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Fisiopatologia della menopausa e del climaterio
Prof. Stefano Venturoli UNITA’ OPERATIVA DI FISIOPATOLOGIA DELLA RIPRODUZIONE UMANA AZIENDA OSPEDALIERA S. ORSOLA-MALPIGHI ISTITUTO DI CLINICA OSTETRICA E GINECOLOGICA “P. SFAMENI” UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BOLOGNA
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MENOPAUSA Corrisponde all’ultima mestruazione alla quale non fa più seguito per 12 mesi alcuna ulteriore emorragia uterina controllata dall’ovaio
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SE NI LI TA’ UM=MENOPAUSA PERIMENOPAUSA CLIMATERIO POSTMENOPAUSA
10 AA C.A. PERIMENOPAUSA SE NI LI TA’ CLIMATERIO ANNI MESI PREMENOPAUSA POSTMENOPAUSA
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Nelle donne Italiane la menopausa compare generalmente tra i 46 e i 53 anni
Ma esistono DILAZIONI /56 AA ANTICIPAZIONI /40 AA = POF (Premature ovarian failure) a volte legata a disordini autommuni tiroide ovaio tessuto connettivo
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PREMENOPAUSA Ovulazioni sempre meno frequenti Irregolarità mestruali Oligomenorrea MENOPAUSA 46-53 aa gnrl 50 aa Devono essere passati 12 mesi dall’ultima mestruazione Mancanza flussi mestruali ipoestrogenismo
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MECCANISMO D’AZIONE INVECCHIAMENTO FUNZIONALE DELL’OVAIO N° FOLLICOLI
N° REC FSH/LH FSH IPOGONADISMO IPERGONADOTROPO
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OVOCITA/FOLLICOLO: Principale elemento funzionale dell’ovaio
Il patrimonio Oocitario/Follicolare è una risorsa riproduttiva che segue un processo di esaurimento continuo dalla vita endouterina alla menopausa
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Dal V° mese postnatale cessa la neoformazione di follicoli primordiali
DALLA 20° SETT. DI VITA INTRAUTERINA IL DEPAUPERAMENTO OOCITARIO (prevalente per i follicoli) E’ INCESSANTE ED IRREVERSIBILE 20° settimana di sviluppo: milioni di oociti ATRESIA Nascita: milioni di oociti Dal V° mese postnatale cessa la neoformazione di follicoli primordiali Menarca: mila oociti Menopausa: mila oociti
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DECREMENTO DEL PATRIMONIO OOCITARIO
Dalla 20^ settimana, alla nascita e fino alla menopausa Te Velde Maturitas, 1998
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Età fertile/premenopausa
SISTEMA DI REGOLAZIONE IPOTALAMO-IPOFISARIO Età fertile/premenopausa
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Perimenopausa Alterazioni endocrine della perimenopausa: AUMENTO FSH
VARIAZIONE DEI LIVELLI PLASMATICI DI ESTRADIOLO MINORE O ASSENTE PRODUZIONE DI PROGESTERONE DA PARTE DEL CORPO LUTEO LH circa =
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> ALTERAZIONI DEL RITMO E DELLA QUANTITA’ DEL FLUSSO MESTRUALE
NB (sempre valutare una ev iperplasia endometriale per azione non bilanciata degli estrogeni sull’endometrio)
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PERIMENOPAUSA Dura da 2 a 8 anni
Inizia nel 5° decennio (la media di inizio è anni) Segue alla accelerazione della perdita dei follicoli e del peggioramento della loro qualità che avviene ai 37 anni Inizialmente i cicli mestruali continuano ad essere regolari Mediamente dai 40 anni i cicli cominciano ad essere irregolari e l’asse ipot/ipof comincia a modificarsi Inizialmente si verifica un accorciamento della fase follicolare e quindi un accorciamento del ciclo. Successivamente subentrano irregolarità di tutti i tipi, legate alla anovulatorietà e alla difetto di fase luteinica.
