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“La vaccinazione contro il morbillo, rosolia e

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Presentazione sul tema: "“La vaccinazione contro il morbillo, rosolia e"— Transcript della presentazione:

1 “La vaccinazione contro il morbillo, rosolia e
parotite in Liguria. Analisi dei benefici ottenuti e motivazioni per un rilancio” Alberto Ferrando Pediatra di Famiglia Associazione Pediatri Extraospedalieri Liguri (APELonlus) Società Italiana di Pediatria (SIP) Genova 6 dicembre 2002 Aula Consiglio Regionale

2 18 e 19 Novembre 2002 - Istituto Superiore di Sanità
Conferenza Nazionale di Consenso sull’eliminazione del Morbillo e della Rosolia congenita in Italia 18 e 19 Novembre Istituto Superiore di Sanità Aula Pocchiari Lavoro del gruppo n° 5 - Formazione e Informazione I Componenti del gruppo: Prof. Carla Zotti e Franco Giovanetti (Coordinatori), Prof. Roberto Gasparini, Dr.ssa Agnese Matarese, Dr.ssa Myriam Graziano, Dr.ssa Rosanna Giordani, Dr.Mauro Ramigni, Dr. Giorgio Brianti, Dr. Valter Carraro, Dr. Giulia Morosetti, Dr.Luigi Sudano, Dr. Franca Mazzoli , Prof. Alfredo Guarino e Dr Giampietro Chiamenti.

3 Percentuale di nuovi nati vaccinati con MPR entro i 24 mesi
per regione e coorte di nascita, Coorte nati 1996 Coorte nati 1997 Coorte nati 1998 Coorte nati 1999 ICONA (IC 95%) Regione Piemonte 60 (50-70) ND 68 73 Val d’Aosta 43 (31-56) 54 57 61 Lombardia 76 (68-84) 86 82 Pr. Autonoma Trento 58 (48-68) 65 67 70 Pr. Autonoma Bolzano 28 (19-37) 34 37 44 38 Veneto 81 (75-87) 87 91 90 Friuli Venezia Giulia 77 (69-86) 83 85 92 89 Liguria 62 (53-71) 72 Emilia Romagna 88 (81-94) 88 Toscana 65 (55-74) 69 78 Umbria 72 (65-81) 81 84 Marche 59 (49-69) 74 72* 80** Lazio 41 58 71 Abruzzo 46 (33-56) Molise 41(30-51) 62 60 Campania 27 (17-36) 53 Puglia 51 (41-60) Basilicata 45 (33-56) 71*** Calabria 26 (17-34) Sardegna 56 (47-66) 59 ND = dato non disponibile * la copertura è aumentata all’84% dopo una campagna speciale di recupero dei non vaccinati ** la copertura è aumentata all’89% dopo una campagna speciale di recupero dei non vaccinati *** dato provvisorio

4 Il morbillo presenta i requisiti necessari per l’eliminazione:
colpisce solo l’uomo, non ha serbatoi ambientali o animali, non esistono portatori cronici abbiamo a disposizione vaccini efficaci e sicuri. obiettivo dell’OMS è eliminare il morbillo in Europa entro il 2007 Soc. Italiana di Pediatria- Sez Ligure

5 Insieme alla Germania, l’Italia è
una della nazioni a maggior rischio, dato che ha avuto finora una scarsa copertura vaccinale e presenta quindi un numero elevato di suscettibili

6 L’eliminazione del morbillo richiede
coperture vaccinali elevate in tutte le fasce di età e una particolare attenzione ai gruppi di popolazione a rischio

7 Servizi di Igiene pubblica Consultori materno-infantili
Per eliminare il morbillo è necessario vaccinare sia il 95% dei bambini nel secondo anno di vita, che i bambini più grandi non vaccinati; solo la definizione di una strategia nazionale condivisa da tutti gli attori coinvolti potrà garantirne il successo : Regioni ASL Servizi di Igiene pubblica Consultori materno-infantili Medicina scolastica Pediatri di famiglia Medici di famiglia

8 Incidenza di morbillo e copertura vaccinale
(ASL BN )

9 Tassi di incidenza per 100 000 del morbillo in Italia ed Emilia-Romagna (1983-2002*)
e copertura vaccinale a 24 mesi in Emilia-Romagna ( )

10 STRATEGIA VACCINALE USL/ Regione Medicina di comunità Igiene
Università/ Ospedale/ IRCCS MMG PdF Associazioni scientifiche e culturali Infermieri Assistenti soc.

11 4.6 Modalità di monitoraggio degli obiettivi di piano
PSR : Capitolo 4  STRUMENTI DI GOVERNO DEL SSR 4.6 Modalità di monitoraggio degli obiettivi di piano Presso il Dipartimento Sanità è stata attività la funzione di controllo di gestione delle Aziende sanitarie. Il monitoraggio degli obiettivi del presente documento è quindi garantito dalle periodiche rilevazioni, sotto forma di report, prodotte nell’ambito di tale attività. alcuni dei principali indicatori utilizzati: livello assistenza sanitaria collettiva in ambienti di vita e di lavoro (tra cui copertura vaccinale)

12 Obiettivo 1.5: Promuovere la sicurezza nelle collettività
Caratteristiche e dimensioni del problema in Liguria Negli ambienti di vita collettiva è cogente la necessità di raggiungere un effettivo grado di sicurezza al fine di concretizzare il risultato di tutelare la salute dei cittadini, dei lavoratori e migliorare la qualità dei servizi.

