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ALIMENTAZIONE & SALUTE

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Presentazione sul tema: "ALIMENTAZIONE & SALUTE"— Transcript della presentazione:

1 ALIMENTAZIONE & SALUTE
PREVENZIONE E’ NUTRIZIONE CORRETTA. “MANGIA SANO E VIVI IN FORMA” Gli allievi della classe II liceo sez. F (percorso di educazione alimentare) prof. Viotto

2 Corretto Stile di Vita Esercizio fisico almeno 30 minuti al giorno
NO fumo/droghe CORRETTA ALIMENTAZIONE Una corretta alimentazione consiste nell’assunzione di -Proteine(12%)‏ Grassi(30%)‏ Carboidrati(58%)‏ Vitamine, Sali minerali, Fibre

3 (preferibilmente carboidrati)‏ Cena (preferibilmente proteine)‏
In una giornata l’alimentazione dovrebbe essere impostata in questo modo… 3 PASTI PRINCIPALI Colazione Pranzo (preferibilmente carboidrati)‏ Cena (preferibilmente proteine)‏ 2 SPUNTINI Preferibilmente frutta o verdura che apportano vitamine sali minerali e fibre.

4 Altri suggerimenti per una dieta equilibrata
Assumere al giorno almeno 2 litri d’acqua Mangiare 2/3 porzioni di frutta Mangiare 4/5 porzioni di verdura Limitare il consumo di cibi fritti Preferire il consumo di carboidrati a pranzo e proteine a cena, accompagnato da un contorno di verdure

5 MANGIAMO COLORATO! Ogni cibo ha un suo colore e oltre ad appagare i nostri sensi ha anche una valenza curativa ed energetica. La cromologia è la scienza che si occupa dello studio dell' azione dei colori dei cibi sul nostro organismo in quanto ogni colore ha una sua specifica proprietà.

6 I radicali liberi!! cosa sono i radicali liberi?
Essi sono prodotti di scarto che si formano all’ interno delle cellule del corpo quando l’ ossigeno viene utilizzato per produrre energia.la loro presenza nella cellula in quantità minima,aiuta il sistema immunitario a eliminare germi e batteri. Da cosa sono prodotti? Essi sono formati da disfunzioni e stati infiammatori,diete troppo ricche di proteine,eccesso di ferro,abuso di alcool o farmaci,attività sportiva troppo intensa,radiazioni solari,fumo di sigaretta,esposizione a gas inquinanti.. Quali danni provoca la loro presenza nel nostro organismo? Se presenti in grande quantità, i radicali liberi producono l’insorgere di malattie gravi come cancro,diabete,sclerosi multipla.. Come si possono combattere? Gli antiossidanti sono le sostanze che proteggono la cellula dall’ assalto dei radicali liberi.essi sono presenti in pigmenti vegetali come thè verde,fragole...;vitamine C,E e betacaroteni;da microenzimi come selenio,rame,zinco,coenzima Q10.. Lazione antiossidante è data da un’alimentazione sana e completa che comprenda 5 porzioni al giorno di frutta e verdura di specie diverse.

7 Il colore della forza,antidepressivo e stimolante e usato contro i disturbi respiratori. stimola le difese immunitarie e il metabolismo. Accelera il sistema linfatico ed è anche depurativo.

8 È il colore antitristezza per eccellenza
È il colore antitristezza per eccellenza. ha un effetto depurativo su tutto l’ organismo.

9 Protegge dall’ invecchiamento cutaneo,diminuisce il rischio di ipertensione. migliora la funzionalità renale

10 Rinforza il sistema scheletrico le ossa e l'apparato cardiocircolatorio. svolge un'azione benefica sul sistema nervoso,sul cervello e sulle facoltà intellettive.

11 La qualità a tavola Gli stili di vita attuali,profondamente diversi dal passato,hanno determinato un rapido progresso della tecnologia alimentare con l’utilizzo sempre più frequente degli additivi. Ciò non esclude la contaminazione alimentare e l’uso improprio di queste sostanze può minacciare la sicurezza alimentare.

