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Tecniche di sostenimento delle funzioni vitali: mantenimento pervietà delle prime vie aeree, respirazione artificiale e massaggio cardiaco esterno Dott.

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1 Tecniche di sostenimento delle funzioni vitali: mantenimento pervietà delle prime vie aeree, respirazione artificiale e massaggio cardiaco esterno Dott. Giulio Maurizio Pancaldo Specialista in Anestesia e Rianimazione Dirigente 1° livello Servizio An. e Rian. Ospedale di Patti (ME)

2 In un primo soccorso, senza farmaci, nel proprio ambiente di lavoro (a casa, a scuola), bisogna innanzitutto rendersi conto velocemente, se l’infortunato è: Cosciente: risponde, respira, ha un polso? le prime vie aeree sono libere? L’ambiente in cui si trova: troppo caldo, troppo freddo, alta tensione, sabbie mobili, precipizio, ecc.. Raccolta informazioni. In modo che ogni manovra di soccorso si proporzionata al fine di mantenere le funzioni vitali: - Respirazione, Circolazione, Temperatura corporea

3 OSTRUZIONE DELLE VIE AEREE DA CORPO ESTRANEO Manovre rianimatorie: 1) Compressioni toraciche o colpi dorsali con una mano nella regione interscapolare con paziente a testa in giù

4 2) Manovra di Heimlich Si tratta di una compressione addominale a livello dell’epigastrio in direzione del diaframma, praticata con le mani giunte, in modo da creare una spinta verso le vie aeree superiori

5 3) Rimuovere il corpo estraneo con il dito indice uncinato (attenzione, è molto pericoloso !)

6 4) Cricotirotomia si esegue con un coltellino o un bisturi praticando una incisione all’altezza della cartilagine cricoide ed inserendo un qualsiasi tubicino vuoto (è una manovra di assoluta emergenza, aspettando il 118)

7 ARRESTO CARDIACO E MASSAGGIOCARDIACO ESTERNO

8 ARRESTO CARDIACO Comprende l’arresto cardiaco propriamente detto o tutte quelle situazioni in cui il cuore, pur contraendosi, non è in grado di pompare un quantitativo di sangue ossigenato sufficiente a mantenere la funzioni vitali. Cause: asistolia – fibrillazione ventricolare – tachicardia ventricolare.

9 Caratterizzazioni anatomocliniche e/o Fisiologiche Pallore Midriasi Cianosi Arresto respiratorio Polsi non palpabili Incoscienza ARRESTO CARDIACO

10 Azione terapeutica e/o farmacologica da istituire ARRESTO CARDIACO Ripristino artificiale della circolazione di sangue ossigenato Schema terapeutico e posologico Immediato: Adagiare il paziente su una superficie rigida; Liberare la vie aeree; Ventilare i polmoni: respirazione bocca a bocca o pallone e maschera con massaggio cardiaco esterno.

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13 Il punto di compressione.

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18 URGENZE VARIE

19 Annegamento

20 Soppressione degli scambi respiratori per l’immissione massiva di acqua nelle vie aeree. N.B. La durata massima dell’annegamento compatibile con la rianimazione è di circa 7-10 minuti (in casi con temperatura normale senza il trauma della caduta). L'annegamento avviene per l'ostruzione delle vie aeree da parte di un liquido. Non sempre il corpo è immerso nel liquido, per annegare basta l'immersione degli orifizi respiratori: chi, per un malore ad esempio, cade a faccia in giù in un sottile strato di liquido, rischia di annegare. Lo stesso si può verificare se l'infortunato è incosciente e vomita: è necessario che il vomito possa defluire (vedi posizione laterale di sicurezza). Annegamento

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22 Per riflesso, quando un liquido entra nella cavità orale provoca una chiusura della laringe: l'infortunato perciò non può più respirare e inizia l'asfissia. Se l'infortunato perde coscienza e di conseguenza i riflessi cessano, il liquido può penetrare nella trachea, nei bronchi e negli alveoli polmonari soffocandolo. Annegamento

