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Crescita (e povertà) del reddito nel lungo periodo

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Presentazione sul tema: "Crescita (e povertà) del reddito nel lungo periodo"— Transcript della presentazione:

1 Crescita (e povertà) del reddito nel lungo periodo
STORIA ECONOMICA OBIETTIVO: Storia dei sistemi economici Storia D’Europa – XIX e XX secolo Crescita (e povertà) del reddito nel lungo periodo scelte nella produzione di beni e servizi e dei modi socialmente condivisi con cui essa è organizzata: Le condizioni che consentono di andare oltre le capacità individuali: Cultura (tecnologia) : si produce solo ciò che si conosce Istituzioni: regole che indirizzano/sanzionano i comportamenti Mercato (prezzi/costi): segnali condivisi generano divisione del lavoro

2 Testi d’esame Economia e istituzioni: Storia:
O. Blanchard, (2010) Macroeconomia, Bologna, Il Mulino (capitoli Crescita nel “lungo periodo”); D. Acemoglu, (2005) Crescita economica e Istituzioni, dispensa, Centro stampa presidio Economia; Storia: R. C. Allen (2013),Storia economica globale, Bologna il Mulino; K. G. Persson (2011),Storia economica d’Europa, Milano, Apogeo.

3 Indice degli Argomenti discussi a lezione
1. Elementi di economia

4 CRESCITA DEL REDDITO NEL LUNGO PERIODO
Elementi di Economia CRESCITA DEL REDDITO NEL LUNGO PERIODO I – evidenza (misura) II- analisi  (NO causa & effetto) SI – sistema – quindi: concausa (offerta) isoquanti concausa (domanda) elasticità - condizione: equilibrio (efficiente/ottimo vs efficace/storia) III – valutazione (scelta) - risparmio-investimento-innovazione - limite: crescita e stato stazionario

5 Indice degli Argomenti discussi a lezione
1. Elementi di economia 2 Crescita: Istituzioni e Tecnologia 3 Allen: Storia economica globale 4 Person: Storia economica d’Europa.

6 La popolazione mondiale

7 La disponibilità di beni e servizi pro capite nel 1990 era 4 mld oggi 7 mld
Crescita della pop. 1 mld non minore num di beni

8 Il cambiamento strutturale (composizione del PIL nei settori )
Primario Secondario Terziario 1871 1911 1961 Usa 22,2 18,9 4,3 21,8 27,5 35,7 56,0 53,6 59,8 Gran Bretagna 15,0 6,0 4,0 40,0 34,0 38,0 45,0 60,0 58,0 Germania 36, (1882) 25,0 32,0 (1882) 43,0 46,0 32,0 48,0 Francia 41, (1856) 31,7 9,0 35,5 (1856) 39,3 39,0 22,6 (1856) 29,0 52,0 Italia 59,0 17,0 21,0 31,0 24,0 33,0 54,0 Giappone 45,2 (1885) 36,7 14,0 14,7 (1885) 23,4 37,3 40,1 (1885) 39,9 48,7 Se l’ industrializzazione avviene Dopo la 2W il settore primanio viene “lasciato”

9 Prodotto interno lordo (PIL):Definizioni (valore monetario)
valore dei beni e dei servizi finali prodotti nell’economia in un dato periodo di tempo somma del valore aggiunto nell’economia in un dato periodo di tempo (valore della produzione - valore dei beni intermedi) Valore (somma) dei redditi dell’economia in un dato periodo di tempo (imposte indirette + redditi da lavoro + redditi da capitale)

10 CALCOLO DEL PIL Impresa 1: settore siderurgico (acciaio)
Ricavi 100 Costi (salari) 80 Profitti 20 A quanto ammonta il PIL? Impresa 2: Settore automobilistico (automobili) Ricavi 210 Costi 170 Salari 70 Materie prime 100 Profitti 40

