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Analisi dell’andamento della produttività delle imprese manifatturiere italiane tra il 1998 e il 2007 attraverso l’utilizzo di basi dati longitudinali.

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Presentazione sul tema: "Analisi dell’andamento della produttività delle imprese manifatturiere italiane tra il 1998 e il 2007 attraverso l’utilizzo di basi dati longitudinali."— Transcript della presentazione:

1 Analisi dell’andamento della produttività delle imprese manifatturiere italiane tra il 1998 e il 2007 attraverso l’utilizzo di basi dati longitudinali ‘L’analisi dei dati d’impresa per la conoscenza del sistema produttivo italiano: il ruolo della statistica ufficiale ROMA, Novembre 2011 Roberto Nardecchia, Roberto Sanzo, Alessandro Zeli ROMA, 21 Novembre 2011

2 Introduzione Le stime a livello di settore effettuate dall’Istat (2007) mostrano performance generalizzate negative della produttività multifattoriale PMF nell’economia Italiana a partire dal 2000. ROMA, 21 Novembre 2011

3 Introduzione La produttività ha avuto un punto di svolta a partire dalla seconda metà degli anni ’90, nel periodo l’andamento della produttività PMF ha avuto un andamento crescente, tra il 1995 e il 2000 la PMF ha avuto un momento di sostanziale stasi cominciando a decrescere a partire dal 2000. ROMA, 21 Novembre 2011

4 Produttività totale dei fattori, totale economia, anni 1981-2006
Titolo del convegno anche su più righe Produttività totale dei fattori, totale economia, anni (numeri indice, 2000=100) Fonte: Istat 2007 ROMA, 21 Novembre 2011

5 Introduzione La produttività del lavoro ha avuto un comportamento fondamentalmente simile in presenza di un aumento delle ore lavorate e di un aumento minore del valore aggiunto. ROMA, 21 Novembre 2011

6 Titolo del convegno anche su più righe Produttività del lavoro, valore aggiunto e ore lavorate, totale economia, anni (numeri indice, 2000=100) Fonte: Istat 2007 ROMA, 21 Novembre 2011

7 Struttura dell’intervento
Opportunità di utilizzare e verificare una base dati longitudinale prima non disponibile Verifica dell’andamento della produttività del lavoro negli ultimi anni in Italia Studio delle determinanti della produttività Individuazioni di percorsi di convergenza e divergenze tra diverse tipologie di imprese ROMA, 21 Novembre 2011

8 Base dati Si sono considerare solo le imprese del panel che sono presenti in tutti gli anni considerati (panel bilanciato) e che nel 1998 appartenevano al settore manifatturiero. Si è, pertanto, utilizzato un panel costituito da circa imprese che mantengono un buona rappresentazione della popolazione obbiettivo (imprese con 20 addetti ed oltre). ROMA, 21 Novembre 2011

9 Tassi di copertura del panel bilanciato rispetto alla popolazione di riferimento settore manifatturiero ROMA, 21° November 2011

10 Base dati Le variabili economiche (fatturato e valore aggiunto) hanno tassi di copertura sempre superiori al 40 per cento. L’occupazione presenta, invece, tassi di copertura sempre compresi tra il 40 e il 35 per cento. ROMA, 21 Novembre 2011

11 stima di un modello econometrico panel
Metodologie statistiche descrittive costruzione di una matrice di transizione delle imprese tra i diversi quartili delle distribuzioni della produttività nel 1998 e nel 2007. individuazione i fattori che davano la probabilità di avere una variazione negativa o positiva della produttività a 10, 5 e 1 anno di distanza stime parametriche stima di un modello econometrico panel ROMA, 21 Novembre 2011

12 Si è stimato il seguente modello:
Metodologie Si è stimato il seguente modello: ROMA, 21 Novembre 2011

13 lprod = valore aggiunto per addetto espresso in logaritmi
Metodologie dove: lprod = valore aggiunto per addetto espresso in logaritmi MOLFATT = MOL su fatturato WCTOT = numero addetti white collar su totale addetti CWCB = costo del lavoro per dipendenti white collar su coato del lavoro per blue collar CLDIP = costo del lavoro per dipendente INVMADD = investimenti materiali per addetto ICTINV = investimenti ICT per addetto EXP = dummy su attività di export ROMA, 21 Novembre 2011

14 - mix di risorse qualificate
Metodologie In particolare si volevano individuare gli effetti sulla produttività del: - mix di risorse qualificate - mix di investimenti e del lag temporale tra il momento dell’investimento e l’effettivo impatto sulla produttività - l’attività di commercio estero. ROMA, 21 Novembre 2011

15 (valori medi in mgl di euro)
Titolo del convegno anche su più righe Risultati Rapporto valore aggiunto addetti, settore manifatturiero Anni – Dati panel (valori medi in mgl di euro) ROMA, 21 Novembre 2011

16 Titolo del convegno anche su più righe Matrice delle probabilità di transizione tra il 1998 e il 2007 tra i diversi quartili della distribuzione della produttività. Settore manifatturiero – Dati panel 1998 – 2007 (valori percentuali) A B C ROMA, 21 Novembre 2011

