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EMBOLIA POLMONARE Dott. Jacopo M. Legramante – Prof. Alberto Galante

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Presentazione sul tema: "EMBOLIA POLMONARE Dott. Jacopo M. Legramante – Prof. Alberto Galante"— Transcript della presentazione:

1 EMBOLIA POLMONARE Dott. Jacopo M. Legramante – Prof. Alberto Galante
UOC Medicina d’Urgenza – PTV

2 Embolia polmonare DEFINIZIONE EPIDEMIOLOGIA FATTORI DI RISCHIO
CLASSIFICAZIONE EZIOLOGIA FISIOPATOLOGIA DIAGNOSI TERAPIA

3 Definizione Ostruzione acuta, ricorrente o cronica di uno o più vasi arteriosi polmonari, determinata dalla presenza di coaguli ematici provenienti da trombosi a sede periferica nel sistema venoso profondo (tromboembolia) Più raramente da fenomeni di trombosi locale (trombosi cardiaca o polmonare autoctona) oppure da emboli estranei alla normale composizione del sangue (embolie polmonari non trombotiche)

4 Embolia polmonare DEFINIZIONE EPIDEMIOLOGIA FATTORI DI RISCHIO
CLASSIFICAZIONE EZIOLOGIA FISIOPATOLOGIA DIAGNOSI TERAPIA

5 Epidemiologia Incidenza stimata negli US: 600.000 casi/anno
Incidenza stimata in Italia: casi/anno morti all’anno negli US Nonostante il miglioramento della terapia, la mortalità è rimasta alta e costante negli ultimi 40 anni La diagnosi ante mortem è solo nel 30% dei casi 30% dei soggetti con TVP sviluppa EP sintomatica Patologia ancora sottodiagnosticata

6 Embolia polmonare DEFINIZIONE EPIDEMIOLOGIA FATTORI DI RISCHIO
CLASSIFICAZIONE EZIOLOGIA FISIOPATOLOGIA DIAGNOSI TERAPIA

7 ipercoagulabilità stasi danno endoteliale Fattori di rischio
Virchow. Cellular Pathology as based upon phisyological and pathohistology. 7th American ed. Chance, DeWitt, trans. New York: 1860; 236

8 Resistenza alla proteina C attivata
Fattori di rischio Resistenza alla proteina C attivata è dovuta ad una mutazione puntiforme del gene che codifica per il fattore V di Leiden; è presente nel 3-4% dei soggetti di razza caucasica (aumento di 4-5 volte del rischio di recidiva embolica) Primitivi Secondari resistenza alla proteina C attivata

9 Fattori di rischio Primitivi Secondari
per fattori legati al tumore: rilascio TNF, IL-1 e IL-6 con danno endoteliale; attivazione di PTL, fattore XII e X con liberazione di trombina; produzione di sostanze procoagulanti dalle cellule tumorali per CT (tamoxifene, fluorouracile, carboplatino,…) e fattori di crescita (GCSF) che aumentano rischio di trombosi CVC Eparina a basso PM: anticoagulante di scelta nella patologia tromboembolica cancro-correlata Primitivi Secondari immobilizzazione interventi chirurgici neoplasie resistenza alla proteina C attivata deficit di proteina C deficit di proteina S deficit di antitrombina III deficit di attivatore tissutale del fibrinogeno iperomocisteinemia IBD crohn. Viaggi aerei > 5000 Km; obesità BMI Gravidanza (fase più avanzate gravidanza/puerperio) contraccettivi orali 3 generazione (resistenza acquisita a proteina C attivata) e terapia sostitutiva post menopausa; rischio aumenta con aumento età e fumo di sigaretta. Storia di TVP o EP controindicazione assoluta a contraccetivi orali. Deve essere sospettato cancro nei pz con EP idiopatica/ricorrente anche sotto terapia SINDROME DA ANTICORPI ANTIFOSFOLIPIDI Interventi chirurgici: ortopedici (anca)

