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LA COMUNICAZIONE “datoriale”.

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Presentazione sul tema: "LA COMUNICAZIONE “datoriale”."— Transcript della presentazione:

1 LA COMUNICAZIONE “datoriale”

2 Confindustria … 123.000 imprese 5 milioni di addetti 103 associazioni
territoriali 103 associazioni di categoria

3 La “mission” di Confindustria /…
rappresentare e tutelare le imprese associate nei rapporti con le istituzioni ed amministrazioni, con le organizzazioni economiche, politiche, sindacali e sociali nazionali, comunitarie ed internazionali; promuovere nella società e presso gli imprenditori la cultura d’impresa, sviluppando la coscienza dei valori sociali e civili ed i comportamenti propri della imprenditorialità nel contesto di una libera società in sviluppo; partecipare alle politiche di sviluppo, concorrendo a promuovere con le istituzioni, le organizzazioni economiche, politiche, sociali e culturali del Paese e dell’Unione Europea, spirito e forme di collaborazione che consentano di perseguire in comune più vaste finalità di progresso;

4 La “mission” di Confindustria
promuovere politiche generali idonee a consentire un contesto competitivo al sistema produttivo; tutelare, informare e prestare consulenza alle imprese sui problemi specifici dell’imprenditorialità (contrattazione e assistenza sindacale nel mercato del lavoro, previdenza e protezione sociale, ambiente ed energia, infrastrutture e trasporti, diritto d’impresa, formazione); svolgere attività organizzativa ai fini dell’efficiente funzionamento del sistema Confindustria e per garantire l’ordinato sviluppo dei rapporti associativi; organizzare ricerche e studi, dibattiti e convegni su temi economici e sociali di generale interesse nazionale ed internazionale.

5 Il “LOGO” oggi

6 Il “LOGO” Il 21 marzo 1923 la Giunta esecutiva in ragione dei nuovi e più ampi ruoli della Confederazione, ritiene opportuno dare all’organizzazione un emblema tangibile di identità, per sottolineare la condivisione dei valori della libera impresa e l’appartenenza a un clima culturale comune. La scelta cade sull’immagine di un’aquila sovrastante una ruota dentata. Con l’emblema dell’aquila, che esprime fin dall’antichità forza e indipendenza, si vuole simboleggiare il ruolo propulsivo del sistema di fabbrica e l’orgoglio del ceto imprenditoriale protagonista del decollo industriale. Il 2 ottobre 1925, quando ormai i sindacati operai come i partiti antifascisti stanno per essere messi al bando, la Confederazione si rassegna a riconoscere – con l’atto sottoscritto a Palazzo Vidoni – come unico interlocutore il sindacato fascista. Nel marzo 1926, vengono aggiunti il fascio littorio e nel logo la parola "fascista". La denominazione diviene "Confederazione generale fascista dell’industria italiana” Nel 1934, sotto la presidenza di Giuseppe Volpi di Misurata cambia il logo. Scompare la parola "generale" per dare maggior risalto alle Federazioni nazionali di settore. La denominazione diviene "Confederazione Fascista degli Industriali".

7 Il “LOGO” Il 25 luglio 1943, con la caduta del fascismo, il logo viene nuovamente modificato: sparisce il fascio littorio dall'emblema e viene ancora modificato il nome. La denominazione diviene "Confederazione degli Industriali". Nell'ottobre 1946 la Confindustria modifica ancora l'emblema, dando maggior forza all'immagine dell’aquila con l'accentuazione di alcuni suoi tratti e cambiandone le proporzioni rispetto all'ingranaggio. La denominazione torna ad essere "Confederazione Generale dell’Industria Italiana". Per quasi quaranta anni, l'emblema e il logo resteranno inalterati. Stanno a ribadire il ruolo costante svolto dalla rappresentanza imprenditoriale per lo sviluppo del Paese che, attraverso profonde trasformazioni economico-sociali, diventa uno dei Paesi più industrializzati del mondo.