23 Sintomi Il malcapitato, se è soccorso tempestivamente e non ha perso coscienza, sarà molto agitato e spaventato, avrà delle difficoltà respiratorie e tossirà per espellere il liquido dalle vie aeree. Se la permanenza nel liquido è più lunga, l'asfissia porta alla perdita di coscienza e, successivamente, all'arresto respiratorio e quindi a quello cardiaco. Annegamento

24 Intervento Per prima cosa è necessario rimuovere l'infortunato dal liquido che lo asfissia. In caso di annegamento in acqua alta, è consigliabile tentare di raggiungere l'infortunato dalla riva, tendendogli un salvagente, una fune, un asciugamano, se è ancora cosciente. Se ciò non fosse possibile, è consigliabile raggiungerlo a nuoto soltanto se si è muniti di un salvagente, una barca, un materassino o un qualsiasi oggetto galleggiante in grado di sostenere sia il malcapitato che il soccorritore. Annegamento

25 ATTENZIONE: il salvataggio a nuoto, se non siete esperti soccorritori, è pericoloso: l'infortunato si aggrapperà a voi in modo disperato con grande rischio per la vostra incolumità. Annegamento

26 Una volta tratto in salvo l'infortunato bisogna verificare immediatamente se è cosciente o meno. Se è cosciente è sufficiente tranquillizzarlo, metterlo in posizione semiseduta per facilitare la respirazione, aiutarlo ad espellere il liquido presente nelle vie aeree con dei colpetti sulla schiena e con movimenti circolari delle braccia che aiutano l'espansione della gabbia toracica e quindi della respirazione. Se l'infortunato ha perso coscienza è necessario agire con la massima urgenza e chiamare i soccorsi. In attesa dei soccorsi, bisogna verificare per prima cosa la presenza della respirazione e del battito cardiaco. Annegamento

27 Se le funzioni vitali sono integre, bisogna porre l'annegato in posizione laterale di sicurezza, meglio se su un piano leggermente inclinato con la testa in basso. In attesa dei soccorsi, se non si riprende, bisogna tenere costantemente sotto controllo le funzioni vitali. Se le funzioni vitali sono integre, bisogna porre l'annegato in posizione laterale di sicurezza, meglio se su un piano leggermente inclinato con la testa in basso. In attesa dei soccorsi, se non si riprende, bisogna tenere costantemente sotto controllo le funzioni vitali.posizione laterale di sicurezzaposizione laterale di sicurezza Annegamento

28 Se l'infortunato è incosciente con respiro assente e battito cardiaco presente bisogna immediatamente procedere alla respirazione artificiale. Prima è bene però verificare che le vie aeree non siano ostruite dall'ingestione del liquido. Per far ciò è bene rovesciare l'annegato a pancia in giù, disporsi in piedi a gambe larghe sopra il suo bacino, afferrarlo per le anche o i fianchi e sollevarlo in modo da far defluire l'acqua. Appena questa è defluita si può finalmente stendere l'annegato a pancia in su e procedere con la respirazione artificiale. respirazione artificialerespirazione artificiale Annegamento

29 ATTENZIONE: nel caso di tuffi in acque basse, per esempio in piscina o in presenza di scogli, l'annegamento potrebbe essere stato provocato da un trauma. In questo caso bisogna avere molta cautela: l'infortunato potrebbe avere delle fratture, per esempio alla colonna vertebrale, il che comporta una grande attenzione nel rimuoverlo. fratture Annegamento

30 Gravità Nel caso di annegamento è necessario intervenire con la massima tempestività. L'arresto respiratorio avviene in pochi minuti, e in breve sopraggiunge anche l'arresto cardiaco. Annegamento

31 Emottisi o Emoftoe I polmoni Cos'è L'emottisi è un'emorragia esteriorizzata che consiste nella fuoriuscita di sangue dalla bocca attraverso colpi di tosse. La perdita si presenta di colore rosso vivo e schiumosa. Intervento L'emottisi implica emorragie polmonari, è perciò necessario recarsi in ospedale.