11 Il Pil nominale e reale Come si misura il tasso di crescita del PIL
(yt - yt-1)/yt-1 La variazione del PIL reale (paniere di beni) è una variazione nella produzione La variazione del PIL nominale (prezzi) variazione della distribuzione - es: vantaggi-svantaggi nella scelta degli agenti es: prezzi-casa

12 Breve e lungo periodo breve periodo: lungo periodo
periodo di tempo durante il quale le quantità dei fattori di produzione (di almeno uno) non possono essere variate lungo periodo periodo di tempo nel cui ambito tutti i fattori di produzione sono variabili (in quantità e qualità) cioè in cui si ha cambiamento dei prezzi relativi

13 Produzione con due fattori di produzione variabili
Lavoro Capitale

14 La flessibilità dei fattori produttivi
La produzione La flessibilità dei fattori produttivi Gli isoquanti mostrano come differenti combinazioni di fattori produttivi possano portare allo stesso livello di produzione Questa informazione permette all’impresa di rispondere in maniera efficiente a cambiamenti nei mercati dei fattori di produzione  Es:macchina a vapore, mulino ad acqua Francia dell’800.

15 SMST Lavoro (N) e Capitale (K)
Si consideri la produzione con due fattori di produzione: Lavoro (N) e Capitale (K) Ad ogni livello di K, la produzione cresce all’aumentare di N Ad ogni livello di N, la produzione cresce all’aumentare di K Con varie combinazioni di fattori produttivi si riesce ad ottenere la stessa produzione

16 Produzione con due fattori di produzione variabili
Capitale per anno Mappa di isoquanti E 5 4 Gli isoquanti sono derivati dalla funzione di produzione per livelli di produzione pari a 55, 75, e 90. 3 A B C Verificare la coerenza dei punti con i dati della tabella precedente 2 Q3 = 90 D Q2 = 75 1 Q1 = 55 1 2 3 4 5 Lavoro all’anno

17 La legge dei rendimenti marginali decrescenti
Produzione con un solo fattore produttivo variabile (lavoro) La legge dei rendimenti marginali decrescenti la qualità del fattore produttivo variabile è supposta costante la conoscenza dei rendimenti marginali decrescenti è utile per le decisioni di lungo periodo riguardo alla scelta di dimensione ottima degli impianti

18 Produzione con un solo fattore produttivo variabile (lavoro)
Quantità Quantità Prodotto Prodotto Prodotto di Lavoro di Capitale totale medio marginale (L) (K) (Q) (Q/L) (DQ/DL)

19 Produzione con due fattori produttivi variabili
La sostituibilità dei fattori di produzione Il saggio marginale di sostituzione tecnica di lavoro a capitale è uguale a

20 I costi nel lungo periodo
La minimizzazione dei costi con livelli di produzione variabile L’itinerario di espansione dell’impresa mostra le combinazioni di lavoro e capitale che minimizzano il costo per ogni livello di produzione 65

21 Saggio marginale di sostituzione tecnica
Capitale 5 Come le curve di indifferenza, gli isoquanti hanno pendenza negativa e sono convessi. 2 4 1 3 1 1 2 2/3 Q3 =90 1 1/3 Q2 =75 1 1 Q1 =55 Lavoro 1 2 3 4 5

22 Effetti del progresso tecnologico
Livello di produzione per intervallo di tempo C P3 La produttività del lavoro può aumentare in presenza di miglioramenti della tecnologia, anche se ogni singolo processo produttivo presenta rendimenti decrescenti del lavoro. 100 B A P1 P2 50 Lavoro per intervallo di tempo 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

23 Costi di lungo periodo con rendimenti costanti di scala
Se sono possibili solo tre impianti allora la curva di Costo Medio di LP è formata dai tratti in verde delle curve di BP costo CMBP1 CMBP2 CMBP3 C’BP1 C’BP2 C’BP3 CMLP= C’LP Q1 Q2 Q3 prodotto 96