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PERIMENOPAUSA 1^ fase 2^ fase 3^ fase
Aumentano i livelli di FSH nella fase follicolare iniziale I livelli di Estradiolo possono essere normali o elevati La ciclicità mestruale è normale e l’ovulazione è presente anche se diminuisce il progesterone 2^ fase Aumentano anche i livelli di LH e continua l’incremento del FSH I livelli di Estradiolo tendono ad abbassarsi I cicli mestruali sono più brevi o compare qualche irregolarità 3^ fase I livelli di LH e l’FSH continuano ad aumentare I livelli di Estradiolo sono bassi La ciclicità mestruale è assente
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EZIOPATOGENESI DELLE MODIFICAZIONI PERIMENOPAUSALI
L’esatta natura e la sequenza clinica dei cambiamenti non sono ben conosciuti La produzione ovarica di Inibina B con l’aumentare della età e di pari passo con la riduzione del numero di follicoli La ridotta produzione di Inibina B e di Estradiolo rimuovono il feedback inibitorio sul sistema ipotalamo/ipofisi determinando un delle gonadotropine
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Ruoli congiunti del sistema nervoso centrale e dell’ovaio
Durante la perimenopausa esiste una alterazione degli usuali meccanismi di feedback con perdita del meccanismo di picco di LH e del feedback negativo per FSH e LH. I meccanismi centrali si integrano con il meccanismo del progressivo fallimento ovarico che, da solo, non giustificherebbe né spiega la sequenza dei cambiamenti menopausali
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PERIMENOPAUSA. - Accorciamento fase follicolare e del ciclo
PERIMENOPAUSA - Accorciamento fase follicolare e del ciclo - Innalzamento dell’FSH - Aumento dell’Estrone e calo del Progesterone
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PERIMENOPAUSA Prolungato episodio di Ipoestrogenismo Ipergonadotropo seguito da una fase di Iperestrogenismo Anovulatorio Normogonadotropo
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POSTMENOPAUSA Elevati livelli di FSH e LH Ipoestrogenemia stabile
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Pulsatilità delle gonadotropine in menopausa
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Menopausa Prematura vs Menopausa
livelli più elevati di FSH cicli più lunghi e meno frequenti occasionali cicli di ipoestrogenismo ipergonadotropo alternati con cicli ovulatori ed anovulatori periodi di ipoestrogenismo sempre più frequenti all’avvicinarsi menopausa definitiva
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MENOPAUSA PRECOCE Assenza di fasi di iperestrogenismo
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Menopausa CARENZA ESTROGENI SINTOMI VASOMOTORI
DISTURBI DEL SONNO (tendono a comparire alla completa cessazione della produzione estrogenica ovarica) VAMPATE SUDORAZIONI NOTTURNE
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Fattori scatenanti vampate
Caldo Stress Cibi caldi e/o piccanti Alcool Caffeina Bevande calde Altri: Distiroidismi, Epilessia, Insulinoma, Infezioni, Feocromocitoma, Carcinoidi, Leucemie, Disordini autoimmuni, Tumori del pancreas
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Postmenopausa DISTURBI DEL TROFISMO UROGENITALE (per atrofia vaginale)
PRURITO E IRRITAZIONE VULVARE DISTURBI DELLA MINZIONE (per atrofia uretrale) IRRITAZIONE VAGINALE SECCHEZZA DISPAREUNIA
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SINTOMI A MEDIO TERMINE (peggiorano con il passare degli anni)
INTERFERISCONO CON LA FUNZIONE SESSUALE URGE E STRESS INCONTINENCE RIDUZIONE T RIDUZIONE LIBIDO
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Altri sintomi…. CEFALEA IRRITABILITA’ DISTURBI DELL’UMORE
(ANSIA E DEPRESSIONE) INSONNIA SENSO DI AFFATICAMENTO RIDOTTA CAPACITA’ DI CONCENTRAZIONE RIDUZIONE DELLA MEMORIA DOLORI ARTICOLARI TENSIONE MAMMARIA PER DEPRIVAZIONE DI SONNO DA VAMPATE O SUDORAZIONI
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Variabiltà dei sintomi…