12 Cibi=sicurezza? Nonostante l’incremento delle misure di sicurezza la catena alimentare non è esente da contaminazioni che possono essere causate da agenti presenti in natura(batteri,funghi,virus e parassiti),da contaminanti chimici (microtossine,pesticidi,metalli pesanti) o da procedure scorrette. Essi possono minacciare la sicurezza del nostro cibo in tutte le fasi della catena:dalla produzione alla nostra tavola.

13 Additivi Gli additivi sono sostanze chimiche o naturali che vengono utilizzate dalle industrie alimentari,tramite moderne tecnologie di trasformazione alimentare,per l’ottimizzazione dei prodotti alimentari. Essi infatti sono essenziali per conservare la qualità e le caratteristiche degli alimenti e per mantenere il cibo sicuro,nutriente e appetitoso dal campo alla tavola. L’uso di tali sostanze è regolamentato dall’UE che ha stabilito delle precise regole a cui le industrie si devono attenere per salvaguardare la qualità dei cibi e di conseguenza la salute del consumatore. Le etichette dei cibi informano direttamente il consumatore riguardo alla presenza e alla quantità di additivi presenti negli alimenti.

14 Quando gli additivi diventano dannosi per la nostra salute?
I comitati scientifici di esperti sugli additivi alimentari e sull’alimentazione hanno stabilito la DGA, ossia la dose giornaliera ammissibile.Essa è una stima della quantità di un additivo almentare,espressa in relazione alla massa corporea, che può essere assunta giornalmente nella dieta quotidiana anche per tutto l’arco della vita senza rischi per la salute.La DGA garantisce un ampio margine di sicurezza che dovrebbe coprire il diverso grado di sensibilità di alcuni gruppi della popolazione,tuttavia la costante assunzione oltre il limite stabilito di un tale additivo può provocare danni alla salute.

15 Come leggere le etichette?
Gli additivi vengono segnalati attraverso una sequenza di cifre(solitamente tre)e da una lettera in carattere maiuscolo. Se la lettera è una E significa che l’additivo è stato approvato dall’UE e quindi è garanzia di sicurezza.

16 Organismi Geneticamente Modificati
Con il termine O.G.M si intende solamente un individuo le cui modificazioni genetiche siano state operate dall’uomo attraverso moderne tecniche di ingegneria genetica,un termine generico con il quale si fa riferimento ad un insieme molto eterogeneo di tecniche volte ad isolare gene,clonarli,introdurli ed esprimerli in un organismo eterologo (differente dall’ospite originale) Gli OGM si possono suddividere in : Organismi Transgenici,quando si inseriscono in un dato organismo di geni esogeni (diversi da quelli propri dell’organismo) Organismi Cisgenici,in cui la modifica non prevede l’inserimento di materiale genetico esterno

17 Valutazione della sicurezza
L’Unione Europea e le organizzazioni WHO ( Organizzazione Mondiale della Sanità) e FAO (Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura) si sono accordate sull’adozione del principio della “sostanziale equivalenza”. Questo principio si concentra sul prodotto piuttosto che sul processo di prodzione. E’ una rigorosa procedura che comprende una lista dettagliata di parametri e caratteristiche da tenere in considerazione. La conclusione importante è che se,dopo la valutazione,la sicurezza del nuovo prodotto è paragonabile (sostanzialmente equivalente) alla sua controparte convenzionale,allora il livello di “rischio” è equiparabile a quello degli alimenti prodotti tradizionalmente. In caso contrario viene richiesta un’ulteriore valutazione. Tuttavia l’approccio della “sostanziale equivalenza” riconosce che l’obbiettivo della valutazione non può essere quello di stabilire la sicurezza assoluta di un prodotto

18 Cibi biologici Sono prodotti di alta qualità derivati da tecniche di coltivazioni naturali che bandiscono l’utilizzo di additivi chimici e organici.