10 Fattori di rischio Primitivi Secondari
resistenza alla proteina C attivata deficit di proteina C deficit di proteina S deficit di antitrombina III deficit di attivatore tissutale del fibrinogeno iperomocisteinemia immobilizzazione interventi chirurgici neoplasie traumi e fratture contraccettivi orali fumo di sigaretta gravidanza e puerperio flogosi croniche iperviscosità ematica obesità ictus lunghi viaggi in aereo IBD crohn. Viaggi aerei > 5000 Km; obesità BMI Gravidanza (fase più avanzate gravidanza/puerperio) contraccettivi orali 3 generazione (resistenza acquisita a proteina C attivata) e terapia sostitutiva post menopausa; rischio aumenta con aumento età e fumo di sigaretta. Storia di TVP o EP controindicazione assoluta a contraccetivi orali. Deve essere sospettato cancro nei pz con EP idiopatica/ricorrente anche sotto terapia SINDROME DA ANTICORPI ANTIFOSFOLIPIDI Interventi chirurgici: ortopedici (anca)

11 Fattori di rischio La malattia tromboembolica venosa si verifica nel:
-30-60% dei pazienti con ictus cerebrale con plegia -5-35% dei pazienti con IMA -12% dei pazienti con scompenso cardiaco La chirurgia è correlata ad elevato rischio tromboembolico: -ernioplastica 5% -chirurgia maggiore 15-30% -chirurgia d’anca 50-75% -traumi del midollo spinale % -by pass aorto-coronarico 3-9% In gravidanza il rischio di malattia tromboembolica venosa è 5 volte maggiore. Nel 10 % dei pazienti con EP idiopatica si rileva una neoplasia.

12 Embolia polmonare DEFINIZIONE EPIDEMIOLOGIA FATTORI DI RISCHIO
CLASSIFICAZIONE EZIOLOGIA FISIOPATOLOGIA DIAGNOSI TERAPIA

13 Classificazione in base all’insorgenza degli eventi acuta cronica
in base alla compromissione emodinamica massiva non-massiva Massiva (shock e/o ipotensione con <90mmHg p sistolica o calo di 40mmHg per oltre 15’ non secondario ad aritmia di nuova comparsa, ipovolemia o sepsi) Non massiva (con o senza segni ecocardiografici di ipocinesia del ventricolo destro)

14 Embolia polmonare DEFINIZIONE EPIDEMIOLOGIA FATTORI DI RISCHIO
CLASSIFICAZIONE EZIOLOGIA FISIOPATOLOGIA DIAGNOSI TERAPIA PROGNOSI

15 Eziologia: origine del trombo
TROMBOSI VENOSA PROFONDA la maggior parte degli emboli trombotici deriva dal distretto della vena cava inferiore (70-90%) ed in particolare delle vene femorali ed iliache e dalle vene pelviche (plessi periprostatici e periuterini) nel 10-20% dei casi l’origine è il distretto della vena cava superiore le cavità cardiache destre raramente costituiscono la sede di origine

16 Eziologia: origine del trombo
TROMBOSI VENOSA PROFONDA BOLLE D’ ARIA CELLULE NEOPLASTICHE CATETERI VENOSI EMBOLI GRASSOSI TALCO NEI TOSSICODIPENDENTI LIQUIDO AMNIOTICO SEPSI

17 Embolia polmonare DEFINIZIONE EPIDEMIOLOGIA FATTORI DI RISCHIO
CLASSIFICAZIONE EZIOLOGIA FISIOPATOLOGIA DIAGNOSI TERAPIA

18 Modificazione dell’ emodinamica polmonare:
Fisiopatologia Modificazione dell’ emodinamica polmonare: ipertensione precapillare ( per riduzione del letto capillare, vasocostrizione e broncocostrizione) sviluppo di circoli collaterali (anastomosi arteriose e shunt polmonari artero-venosi) modificazioni del flusso sanguigno (redistribuzione e ripresa del flusso) alterazione del rapporto ventilazione/perfusione Alterazione rapporto ventilazione/perfusione