24 Elasticità della domanda e dell’offerta
L’elasticità misura il grado di sensibilità di una variabile rispetto ad un’altra E’ la variazione percentuale che misuriamo in una variabile per effetto della variazione dell’1% di un’altra variabile (causa)

25 Elasticità della domanda e dell’offerta
Interpretazione dei valori dell’elasticità se Ep > 1 il cambiamento percentuale della quantità è maggiore del cambiamento percentuale del prezzo; la domanda è elastica rispetto al prezzo se Ep < 1 il cambiamento percentuale della quantità è minore del cambiamento percentuale del prezzo; la domanda è anelastica (o rigida) rispetto al prezzo

26 Elasticità della domanda e dell’offerta
La prima determinante dell’elasticità della domanda rispetto al prezzo è la disponibilità di beni sostitutivi (succedanei) se esistono beni strettamente succedanei, la domanda è elastica se mancano è anelastica

27 Elasticità della domanda rispetto al prezzo
Q = 8 - 2P Ep = -1 Ep = 0 La parte inferiore della curva di domanda è meno elastica della parte superiore. 4 8 2 Curva di domanda lineare Q = a - bP Q = 8 - 2P ricordare Q

28 Elasticità della domanda e dell’offerta
Elasticità dell’offerta Misura la sensibilità della quantità offerta rispetto ai cambiamenti del prezzo di vendita è il cambiamento percentuale della quantità offerta di una merce o di un servizio causata da una variazione del prezzo di vendita dell’1% è normalmente positiva perché offerta e prezzi sono in proporzione diretta

29 Elasticità della domanda e dell’offerta
Elasticità dell’offerta Possiamo misurare l’elasticità dell’offerta anche rispetto ad altre variabili, quali il tasso d’interesse, le retribuzioni, i prezzi delle materie prime o degli altri beni intermedi utilizzati nella produzione.

30 Elasticità di breve periodo ed elasticità di lungo periodo
Domanda Per la maggior parte dei beni (merci e servizi) l’elasticità di breve periodo è inferiore a quella di lungo periodo Per i beni durevoli vale l’opposto, con l’elasticità di breve periodo superiore a quella di lungo periodo

31 Elasticità di breve periodo ed elasticità di lungo periodo
Offerta Per la maggior parte delle merci e dei servizi: l’elasticità dell’offerta rispetto al prezzo è maggiore nel lungo periodo rispetto al breve periodo (in cui la capacità produttiva è data); in alcuni casi l’offerta di breve è del tutto anelastica al prezzo (es. offerta di case in affitto) Per i beni durevoli riciclabili l’elasticità dell’offerta rispetto al prezzo è invece maggiore nel breve rispetto al lungo periodo (es. offerta secondaria di metalli come il rame, ovvero i rottami riciclati)

32 Cambiamenti nelle condizioni di mercato
Prezzo offerta: Q = c + dP -c/d domanda: Q = a - bP a/b P* Q* ED = -bP*/Q* EO = dP*/Q* Quantità

33 Domanda e Reddito Sin qui abbiamo scritto domanda e offerta soltanto in funzione di una sola variabile: il prezzo La domanda dipende anche dal Reddito La funzione dovrebbe quindi essere scritta così: in cui R è un indice del reddito aggregato o del PIL

34 Reddito e mercato f può essere calcolato sostituendo i valori noti nella formula dell’elasticità della domanda rispetto al reddito e

35 Cambiamenti delle condizioni di mercato
ripasso per noi, nel punto indicato, sono noti P = P*, Q = Q*, per la domanda e per l’offerta quindi

36 Elasticità di breve periodo ed elasticità di lungo periodo
Elasticità rispetto al reddito L’elasticità rispetto al reddito è diversa a seconda del tempo che trascorre dopo un cambiamento di reddito Nella maggior parte dei beni e servizi l’elasticità è maggiore nel lungo periodo che nel breve Beni durevoli: situazione inversa, perché … (?)

