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Stili e atteggiamenti facilitanti l’accompagnamento

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Presentazione sul tema: "Stili e atteggiamenti facilitanti l’accompagnamento"— Transcript della presentazione:

1 Stili e atteggiamenti facilitanti l’accompagnamento
Scuola per Operatori di Pastorale Familiare Diocesi di Como IV edizione II Anno, I fine settimana Muggiò 23 e 24 febbraio 2013 La coppia Stili e atteggiamenti facilitanti l’accompagnamento

2 Il percorso di oggi Premessa La coppia L’incontro di gruppo
Esercitazione

3 Premesse Accompagnare è cosa del cuore
Accompagnare è occasione di crescita Accompagnare è un servizio Accompagnare non è guidare Accompagnare non è curare

4 Quattro istanze per una relazione di coppia costruttiva
Impegno: lavorare insieme al processo di cambiamento della relazione affinché si sviluppi continuamente Comunicazione: condividere qualsiasi sentimento persistente e fare ricorso a tutte le proprie capacità per cogliere i pensieri e i sentimenti condivisi dell’altro

5 Divenire due sé distinti: include la scoperta di sé, lo sperimentare valori propri e l’incoraggiamento reciproco per la crescita di entrambi Dissoluzione dei ruoli: consiste nella libertà di vivere secondo le proprie scelte, piuttosto che secondo le aspettative, i desideri, le regole e i ruoli che gli altri ci impongono

6 Incontrare le coppie L’incontro con altre coppie diviene inevitabilmente un’occasione di confronto. Da un confronto si può uscire vincitore o perdente. È un confronto vincente quello in cui ci si confronta per riconoscersi, per accettarsi, per costruire insieme qualcosa di interessante. È perdente quello che fa emergere competizione, sopraffazione, giudizio.

7 Questione di stile Lo stile della coppia può essere sostanzialmente di due tipi: Giudicante Accogliente

8 Per “giudicante” Si intende quel modo di rapportarsi in cui prevale una dinamica di potere sull’altro, di potere di giudizio più o meno espresso, più o meno intenzionale, più o meno a fin di bene sui pensieri dell’altro, sui suoi stati emotivi, sui suoi comportamenti. Come se per potersi rapportare con l’altro si avesse bisogno di possederlo, di etichettarlo, di inquadrarlo, di farlo proprio, di farlo entrare nei propri schemi. Si accetta l’altro soltanto attraverso l’idea che ci si fa di lui.

9 Per “accogliente” Si intende quel rapportarsi disarmato in cui è assente una dinamica di potere sull’altro. Nel rapporto con l’altro non prevale la tendenza all’etichettatura costante del suo pensare, del suo sentire, del suo esistere, ma l’accettazione positiva, sorpresa e incondizionata del valore del suo essere persona unica, irripetibile e dinamica

10 Ingredienti L’autenticità La curiosità La comprensione empatica
L’accettazione positiva e incondizionata La congruenza La facilitazione attiva del dialogo La capacità di lasciar andare La comunicazione non verbale

11 L’autenticità essere realmente interessati all’altro
realmente disponibili ad ascoltare genuinamente aperti fiduciosi nell’impostare l’incontro

12 La curiosità La curiosità per la storia della coppia, l’interesse, il rispetto e l’attenzione che potete mostrare possono indurre i due soggetti a vedere se stessi e la loro relazione da una nuova prospettiva.

13 La comprensione empatica
provare a mettersi nei panni dell’altro cogliere quanto dice l’altro e come lo vive facilitare la comunicazione emotiva in momenti di forte crisi; lasciare da parte lo stile provocatorio e aggressivo la capacità di capire ciascuno dei due, senza creare alleanze specifiche

14 Accettazione positiva e incondizionata
L’accettazione positiva e incondizionata viene raggiunta attraverso l’assenza di condizioni nell’accettare l’altro, accogliendolo così com’è - senza pregiudizi di sorta - indipendentemente da come si presenta, da cosa e come si esprime. Accettare una persona senza condizioni significa riconoscerle valore e dignità in quanto individuo unico e irripetibile.

15 La congruenza Significa l’essere coerenti, ossia la capacità di esplicitare consapevolmente ciò che si sente, senza distorsioni. Essere congruenti, quindi, significa essere pienamente e liberamente se stessi, mantenendo un contatto fedele e onesto con sé, con le proprie emozioni e sentimenti. Strettamente collegata alla congruenza è la trasparenza perché essa consente di esprimerne e manifestare ad altri il proprio sentire. Manifestare ad altri la propria congruenza significa essere trasparenti.

