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La terza età:visione d’insieme

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Presentazione sul tema: "La terza età:visione d’insieme"— Transcript della presentazione:

1 La terza età:visione d’insieme
A cura di Graziella Danio novembre Cairo Montenotte 1 marzo 2010

2 Invecchiare è forse, più che in tutti gli altri momenti della vita, scegliere.
Citare degli esempi, dai sedentari agli anziani attivi, perché sia chiaro cosa vuol dire scegliere

3 Una persona con una convinzione ha la stessa forza
di novantanove con solo degli interessi

4 Parlare degli anziani è di moda
Situazione attuale Parlare degli anziani è di moda Ormai ogni occasione è buona per trattare la questione anziani, la funzione dei media la loro incidenza sul tessuto sociale italiano citare le statistiche istat ecc

5 Parlare di attività motoria, di esercizio fisico è auspicabile se non indispensabile
Perché indispensabile? Perché è noto a tutti i benefici dell’attività motoria che deve essere fatta regolarmente e a tutte le età . Ricordare come incide un quadro armonico tra attività stile di vita alimentazione

6 “si invecchia più per mancanza d’uso che per usura”

7 Restituire il piacere del movimento alle persone anziane vuol dire:
spronarli ad uscire dall’isolamento nel quale il passaggio alla pensione li conduce a confinarsi

8 Far loro riscoprire l’uso del proprio corpo per permettere di conservare il più a lungo possibile l’indipendenza sociale

9 Mantenerle in stato di vigilanza e disponibilità
Facilitare loro l’accesso ai nuovi settori nelle attività a carattere sociale Mantenerle in stato di vigilanza e disponibilità

10 Renderle meno vulnerabili alle prove del tempo e delle malattie

11 problematiche L’educazione non ci ha abituato a
considerare nel nostro futuro la vecchiaia; L’educazione pone in secondo piano la corporeità – convinzione che il bene dello spirito sia comunque di gran lunga superiore a quello del corpo

12 Ogni persona che invecchia “scopre” il corpo e che questo “pesa”

13 Qualche volta la vecchiaia è come la nebbia: va e viene

14 I bisogni dell’anziano ricordando che …
La salute è uno stato di completo benessere fisico,mentale e sociale e non solamente assenza di malattia o d’infermità. (O.M.S.)

15 Desiderare di piacere a se stessi attraverso di piacere agli altri
Il bisogno di salute è inteso come “bisogno di pienezza”, di “senso” nei rapporti quotidiani in cui si è immersi Desiderare di piacere a se stessi attraverso di piacere agli altri

16 Il problema non è aggiungere degli anni alla vita, ma vita agli anni

17 Potrebbero essere questi i bisogni?
Vivere di più e meglio Sentirsi più ottimisti Avere più energia: fisica, mentale, emozionale Vitalità: godersi di più la vita Flessibilità: non sentirsi rigidi, bloccati Immagine: ringiovanirsi Socializzare: nuovi amici

18 I Bisogni nascosti Comunicare Autostima: coltivare una buona opinione di sé Restare motivati

19 - Piacere: prima che per l’immagine

20 Ridere: lasciarsi andare e uscire dal “ruolo”
Giocare: divertirsi, tornare bambini

21 Socializzare: le relazioni nutrono
Bisogno di fare nuove amicizie Paura di sentirsi soli Riscoprire il senso della fiducia Tatto innanzi tutto Desiderio di contatto

22 Perché è importante ridere insieme
Sblocca il diaframma Contatta le emozioni Scioglie le corazze emotive

23 Induce all’ottimismo - È contagioso Distingue gli esseri umani dagli animali

24 riscoprire l’energia dal di dentro
Aiuta a liberare le energie bloccate Scioglie le “corazze emotive” Favorisce il con-tatto con il corpo La gioia delle endorfine è accessibile a tutti! ritornare a “sentirlo” partendo dall’ascolto

25 Metodologia e strumenti

26 Affrontare la questione terza età non tanto con l’assistenzialismo e le medicine quanto con una giusta e appropriata prevenzione Citare gli esempi di come prevenire a livello politico funziona meglio che curare. Investiementi mirati per le strutture che producono progetti per la terza età comuni enti ecc.

27 Sedentario - Consumo di O2: si riduce del 10% a decennio dai 30 anni; - Riduzione della frequenza cardiaca massima; - Riduzione del 50% delle possibilità ventilatorie fra 65 e 70 anni; - Riduzione numero fibre, comparsa di tessuto connettivo e grasso;

28 - Difetto progressivo della sincronizzazione motoria;
- Si riduce il numero dei capillari per tessuto, per fibre e per contatto con fibre; - Amiotrofia per la riduzione della massa muscolare attiva e aumento del sovrappeso; - Difetto progressivo della sincronizzazione motoria; - deficit dell’apparato sensitivo - sensoriale

29 Praticante di attività fisica
-Consumo di O2: si riduce del 5% a decennio dai 30 anni; Frequenza cardiaca maggiore di almeno 10 battiti al minuto; Allenamento e rinforzo dei sistemi che concorrono al trasporto di ossigeno; L’esercizio fisico aumenta il debito ventilatorio e la qualità dell’ematosi;

30 - Ha una maggiore tonicità muscolare;
- Migliora la qualità della contrazione muscolare; - Ha una maggiore tonicità muscolare; - Si ha una migliore esecuzione del coordinamento dei gesti; - Colui che pratica attività motoria mantiene le facoltà percettive.