37 Elasticità di breve periodo ed elasticità di lungo periodo
Offerta (a) Offerta di rame primario; (b) Offerta di rame secondario Per rilevare l’elasticità delle curve occorre valutare la variazione di quantità a parità di variazione di prezzo

38 Indice degli Argomenti discussi a lezione
2 Crescita: Istituzioni e Tecnologia

39 Istituzioni-razionalità-impegno
A.J.R  Tesi: Certezza dei diritti di proprietà e Pari accesso alle risorse disponibili e agli utili dell’attività produttiva per una sezione trasversale piuttosto ampia della popolazione consentono di orientare gli investimenti in modo ripetuto verso attività che utilizzano le risorse, il lavoro e il risparmio disponibile in modo efficiente per l’insieme della popolazione

40 Le Istituzioni: efficienza, distribuzione, impegno
La “distribuzione delle risorse” e Le “scelte collettive” Sono soggette a limitazione, incontrano necessariamente solo una parte delle preferenze della popolazione, Questa parte le sosterrà come “le più efficienti” La struttura politica -jure- consente ad una parte della società civile – di imporre le “proprie” regole

41 Una teoria delle istituzioni politiche
1. gli individui hanno delle preferenze 2 . efficienza e distribuzione impegno/quasi rendita hold-up la distribuzione del potere politico determina il tasso di crescita 5 - due forme de jure - de facto 6 - de facto è influenzata dalla distribuzione delle risorse le Istituzioni politiche sono endogene

42 Agente L’agente del cambiamento è - in una visione neoclassica - il singolo l’imprenditore, vi sono casi in cui può agire in modo (aggregato) (cooperativo)? Si – quando un mutamento esogeno faccia percepire come più conveniente investire risorse nell’opera di modifica dell’assetto istituzionale esistente piuttosto che nella massimizzazione del profitto per dato assetto. Come risolvere il free riding? Se vi sono giochi ripetuti, pochi attori, ampie informazioni su di loro, se si è in grado di definire con sufficiente precisione costi e vantaggi derivanti da eventuali defezioni si può fissare un costo del free riding. Costi di inflessibilità ( es. petrolio in dollari o euro? regola del “ripristino” )

43 Coalizione Greif (2000) ha precisato ulteriormente questa idea attraverso il concetto di “coalizione” che egli definisce come: “una istituzione non anonima basata su un meccanismo di reputazione multilaterale e flussi informali (non di mercato) di informazioni” Es. mutuo personale fatto da banca a proprio cliente Una coalizione rappresenta una risposta a problemi di incompletezza contrattuale e di imperfezione informativa in situazioni in cui l’Autorità di controllo non è in grado di assicurare un meccanismo di protezione (alienazione) dei diritti di proprietà. E’ un modo per consentire a chi opera di assumere impegni credibili (es. treno – auto)

44 Capitale sociale L’assetto istituzionale in atto assimilabile al “valore” capitale , ad uno stock Esso si può accrescere e ridurre in funzione del modo in cui la collettività sociale ne fa uso Ruolo delle scelte

45 Rimediabilità/efficienza
criterio di “rimediabilità”: una forma organizzativa riguardo alla quale non sia possibile descrivere alcuna alternativa fattibile dalle caratteristiche superiori, che possa essere realizzata con prevedibili vantaggi netti, si può presumere efficiente.

46 Teoria storica della tecnologia
COSTI e OTTIMO Base epistemica e proposizionale determinano un percorso (sentiero) per cui si giunge/perde al loro punto di ottimo ( (di incontro) Il sentiero si fonda su comportamenti tra cui principalmente i seguenti:

47 Teoria storica della tecnologia
1, I un singleton 2, II due singleton … 3, I / lato e diagonale 4, v # corretto e errore 5, ù più capiente più probabile 6, Y derivazioni 7, L estensione 8, § stetto/lasco 9, & si come no 10, % libertà di uso