19 Modificazioni del circolo sistemico e della funzione cardiaca:
Fisiopatologia Modificazioni del circolo sistemico e della funzione cardiaca: ipotensione arteriosa tachicardia sovraccarico e dilatazione del ventricolo destro aumento della pressione venosa centrale sofferenza ischemica del miocardio Alterazione rapporto ventilazione/perfusione

20 Embolia polmonare DEFINIZIONE EPIDEMIOLOGIA FATTORI DI RISCHIO
CLASSIFICAZIONE EZIOLOGIA FISIOPATOLOGIA DIAGNOSI TERAPIA

21 Diagnosi: sintomi tachipnea sincope ipotensione dolore toracico tosse
dispnea tachipnea sincope ipotensione dolore toracico tosse emottisi Embolia polmonare massiva Dispnea è ingravescente a volte con dolore retrosternale pseudoanginoso per ischemia VD Dolore per infarto polmonare Sincope per EP centrale con grave ripercussione emodinamiche con ipotensione, degni di SCC dx TVP arto caldo, edematoso, dolente Embolia polmonare non massiva (INFARTO POLMONARE)

22 Diagnosi: esame obiettivo
spesso negativo segni più comuni: tachipnea e tachicardia febbricola rantoli e sfregamenti pleurici (segni di infarto polmonare) precordio: rinforzo della componente polmonare del II tono, distensione vene giugulari segni di trombosi venosa profonda: dolore, dolorabilità, edema, arrossamento cutaneo S&S aspecifici

23 Diagnosi differenziale
polmonite asma BPCO riacutizzata infarto miocardico acuto edema polmonare crisi d’ansia dissecazione aortica frattura costale PNX dolore muscolo-scheletrico

24 Diagnosi: ECG segni di sovraccarico destro acuto: S1Q3T3
T negativa V1-V4 blocco di branca destra di nuova insorgenza deviazione assiale destra P polmonare fibrillazione atriale 80-90% dei pazienti presenta ECG anormali ma non specifici ne’ diagnostici ECG normale non esclude diagnosi di embolia polmonare utile per escludere altre cause di dolore toracico S1q3t3 BBDx completo o incompleto P polmonare

25 Diagnosi: RX TORACE Segno di Palla Segno di Westermark
Negativa nel 12% dei casi Amputazione dei rami polmonari principali Oligoemia distrettuale (segno di Westermark) Ingrandimento della arteria polmonare destra discendente (segno di Palla) Segno di Palla Segno di Westermark Iperdiafania per occlusione arteria lobare segmentale---segno di Westermark Infarto polmonare-----segno di Hampton + versamento pleurico.

26 innalzamento emidiaframma
Diagnosi: RX TORACE Negativa nel 12% dei casi Amputazione dei rami polmonari principali Oligoemia distrettuale (segno di Westermark) Ingrandimento della arteria polmonare destra discendente (segno di Palla) Asimmetria dei vasi ilari Sollevamento emidiaframma omolaterale Versamento pleurico omolaterale Opacità piramidale a base pleurica (segno di Hampton) segno di Hampton versamento pleurico Iperdiafania per occlusione arteria lobare segmentale---segno di Westermark Infarto polmonare-----segno di Hampton + versamento pleurico. innalzamento emidiaframma

27 Diagnosi: EGA ipossiemia (assente fino al 38% dei casi a causa del buon compenso funzionale) ipocapnia alcalosi respiratoria la gravità dell’ ipossia correla con la gravità e l’ estensione dell’ embolia polmonare Aumentato gradiente alveolo-ateriolare x shunt intrapolmonari

28 Diagnosi: D-dimero Prodotto di degradazione della fibrina
Misurato con metodica ELISA Alta sensibilità (99%) nei confronti di TEP e TVP Bassa specificità (43%); risulta elevato nei processi infiammatori, infettivi, neoplastici, necrotici, nei pazienti anziani e in gravidanza Valore predittivo negativo del 100% Valore soglia di 500 ng/mL D-dimero utiliozzato per predirre rischio di TEP in pz con precoce interruzione di TAO