SOLO I SINTOMI VASOMOTORI E L’ATROFIA VAGINALE AUMENTANO NELLA FASE DI TRANSIZIONE POSTMENOPAUSALE PRBL ALTRI FATTORI IMPLICATI OLTRE CARENZA E FATTORI PSICOSOCIALI STILE DI VITA GRUPPI ETNICI CLASSE SOCIOECONOMICA
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SINTOMI IPOTALAMO SISTEMA LIMBICO CORRELATI
VAMPATE E SUDORAZIONI ALTERAZIONI DEI VALORI PRESSORI VARIAZIONI DI PESO ANSIA/INSONNIA CAMBIAMENTI DI UMORE CEFALEA DEPRESSIONE RIDOTTA ATTIVITÀ MOTORIA RIDUZIONE DELLA LIBIDO PERDITA DELLA MEMORIA
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SINTOMI IN RELAZIONE AL N° DI AA DI MENOPAUSA
PERIMENOPAUSA E MENOPAUSA RECENTE SINTOMI VASOMOTORI UMORE ANSIA LIBIDO MENOPAUSA AVANZATA (10-20 AA) MEMORIA COGNITIVITA’ MALATTIE CEREBROVASCOLARI ALZHEIMER PARKINSON
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MODIFICAZIONI ORMONALI IN MENOPAUSA
ESTRADIOLO PRINCIPALI MARKERS FSH SURRENE: piccole quote di E2 (sia produzione diretta che da precursori) PERIFERIA (tessuto adiposo, muscolo, fegato): D4 andro aromatizzato estrone (E1) e successivamente estradiolo (E2) (donne in sovrappeso: tasso di aromatizzazione > = > E) D4 , livelli circolanti di T di poco < vs premenopausa Continua produzione di T (e E2) virilizzazione
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MODIFICAZIONI METABOLICHE IN MENOPAUSA
TIROIDE : FREQUENTI SEGNI DI IPERATTIVITA’, RARI SEGNI DI IPOTIROIDISMO MB LIPIDICO: modificato in senso aterogeno colesterolo totale, LDL TG, Lipoproteina (a), HDL MASSA MAGRA MASSA GRASSA GRASSO GINOIDE GRASSO ANDROIDE INSULINORESISTENZA E IPERINSULINEMIA Con l’ dell’età PA sistolica fino all’ottava decade PA diastolica almeno fino a 50 anni
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OSTEOPOROSI SITI DI FRATTURA
L’OSTEOPOROSI è una patologia ad eziopatogenesi multifattoriale, causata da una patologica riduzione della massa ossea (componente minerale + osteoide) e da alterazioni microarchitetturali del tessuto osseo, che diventa fragile e maggiormente esposto al rischio di frattura. SITI DI FRATTURA
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Fattori favorenti: osteoporosi riassorbimento picco massa ossea
formazione
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Fattori di rischio: età razza bianca o asiatica
storia personale di fratture dopo i 45 anni storia familiare di osteoporosi o fratture immobilizzazione prolungata o inattività fisica indice di massa corporea <19 Kg/m2, o condizione di sottopeso o perdita di peso DEFICIT ESTROGENICO alcolismo, tabagismo, abuso di caffeina scarso apporto di calcio e vitamina D3 terapie prolungate con cortisonici (es più di 3 mesi al dosaggio minimo di 7.5 mg/die di prednisolone), tiroxina a dosi TSH sopressive, anticonvulsivanti disendocrinie di lunga durata: ipercortisolismo, tireotossicosi, iperparatiroidismo
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Osteoporosi primaria • tipo 1 - osteoporosi postmenopausale
- associata alla ridotta secrezione di estrogeni - riscontrabile nel 5-29% delle donne dopo la menopausa - compare entro i primi 20 anni dall’inizio della menopausa - la perdita ossea, molto accelerata nel periodo perimenopausale, può raggiungere una perdita del 5% della massa ossea totale all’anno - interessa prevalentemente l'osso trabecolare con effetti particolarmente evidenti a livello della colonna vertebrale, dove il turn-over osseo é elevato - le fratture vertebrali rappresentano la situazione clinica più comune in questi casi. • tipo 2 - osteoporosi senile
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Osteoporosi: diagnosi
MINERALOMETRIA OSSEA COMPUTERIZZATA Attualmente l’esame è praticato soprattutto con la metodica DEXA (Dual energy X-ray Absorptiometry), una metodica che utilizza raggi X La densità ossea è espressa sia in funzione del picco di massa ossea teorico di un giovane adulto di 30 anni circa (T-score) ed in funzione dei valori medi per un collettivo della stessa età delpaziente (Z-score).