19 Agricoltura biologica
Utilizza fertilizzanti naturali che non sono nocivi e permette il mantenimento di importanti sostanze presenti nel cibo (fibre, vitamine, minerali, oligoelementi..) la cui carenza si ripercuote sulle condizioni fisiche dell’organismo. Combatte la presenza di parassiti esclusivamente con metodi non dannosi alla pianta (rotazione delle colture, utilizzo di siepi ed alberi che bloccano l’inquinamento e la nascita di insetti nocivi). Predilige un tipo di coltivazione organica che protegge l’equilibrio ecologico della pianta.

20 Come riconoscere un prodotto biologico
Un prodotto con dicitura “eco compatibile” non è un prodotto biologico Un prodotto biologico riporta queste precise informazioni riportate sull’etichetta: Dicitura da agricoltura biologica,il nome dell’organismo di controllo e il suo codice,la sigla dell’Italia,la sigla dell’organismo di controllo,il codice del produttore. Se sono presenti il prodotto ha subito attenti controlli per ottenere la dicitura di “prodotto biologico”

21 IL CIBO NELL’ANTICA GRECIA
Introduzione storica Dopo un lungo periodo di decadenza causato dall’ondata migratoria dei Dori, chiamato Medioevo Ellenico,nell’ottavo secolo a.C. la Grecia iniziò un processo di ripresa: ci furono degli sviluppi in campo agricolo,una riduzione della mortalità e un aumento della natalità dovuto alla scomparsa di epidemie e carestie che imperversarono nel corso di questo secolo. Un fattore rilevante,poi ,fu la crescita della popolazione che le “poleis” appena sorte non riuscirono a supportare; per questo motivo molte genti furono inviate in alcune zone dell’Italia meridionale per cercare nuove zone coltivabili. Proprio in Sicilia i greci incontrarono popoli quali i Sicani e gli Elimi e dalla fusione di queste culture nacque una cucina greca più raffinata, molto conosciuta nel mondo antico.

22 Il menù dei banchetti ANTIPASTI:si passava dalle comuni olive in salamoia ad altri sconcertanti alimenti come le cavallette e le cicale servite su un giunco sottile; PRIMI PIATTI:alcune testimonianze ci dicono che piatti come la tisana, la zuppa d’orzo o di lenticchie erano già conosciute a quel tempo; SECONDI PIATTI:i Greci conoscevano una vasta gamma di pesci (aragosta,seppie,gamberoni,polipi,totani,razza, anguilla …)e di certo non mancava la carne (trippa,lombo di maiale,braciole,filetto,spiedini …); CONTORNI:le verdure erano molto importanti nell’alimentazione dei greci perché utili all’organismo. Tra le più comuni c’erano il sedano e la carota. Inoltre esisteva anche la polenta di farro o di orzo; FRUTTA:si consumavano mele,pere,melegrane,fichi,datteri e noci; DOLCI:un esempio di pasticcino era il “blema”,un pane piatto,molle e spugnoso simile al moderno babà; BEVANDE:vino, the alle erbe e idromele,una bevanda a base di acqua e miele.

23 IL CIBO NELLA CULTURA LATINA
In età repubblicana Roma adotta un’abitudine alimentare simile a quella etrusca. I cereali costituiscono la maggior fonte di sostentamento In età imperiale Roma si rifà al modello greco, importando, in campo alimentare, il pasto-rituale della cena. La carne soprattutto per le classi abbienti diventa un alimento fondamentale Con l’avvento del Cristianesimo (IV sec) anche in campo alimentare si impone una certa morigeratezza di costumi. La cena romana viene denominata agape e si carica di valenze religiose.

24 La coena La cena si svolgeva nell’apposita sala, detta triclinare. Essa era orientata secondo precisi criteri e conteneva i triclina, dei lettini sui quali si adeciavano per mangiare i commensali. In merito al rituale della cena fiorisce una notevole produzione letteraria. Da ricordare la “coena trimalcionis” di Petronio e il “de re coquinaria” di Marco Apicio. Soprattutto nelle sale triclinari, ma non solo, si è imposta un’imponente produzione di immagini i cui soggetti spesso raffigurano nature morte.

