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Corso di formazione per catechisti dott. Domenica Arrigoni Paullo, 19 ottobre 2011.

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Presentazione sul tema: "Corso di formazione per catechisti dott. Domenica Arrigoni Paullo, 19 ottobre 2011."— Transcript della presentazione:

1 Corso di formazione per catechisti dott. Domenica Arrigoni Paullo, 19 ottobre 2011

2 Programma degli incontri I incontro 19 ottobre 2011 “Dal bambino all’adolescente: aspetti psicopedagogici e relazionali. Incrementare interesse, motivazione, attenzione II incontro mercoledì 7 marzo 2012 Comunicazione efficace: con i giovani e con le famiglie” III incontro mercoledì 18 aprile 2012 “Adolescenza: profilo dell’adolescente, problematiche caratterizzanti questa fase evolutiva”

3 Chi è il catechista? È testimone È esperto È educatore È maestro

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5 Per parlare il loro linguaggio è necessario… Avere adeguate spinte motivazionali Avere competenze riguardo gli specifici contenuti Avere competenze pedagogiche Avere competenze comunicative e relazionali (nel gestire il rapporto con il bambino e con la famiglia)

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8 ci fornisce le modalità di lavoro e le conoscenze utili e indispensabili LA COMPETENZA PEDAGOGICA

9 L’operatore pedagogico programma il suo intervento educativo attraverso una modalità progettuale MODALITA’ DI LAVORO

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11 Quali CONOSCENZE psicopedagogiche? È assolutamente necessario conoscere le caratteristiche peculiari delle varie fasi evolutive

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17 A prescindere da qualsiasi teoria dello sviluppo dobbiamo sempre ricordare che ogni individuo è unico e irripetibile per….

18 ATTENZIONE e MOTIVAZIONE

19 L’attenzione è un processo attivo di analisi di informazioni legate alle caratteristiche degli stimoli, visivi o uditivi, presenti nell’ambiente circostante, secondo modalità economiche ed efficaci per il raggiungimento di determinati obiettivi. Cos’è l’attenzione

20 Esistono vari processi attentivi: selezione,sforzo,concentrazione da cui derivano i vari tipi di attenzione

21 CLASSIFICAZIONE DELL’ATTENZIONE Marzocchi-Molin_Poli 1 attenzione selettiva 2 attenzione focale 3 attenzione mantenuta o sostenuta 4 attenzione divisa 5 shift attentivo o attenzione rifocalizzata

22 Attenzione mantenuta Se un compito richiede uno sforzo cognitivo prolungato si dice che si sta utilizzando l’attenzione mantenuta. In questo caso ci si riferisce a compiti poco complessi che richiedono una buona vigilanza ma una debole concentrazione. Infatti, si può ascoltare un oratore anche per un’ora di seguito se l’argomento è semplice, mentre l’attenzione mantenuta decade molto più rapidamente se il tema è complesso e difficile da capire. L’attenzione mantenuta si sviluppa invece fino a 11 anni.

23 Attenzione e Motivazione Un fattore che agisce in sinergia con l’attenzione è la motivazione La motivazione è l’applicazione di una serie di strategie determinate dalla rappresentazione mentale dello scopo, della situazione presente, e dai vantaggi ottenibili dal raggiungimento di quello scopo.

24 La motivazione prevede sempre un’interazione tra il soggetto e l’ambiente circostante. Per eseguire un compito, il soggetto deve: 1. essere in grado di farlo 2. dare valore all’attività da svolgere 3. possedere una serie di convinzioni positive su se stesso e sull’apprendimento

25 La motivazione insieme alla comprensione sono dei potenti modulatori dell’attenzione, in particolare di quella mantenuta: non esistono dei tempi fissi e costanti di span attentivo che variano con l’età, ma l’attenzione dipende molto spesso dalla comprensione di ciò che dice l’insegnante e da come quest’ultimo sia riuscito a innalzare il livello di motivazione.

26 GRAZIE!!!!


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