48 Teoria storica della tecnologia 5/10
Una società produce ciò che conosce & viceversa Società & conoscenza : evolutiva Macro e micro invenzioni determinano dinamiche di MODERNITA’ complementarietà le due sfere es: sms schermo telefonini …schermo foto … Valore positivo all’utilità (più è sempre meglio di meno) condizione di equilibrio (stato stazionario) come limite (ostacolo da superare)

49 Transizione di fase Il passaggio da un trend di crescita ad un altro
Cioè il cambiamento nella velocità di crescita angolo delta, del reddito (Y.T.2 – Y.T.1) / Y.T.1 NON (non solo) (non condizione sufficiente) può essere dato da AUMENTO della MEDIA di conoscenze cioè del capitale umano (istruzione) indicata dalla Nuova teoria della crescita

50 Crescita e Tecnologia Ma dalle
Relazioni implementari (a-b.. ab-c… abc-d) di conoscenza proposizionale (base epistemica) e descrittiva (tecnica) NON IMPORTA QUALE SI MUOVE PER PRIMA MA LA LORO IMPLEMENTAZIONE

51 Produzione con un solo fattore produttivo variabile (lavoro): la pendenza della curva del prodotto
PM L = pendenza della retta dall’origine ad un punto sulla curva del PT, es. B e C P’ L = pendenza della tangente ad ogni punto sulla curva del PT, es. A e C NB: in C ed E misuriamo PML = P’L Quando P’L = 0, PT è massimo Quando P’L > PML, PML è crescente Quando P’L < PML, PML è decrescente Quando P’L = PML , PML è massimo

52 Costi di lungo periodo con economie e diseconomie di scala
Se sono possibili solo tre impianti allora la curva di Costo Medio di LP è formata dai tratti in verde delle curve di BP costo CMBP1 CMBP3 CMLP CMBP2 €10 A se la produzione è Q1 l’impresa sceglie l’impianto con CMBP1 e CM=8, qualora siano possibili solo tre dimensioni di impianto. Il punto B è sulla curva CMLP formata dai tre impianti; l’impianto ideale per quella produzione,giace sulla curva blu €8 B C’BP3 C’LP C’BP2 C’BP1 Q0 Q1 Q2 Q3 prodotto 102

53

54 Indice degli Argomenti discussi a lezione
3 Allen: Storia economica globale

55 R. Allen_sintesi: TFP (1/2)
storia economica globale: la crescita è un processo, che si determina in funzione della distribuzione (naturale) dei fattori, delle capacità umana del loro utilizzo (cultura) divergenza: condizioni di utilità sociale e individuale condizioni di mercato: prezzi relativi dei fattori; loro cambiamento nel tempo (TFP); variazioni del reddito procapite (Pil) Allen elenca 5 modalità del processo di crescita (incentivi-mercati-cambiamenti):

56 R. Allen_sintesi: TFP(2/2)
alti salari reali: Inghilterra (1820) verso Eu, As, Af, Am Mercato modello standard: (Germania , Francia …); US ( ) Gov. pol. economica incentivi a produzione e domanda standard “modificato”: Russia, Giappone XIX sec (esito negativo) Gov. pol. economica incentivi (parziali) a produzione e domanda vantaggi comparati : in positivo parziale Americhe (stable product) Mercato in negativo Africa (materie prime, piantagioni) big-push Russia – Giappone – Cina XX secolo Stato pianificazione della produzione e della domanda

57 Indice degli Argomenti discussi a lezione
4 Person: Storia economica d’Europa.

58 G. Person Capacità produttiva

59 G. Person Il saggio di Person è riconducibile a 4 elementi di sintesi:
1. Capacità produttiva (materiali in cap. 1-6) 2 Capacità finanziaria (materiali in cap. 7-9) 3 Globalizzazione (materiali in cap. 12) 4 Disuguaglianza (materiali in cap )

60 G. Person Il saggio di Person è riconducibile a 4 elementi di sintesi:
1. Capacità produttiva (materiali in cap. 1-6)

61 G. Persson: Capitale sociale
L’assetto istituzionale in atto è assimilabile a un “valore” capitale , ad uno stock Esso si può accrescere e ridurre in funzione del modo in cui la collettività sociale ne fa uso. L’esempio EUROPA evidenzia: il ruolo delle scelte, le sanzioni consolidano le regole, gli incentivi - originano da modifiche della popolazione, da cambiamenti nella cultura sociale e nella capacità produttiva.