16 La facilitazione attiva del dialogo
Saper ascoltare Sospendere decisioni definitive in modo che ogni possibilità possa essere discussa tranquillamente Non vedere i problemi secondo la prospettiva di chi ha torto e di chi ha ragione Fornire uno spazio di fiducia in cui si possano esprimere emozioni forti, senza che si trasformino in posizioni rigide di giudizio

17 La capacità di lasciar andare
Essere attenti a facilitare quella specifica coppia a trovare le proprie risposte al suo problema. Guardarsi dalla “conoscenza aprioristica” di ciò che una coppia dovrebbe o non dovrebbe fare e dal fornire consigli o soluzioni.

18 Comunicazione non verbale
Prestare attenzione ai gesti, alla postura, al sistema paralinguistico ossia da quelle emissioni sonore importanti nella relazione, come il tono della voce, sussurri, sbadigli, sussulti, risatine. Tra gli aspetti non verbali della comunicazione, non va sottovalutata l’importanza di mantenere il contatto visivo con le persone.

19 Esercitazione Coppia in difficoltà

20 L’incontro di gruppo

21 L’accoglienza e la focalizzazione
Prima tappa L’accoglienza e la focalizzazione

22 Ascoltarsi L’auto osservazione è la base dell’ascolto
Chi non osserva e non conosce se stesso non potrà accogliere e ascoltare gli altri. Non date mai per scontato di conoscervi e di sapere di voi tutto quanto c’è da sapere.

23 Utilità Nella gestione di un gruppo l’auto osservazione ci permette di prevedere: le nostre reazioni emotive nostri particolari coinvolgimenti l’attivazione dei nostri meccanismi di difesa

24 Per evitare certi rischi
Solo se ci siamo allenati a osservare e accogliere noi stessi, con le nostre debolezze e i nostri punti di forza, potremo sapere: in quali situazioni è più facile sentirci a disagio, esposti, inadeguati in quali situazioni rischiamo di dare per scontati elementi e passaggi quando tendiamo a dirigere il discorso, ad avere fretta o a propinare consigli

25 Ascoltare: l’osservazione dell’altro
Seconda tappa Ascoltare: l’osservazione dell’altro

26 Un presupposto fondamentale
Per accogliere l’altro devo riconoscerlo come persona, come un soggetto unico e irripetibile, come un universo con cui entrare in relazione costruttiva

27 Ingredienti L’autenticità La curiosità La comprensione empatica
Accettazione positiva e incondizionata La congruenza La facilitazione attiva del dialogo La capacità di lasciar andare La comunicazione non verbale

28 Terza tappa Preparare l’incontro

29 Prepararsi all’incontro
Il luogo del gruppo Il tempo del gruppo I partecipanti al gruppo: numero di partecipanti livello socio culturale, età, sesso aspettative

30 Il conduttore ha il dovere di rispettare i presenti e i tempi di lavoro deve essere multiparziale, offrendo a ognuno le medesime opportunità deve proteggere i deboli evitando l’emergere di ruoli negativi, capri espiatori o vittime Non commentare, far finta di non aver notato un comportamento non appropriato al contesto del gruppo può inviate un metamessaggio di permesso

31 Come cominciare Salutare i partecipanti, dare il benvenuto e augurare buon lavoro Presentarsi e presentare il programma Consentire a ogni partecipante di presentarsi, di dichiarare le proprie aspettative Durante la presentazione instaurare un rapporto con ognuno, porgendo a ciascuno una domanda, un commento, una riformulazione, una battuta Concordare delle regole, concedere e chiedere dei permessi

32 La gestione di momenti particolari
La capacità di cogliere e di utilizzare le emozioni è una delle qualità essenziali per chi lavora con i gruppi. Spetta al conduttore valutare cosa può esplorare o nascondere, approfondire o lasciare correre, tacere o rendere dicibile. Deve sapere fino a che punto può indagare, sapendo dove fermarsi e rispettare la soglia di sopportazione del singolo partecipante o del gruppo.

33 Come gestire le emozioni
Identificare l’emozione presente in aula Riconoscere le sue componenti Individuare al sua funzione e la sua appropriatezza Se le sue componenti sono sproporzionate alla situazione e se la sua funzione non è appropriata proporre al gruppo l’emozione più pertinente e funzionale.

34 Come gestire il conflitto
Evitare di stimolare il conflitto tramite il rispetto delle regole di cooperazione e di cortesia Mantenere alta la considerazione di chi ha parlato anche se ha contestato il conduttore. Cercare le sue intenzioni positive, i suoi bisogni celati e il grado di condivisione da parte degli altri componenti del gruppo

35 E ancora… Se sorge un conflitto su un tema marginale o non pertinente, lasciarlo cadere Se sorge un conflitto su un tema importante individuare gli errori logici presenti nel ragionamento, le emozioni limitanti e recuperare la ragione e le emozioni pertinenti.

36 Esercitazione Gruppo famiglia

37 Grazie!


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