17 Risultati I dati confermano una grande persistenza nei livelli di produttività del lavoro, e, in particolare tra chi è si colloca agli estremi della distribuzione. Chi è molto produttivo tende a rimanerlo mentre è difficile per chi è in basso migliorare il proprio ranking. Si registra una più elevata variabilità per i quartili intermedi che mostrano più dinamismo sia in salita che in discesa. ROMA, 21 Novembre 2011

18 Risultati Classificazione delle imprese secondo la matrice di transizione (Dosi et alii 2011) : ritardatarie (imprese appartenenti ai primi due quartili in entrambi gli anni), dinamiche (imprese appartenenti ai primi due quartili del 1998 e al quarto nel 2007) leader (imprese appartenenti al quarto quartile in entrambi gli anni). ROMA, 21 Novembre 2011

19 Risultati Questa classificazione ha permesso di valutare le performance dei tre gruppi di imprese rispetto ad alcuni importanti indicatori per diversi lag temporali (10, 5, e 1 anno) rispetto al 2007. ROMA, 21 Novembre 2011

20 (valori medi e percentuali)
Tabella 2 – Caratteristiche delle imprese ritardatarie (A), dinamiche (B) e leader (C) – Dati panel 1998 – 2007 (valori medi e percentuali) Titolo del convegno anche su più righe Caratteristiche delle imprese ritardatarie (A), dinamiche (B) e leader (C) – Dati panel 1998 – 2007 (valori medi e percentuali) ROMA, 21 Novembre 2011

21 Risultati Rimangono sostanzialmente statici le i due gruppi più grandi: leader e ritardatari. Le imprese dinamiche tendono a chiudere la forbice con le imprese leader (quantitativamente poche). ROMA, 21 Novembre 2011

22 Tabella 2 – Caratteristiche delle imprese ritardatarie (A), dinamiche (B) e leader (C) – Dati panel 1998 – 2007 (valori medi e percentuali) Titolo del convegno anche su più righe Variazione percentuale delle caratteristiche delle imprese ritardatarie (A), dinamiche (B) e leader (C) ROMA, 21 Novembre 2011

23 Risultati Le imprese dinamiche in termini di produttività che si equidistribuisce temporalmente nei due sottoperiodi, nel primo sottoperiodo le imprese dinamiche registrano un attività di investimento importante. Si evidenzia un aumento dell’impiego di white collar per le imprese ritardatarie nel primo sottoperiodo ma anche un calo nel secondo sottoperiodo ROMA, 21 Novembre 2011

24 Titolo del convegno anche su più righe Differenziali delle caratteristiche delle imprese tra i gruppi: (A) ritardatarie, (B) dinamiche e (C) leader– Dati panel 1998 – 2007 ROMA, 21 Novembre 2011

25 Risultati Si nota una convergenza per la produttività tra le imprese dinamiche e le imprese leader. La stessa convergenza non si presenta per le altre variabili (tranne gli investimenti) e la redditività 2 conseguenze ROMA, 21 Novembre 2011

26 Risultati 2 conseguenze Per avere una convergenza in termini di produttività occorre avere tassi elevati di investimento Le imprese leader investono nel mix di personale avendo però meno ricadute in termini di produttività e redditività ROMA, 21 Novembre 2011

27 Risultati (modello panel)
Il test F per la verifica dell’unicità dell’intercetta spinge a rifutare l’ipotesi nulla con una probabilità molto alta (quindi il modello pooled è inadatto a modellizzare correttamente i dati a disposizione. Il test di Hausman per la verifica dell’applicabilità del modello a effetti random porta a rifiutare l’ipotesi nulla, e si è, pertanto, stimato un modello ad effetti fissi within ROMA, 21 Novembre 2011

28 Titolo del convegno anche su più righe Stima delle determinanti della produttività secondo il modello (1) Dati panel 1998 – 2007 ROMA, 21 Novembre 2011

29 Risultati (modello panel)
Si registrano, infatti, parametri positivi e significativi per il costo del lavoro per dipendente e il costo white collar su costo blue collar evidenziando l’impatto positivo della manodopera qualificata sull’andamento della produttività. ROMA, 21 Novembre 2011

30 Risultati (modello panel)
Sono significativi anche i parametri per gli investimenti ritardati di 2 periodi e (pur avendo un livello di significatività minore) gli investimenti ritardati di 3 periodi. ROMA, 21 Novembre 2011

31 Conclusioni Le imprese manifatturiere presentano una forte persistenza nei propri livelli di produttività con un dinamismo poco pronunciato tra i livelli stessi. Nel raggiungimento e nel mantenimento di elevati valori di produttività risultano, inoltre, essere determinanti gli investimenti e il mix di risorse qualificate. ROMA, 21 Novembre 2011

32 Conclusioni Il Panel Istat risulta essere uno strumento valido per l’analisi micro longitudinale. ROMA, 21 Novembre 2011


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