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33 Epistassi Cos'è L'epistassi è un'emorragia esteriorizzata che consiste nella fuoriuscita di sangue dal naso per cause traumatiche o patologiche, come la rottura di un capillare o l'eccessiva pressione sanguigna. Sintomi Fuoriuscita di sangue dal naso.emorragia esteriorizzata

34 E' bene non rovesciare la testa all'indietro, come viene spontaneo, ma far defluire il sangue che altrimenti viene inghiottito o può ostruire le vie respiratorie. E' consigliabile sedersi, comprimere esternamente la narice interessata per qualche minuto per arginare l'emorragia e reclinare il capo in avanti. Si può anche applicare un impacco di ghiaccio per provocare vasocostrizione. Gravità Se l'emorragia non si argina, bisogna recarsi in ospedale.

35 Epilessia Cos'è L'epilessia è un'affezione nervosa che sfocia in crisi caratterizzate dalla perdita improvvisa di coscienza e dalla caduta a terra dell'individuo con o senza convulsioni.convulsioni

36 Asma Simulazione di un attacco d'asma Cos'è L'attacco d'asma può avere origini emotive e psichiche, essere causato da infezioni delle vie respiratorie o da reazioni allergiche. Di solito avviene una contrazione spasmodica dei piccoli bronchi che produce dispnea, cioè difficoltà di respirazione. respirazione

37 Sintomi L'infortunato è dispnoico, pallido, labbra e unghie sono spesso cianotiche per la carenza di ossigeno, il torace è bloccato in uno stato di inspirazione forzata. La respirazione è molto difficoltosa: si ha un'ispirazione breve seguita da una prolungata espirazione difficoltosa, rumorosa e sibilante.

38 Intervento L'infortunato di norma riconosce le sue crisi asmatiche e possiede dei broncodilatatori per inalazione o compresse precedentemente prescritti dal medico. Queste cure, però, vanno utilizzate solo se già prescritte, perché talvolta possono provocare fenomeni collaterali. E' necessario tenere l'infortunato in posizione semiseduta per agevolare la respirazione, cercare di tranquillizzarlo il più possibile e, se è presente dell'ossigeno, somministrarlo.

39 Gravità Dipende da quanto è violento l'attacco. Se la crisi è leggera e passeggera non richiede particolari accorgimenti. Se il paziente è cianotico, agitato e la dispnea è preoccupante è necessario un immediato trasporto al pronto soccorso. Gravità Dipende da quanto è violento l'attacco. Se la crisi è leggera e passeggera non richiede particolari accorgimenti. Se il paziente è cianotico, agitato e la dispnea è preoccupante è necessario un immediato trasporto al pronto soccorso.

40 Colpo di Sole

41 Cos'è Il colpo di Sole è causato da un'eccessiva esposizione al Sole che provoca un aumento di temperatura e una vasodilatazione che conduce a uno stato di shock. Sintomi Cefalea e vertigini, sudorazione, nausea, offuscamento della vista, aumento della temperatura, shock.

42 Intervento E' necessario condurre immediatamente l'infortunato in un luogo fresco, ventilarlo, raffreddarlo con impacchi di acqua fresca ma non troppo fredda, e tenere sotto controllo respirazione e polso. E' consigliabile fargli bere qualcosa di fresco, ma assolutamente non alcolico. Gravità Se la temperatura è particolarmente elevata è bene consultare un medico o condurre l'infortunato in un pronto soccorso.

43 Intervento Per prima cosa è necessario porre l'infortunato all'ombra, in un luogo arieggiato, e rinfrescargli il capo con impacchi umidi o acqua fresca ma non troppo fredda. Il paziente va condotto all'ospedale con urgenza. Gravità Il colpo di Sole è più pericoloso del colpo di calore e può richiedere anche un trattamento medico della massima urgenza.

44 Colpo di calore

45 Cos'è Il colpo di calore si verifica in ambienti molto caldi, umidi e poco ventilati. In queste condizioni la sudorazione, che serve a raffreddare il corpo e a disperdere la temperatura, può non avvenire, in quanto l'eccessiva umidità ne impedisce l'evaporazione. Sintomi Intensa sete, cute molto calda, volto arrossato, respiro affannoso, torpore e shock.