29 Diagnosi: Scintigrafia polmonare perfusoria
valuta la perfusione polmonare mediante iniezione ev di una soluzione di macroaggregati di albumina marcata con 99m-tecnezio (Tc) permettendo la rilevazione di aree “fredde” cioè poco o non perfuse le immagini vengono ottenute in almeno 6 proiezioni: anteriore, posteriore, laterale sinistra, obliqua anteriore sinistra, laterale destra, obliqua anteriore destra D-dimero utiliozzato per predirre rischio di TEP in pz con precoce interruzione di TAO

30 Diagnosi: Scintigrafia polmonare perfusoria
quadri scintigrafici per embolia polmonare: probabilità alta probabilità intermedia probabilità bassa sensibilità della tecnica % specificità della tecnica % (96% in caso di segni clinici indicativi di embolia polmonare + scintigrafia ad alta probabilità) Rx torace: oligoemia al campo superiore dx (segno di Westermark) e opacità basale a sx (segno di Hampton) Scintigrafia polmonare perfusionale: larghi difetti di perfusione al lobo superiore dx ed al lobo inferiore sx.

31 Diagnosi: TC spirale visualizzazione diretta dell’embolo come area di minor riempimento all’interno del vaso, in parte o completamente circondato da sangue opacizzato dal mezzo di contrasto visualizzazione del parenchima, della pleura e delle strutture mediastiniche ottimi risultati per le localizzazioni nelle arterie principali, lobari e segmentarie limiti: tecnica costosa, necessita di mezzo di contrasto, espone il paziente ad alte dosi di radiazioni, non visualizza arterie subsegmentarie sensibilità % specificità % Sensibilità molto variabile Test di scelta EP centrale bilaterale con grande trombo a sinistra e destra dell’arteria polmonare

32 Diagnosi: Angiografia polmonare
GOLD STANDARD per la diagnosi di embolia polmonare prevede l’introduzione nell’albero arterioso polmonare di mezzo di contrasto dimostrando segni diretti: completa ostruzione di un vaso (menisco a margine concavo), difetti di riempimento dei vasi segni indiretti: flusso rallentato, ipoperfusione regionale, deflusso venoso ritardato o diminuito tecnica non sempre disponibile, invasiva, espone a radiazioni, possibili gravi complicazioni (1.5%, mortali 0.1%) controindicazioni:allergia al mezzo di contrasto, insufficienza renale grave, scompenso cardiaco congestizio grave, piastrinopenia importante, aritmie Riservata a quei pz nei quali gli esami di laboratorio e gli esami non invasivi non sono conclusivo per la diagnosi

33 Diagnosi: Ecocardiogramma
tecnica non invasiva, rapida, non espone a radiazioni diretta visualizzazione dell’ embolo in arteria polmonare (7%) segni indiretti di cuore destro acuto dilatazione e ipocinesia del ventricolo destro dilatazione dell’arteria polmonare prossimale sbandamento del setto a sinistra e movimento paradosso alterazioni diastoliche del ventricolo sx ipertensione arteriosa polmonare rigurgito tricuspidale Transtoracica Transesofagea dilatazione della cava inferiore. alterato rapporto delle camere dx-sx Aumento del post-carico determina: dilatazione VD, ipocinesia VD, rigurgigto tricuspidale e dilatazione dell’ anolus, Scompenso VD

34 Diagnosi: Ecocardiogramma
Transtoracica Transesofagea dilatazione della cava inferiore alterato rapporto delle camere dx-sx Aumento delpost-carico determina: dilatazione VD, ipocinesia VD, rigurgigto tricuspidale e dilatazione dell’ anolus, Scompenso VD

35 Diagnosi: Troponina elevata in diverse patologie: infarto miocardico acuto, scompenso cardiaco, miocardite, EMBOLIA POLMONARE i livelli di troponina correlano con la dilatazione del ventricolo destro alti livelli di troponina sono associati a embolia polmonare complicata e a maggiore mortalità Ischemia VD

