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I MEZZI.

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Presentazione sul tema: "I MEZZI."— Transcript della presentazione:

1 I MEZZI

2 ABOVE THE LINE Pubblicità classica tabellare (stampa, tv, radio, cinema, esterna) Promozioni, incentivazioni, sponsorizzazioni, direct marketing, P.R., merchandising, packaging BELOW THE LINE

3 I MEDIA TRADIZIONALI Stampa: periodici e quotidiani
Affissioni: 70x100, 100x140, 6x3 Televisione: spot di 10, 15, 20, 30, 40, 45, 60 sec. Radio Cinema

4 I NEW MEDIA INTERNET TELEFONI CELLULARI TV INTERATTIVA VIDEO
SOCIAL NETWORK BLOG ADVERGAMES …………………..

5 In base a che criteri si scelgono?
Prodotto Target primario e secondario Budget Obiettivi della campagna Tempi

6 IL PROCESSO cliente agenzia concessionaria media

7 L’ANDAMENTO DEGLI INVESTIMENTI DAL 1995 AL 2005

8 SUDDIVISIONE DEGLI INVESTIMENTI PER MEZZI

9 INVESTIMENTI IN ITALIA 1975-2006 MILIONI DI EURO

10 CRESCITA? C’è stata una continua crescita per parecchi anni. Nel 1975, rispetto al 1962, il totale appariva triplicato in “valori correnti” – ma era cresciuto di circa il 50 % in termini reali. La crescita à stata più veloce negli anni seguenti. Nel 1989, rispetto al 1975, il totale era triplicato in termini reali. La diminuzione fra il 1993 e il 1995 è dovuta a diversi fattori, fra cui una fase di difficoltà per i prodotti di marca “di largo consumo” derivante dall’aumentato potere della distribuzione. C’è stato un nuovo periodo di sviluppo a partire dal 1996, culminato nel con la fase più acuta della “bolla speculativa” – e seguito da un inevitabile assestamento. Nuova crescita nel 2004, che sembrava continuare (debolmente) nel 2005, ma si è ridotta a zero, in termini reali, nel Sembra probabile che continui una situazione statica, o di scarso sviluppo, nei prossimi anni.

11 INVESTIMENTI PUBBLICITARI IN ITALIA PER MEZZO

12 Evoluzione degli investimenti per media
Anni ’50: la stampa è il mezzo dominante in Italia. Negli anni aumentava la stampa mentre diminuivano in percentuale gli altri mezzi. La situazione cambia negli anni ’80 con lo sviluppo delle emittenti private (e una maggiore spinta commerciale della Rai). Negli ultimi dieci anni c’è stato un interessante sviluppo della radio e anche una crescita degli investimenti nell’affissione. Rimane ancora dominante la vecchia televisione “generalista”.

13 INVESTIMENTI PUBBLICITARI PER SETTORE (MILIONI DI EURO)

14 La situazione italiana nel 2010
L'azienda in testa per investimenti pubblicitari nei primi dieci mesi del 2010 è Ferrero. Sono alimentari, auto, tlc, abbigliamento e bevande/alcolici i settori trainanti dell’advertising, da soli investono circa il 61% delle risorse - circa 3 miliardi di euro - destinate alla tv generalista, mentre il 2% va a Internet. Sul web in testa è Media World, seguita da Sky Italia e Fastweb. crescita della raccolta pubblicitaria pari al 5%: la tv fa invece registrare un incremento del 6,5%.

15 I dati: andamento degli investimenti nel 2011
Calano quasi tutti i mezzi ad eccezione di internet, che prosegue la propria crescita a due cifre (+14,9%), e direct mail (+1,0%). La televisione dopo le ottime performance del 2010 perde il 2,9% degli investimenti e così anche la radio, con un -5,0%. La stampa rimane profondamente in crisi, soprattutto la free press con un -54,1%.