46 Intervento E' necessario condurre immediatamente l'infortunato in un luogo fresco, ventilarlo, raffreddarlo con impacchi di acqua fresca ma non troppo fredda, e tenere sotto controllo respirazione e polso. E' consigliabile fargli bere qualcosa di fresco, ma assolutamente non alcolico. Gravità Se la temperatura è particolarmente elevata è bene consultare un medico o condurre l'infortunato in un pronto soccorso.

47 Congelamento

48 Cos'è Il congelamento è una lesione della cute e dei tessuti sottostanti causata dall'esposizione a un freddo intenso. Solitamente colpisce le parti periferiche del corpo come le dita, le mani, i piedi, le orecchie o il naso.

49 Sintomi Le lesioni di primo grado provocano un rallentamento della circolazione con dolore ed edema locale. La cute in questo caso è cianotica. Le lesioni di secondo grado provocano un arresto della circolazione con locale insensibilità immobilità e comparsa di bolle. Le lesioni di terzo grado provocano la necrosi del tessuto e un successivo sfaldamento.

50 Intervento Per le lesioni di primo grado è sufficiente massaggiare delicatamente la parte colpita da congelamento per riattivare la circolazione. E' utile allentare tutto ciò che potrebbe ostacolare la circolazione: lacci, calzettoni e così via. Per le lesioni più gravi, di secondo e di terzo grado, è bene chiamare i soccorsi e immergere la parte lesa in acqua tiepida (37°/40°) ricoprendola poi con panni asciutti.

51 ATTENZIONE: EVITARE di riscaldare la parte in modo improvviso e ed eccessivo, per esempio attraverso stufe o borse di acqua calda. Evitare anche l'assunzione di alcolici, vasodilatatori che non favoriscono la circolazione del sangue. Gravità Le lesioni di secondo o terzo grado richiedono un immediato ricovero ospedaliero.

52 Ustioni Cos'è Un'ustione è una lesione della cute e dei tessuti provocata dal calore. Può essere causata da un contatto diretto col fuoco, con liquidi bollenti, con sostanze chimiche ma anche da un'eccessiva esposizione al Sole o da una folgorazione.

53 Sintomi A seconda della gravità, della profondità e dell'estensione, l'ustione viene classificata di 1°, 2° o 3° grado. L'estensione dell'ustione è molto importante per determinarne la gravità. Se supera il 50% della superficie corporea, le possibilità di sopravvivenza sono deboli. Per il 30-40% le condizioni sono gravissime mentre, intorno al 20%, anche se la situazione è grave, non ci sono gravi rischi di vita.

54 L'ustionato, per contatto con fuoco, liquidi bollenti o sostanze chimiche, soprattutto se l'estensione è notevole, presenta dei dolori e dei bruciori violentissimi, spesso viene trovato urlante e incapace di esprimere quanto gli è successo. Le parti ustionate si possono presentare fortemente arrossate, con evidente lacerazione dei tessuti e della cute, talvolta possono anche essere carbonizzate.

55 Intervento Davanti a un'ustione bisogna per prima cosa interrompere tempestivamente l'azione lesiva: spegnere l'ustione con acqua fredda sulla parte e sulle zone limitrofe. Se la fonte di calore è ancora attiva al momento del soccorso è bene eliminare gli abiti, ma non quelli a contatto con l'ustione: si rischia di staccare insieme agli abiti anche l'epidermide e aggravare la situazione.

56 Bisogna sempre cercare di operare in ambiente il più possibile sterile: le ustioni sono molto soggette alle infezioni. Bisogna perciò cercare di coprire la parte ustionata con appositi teli sterili. Se l'ustione è grave o estesa bisogna chiamare i soccorsi ed è bene porre l'infortunato in posizione antishock.

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58 Per le ustioni di 2° grado è consigliabile lavare immediatamente la parte con acqua fredda o applicare ghiaccio: agendo tempestivamente si possono evitare le successive formazioni di bolle. Se queste si manifestano non vanno mai bucate, a contatto con l'aria la parte lesa rischia di infettarsi. Nel caso le bolle si buchino spontaneamente bisogna disinfettarle accuratamente e ricoprirle con apposite garze sterili.