25 Cibus Pane Callidus: consumato dalle classi abbienti, composto da farina bianca Secundarius: consumato dalle classi povere, composto da farina integrale Carne dalla classi nobili in età imperiale si consumavano ogni tipo di carne: pavone, ghiro, volatili. D ivenne di moda mangiare i crostacei come aragoste e gamberi. Ci furono addirittura allevamenti di ostriche. Vino Non era mai bevuto puro per l’alta gradazione e per la scarsa limpidezza. Era infatti sempre filtrato e diluito con l’acqua. Era usanza comune quella di aggiungere al vino vari tipi di spezie ( principalmente cannella, zenzero ). N.B Le classi povere mangiavano nelle tabernae, bevevano birra (considerato bevanda povera) e mangiavano una polenta di farina integrale chiamata puls.

26 Obesità Un individuo si definisce obeso quando ha il 25% di peso in più rispetto al proprio peso ideale. Per calcolare il grado di obesità si utilizzano varie tecniche (plicometria, risonanza magnetica e tac), ma la più comune anche se meno precisa è l’indice di massa corporea(B.M.I.) che si calcola dividendo il proprio peso in chili per l’altezza in metri al quadrato;il valore ottenuto si confronta con una tabella apposita.

27 L’obesità è un problema sociale che si sta diffondendo rapidamente nelle aree del mondo più industrializzate(America del Nord, Europa, Cina e Giappone) . Per 300 mila anni il corpo dell’homo sapiens è stato abituato a far fronte a periodi di carestia durante i quali le sue risorse di grasso venivano utilizzate. Dalla fine del secondo conflitto mondiale ci siamo trovati di fronte ad una sempre maggiore disponibilità di cibo, e questo ci ha spinto ad ingerire quantità eccessive di cibo rispetto al nostro fabbisogno, favorendo l’accumulo di grasso che non viene mai consumato anche a causa della nostra sedentarietà. Spesso sono le persone più indigenti, cioè quelle che non possono permettersi di consumare frutta e verdura in quantità e fare attività fisica, a cibarsi di cibi ad alto contenuto calorico, poco nutrienti e spesso nocivi alla salute (hamburger, patatine, dolciumi di vario genere e bibite gassate ed eccessivamente dolcificate.

28 Le Cause -Cause genetiche: in molti individui esistono dei fattori ereditari che possono causare più facilmente l’obesità. Può infatti verificarsi che un individuo con genitori obesi sviluppi sovrappeso. -Cause ambientali: esistono molti paesi in cui lo stile di vita sedentario ed i cibi ad alto contenuto calorico causano nella popolazione un alto indice di obesi. -Cause psicologiche: molti individui, depressi, delusi per molteplici motivazioni, usano il cibo come valvola di sfogo aumentando così inevitabilmente il proprio peso. -Cause biologiche:l’obesità può svilupparsi facilmente nelle donne in gravidanza e nelle persone anziane che non svolgono attività fisiche.

29 Tipi di obesità Esistono diversi tipi di obesità, ma se ne individuano principalmente due: -l’obesità addominale adroide (tipo mela):a maggior parte del grasso si accumula nell’addome e porta il rischio di malattie degenerative(infarto, ipercolesterolemia diabete).Le cellule adipose in eccesso tendono a rilasciare nel sangue acidi grassi liberi, che accumulandosi danno vita ai trigliceridi; questi a loro volta fanno partire la produzione di lipoproteine(Vldl) che trasportano i trigliceridi nel sangue;

30 le lipoproteine si legano al colesterolo che cosi non viene espulso dall’organismo e vaga nel sangue provocando aterosclerosi. Inoltre in alcuni casi quando gli acidi grassi vengono utilizzati al posto del glucosio, quest’ultimo provoca un aumento della glicemia e si sviluppa l’insulino resistenza,che consiste nell’incapacità di alcuni organi di rispondere all’azione dell’insulina, che permette al glucosio di entrare nelle cellule;per cui il glucosio non entrando nelle cellule vaga anch’esso nel sangue aumentando il livello della glicemia e causando poi gravi malattie. obesità ginecoide (tipo pera): presente soprattutto nelle donne, si ha con un accumulo eccessivo di grasso su gambe, fianchi e glutei.Si associa ai rischi che corrono i soggetti che soffrono di obesità addominale.

