Siamo adattati a consumare sia cibo di origine animale sia vegetale
Il contributo delle piante all’alimentazione umana è nettamente superiore a quello degli animali
Vegetarianesimo Astensione volontaria dal consumo di alimenti di origine animale. E’ comunemente basata su motivazioni religiose, etiche, dietetiche o di rispetto ambientale. La maggior parte dei vegetariani seguono la dieta “latto-ovo”, consumano pertanto prodotti lattiero-caseari e uova. I "Vegani" si astengono da tutti gli alimenti di origine animale, compresi i prodotti lattiero - caseari e latte. Diverse religioni asiatiche, tra cui l'induismo, buddismo e jainismo, raccomandano l’alimentazione vegetariana. È ormai chiaro che gli esseri umani possono vivere almeno prevalentemente senza prodotti animali (salvo, naturalmente, latte umano per i neonati). Tuttavia, è necessario prestare attenzione all’assunzione di proteine, a causa dell'insufficiente equilibrio dei costituenti proteici nelle piante. Non è del tutto chiaro, e ciò che provoca ampio dibattito, se la dieta vegetale al 100% è sufficiente per rimanere in salute.
La vitamina B12 non è presente nelle piante, ma può essere fornita in alimenti vegetali contaminati da batteri o insetti. Ciò sembra spiegare perché alcuni vegetariani non sviluppano malattie alimentari. La vitamina ribofl avina, così come i minerali calcio, zinco, fosforo e ferro, sono relativamente difficili da ottenere dalle piante rispetto agli animali. Neonati, bambini e donne in gravidanza in particolare possono soffrire di carenze nutrizionali se la dieta strettamente vegetariana non è formulata con molta cura. Numerosi nutrizionisti consigliano ai vegetariani l’utilizzo regolare di integratori a base di vitamine e nutrienti minerali.
In linea teorica, tutti i tessuti vegetali possono essere convertiti in energia, ma gli esseri umani mancano degli enzimi digestivi in graro di elaborare tutti i costituenti vegetali. Alcuni costituenti vegetali sono tossici. Le sostanze chimiche velenose tendono ad essere assenti negli organismi mobili che possono sfuggire ai predatori semplicemente allontanandosi Al contrario, le specie immobili hanno generalmente sviluppato sostanze chimiche per scoraggiare gli organismi predatori. A dimostrazione di ciò, numerose specie di piante e funghi producono tossine. Ciononostante, migliaia di piante superiori così come numerose alghe e funghi sono commestibili. In particolare, i frutti delle piante sono “attraenti” proprio per favorire la dispersione dei semi.
Jatropha curcas
Centinaia di piante sono state domesticate e migliorate geneticamente per la produzione di cibo. Al contrario, soltano circa 50 specie di animali hanno subito questi processi.
Technically, cereal grains and the pods of the pea family are fruits, and represent the plants’ means of reproduction. Because of this central importance to the plants, they invest a huge proportion of their energy into packing nutrients into the seeds, to nourish the young seedlings. Just like the eggs of birds, they are superb, concentrated food packages from the point of view of humans. But there is a nutritional problem…
Cereali e legumi sono le piante più consumate. I legumi sono una importante fonte di proteine ma sono deficienti di amminoacidi solforati quali metionina e cisteina. Al contrario i cereali sono poveri di proteine e dell’amminoacido lisina, ma sufficientemente dotati di aminoacidi solforati. Gli antropologi hanno messo in evidenza la presenza combinata di cereali e legumi nell’alimentazione di popolazioni africane proprio per colmare le carenze nutrizionali dei due gruppi di piante. Numerosi cibi etnici, locali, ecc. mantengono questa combinazione di ingredienti. E’ quanto fanno le popolazioni che associano legumi e mais (i messicani), riso e lenticchie (gli indiani), pasta e fagioli (noi italiani).
Sono state utilizzate più di 20000 specie vegetali come cibo da parte degli esseri umani. Almeno 5000 di queste vengono mangiate regolarmente. Le piante coltivate sono circa 3000. Tuttavia, solo circa 150 piante alimentari sono commercializzate Fra queste, soltanto 12 specie costituiscono il 75% del nostro cibo. Frumento, riso, mais, orzo, miglio, avena, segale, canna da zucchero forniscono l’80% delle calorie consumate Frumento, riso e mais forniscono il 60% delle calorie e il 56% delle proteine consumate
Centri di origine delle piante coltivate
Centri di origine delle piante coltivate
Circa il 5-10% del peso secco delle piante è costituito da sostanze difensive per proteggersi da microrganismi, insetti, predatori animiali ecc. (Ames et al. 1987; Beier 1990). Queste sostanze (es. spezie) non sono necessariamente tossiche per gli umani. Altre invece sono tossiche. Il tabacco contiene la nicotina, i peperoni contengono la capsicina, le patate contengono un alcaloide chiamato solanina. Ames and Gold (1990) hanno evidenziato che il caffè contiene circa 800 composti chimici. Soltanto 21 di questi sono stati sottoposti a test di tossicità.
Una porzione di noci brasiliane (6-7 noci) fornisce il 777% del fabbisogno giornaliero di selenio.
Alcuni vegetali a foglia verde come spinaci, lattuga e rucola possono accumulare elevate quantità di nitrati; le dinamiche d’accumulo sono influenzate, oltre che dalla specie vegetale, dall’ambiente in cui vivono le piante e da come vengono coltivate. Di per sé i nitrati non hanno forte tossicità, ma i loro metaboliti (nitriti, composti N-nitrosi) mostrano preoccupanti implicazioni tossicologiche soprattutto perché possono indurre la trasformazione in metaemoglobina di parte dell’emoglobina del sangue, attraverso l’ossidazione del ferro in essa contenuto. La metaemoglobina, al contrario dell’emoglobina è incapace di legare l’ossigeno. I nitriti in ambiente acido (soprattutto nello stomaco) si trasformano in acido nitroso il quale legandosi alle ammine da origine alle nitrosammine, composti dimostratesi cancerogeni.
La stevia è ampiamente consumata in Asia, ma illegale negli alimenti negli Stati Uniti e nel Regno Unito e Canada a causa del sospetto che gli steviosidi contenuti nella pianta siano tossici.
È evidente che esiste una maggiore domanda oggi per gli alimenti che sono entrambi più nutrienti e che promuovono la salute rispetto al passato. Si parla sempre più frequentemente di “medical foods,” “pharma foods,” “phytofoods,” e (most popular) “functional foods.”