59 Per le ustioni di 1° grado è sufficiente lavare la parte lesa con acqua fredda e utilizzare appositi unguenti curativi.

60 Gravità La gravità di un'ustione dipende dalla superficie corporea che interessa, ma anche dalla profondità. Un'ustione superficiale ma molto estesa può essere pericolosa. Altrettanto pericolosa può essere un'ustione poco estesa ma molto profonda.

61 ATTENZIONE: le ustioni sono facilmente soggette alle infezioni.

62 Folgorazione

63 Il danno all'organismo dipende dall'intensità della corrente, dal tempo di esposizione, dal percorso che la corrente segue all'interno del corpo e dalla massa corporea: un bambino è più vulnerabile di un adulto. Se la persona rimane attaccata alla fonte elettrica, anche le correnti di debole intensità possono essere pericolose. Cos'è La folgorazione avviene per il passaggio di corrente elettrica attraverso il corpo. E' un incidente domestico e di lavoro che fino a qualche tempo fa era molto diffuso.

64 Sintomi A seconda della gravità della folgorazione, gli effetti sono ustioni più o meno circoscritte, svenimento, ma anche carbonizzazione dei tessuti e ustioni molto profonde, arresto respiratorio e fibrillazione cardiaca. In quest'ultimo caso il cuore cessa di battere e comincia a tremolare, senza essere più in grado di mandare in circolo il sangue.

65 Intervento Per prima cosa, in caso di folgorazione, il soccorritore deve fare molta attenzione a non rimanere a sua volta folgorato. Se l'infortunato è rimasto attaccato alla fonte elettrica bisogna immediatamente interrompere la corrente, se l'interruttore è a portata di mano, altrimenti è necessario staccare la vittima dalla corrente facendo molta attenzione

66 ATTENZIONE: evitare, come verrebbe spontaneo di toccare l'infortunato, vi trasmetterebbe la scossa. Per allontanarlo dalla fonte di elettricità si può utilizzare un legno, che è un cattivo conduttore, facendo attenzione che non abbia parti metalliche, che sia ben asciutto e che non ci sia dell'acqua intorno che propaga l'elettricità. Per compiere questa operazione è bene cercare di isolarsi da terra mediante un asse di legno o di gomma.

67 Dopo aver interrotto la corrente, bisogna immediatamente verificare le condizioni dell'infortunato. L'individuo presenterà delle ustioni, potrebbe aver perso coscienza, e potrebbe essere entrato in arresto respiratorio o anche cardiaco. E' perciò importante controllare respirazione e polso e, eventualmente, procedere alla rianimazione artificiale.

68 Gravità La gravità della folgorazione dipende dall'intensità della corrente, dal tempo di esposizione, dal percorso che la corrente segue all'interno del corpo e dalla massa corporea. Se il paziente ha perso coscienza è necessario chiamare immediatamente i soccorsi.

69 Morso di vipera In Italia esistono 4 specie di vipere. Questi serpenti velenosi sono piuttosto schivi, temono l'uomo e aggrediscono soltanto per difesa. Rispetto ad altri serpenti non velenosi le vipere si distinguono in particolare dalla pupilla, verticale e non rotonda, dalla costituzione breve e tozza, dalla forma triangolareggiante della testa, e non affusolata e appiattita.

70 Naturalmente, in caso di morso, non è molto facile individuare questi particolari. Il morso della vipera, tuttavia, lascia dei segni evidenti: due piccoli fori che distano circa 1 cm. l'uno dall'altro, i segni lasciati dai denti veleniferi. Talvolta il morso può presentare anche altri segni: oltre ai fori dei denti veleniferi, infatti, possono essere presenti anche dei forellini molto più piccoli lasciati dagli altri denti, molto meno profondi ed evidenti. Il morso di altri serpenti non velenosi, invece, non presenta questi due fori maggiori. Morso di vipera