13 La realizzazione di tale obiettivo si traduce nelle seguenti
azioni per le Aziende: Ø      adottare le adeguate strategie vaccinali, con il coinvolgimento dei medici di medicina ed i pediatri di libera scelta, per: mantenere ed elevare la copertura vaccinale per poliomielite, difterite, tetano, pertosse, epatite B entro i 24 mesi di vita, perseguendo l’obiettivo tendenziale di copertura del 100%; raggiungere il 95% di copertura vaccinale per morbillo, rosolia e parotite, Hib entro i 24 mesi; 3raggiungere la copertura vaccinale per influenza del 75% della popolazione sopra i 64 anni; 4.   tendere alla completa eliminazione dei casi di tetano; 5.   offrire la vaccinazione antipneumococcica per le categorie con elevato rapporto costo/beneficio (??!) 6.   estendere i livelli di copertura vaccinale alla popolazione immigrata; 7.   recuperare i soggetti non vaccinati;

14 per la sorveglianza delle malattie infettive
Ø      adottare un adeguato sistema informativo per la sorveglianza delle malattie infettive umane e animali e delle vaccinazioni nell’ambito del sistema informativo delle attività di prevenzione;

15 Ø      Attivare interventi di profilassi vaccinale.

16 Dipartimento di Prevenzione che si configura come
una delle articolazioni strutturali della Azienda U.S.L. Il Dipartimento di Prevenzione è una struttura operativa dell’Azienda USL che ha lo scopo di garantire la tutela della salute collettiva e fornire risposte unitarie ed efficaci alla domanda di salute, anche inespressa, della popolazione, perseguendo le seguenti strategie:   1) promozione della salute ·      2) prevenzione degli stati morbosi ·      3) miglioramento della qualità della vita

17 DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE
USL/ Regione Medicina di comunità Igiene Università/ Ospedale/ IRCCS MMG PdF Associazioni scientifiche e culturali Infermieri Assistenti soc.

18 1) la asl fa una lettera che fa consegnare ai genitori
dei bambini che frequentano l'asilo in questione INDIRIZZATA AI MEDICI CURANTI in cui si invita a fare due gg di profilassi con rifampicina come da protocollo (vedi red book). (In realtà andrebbe fatta non ai contatti occasionali E allora la decisione di dare rifadin a tutti i bambini dell'asilo. Melius abundare quam deficere…)

19 2) la lettera non in busta chiusa ovviamente viene letta
dai genitori 3) alcuni genitori fanno fotocopie della lettera e la consegnano ai genitori dei bambini della scuola elementare che frequentano la stessa struttura edilizia ovviamente allo scopo di diffondere Le "informazioni" a macchia

20 4) la dottoressa dell' asl che parla ai genitori conferma i dati della lettera
ma a voce (piu' riscontri) dice che a suo parere la profilassi andrebbe fatta anche ai genitori e ai fratelli dei bambini dell'asilo e della scuola (forse si dimentica dei pappagalli e delle tartarughe eventualmente presenti in casa) 5) alcuni medici curanti avrebbero detto ai genitori che la rifampicina non va bene 6) alcuni medici avrebbero detto che due gg non bastano e di farne almeno 5 6)un farmacista non ha dato il rifadin perchè ha detto che non serve a niente 7)la lettera parla di 10 mg/kg/ die per due gg (il protocollo sarebbe di 10 mg/kg per due dosi giornaliere) 8) si scatenano telefonate ai medici curanti (ma anche all'asl e fino al gaslini per sapere se il germe è un virus o cos'altro 9) la piu' bella ? un genitore che mi ha telefonato tre volte angosciato, a lla fine mi ha ritelefonato per dirmi se proprio doveva dare il rifadin perchè qualcuno gli ha detto che poteva dare le urine color rosso.... ho ricevuto dalla stessa famiglia anche tre telefonate nel giro di sei ore....

21 fra due giorni non ne parlerà piu' nessuno, pare che
 pensierino della sera: (tanto per non dormire) fra due giorni non ne parlerà piu' nessuno, pare che la bambina stia abbastanza bene, quel che resta è un quadro sconfortante e desolante della cultura sanitaria in genere (ed è il meno) un preoccupante scollamento fra quel che si dovrebbe fare, quello che si fa e quello che si dice di fare o di non fare (parlo di noi medici) un disarmante calo di autorevolezza dell'autorità sanitaria (anche la nostra!!) qui c'è da rimboccarsi le maniche e confrontarci per lavorare assieme oppure dire con filosofia napoletana "...ha da passà 'a nuttata“ e ognuno per sè ! 


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