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II CIRCOLO DIDATTICO DI TERMOLI

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Presentazione sul tema: "II CIRCOLO DIDATTICO DI TERMOLI"— Transcript della presentazione:

1 II CIRCOLO DIDATTICO DI TERMOLI
GRUPPO DI LAVORO INDICAZIONI PER IL CURRICOLO SCUOLA DELL’INFANZIA A.S. 2007/2008 DOCENTE: DI STEFANO ANTONIETTA

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22 IDEA DI CURRICOLO SCUOLA DELL’INFANZIA PARTE SECONDA

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25 SEGUE -Controllare l’intensita’ della voce -Usare oggetti e strumenti musicali -Costruire semplici strumenti musicali -Discriminare i suoni nell’ambiente circostante -Esprimere graficamente e verbalmente le sensazioni suscitate dall’ascolto di brani musicali -Avviare all’analisi del codice e del linguaggio pubblicitario -Sviluppare il senso critico -Tradurre e rielaborare messaggi in un codice diverso.

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29 MODELLI DIDATTICI ARD (forti)
LA DIDATTICA OGGI COS’E’ LA DIDATTICA: Insieme di strategie,strumenti,metodi che l’insegnante utilizza per insegnare. MODELLI DIDATTICI ARD (forti) Modello della programmazione per obiettivi (fortemente razionale) a)Analisi della situazione b)Definizione degli obiettivi c)Selezione contenuti d)Individuazione metodi-mezzi-sequenze di apprendimento. e)Verifica (permette il FEED-BEEK)- Valutazione-Autovalutazione

30 2) Modello della programmazione per concetti(matrice fortemente cognitiva che va nel profondo ).
Favorisce il passaggio dei concetti spontanei ai concetti sistematici e si articola in fasi di: a)PIANIFICAZIONE: Costruzione della mappa concettuale dell’argomento da approntare. Ricerca dei concetti sistematici da proporre al bambino. b)CONVERSAZIONE CLINICA: Intervista semistrutturata mirata alla conoscenza dei concetti spontanei del bambino rispetto alla mappa (argomento) per costruire la matrice cognitiva, i concetti spontanei e i processi di sviluppo del bambino. c)COSTRUZIONE DELLA RETE CONCETTUALE DELL’UNITA’ DIDATTICA. (intervento didattico) BIBLIOGRAFIA TESTO: I MEDIATORI DIDATTICI,UN SISTEMA DI ANALISI PER L’INSEGNAMENTO TESTO: GUIDA ALLA DIDATTICA PER CONCETTI AUTE.DAMIANO

31 MODELLI DIDATTICI SOFT
1)Modello dello sfondo integratore: Nasce a di Bologna all’interno della facolta’ delle scienze umane(Prof.Canevaro-Tonelli).Nasce con la funzione di intervanto di integrazione di soggetti diversamente abili SI ARTICOLA a)Rilevazione e analisi delle tracce(cio’ che il bambino lascia di se’ nel vissuto per capire interesse e motivazione. b)Definizione di una mappa di traguardi da raggiungere(mappa intesa come strumento regolativo dell’intervento didattico) c)Definizione dello sfondo(inteso come GESTALT= forma,struttura in cui inglobare gli intervanti educativi-didattici) d)Elaborazione di nuclei progettuali intesi come percorsi aperti,flessibili,intrecciati. e)Controllo tramite l’osservazione qualitativa(la verifica va fatta attraverso le conversazioni tenendo presente il processo educativo). segue

32 L’insegnante ha una funzione di regia educativa,di osservazione e non di natura impositiva.
Possibili sfondi AVVENTUROSA SFONDO DELLA FANTASIA FAVOLISTICA SFONDO LABORATORIO:Produttivo,creativo,teatrale SFONDO REALE: Integrato,interpretato,connotato BIBLIOGRAFIA: TESTO: UNO SFONDO PER INTEGRARE AUT. PAOLO ZANELLI , ED. CAPPELLA PROGRAMMAZIONE E SFONDI INTAGRATORI AUT. A.CANEVARO

