ne risulta una dieta iperproteica e iperlipidica

75 Le diete descritte possono essere considerate tutte nutrizionalmente squilibrate, talora monotone, diseducative e tutte producono degli inconvenienti,a partire dai possibili stati carenziali di micronutrienti,di vitamine e di sali minerali Diete così squilibrate possono non solo far perdere peso per poi riprenderlo, ma causare degli importanti squilibri metabolici.

76 Nessuna di queste diete promuove l’attività fisica e la inserisce nel programma dietetico dandole la stessa importanza di una scelta alimentare. Ormai è noto che l’attività fisica riduce i più importanti fattori di rischio di patologia cardiovascolare,compresa la pressione arteriosa, i trigliceridi e il colesterolo LDL, aumenta il colesterolo HDL e migliora la tolleranza al glucosio indipendentemente dalla perdita di peso. Pertanto,già il fatto che in un “piano dietetico” non venga assolutamente presa in considerazione l’attività fisica come evento complementare alla dieta, può darci un primo indizio sulla credibilità dello schema dietetico proposto. Se poi a questo si aggiunge un evidente squilibrio dei nutrienti con conseguente stato carenziale associato ad alterazioni metaboliche,lo schema dietetico in questione deve essere più propriamente considerato un “disastro dietetico”.

77 PASTI SOSTITUTIVI (liquidi,barrette)

78 È frequente il ricorso a pasti-formula, liquidi o in barrette, in sostituzione di uno o di entrambi i pasti principali. Il pasto sostitutivo pur contenendo ben 72 micro e macronutrienti, erbe officinali, sali minerali, carboidrati di pronto utilizzo ed anche a rilascio lento, in modo da consentire un livello energetico costante, non può sostituire completamente gli alimenti. Anche questo approccio è criticabile in quanto non favorisce l’acquisizione di un adeguato comportamento alimentare.

79 FINE

80 FINE

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82 EVOLUZIONE SCIENTIFICA
DEI MODELLI DIETETICI J. Sabatè ha presentato tre modelli che delineano i rischi e i benefici sulla salute per una popolazione che adotta una dieta vegetariana o una dieta ricca di cibi animali (dieta a base di carne). Ciascun modello è stato creato in base alle conoscenze scientifiche acquisite in un dato periodo di tempo e perciò suscettibili di evoluzione.

83 Primo modello

84 Secondo modello

85 Terzo modello

86 P 10-12% G 80% L 8-10% DIETA PRITIKIN
Dieta ipoproteica,iperglucidica e ipolipidica ad elevato contenuto di fibra alimentare. limitati

87 DIETA “ ZEN ”

88 La dieta dissociata classica fornisce sì tutti i nutrienti, ma nell’arco di una settimana!
La dieta di Shelton presenta delle carenze soprattutto di ferro e calcio per ridotta capacità del loro assorbimento. Tali diete si rifanno a principi non scientifici, non tengono conto degli apporti calorici ma di presunte incompatibilità digestive. Inoltre è stato dimostrato che questo trattamento induce nel breve termine una perdita di peso assolutamente sovrapponibile a quella ottenuta con una convenzionale dieta ipocalorica


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