62 La continutà geo-economica
assicurazione (tradizione) crescita (cambiamento) coltivazione (stanziale) sulle terre asciutte Strade-insediamenti urbani uso & proprietà – dei beni (capitali) e (lavoro) uso razionale delle risorse (terra-acqua) uso della forza (guerra) nei conflitti sociali - “imposizione” ordine – come - pace

63 The demographic transition
20 30 40 50 60 70 80 Life expectancy at birth Childeren per woman (TFR) 17th-18th old regime percent growth of population 20th Modern regime 1 2 5 4 3 6 Transition regime,late19th –early 20th century 1-1.5 percent growth of population

64 Teoria malthusiana della popolazione (p. 48)
Vital Rates Income per head Malthusian Equilibrium CBR-CDR=0 Income= Subsistence Constant population CDR CBR The historical record suggests: Constant, above subsistence, income and positive population growth.

65 Teoria gravitazionale: impatto distanza ed effetti frontiera
1th Ec. Border effects Trade Trading Costs Trade Outlier (Large Economy) Trading Costs, Bilateral trade Distance from Ith Economy I costi di transazione e il volume del commercio sono correlati negativamente con la distanza dal centro della 1° economia pp.8-9

66 Smith and Malthus (p. 66) - (Utilità marginale)
Crescita della Popolazione + Divisione del Lavoro + Learning by Doing Numerosità e struttura Demografica (classi vuote) Reddito pro-capite Rendimento decrescente (Utilità marginale) -

67 Progresso/regresso tecnologico pp. 24-25
K’ K A B C D Output per Worker Division of Labour dl B, C dl A, D y A y B y D y C

68 Heckscher-Ohlin (impropriamente - costi comparati) - afferma:
“Il paese che è relativamente abbondante di un fattore esporta il bene la cui produzione è intensiva in quel fattore” Intensità relativa con cui i fattori sono utilizzati (TFP) prezzi dei fattori e prezzi dei beni condizione dei mercati (di offerta e domanda)

69 Legge del prezzo unico (PPP)
In mercati competitivi (concorrenza perfetta) cioè: in assenza di costi di trasporto e di altre barriere commerciali (dazi, dogane) beni identici venduti in paesi differenti devono avere lo stesso prezzo, espresso in un’unica valuta.

70 Total factor productivity
TFP = incremento del prodotto - (meno) incremento ponderato dei fattori es. Pil 5%; con N 5%; K 5%; R 1% e approssimando con funzione log. Lavoro 0,5 x 5 + Capitale + 0,3 x 5 + Risorse 0,2 x1 si ottiene 4,2 % per cui a complemento TFP = 0.8%

71 convergenza Progresso tecnologico & non rivalità della conoscenza
“Trasferimento” dai paesi leader ai paesi “inseguitori” per mezzo del ibero accesso alle conoscenze & compatibilità tecnologica e istituzionale Capitale umano & TFP (produttività totale dei fattori)

72 La grande divergenza (p.79)
Figure 4.2. Silver, grain and real wages in Britain, China and India, Wages in percent of English wages.

73 US, Scandinavia, Argentina capacità ( tecnologiche e non) utilizzate e sprecate

74 Italia Germania Czechoslovakia Irlanda successi e fallimenti delle istituzioni

75 Spagna Francia UK apertura commerciale e diseguaglianza

76 G. Person Capacità finanziaria

77 A mix of barter and money sometimes helps

78 Tecnologie di pagamento

79 La domanda individuale di moneta
Tre fattori influenzano la domanda di moneta: il rendimento atteso il rischio la liquidità Il rendimento atteso Il tasso di interesse misura il costo opportunità di detenere moneta, piuttosto che titoli fruttiferi. Un incremento del tasso di interesse causa l’aumento del costo di detenere moneta e la caduta della domanda di moneta.