33 2) Modello della progettazione per situazione
La matrice teorica di questo modello e’ quello della “EPISTEMATOLOGIA DI PIAGET”. La teoria dei sistemi, interpretazione reticolare del rapporto tra conoscenza e soggetto. a)Osservazione per comprendere la situazione e intuire le possibili vie di evoluzione.(la matrice e’ molto vicina al modello dello sfondo integratore, ma e’ molto piu’ flessibile) b)Offerta e sviluppo della situazione( spazio relazionale e cognitivo per interagire con la realta’e con gli altri bambini autoorganizzandosi in modo che autonomia e conquista delle conoscenze crescano come identita’),che si va a costruire nella scuola. c)Osservazione per evoluzione del bambino in termini di autocostruzione(del sapere e delle conoscenze) e dell’automodificazione(come il bambino e’ stato capace in modo autonomo di modificare il suo sapere). BIBLIOGRAFIA TESTO: Educazione-Complessita’ dell’autonomia dei bambini Aut. SEVERI-ZANELLI Ed. NUOVA ITALIA FIRENZE

34 RIMUOVERE E DIVERSIFICARE LA DIDATTICA
-Fare una ricognizione sui metodi utilizzati nella scuola. -Cercare di approfondire i nuovi metodi. -Aggiornare le conoscenze sulle teorie dell’apprendimento COSTRUTTIVISMO (PIAGET-VYGOTSKJI): 1)La conoscenza nasce da un processo di costruzione derivato dalla nostra esperienza 2)Fondamentali le interazioni dei processi cognitivi con i contesti culturali,storici e istituzionali 3)Importanza di socializzazione e interazione dell’apprendimento(il processo di costruzione diventa positivo se fatto e confrontato con gli altri.) -Intelligenze multiple H. GARDNER.: Secondo il filosofo statunitense la mente umana ha talenti e abilita’ diverse in grado di risolvere differenti problemi.Gardner crede nelle tante intelligenze e nella creativita’ dei bambini e sprona i docenti a rivolgersi ad una educazione individualizzata anche attraverso l’uso di nuove tecnologie(computer),in modo che ogni individuo abbia la possibilita’,se messo nelle condizioni adatte, di esprimere le potenzialita’/ creativita’ delle sue intelligenze. Le forme di intelligenza sono nove: spaziale,linguistica,logico-matematica,corporea, cinestetica(drammatizzazione),musicale,interpersonale(evidenziate nelle attivita’ di gruppo),intrapersonale,naturalistica e esistenziale segue

35 SITOGRAFIA: www. Hawardgardner.com/bio/lerner-wimmer.htm
BIBLIOGRAFIA: FORMAE MENTIS Aut.Howard Gardner Ed. FELTRINELLI 1987 SAPERE PER COMPRENDERE “ “ “ “ SITOGRAFIA: www. Hawardgardner.com/bio/lerner-wimmer.htm PER L’APPRENDIMENTO -EDGAR. MORIN: LA TESTA BEN FATTA Ed. CORTINA “ “ : I SETTE SAPERI NECESSARI ALL’EDUCAZIONE DEL FUTURO -METODI E STRATEGIE DIDATTICHE: MARIO COMOGLIO: EDUCARE INSEGNANDO APPRENDERE E APPLICARE IL COOPERATIVE LEARNING(rientra nei nuovi scenari della didattica con l’apprendimento come soluzione dei problemi)

36 NUOVI SCENARI DELLA DIDATTICA
METODI: 1)DIDATTICA LABORATORIALE( Non solo un luogo fisico piu’ o meno attrezzato,ma un “ABITO MENTALE”,un atteggiamento metodologico di fondo. ORIENTA L’APPRENDIMENTO VERSO LA SCOPERTA piuttosto che l’insegnamento verso la SPIEGAZIONE. RECUPERA L’UNITARIETA’ DEL SAPERE(conoscenze,abilita’,competenze). 2)PROBLEM SOLVING(Didattica della ricerca),apprendimento come soluzione del problema cognitivo) -Forte coinvolgimento dell’alunno- Stimola la motivazione e l’impegno- Lavoro per gruppi -Attenzione a stili ed intelligenze diversi- Pluralita’ di strumenti didattici Favorisce l’apprendimento significativo,destinato a permanere ad un livello piu’ profondo. 3)COOPERATIVE LEARNING SITIGRAFIA: cooperativo.it/.