8 Il “LOGO” Nel dicembre 1983, l’Assemblea straordinaria approva il nuovo emblema, che risponde all’esigenza di una presentazione più moderna e stilizzata. E’ una nuova immagine di Confindustria che trova espressione in un emblema rinnovato, il cui aspetto formale, pur nella continuità della tradizione, ha un impatto molto diverso. Cambia il segno grafico, l’aquila e la ruota trovano una nuova rappresentazione, il logo CONFINDUSTRIA sostituisce la vecchia denominazione Confederazione Generale dell’Industria Italiana. Si prende così atto di un cambiamento ormai definitivamente affermato nella comunicazione esterna ed interna, più rapido e memorizzabile. L’adozione del tutto maiuscolo per il logo è motivata dalla necessità di sottolineare l’importanza della CONFINDUSTRIA, di accrescerne l’immagine, di esaltarne la forza comunicativa. oggi Il 21 maggio2003 l’Assemblea approva la proposta di restyling dell’emblema. Nel rispetto di una tradizione ormai affermata e riconoscibile, confermando l’indiscusso valore dell’emblema storico, le nuove modifiche seguono due direttrici. La stilizzazione dell’aquila viene accentuata, rendendola più leggera e leggibile, eliminando il segno degli artigli, già ridimensionato nella versione del L’ingranaggio resta a significare il forte aggancio con l’economia reale, ma la ruota dentata attenua i tratti tecnici e si apre a simboleggiare una sempre maggiore integrazione con i settori emergenti del mondo produttivo, con le nuove imprese, con il nuovo modo di fare impresa. Nel suo complesso, il nuovo emblema ha anche il fondamentale pregio di migliorare la sua leggibilità sui supporti informatici, ormai prevalenti nella comunicazione moderna.

9 La “base associativa” /…1
Diversità di settori , diversità di dimensioni e strutture

10 La “base associativa” /…2
impegnati Sempre presenti Discutono, polemizzano Non gli basta il bollettino settimanale Fondamentale la comunicazione interpersonale 5-10% Presenti solo nei momenti topici Gradiscono “essere di casa” Fondamentale la comunicazione formale Non si può trascurare il contatto interpersonale % tiepidi statici Non si vedono mai Fondamentale l’informazione sugli eventi % fantasmi

11 INTERNA ESTERNA la Comunicazione Associati Organizzazioni Sindacali
Non associati Opinione pubblica Associati

12 la Comunicazione INTERNA
interpersonale formale Ridotti livelli gerarchici Appartenenza tra uguali Condivisione valori guida Grande mobilità ruoli Franca, accessibile, intensi rapporti individuali

13 la Comunicazione INTERNA: STRUMENTI
Il Bollettino settimanale Le circolari settoriali Il sito WEB I gruppi di lavoro Le riunioni degli organismi Le assemblee

14 la Comunicazione INTERNA: IL BOLLETTINO
periodicità settimanale cartaceo (visibilità) diviso in sezioni tecniche contiene solo le notizie di fatti che influiscono sulla vita dei destinatari (filtro)

15 la Comunicazione INTERNA: Le CIRCOLARI
solo quando servono cartaceo (visibilità) contiene solo le notizie di fatti che influiscono sulla vita dei destinatari (filtro) comunicazione mirata

16 la Comunicazione INTERNA: Il sito WEB …/

17 la Comunicazione INTERNA: Il sito WEB

18 la Comunicazione ESTERNA: STRUMENTI
Non Associati Istituzioni, Opinione pubblica OO.SS Negoziazione Inviti ad eventi Invio gratuito notiziari Stampa (Sole 24 ore) Periodici (Oltre) Inserti su quotidiani Media (radio24) Siti web convegni

19 La negoziazione: caso …/
Intese / Accordi (= sintesi di interessi spesso e apparentemente contrapposti)

20 La negoziazione: caso …/
Orario di Lavoro per garantire la produttività le aziende richiedono massima libertà di organizzazione per salvaguardare i tempi di vita le OOSS richiedono di evitare gestioni unilaterali comunicare concordare … previo confronto tra le parti da concludersi entro 15 gg dall’attivazione saranno introdotte le seguenti variazioni..

21 La negoziazione: caso … previo confronto tra le parti da concludersi entro 15 gg dall’attivazione saranno introdotte le seguenti variazioni.. Il termine “confronto” consente alle parti in maniera reciproca di garantirsi uno spazio nel quale ciascuno avrà modo di illustrare adeguatamente le motivazioni a fondamento delle proprie richieste trovando la migliore composizione dei reciproci bisogni


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