31 L’attività fisica allunga la vita
Aumento del colesterolo buono (HDL) Diminuzione del colesterolo totale Diminuzione delle riserve del grasso corporeo Aumento della capacità aerobica Diminuzione della mortalità nei soggetti che hanno subito un infarto miocardico Aumento della funzione cardiaca Aumento della densità capillare e circolazione sanguigna nei muscoli attivati Diminuzione dei sintomi clinici legati all’ansietà, alla tensione e alla depressione

32 L’ATTIVITA’ MOTORIA AGISCE SU:
- Mobilità articolare - Coscienza respiratoria - Tono generale - Capacità di equilibrio

33 - Precisione e coordinazione
- Prontezza di reazione -Presa di coscienza del proprio corpo, delle sue funzioni e capacità residue

34 BENEFICI DELL’ATTIVITA’MOTORIA A LIVELLO MUSCOLARE
Aumento del volume delle fibre muscolare Aumento della forza contrattile del muscolo Aumento della densità ossea Aumento della forza tensile dei tendini e dei legamenti

35 Obiettivi relativi all’attività fisica
Miglioramento della capacità globale di lavoro muscolare ( recupero della massima potenza aerobica) Miglioramento della funzione cardiaca e di quella respiratoria Sviluppo della forza muscolare Sviluppo della capacità di resistenza

36 -Regressione delle alterazioni muscolo scheletriche
-Miglioramento della flessibilità articolare e della coordinazione neuromotoria -Regressione delle alterazioni muscolo scheletriche -Riduzione dell’obesità -Riapprendimento di capacità motorie

37 -Miglioramento dello stato psico-emotivo
-Riacquisto di fiducia nelle proprie capacità psico-fisiche -Miglioramento dello stato psico-emotivo -Miglioramento di abitudini di vita( fumo, alcool, etc…) -socializzazione

38 Cenni metodologici Lavorare in piscine inizialmente poco profonde ( 80 – 120 cm) Lavorare con temperature dai 30 ai 32 gradi Lavorare senza l’aiuto di tavolette, salvagenti o del bordo Lavorare con gruppi eterogenei

39 Potenziare gli aspetti relazionali e di aiuto reciproco piuttosto che quelli strettamente tecnici
Lavorare in rilassamento rispettando i tempi di apprendimento Disincentivare la prestazione motoria per favorire la distensione muscolare

40 - Lavorare con il gruppo
- Individuare gli obiettivi con precisione - Scandire il percorso - Misurare e valutare

41 Ruolo dell’operatore:
Estremamente delicato - Deve rispettare alcune successioni di tipo tecnico e relazionale

42 Sa raccogliere le osservazioni degli anziani così da :
favorire e maturare la presa di coscienza dell’ambiente acqua, la fiducia nelle loro possibilità, la crescita della loro autostima

43 A livello relazionale Ha la capacità di ascoltare Sa dedurre i bisogni
Sa sdrammatizzare le ansie

44 Sa coinvolgere favorendo la partecipazione
- Sa favorire la socializzazione trasversale

45 I primi incontri con i gruppi in acqua sono suddivisi in tre momenti importanti:
Lavori in acqua sulla respirazione Lavori sulla percezione dell’equilibrio Esercizi di rilassamento

46 Successioni tecniche:
Essere sempre con lo sguardo in comunicazione con l’anziano di fronte, poi allontanarsi progressivamente ( mani sulle spalle, mani sulle mani, con una mano)

47 Attenzione alla persona
Conoscere Usare il nome proprio Accettare i limiti Aspettare i tempi attivamente - Rispettare sentimenti ed emozioni

48 Lavorare in gruppo Il gruppo è ricchezza
Una strada comune Sedimentare è meglio che correre -Aspettarsi e aiutarsi - La classe è una comunità

49 Creare l’interesse, la curiosità, la voglia di provare
Sul clima affettivo Creare l’interesse, la curiosità, la voglia di provare Invertire il rapporto tradizionale ( capire per riuscire) apprendere per capire

50 Mettere in atto una “incitazione “multiforme
Riconoscere al praticante la capacità di gestire il suo percorso

51 Introdurre il diritto di sbagliare
Adottare le soluzioni migliori Creare un clima di riuscita, banalizzare l’insuccesso Introdurre il diritto di sbagliare

52 Perché andare non è vedere cose nuove, è lasciarsene altre indietro, con la consapevolezza che l’obiettivo non è la meta ma la direzione


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