16 Top Spender gen-mar 2011 1 TELECOM ITALIA 2 WIND TELECOMUNIC. SPA
3 PROCTER & GAMBLE 4 FERRERO P&C Fonte: Nielsen con raggruppamento Holding – Aziende *Wind comprende anche gli investimenti di Infostrad 5 FIAT GRUPPO

17 Top Five investimenti adv in Tv: gen-mar 2011
1 TELECOM GRUPPO 2 FERRERO P&C 3 WIND* TELECOMUNIC.SPA 4 PROCTER & GAMBLE 5 VODAFONE GRUPPO

18 Top five investimenti adv su Internet: gen-mar 2011
1 MEDIA MARKET SPA 2 SEAT PAGINE GIALLE SPA 3 KING.COM 4 SKY ITALIA SRL 5 CERCASSICURAZIONI.IT

19 UNILEVER KNORR, FINDUS, LIPTON, SANTA ROSA, PRO-ACTIV, LUX, LISOFORM, MENTADENT, SUNSILK, SVELTO, REXONA,BERTOLLI, CIF, CALVE’, AXE, ALGIDA…

20 PROCTER & GAMBLE Always (prodotti per l'igiene femminile, più di 2 miliardi USD di fatturato) Ariel (detersivo, più di 2 miliardi USD di fatturato) Boun ty (carta igienica) Braun (apparecchiature elettriche) Duracell (batterie) Folgers (caffé) Gillette e Mach3 (sistemi di rasatura con pennello) Head&Shoulders (cura dei capelli) Iams (alimenti per animali) infasil (detergenza corpo) Oil of Olaz (cosmetica) Oral B (igiene orale) Pampers (pannolini e salviette umide, più di 6 miliardi USD di fatturato) Pantene (cura dei capelli, più di 2 miliardi USD di fatturato) Pringles (snacks) Tampax (igiene intima) Tempo (fazzoletti) Wella (cura dei capelli) Viakal (detersivi) Vicks Sinex (spray nasale)

21 NESTLE’ Nescafé, Acqua Panna, Acqua Vera, Levissima,
Nesquik, Buitoni, Maggi, Aero,After Eight, Crunch, Fruit Joy, Kit Kat, Smarties, Perugina, Chef, Felix, Friskies…

22 Negli anni passati numerosi e importanti marchi italiani sono stati acquisiti da multinazionali straniere che negli ultimi tempi hanno però iniziato a cederli, facendoli così tornare ad essere italiani. Nestlè che negli ultimi anni ha ceduto :Motta e Alemagna (Bauli), Buitoni (Mostrolia) e acqua Claudia (Tione). Tra i marchi tornati ad essere italiani troviamo Vismara (Ferrarini), saponette Mantovani (Farmaceutici Ciccarelli), Leocrema e Vidal  (Sodalis), Negroni (da Kraft a Malgara-Veronesi), acqua Ferrarelle (da Danone a Lgr), i caschi a marchio Agv (Dainese), Cinzano e Aperol (Campari) e Olio Dante (Malatuni).

23 Il mercato del lusso Nel campo dei prodotti di lusso:
sono passati alla Lvmh di Bernard Arnault la Emilio Pucci, l'Acqua di Parma e Fendi. Il marchio Gianfranco Ferrè è stato ceduto al Paris Group di Dubai Gucci è da tempo sotto il controllo di Ppr, Pinault-Printemps-Redoute.  Valentino dal 2007 è nelle mani della britannica Permira.  Fiorucci è della società giapponese Edwin International. François Henri Pinault controlla le pelletterie di Bottega Veneta e le calzature Sergio Rossi. cessione ad Arnault dei gioielli di Bulgari.

24 In controtendenza… Ducati e Mv Augusta tornate italiane
Barilla, che ha comprato la francese Harry's e la svedese Wasa Luxottica si è portata a casa l'americana Ray-Ban la Fiat che continua ad aumentare le quote in Chrysler 


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