36 Diagnosi: Peptide natriuretico cerebrale
prodotto dai miociti atriali e ventricolari in risposta allo stiramento del miocita aumenta nell’EP per disfunzione ventricolare destra alti livelli di peptide natriuretico cerebrale correlano con la gravità dell’ embolia polmonare Ruolo in CHF e in sindrome coronarica acuta

37 Diagnosi: trombosi venosa profonda
EP origina da TVP degli arti inferiori nel 90% il riscontro di TVP rende obbligatorio un trattamento anticoagulante esami per diagnosi TVP: Eco-doppler degli arti inferiori Vene distali: polpaccio Indagini ecografiche seriate nel caso di negatività di un primo esame positiva nel 50% delle embolie polmonari, sensibilità % per le vene prossimali, <50% per le vene distali e in caso di TVP asintomatica

38 Diagnosi: trombosi venosa profonda
EP origina da TVP degli arti inferiori nel 90% il riscontro di TVP rende obbligatorio un trattamento anticoagulante esami per diagnosi TVP: Eco-doppler degli arti inferiori Eco-color-doppler (sensibilità globale attorno ai %) Pletismografia ad impedenza Venografia Vene distali: polpaccio Indagini ecografiche seriate nel caso di negatività di un primo esame

39 Diagnosi: Score di Wells
Clinical signs and symptoms 3.0 Alternative diagnosis is less likely than PE 3.0 Heart Rate > 100 beats/min 1.5 Immolization/surgery Previous DVT/PE Hemoptysis Malignancy The score has a maximum of 12.5 points Score < 4.0 are associated with <8% PE VARIABILI SCORE Segni clinici e sintomi di TVP 3.0 FC >100 1.5 Immobilizzazione (> 3 giorni) Chirurgia maggiore (4 settimane) Precedenti diagnosi di TEP o TVP Emottisi 1 Tumori Esclusione di diagnosi alternative 3 Utilizzato per valutare probabilità embolia polmonare in pazienti che si presentano in PS

40 Diagnosi: Score di Wells
VARIABILI SCORE Segni clinici e sintomi di TVP 3.0 FC >100 1.5 Immobilizzazione (> 3 giorni) Chirurgia maggiore (4 settimane) Precedenti diagnosi di TEP o TVP Emottisi 1 Tumori Esclusione di diagnosi alternative 3 SCORE > 6 ALTA PROBABILITA’ DI EP SCORE 2-6 MODERATA PROBABILITA’ DI EP SCORE < 2 BASSA BROBABILITA’ DI EP Utilizzato per valutare probabilità embolia polmonare in pazienti che si presentano in PS

41 Considerare angiografia polmonare
anamnesi esame obiettivo altra diagnosi ECG, EGA, RX torace aumentato D-dimero normale TC spirale scintigrafia polmonare perfusionale Considerare angiografia polmonare negativa positiva dubbia ECO doppler negativo altra diagnosi TRATTAMENTO positivo

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44 Embolia polmonare DEFINIZIONE EPIDEMIOLOGIA FATTORI DI RISCHIO
CLASSIFICAZIONE EZIOLOGIA FISIOPATOLOGIA DIAGNOSI TERAPIA

45 Terapia anticoagulante: razionale
inibizione della crescita del trombo prevenire le recidive Ruolo in CHF e in sindrome coronarica acuta

46 Terapia anticoagulante: EPARINA
PIETRA MILIARE NELLA GESTIONE INIZIALE DELL’EMBOLIA POLMONARE ACUTA eparina non frazionata (UFH) promuove l’inattivazione della trombina e dei fattori Xa e XIa da parte dell’antitrombina III è somministrata per via endovenosa il grado di scoagulazione è indicato con l’ aPTT (tempo di tromboplastina parziale attivato) dose: bolo di 80 UI/Kg, poi infusione continua di 18 UI/Kg/ora antidoto: solfato di protamina Monitorizzo dopo 4-6 ore