37 STRATEGIE DI SOSTEGNO a)COUNSELING (modo di comunicare):
1)accettazione 2)ascolto attivo 3)empatia b)METODO AUTOBIOGRAFICO (cosa vive un bambino): Nasce nell’ambito interculturale: Considera la biografia del soggetto per avere informazioni e arricchisce sia chi parla sia chi ascolta Aiuta a costruire delle basi comuni per un dialogo.

38 LA VALUTAZIONE NELLE NUOVE INDICAZIONI
Agli insegnanti compete la responsabilita’ della VALUTAZIONE e la cura della DOCUMENTAZIONE didattica,nonche’ la scelta dei relativi STRUMENTI nel quadro dei criteri deliberati dai competenti organi collegiali (Nuove indicazioni pag.24). COSA VA VALUTATO E A CHE SCOPO: 1)Ambiente scuola(renderlo il piu’ adeguato possibile agli obiettivi affettivi,relazionali,cognitivi, pensati per i bambini e ad ognuno di questi) 2)La valutazione come area della professionalita’ del docente. 3)La valutazione nella scuola dell’infanzia richiede un approccio specifico, contestualizzato al singolo alunno,per la diversita’ e dinamicita’ dei ritmi di sviluppo in questa fascia di eta’. 4)La valutazione assolve la funzione di “render conto” dell’operato della scuola. 5)I traguardi non sono prestazioni e quindi misurabili, non sono barriere,ma passaggi, attraversamenti che forniscono opportunita’ di conoscenza delle potenzialita’. 6)Gli insuccessi devono costituire occasioni di riflesione per apportare modifiche negli approcci psicopedagogici,nelle metodologie didattiche,negli aspetti relazionali,negli elementi organizzativi

39 LA CURA DELLA DOCUMENTAZIONE
-Non solo raccolta e analisi del materiale,ma attenzione,rispetto e valorizzazione -Capacita’ di documentare e interpretare la grande quantita’di materiale che la vita scolastica mette a disposizione. La documentazione richiede tempo-impegno per i docenti,ma porta anche arricchimento personale e professionale attraverso l’osservazione e la riflessione(infatti e’ la collegialita’ che ci obbliga al confronto, allo scambio) La valutazione quindi e’ soprattutto comunicazione,costruzione reciproca di conoscenza,prima con gli alunni,poi con i docenti e genitori. SCELTA DEGLI STRUMENTI CORSO DI VALUTAZIONE: Deliberato dal collegio docenti del 15/10/2007 FINALITA’ DELLA VALUTAZIONE -Azione di riflessione dell’insegnante -Chiarificazione del processo educativo in atto -Rendere esplicito quello che rimane nascosto nell’implicito(non dare nulla per scontato) -Passare da quello che si fa per inerzia o tradizione a quello che si fa per convinzione/scelta.

40 A tutte buon lavoro INTERROGARSI PER: LA NOSTRA SFIDA:
-Valutare i bisogni dei bambini, della situazione -Ipotizzare/progettare il processo di sviluppo per rispondere a quei bisogni. -Focalizzare gli intervanti didattici -Verificare quello che si e’ fatto/quello che manca. -Corresponsabilita’ scuola/famiglia(collaborazione reciproca per stabilire ipotesi di lavoro comuni,per accrescere la fiducia e la comprensione. DUNQUE UNA VALUTAZIONE FORMATIVA(flessibile e variabile) COME STRUMENTO PER AGIRE. LA NOSTRA SFIDA: FORMARE PERSONE CHE SIANO CAPACI DI AFFRONTARE LE SFIDE CHE I NUOVI SCENARI CULTURALI E SOCIALI PONGONO DINANZI A NOI. A tutte buon lavoro GRAZIE!!!!


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