71 ATTENZIONE, potrebbe capitare che la vipera abbia perso un dente velenifero, oppure che il morso non sia andato a segno completamente e a fondo. In tal caso può essere presente un solo foro del dente velenifero. Mediamente, ma ciò non è sempre vero, la quantità di veleno iniettato con un morso da una vipera non dovrebbe essere mortale per un uomo adulto, anche se tutto dipende da numerose variabili. La media di veleno iniettata dipende infatti dalla vipera, da quanto le sue ghiandole velenifere siano piene, dal modo in cui i denti affondano durante il morso. Inoltre, la reazione al veleno dipende per esempio dalla massa corporea del malcapitato: un bambino è più a rischio di un individuo adulto. Morso di vipera

72 Sintomi Il morso è solitamente molto doloroso e provoca in genere arrossamento, cianosi, gonfiore e crampi più o meno acuti. Dopo circa mezz'ora o un'ora, i sintomi sono: cefalea, vertigini, tachicardia, calo di pressione, vomito, diarrea e shock che può condurre anche alla morte. Morso di vipera

73 Intervento In caso di morso di vipera è necessario rallentare la circolazione del sangue con azioni di tranquillizzazione ed evitando il più possibile i movimenti. Bisogna chiamare i soccorsi o raggiungere velocemente un ospedale. Contrariamente a quanto diffuso nell'opinione comune è bene NON INCIDERE LA FERITA e NON SUCCHIARE. L'incisione a croce rischia di aumentare il contatto tra il veleno e il sangue o i sistemi linfatici. La suzione è pericolosissima per il soccorritore: basta una piccola lesione, carie o screpolatura per contrarre il veleno. Morso di vipera

74 Spremere la ferita immediatamente dopo il morso, è invece utile per fare uscire la maggior quantità possibile di veleno. Recenti studi hanno dimostrato che il veleno dei serpenti si trasmette in tempi rapidi soprattutto attraverso il sistema linfatico, soltanto più lentamente si trasmette per via venosa. Per questi motivi si può improvvisare o usare un laccio emostatico ma soltanto per bloccare la circolazione linfatica e venosa non quella arteriosa! Il laccio, quindi, non va stretto molto. Ancora più indicata è una fasciatura molto stretta. Nel caso che il morso abbia interessato un braccio o una gamba, per esempio, si può applicare una fasciatura molto stretto a monte della ferita, sino alla fine dell'arto. Morso di vipera

75 Il siero antivipera: l'utilizzo del siero antivipera è decisamente sconsigliabile, perché la sua inoculazione richiede la presenza di un medico. Esistono infatti dei rischi di shock anafilattico e di allergie. Per evitare questo inconveniente è necessario un test di inoculazione di una piccolissima quantità di siero per vedere la reazione: operazione che richiederebbe la presenza di un medico. Inoltre, bisogna ricordare che il siero va conservato in frigorifero e si deteriora portandolo in giro per alcune ore a temperature più elevate dei 2° - 6°. A meno di non essere completamente isolati e nell'impossibilità di raggiungere un ospedale in tempi ragionevoli è perciò consigliabile cercare di trasportare l'infortunato in ospedale invece di utilizzare il siero.

76 La prevenzione: durante le escursioni in montagna o in campagna è consigliabile fare attenzione a dove ci si siede o ci si sdraia, agli indumenti poggiati sull'erba che vanno scossi prima di indossarli nuovamente. I serpenti si annidano spesso tra i sassi che è bene non rimuovere. L'uso di calzettoni e stivali, durante le passeggiate, riduce notevolmente il rischio del morso. Ricordiamo che le vipere temono l'uomo e attaccano solo per difesa. E' perciò buona norma picchiare con un bastone sui sentieri: anche se i serpenti sono sordi, percepiscono le vibrazioni del terreno e si allontanano immediatamente. Morso di vipera

77 ATTENZIONE: In alcuni manuali di pronto soccorso, a proposito delle vipere, vengono talvolta riportate delle leggende che affondano le loro radici in alcune credenze popolari errate: per esempio che questi animali si arrampichino sugli alberi per partorire, il che sarebbe molto pericoloso perché un eventuale morso potrebbe coinvolgere dei punti molto delicati e critici come per esempio il collo o il capo. Dal punto di vista scientifico queste credenze sono assolutamente prive di fondamento: le vipere non si arrampicano sugli alberi. Tuttavia, in casi piuttosto rari, è possibile che le vipere possono per esempio trovarsi sui rami di alcuni arbusti di altezza poco elevata, quindi è sempre bene fare attenzione. Morso di vipera