47 Terapia anticoagulante: EPARINA
PIETRA MILIARE NELLA GESTIONE INIZIALE DELL’EMBOLIA POLMONARE ACUTA eparina non frazionata (UFH) eparine a basso peso molecolare (LMWH) inattivano il fattore Xa sono somministrate per via sottocutanea hanno un’emivita più lunga rispetto all’eparina non frazionata non necessitano di monitoraggio dell’ aPTT Low molecular weight heparin

48 Terapia anticoagulante: EPARINA
controindicazioni assolute: grave emorragia in atto, recente intervento neurochirurgico o emorragia SNC, grave diatesi emorragica controindicazioni relative: ipertensione arteriosa di grado severo non controllata, trauma cranico recente, sanguinamento gastrointestinale recente, retinopatia proliferativa diabetica, piastrinopenia < /mm3 complicanze: reazioni da ipersensibilità, emorragia, trombocitopenia (precoce, tardiva), iperkaliemia, osteoporosi, rialzo transaminasi, alopecia Complicanza rara: 2 forme trombocitopenia: precoce benigna, rev durante trattamento (meccanismo non immunologico), tardiva (5-15 gg di terapia) associata a complicanza trombotiche.sospensione migliora PTL (> nella non frazionata). PTL prima di terapia, in V giornata, ogni 2-3 giorni. Più efficaci della TAO nella prevenzione di VTP nei neoplastici Eparina può essere somministrata in gravidanza (non attraversa barriera placentare)

49 Terapia anticoagulante: DICUMAROLICI
warfarin, acenocumarolo via di somministrazione: orale inibiscono la conversione della vitamina K nella sua forma attiva con riduzione dei fattori vit. K dipendenti (II, VII, IX, X), riducono attività proteina C e S il grado di scoagulazione è indicato con l’ INR (international normalized ratio) l’effetto si manifesta dopo 4-5 giorni viene embricata all’ eparina in prima o seconda giornata l’eparina va continuata per 3-4 giorni dopo il raggiungimento di INR terapeutico (INR tra 2 e 3) le dosi successive verranno corrette in base all’ INR Prot C e S ANTICOAGULANTI

50 Terapia anticoagulante: DICUMAROLICI
durata del trattamento dipende dal tipo di tromboembolia e dalla presenza di fattori di rischio permanenti (6 mesi in pz con fattori di rischio temporanei, a tempo indefinito in pz neoplastici o con episodi ricorrenti) complicanze ed effetti collaterali: emorragie (se INR >3), necrosi cutanea controindicato in gravidanza antidoto: vitamina K o plasma fresco congelato

51 complicazioni: alto rischio emorragico
Terapia trombolitica streptochinasi, urochinasi e attivatore tissutale del plasminogeno ricombinante (r-TPA) farmaci tromboselettivi che inducono uno stato fibrinolitico generalizzato, caratterizzato da un’estesa degradazione della fibrina indicazioni: EP massiva con manifestazioni di shock cardiogeno/ipotensione controindicazioni assolute: emorragia interna in atto, emorragia intracranica spontanea recente complicazioni: alto rischio emorragico In pz con sovraccarico ventricolare dx

52 2 hrs after Urokinase administration
Trombolisi in pz con EP Baseline angiogram 2 hrs after Urokinase administration Artery patent (24 hrs)

53 Trombolisi in pz con EP La terapia trombolitica locale ha molti vantaggi potenziali ma gli scarsi dati ottenuti non giustificano la larga diffusione della metodica

54 Terapia chirurgica embolectomia chirurgica (a cielo aperto o percutanea) indicazioni: EP acuta e massiva in pazienti con controindicazioni alla trombolisi, assenza di risposta alla terapia medica e trombolitica, tromboembolismo cronico da trombi in arteria polmonare filtri venosi cavali (permanenti o temporanei) indicazioni: controindicazione assoluta alla terapia anticoagulante e/o trombolitica, EP ricorrente nonostante trattamento anticoagulante o trombolitico, gravi emorragie in corso di terapia anticoagulante mortalita operatoria 30-50%, sopravvivenza a 8 anni 71%

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