31 IL TESSUTO ADIPOSO Nei mammiferi esistono due tipi di tessuto adiposo: quello bianco(WAT) e quello bruno(BAT)‏ Il primo è caraterizzato da cellule molto grandi che ospitano al loro interno una grande goccia oleosa formata da trigliceridi.Principalmente questo tipo di cellule ha funzione termoisolante,protettiva e di riserva: sostanzialmente sono dei serbatoi di grasso disponibili in caso di bisogno.

32 Il secondo invece è formato da cellule più piccole contenenti al loro interno piccole gocce di trigliceridi(vacuoli lipidici) più facilmente eliminabili.Questo tipo di cellule si trova più facilmente negli animali ibernanti data la sua facile assimilazione in caso di necessità e la sua importante funzione regolatrice.

33 La leptina La leptina è un importante ormone che agisce direttamente sul sistema nervoso centrale informando il corpo sulla necessità di nutrirsi. La produzione di questo ormone ad opera delle cellule grasse è controllata da un gene chiamato “ob”. Alcuni degli studi per combattere l'obesità sono proprio incentrati sul controllo della sintesi della leptina in modo da limitare la quantità di cibo ingerita. L'eventuale errore nel processo di sintesi porta a un rischio maggiore di obesità.

34 Abbiamo scelto di approfondire l’argomento del Vegetarianesimo poiché una nostra compagna di classe ha aderito a questo stile di vita.

35 Il vegetarianesimo Il vegetarismo è una forma di alimentazione che esclude il consumo di alcuni o tutti gli alimenti di origine animale;fra le più diffuse, la dieta lacto-ovo-vegetariana, a cui si fa normalmente riferimento col termine di dieta vegetariana, esclude dal consumo carne e pesce, mentre la dieta vegetaliana (detta anche vegan o vegana) esclude qualsiasi alimento di origine animale (ad esempio anche il miele).

36 Latto-Ovo Vegetarismo
ESCLUDE: carne e suoi derivati, pesce, molluschi e crostacei. PERMETTE: latte e suoi derivati, uova e loro derivati, oltre a qualunque tipo di alimento vegetale, anche marino. ESCLUDE: carne e suoi derivati, pesce, molluschi e crostacei, uova e loro derivati. PERMETTE: latte e suoi derivati, oltre a qualunque tipo di alimento vegetale, anche marino. LATTO VEGETARISMO

37 ESCLUDE: TUTTI i prodotti di origine animale (carne e suoi derivati, pesce, molluschi e crostacei, uova e loro derivati, latte e suoi derivati). PERMETTE: qualunque tipo di alimento vegetale, anche marino. VEGANISMO

38 Vegetarismo in Italia Il vegetarismo ha annoverato importanti esponenti nella storia italiana, fra cui Seneca, Lucrezio, Giovenale, San Francesco, Leonardo da Vinci, Tommaso Campanella, Giordano Bruno, Piero Martinetti, Aldo Capitini, Umberto Veronesi, Margherita Hack, Giorgio Celli.

39 Le statistiche riguardo al numero di vegetariani in Italia, su 58 milioni di persone, esprimono questi risultati: 2000: 2,5%, circa 1,5 milioni 2001: 4,8%, circa 2,8 milioni 2002: 5,0%, circa 2,9 milioni 2004: 7,9%, circa 4,6 milioni 2004: 9,5%, circa 5,5 milioni 2004: 10,6%, circa 6,1 milioni 2006: 10,4%, circa 6,0 milioni E riguardo al numero di vegani (già inclusi nei vegetariani): 2004: 1,0%, circa 2006: 1,1%, circa


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