78 Morso di cane o gatto Lavare subito la ferita sotto l’acqua corrente per asportare la saliva dell’animale. Quindi lavate la ferita con una compressa di garza e con acqua e sapone abbondanti. Risciaquare accuratamente, disinfettare e ricoprite con garza sterile. Consultare un medico o andare al pronto soccorso (seguire la prassi per determinare l’idrofobia dell’animale: individuare l’animale e denunciarlo al Servizio veterinario; eventuale vaccinazione antirabbica ).

79 Cos'è In Italia praticamente non esistono insetti velenosi al punto di provocare la morte. Le punture sono perciò considerate pericolose solo nel caso l'infortunato sia allergico alle sostanze iniettate, quando il numero delle punture è elevato, quando la puntura avviene sul viso, in gola, sulla lingua, in un occhio o sui genitali. Punture di insetti e altri animali Tra gli altri animali che possono provocare analoghi inconvenienti si possono ricordare alcuni pesci dotati di spine velenose, come lo scorfano o il pesce ragno, e le meduse i cui tentacoli rilasciano una sostanza urticante.

80 Sintomi Dolore pungente, prurito, gonfiore, arrossamento della zona colpita. Intervento Innanzitutto, se il pungiglione è rimasto conficcato nella carne, bisogna estrarlo con l'ausilio di un ago o di una pinzetta opportunamente disinfettati. Nel caso delle api, i cui pungiglioni sono uncinati, questa operazione è però inutile. In generale è consigliabile lavare la parte con acqua e sapone, disinfettare e toccare il luogo della puntura con un batuffolo di cotone imbevuto di ammoniaca pura o diluita con acqua. Si possono poi applicare pomate antistaminiche, che danno sollievo, e fasciare. Si possono anche fare degli impacchi di ghiaccio. Analoghi interventi sono consigliabili anche nel caso di punture ragni, scorpioni, scorfani, pesci ragno o contatto con meduse. Analoghi interventi sono consigliabili anche nel caso di punture ragni, scorpioni, scorfani, pesci ragno o contatto con meduse.

81 ATTENZIONE: se la puntura interessa la lingua, il palato o la gola il gonfiore può ostruire le vie respiratorie. E' perciò necessario recarsi velocemente in ospedale e porre sulla base della lingua il manico di un cucchiaino o un bastoncino di legno per agevolare la respirazione. Gravità Nel caso che le parti colpite siano molto delicate, per esempio l'occhio o i genitali è bene recarsi in un pronto soccorso o consultare un medico. Analogamente se la zona colpita è la lingua o la gola si corre il rischio che il gonfiore possa impedire la respirazione ed è bene recarsi immediatamente in ospedale. La stessa urgenza si presenta nel caso l'infortunato sia allergico alle sostanze iniettate.

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83 Avvelenamento da alcol L'eccessiva assunzione di alcol porta euforia, loquacità, stati di alterazione della personalità e dei comportamenti, sonnolenza, nausea o sonno profondo che può anche degenerare in coma. In questi casi è necessario stimolare il vomito e somministrare abbondante caffè. Nei casi più gravi è necessario ospedalizzare la persona e ricorrere a una lavanda gastrica. ATTENZIONE: Gli etilisti sono maggiormente soggetti all'assideramento.

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88 CASSETTA P.S. -Garze sterili - Cerotti -Disinfettante per cute - Bustine di zucchero - Ghiaccio pronto in buste attivabili - Farmaci di emergenza: (cortisonici, broncodilatatori spray, adrenalina pronta) - Apparecchio elettronico per P.A. e F.C. - Apparecchio per la determinazione della glicemia

89 Conclusione La migliore causa è quella che non si fa mai, ma se si è costretti a farla, cioè se ci troviamo a dover dare aiuto a qualcuno, bisogna sapere almeno da dove cominciare. Questo era il mio intento. Grazie


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