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Marco Vagnozzi Il blog, da risorsa didattica a strumento per la prevenzione del disagio e la promozione della salute nelle scuole.

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Presentazione sul tema: "Marco Vagnozzi Il blog, da risorsa didattica a strumento per la prevenzione del disagio e la promozione della salute nelle scuole."— Transcript della presentazione:

1 Marco Vagnozzi Il blog, da risorsa didattica a strumento per la prevenzione del disagio e la promozione della salute nelle scuole

2 Background Boom della blogosfera anche negli studi scientifici [Granieri, 2005] Difficoltà di classificazione dei blog; necessità di far chiarezza sul suo corretto impiego educativo Il blog si presta ad essere utilizzato nei diversi livelli dell’insegnamento scolastico e per una serie di scopi (comunicazione docente/alunno, blog letterari, discussioni, approfondimenti ecc.)

3 I diversi livelli di utilizzo del blog nella didattica
Web publishing : inserimento e pubblicazione di contenuti in Rete (per lo più materiali didattici, compiti da eseguire ecc.) Lavoro cooperativo dei ragazzi: ricerca di approfondimenti in Rete, discussione in sottogruppi ecc. Lavoro collaborativo: produzione di nuovi materiali da inserire sul blog Empowerment di rete: interazione con altri utenti e con studenti di scuole e Paesi diversi [Banzato, 2006]

4 Aspetti pedagogici Learning by doing
Il docente (o l’educatore) diviene tutor Student-centered learning Cooperazione e collaborazione tra pari (peer education) Pluri-prospettivismo Intelligenza collettiva [Lévy, 1996] Stimolare la narrazione come creatività, meta-riflessione, costruzione del Sé [Bruner, 2002]

5 Il web 2.0 in altri settori dell’educazione
Interesse per la peer education come forma di prevenzione del disagio giovanile, attraverso progetti di sensibilizzazione degli adolescenti [Buzzi et al., 2009] Diffusione della media education nella prevenzione del disagio giovanile: le nuove tecnologie sono oggetto di studio, ma non ancora mezzo per comunicare con i giovani. Si educa alle tecnologie, ma non attraverso le tecnologie . Prevalenza della filosofia del Web 1.0 (siti e portali informativi con poco coinvolgimento dell’utente). Promuovere un uso consapevole della tecnologia guardando all’educando come prosumer

6 Il progetto “Prevenzione 2.0”
Target: 1 istituto (Majorana – Giorgi di Genova), 3 classi-pilota, 45 studenti coinvolti Risorse umane: 1 insegnante referente del progetto e 1 educatore Strumenti di lavoro: blog Wordpress, social network Ning, altro (MSN, Skype, Facebook) Obiettivi: accrescere il livello di informazione sulle tematiche proposte, coinvolgere gli studenti nella costruzione di un sapere condiviso; generare capacità di discussione sui temi suggeriti. Metodologia di lavoro: interventi informativi in presenza alternati a sessioni di lavoro a distanza Metodologia di ricerca: questionari di ingresso e di uscita, questionari intermedi, interviste

7 Aspetti emersi dai questionari iniziali
Solamente l’8,4% ricerca approfondimenti culturali in Internet, ed il 6,5% segue notizie di attualità. Sulla Rete si ascolta o si scarica musica (36,4%) o si gioca (15,8%) o si cercano amicizie (13%) Tra gli strumenti più usati prevale Youtube (36,7%), seguito da blog e social networks (31,1%) e dall’instant messaging (23,5%) L’81,8% ha un profilo su almeno un social network I ragazzi consultano i blog, ma quelli che ne gestiscono uno rappresentano una minoranza (40,9%)  creare familiarità con la risorsa La conoscenza delle tematiche proposte (aspetti medici e legali del consumo di sostanze) non risulta particolarmente elevata

8 I diversi livelli del blog applicati ad un’attività di prevenzione
Inserimento di news, comunicazioni e materiali video sul tema del disagio giovanile e della dipendenza da sostanze psicotrope (Web Publishing) Discussione di argomenti in presenza e a distanza con la supervisione dell’educatore; lavori di ricerca di materiali ed approfondimento in gruppo (cooperazione) Produzione di nuovi contenuti multimediali (collaborazione) Interazione con studenti di altre classi e scuole (empowerment di rete)

9

10 Ruolo dell’educatore-tutor
Figura trainante nelle fasi iniziali dell’esperienza, come animatore/suggeritore e guida del blog Sostegno per il gruppo (scaffolding) Progressivo “farsi da parte” dell’educatore (fading) a fronte di un maggiore impegno ed assunzione di responsabilità da parte dei ragazzi

11 Possibili sviluppi futuri
Dal blog ad una piattaforma ancor più ricca e dinamica, inserita in un progetto di più ampio respiro (progetto del Centro di Solidarietà per l’a.s ) Presenza del Centro in Rete come punto di riferimento per gli adolescenti sul territorio genovese Dialogo e collaborazione con altre agenzie educative (scuola, Università di Genova, pubblico e privato sociale ecc.)

12 Bibliografia Banzato M., Blog e didattica. TD – Tecnologie Didattiche, 38, 2006, Bruner J., La cultura dell’educazione, Feltrinelli, Milano, 2001. Buzzi R. , Leo F. , Vaccamorta N. , Vagnozzi M., Perché non rischiare? Erga, Genova, 2009. Di Fraia G., Blog-grafie. Identità narrative in rete, Guerini, Milano, 2007. Granieri G., Blog generation, Laterza, Roma - Bari, 2005. Lévy P., L’intelligenza collettiva. Per un’antropologia del cyberspazio, Feltrinelli, Milano, 1996. Mancini I., Ligorio B.M., Progettare scuola con I blog, FrancoAngeli, Milano, 2007. O’Reilly T., What Is Web 2.0, 2005, Pozzi F., Il ruolo del tutor nella formazione in Rete: verso la definizione di una nuova figura professionale, in Aa. Vv., Il filo di Arianna. Formazione a distanza e utilizzo delle risorse Internet: un punto di vista “umanistico”, Schena Editore, 2004. Tonin M.L., L'esperienza di un insegnante pioniere nell'uso dei blog per la didattica. TD-Tecnologie Didattiche, 40, 2007, Varisco B.M., Costruttivismo socio-culturale, Carocci, Roma, 2002.


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