80 La domanda individuale di moneta
Il rischio Detenere moneta è rischioso. Un inaspettato incremento del prezzo dei beni e dei servizi potrebbe ridurre il valore della moneta in termini di possibilità di consumo. Variazioni nel rischio di detenere moneta non necessariamente inducono gli individui a ridurre la loro domanda di moneta. Ogni variazione nella rischiosità della moneta produce un’eguale variazione nella rischiosità dei titoli fruttiferi.

81 La domanda individuale di moneta
La liquidità Il beneficio principale derivante dalla detenzione di moneta consiste nella sua liquidità. Famiglie ed imprese detengono moneta perché questo è il modo più semplice per finanziare le transazioni quotidiane. Un incremento nel livello medio delle transazioni di una famiglia o di un’impresa determina l’aumento della domanda di moneta.

82 Prezzi e istituzioni Ed inoltre il costo opportunità
 la fiducia/tutela (β) che quel tipo di moneta sia utilizzata in futuro  e ll tasso di variazione futura dei prezzi medi Se l’agente ha informazioni sufficienti farà una scorta di liquidità (ridurrà i costi di transazione)

83 CONDIZIONI Si detiene moneta poiché consente liquidità.
La domanda aggregata di moneta dipende negativamente dal costo opportunità (tasso di interesse) di detenere moneta e positivamente dal volume di transazioni dell’economia. Il mercato monetario è in equilibrio quando l’offerta reale di moneta eguaglia la domanda aggregata reale di moneta. Riducendo il tasso di interesse domestico, un incremento dell’offerta di moneta determina il deprezzamento della valuta domestica sul mercato valutario.

84 RELAZIONI Variazioni permanenti dell’offerta di moneta spingono nel lungo periodo il livello dei prezzi di equilibrio ad aumentare proporzionalmente nella stessa direzione. Tali variazioni non influenzano i valori di lungo periodo della produzione, del tasso di interesse o di ogni altro prezzo relativo. Un incremento dell’offerta di moneta può determinare l’overshooting del tasso di cambio rispetto al suo livello di lungo periodo.

85 capacità finanziaria I sistemi istituzionali si fondano su equilibrio nel mercato interno (famiglie e imprese) ed estero (BP) Intermediari finanziari e mercato sono complementari La capacità finanziaria è uguale alla capacità dei debitori di assumere debito senza dover ridurre la spesa corrente o gli impegni di spesa futura

86 The silver content of currencies fell.

87 Regola del ripristino Il meccanismo price-specie-flow è l’aggiustamento dei prezzi quando l’oro (“specie”) entra o esce da un mercato, causando un aggiustamento nel flusso di beni. Un flusso di oro in entrata tende ad accrescere i prezzi. Un flusso di oro in uscita tende a ridurre i prezzi. Se il mercato domestico ha un avanzo di conto corrente superiore al conto finanziario non rappresentato da riserve, l’oro acquisito con le esportazioni entra nel mercato interno – facendo aumentare i prezzi in quel paese e riducendoli in quello dei paesi stranieri.

88 Parità del potere d’acquisto
La relazione esistente tra PPP e legge del prezzo unico La legge del prezzo unico si applica a singoli beni, mentre la PPP si applica al livello generale dei prezzi. Se vale la legge del prezzo unico, allora vale necessariamente anche la PPP riferita allo stesso paniere di beni. I sostenitori della teoria della PPP affermano che la sua validità non richieda necessariamente la validità della legge del prezzo unico.