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DENSITOMETRIA OSSEA MEDIANTE TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA
Impiegata in maniera continuativa per la misurazione della densità ossea vertebrale Si misura la densità ossea della porzione centrale delle vertebre lombari TC>DEXA per evitare interferenza di processi atrosici che possono sovrastimare la densità ossea DEXA>TC per < dosi di radiazioni,> precisione e accuratezza
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MINERALOMETRIA AD ULTRASUONI
Rappresenta l'ultima novità nel panorama delle metodiche densitometriche. Si basa sulla modificazione che un fascio di ultrasuoni, a frequenza relativamente bassa (0.2 – 0.6 MHz), subisce attraversando l'osso (calcagno). Ha una discreta precisione d'indagine (inferiore rispetto alla DEXA). Non sono possibili misurazioni della densità ossea della colonna vertebrale e del femore.
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Definizioni diagnostiche in base al T score
DIAGNOSI > -1 Normale -1 a –2.5 Osteopenia <-2.5 Osteoporosi <-2.5 con frattura osteoporotica Osteoporosi conclamata
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DI CONSEGUENZA Il GOLD STANDARD per la diagnosi densitometrica di osteoporosi è la DEXA del femore e della colonna lombare Il valore predittivo del rischio di frattura è più elevato se si misura il sito specifico La valutazione “total body” non è ancora utilizzata per la diagnosi e la valutazione del rischio di frattura
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1.8 1.6 2.6 1.9 1.3 2 POLSO FEMORE VERTEBRE RADIO PROSSIMALE
SITO DI MISURAZIONE RISCHIO RELATIVO DI FRATTURE POLSO FEMORE VERTEBRE RADIO PROSSIMALE 1.8 1.6 COLLO DEL FEMORE 2.6 1.9 COLONNA LOMBARE 1.3 2
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Quando fare DEXA? Menopausa precoce (< 45 aa)
Trattamenti corticosteroidei prolungati Donne in postmenopausa con anamnesi positiva per fratture non dovute a traumi efficienti verificatesi prima dei 75 aa di età Donne in postmenopausa con ridotto peso corporeo (< 57 Kg) Pregresso riscontro di osteoporosi Condizioni associate a osteoporosi Pregresse fratture non dovute a traumi efficienti Donne di età > 65 aa in menopausa da almeno 10 aa
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Osteoporosi: prevenzione
Adeguato apporto alimentare di vit D e calcio Attività fisica No alcool No fumo Ev HRT
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Osteoporosi:terapia obiettivi
Prevenire le fratture Stabilizzare o aumentare la massa ossea Limitare le conseguenze cliniche delle fratture Ottimizzare le capacità funzionali e la qualità di vita Ridurre la frequenza e l’impatto delle cadute
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Dieta,attività fisica,igiene di vita
Osteoporosi:terapia Calcio vitamina D bifosfonati Hormone Replacement Therapy (HRT) Selective Estrogen Receptor Modulators (SERMs) (calcitonina) Dieta,attività fisica,igiene di vita NB NORME COMPORTAMENTALI
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