89 Generalizzazione della parità del potere d’acquisto: un modello di lungo periodo per i tassi di cambio Principali determinanti delle oscillazioni di lungo periodo del tasso di cambio nominale (assumendo che tutte le variabili fossero inizialmente al loro livello di lungo periodo): variazioni nei livelli dell’offerta relativa di moneta variazioni nei tassi di crescita dell’offerta relativa di moneta variazioni nella domanda relativa di beni variazioni nell’offerta relativa di beni

90 Il tasso di interesse di equilibrio:
l’interazione tra domanda e offerta di moneta l’effetto di un incremento dell’offerta di moneta sul tasso di cambio dollaro/euro e sul tasso di interesse in dollari Scorte monetarie reali statunisensi Tassi di rendimento (espressi in dollari) Tasso di cambio dollaro/euro, E$/€ Rendimento sui depositi in dollari E2$/€ 2' 1' E1$/€ Rendimento atteso sui depositi in euro R2$ 2 R1$ 1 L(R$, YUS) M1US PUS Incremento dell’offerta di moneta statunitense M2US PUS

91 G. Person Globalizzazione

92 Le opzioni di politica economica
Equilibrio interno (II), equilibrio esterno (XX) e le “quattro zone del disagio economico”

93 Le opzioni di politica economica
Politiche per il conseguimento dell’equilibrio interno ed esterno Allentamento fiscale (G o T) Tasso di cambio, E XX II 1 Svalutazione che induce l’equilibrio esterno ed interno 4 3 2 Espansione fiscale che induce l’equilibrio esterno ed interno

94 Globalizzazione e prezzo unico
Source: United Kingdom and France (Paris) until 1903: British Parliamentary Papers, Second series of memoranda, statistical tables and charts: prepared in the Board of Trade with reference to various matters bearing on British and foreign trade and industrial conditions. London Gazette average for UK, quality not specified for France National Bureau of Economic Research Historical Database ( ), Economic Research Service, US Department of Agriculture. United States: (New York) Arthur Harrison Cole (1938), Karl Gunnar Persson (2004). Main sources were New York Times and J.E. Beerbohm’s Evening Corn Trade News. (Chicago) National Bureau of Economic Research Data base. , C. Knick Harley (1980)

95 PPP e legge del prezzo unico
tasso di cambio dollaro/marco tedesco e rapporto tra prezzi statunitensi e tedeschi,

96 Problemi relativi alla PPP e possibili spiegazioni
L’evidenza empirica non fornisce sostegno alla PPP e alla legge del prezzo unico a causa della presenza di: barriere commerciali e beni non commerciati allontanamenti dalla concorrenza perfetta differenze internazionali nella misura ufficiale del livello dei prezzi

97 Politiche macroeconomiche e saldo delle partite correnti
Produzione, Y Tasso di cambio, E DD XX AA 2 Yf E1 1 3 4

98 Variazioni del commercio internazionale e del reddito
Trade/GDP ratio Percent 30 20 10 1800 1850 1914 2000 Inter war period

99 Tempo di convergenza tra i prezzi
Source: Based on ongoing work by M.Ejrnæs and K.G.Persson

100 19th century mass migration
promotes wage convergence

101 Mobilità dei capitali

102 G. Person Disuguaglianza

103 Diseguaglianza, distribuzione nel mondo:
Indice di Gini e curva di Lorenz Source: Branko Milanovic, Worlds Apart, Measuring International and Global Inequality, Princeton University Press 2005.

104 Disuguaglianza nei redditi
Source: Robert E. Lucas, Some Macroeconomics for the 21st Century, Journal of Economic Perspectives, 14 (1) 2000,

105 La riduzione è data dalla crescita in Cina e India
Source: Branko Milanovic, Worlds Apart, Measuring International and Global Inequality, Princeton University Press 2005.

106 Diseguaglianza, nelle capacità
HDI versus Pil procapite (Europa ed india)

107 Corso Storia Economica
Conclusioni: la continuità della crescita del reddito procapite è inseparabile dalla crescita delle capacità degli agenti e dalla diffusione di regole di tutela delle risorse disponibili. Entrambe le condizioni sono funzione della loro cultura.


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