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Tecniche del fitness per anziani Aspetti metodologici

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Presentazione sul tema: "Tecniche del fitness per anziani Aspetti metodologici"— Transcript della presentazione:

1 Tecniche del fitness per anziani Aspetti metodologici
Università degli studi di Verona LAUREA SPECIALISTICA IN SCIENZE DELLE ATTIVITA’ MOTORIE PREVENTIVE E ADATTATE Tecniche del fitness per anziani Aspetti metodologici Lezione 15 dicembre 2006 Arianna Zandonai

2 Lezioni gennaio Martedì 9 gennaio 9.00 – 11.00 aula
11.00 – palestra Venerdì 12 gennaio – aula Martedì 16 gennaio 9.00 – aula Venerdì 19 gennaio – aula Sabato 20 gennaio 9.00 – palestra Martedì 23 gennaio 9.00 – aula Venerdì 26 gennaio – aula

3 Metodologia didattica:
Insieme di itinerari e procedure utili per una corretta gestione del processo di insegnamento- apprendimento

4

5 SFERA DIDATTICO-ORGANIZZATIVA
Programmazione di lavoro Analisi del gruppo e della logistica Curare ripartizione logica e temporale contenuti Prevedere interventi valutativi Collaborare con altre figure professionali

6 Classificazioni dell’anziano per orientare l’intervento
Spirduso (’95): cinque livelli per categorizzare il range di abilità funzionali nella popolazione anziana fisicamente dipendente fisicamente fragile fisicamente indipendente fisicamente in forma elite

7 FISICAMENTE DIPENDENTE:
non può eseguire alcune o tutte le attività di base della vita quotidiana sono dipendenti da altri per mangiare e per le funzioni vitali di base FISICAMENTE FRAGILI: possono fare le BADL ma non tutte o alcune delle attività per vivere indipendenti malattie o condizioni disabilitanti che li sfidano fisicamente in una giornata di base FISICAMENTE INDIPENDENTI: vivono indipendentemente, solitamente non presentano i sintomi disabilitanti delle maggiori malattie croniche, ma hanno poca salute per alcuni una breve malattia o ferite possono significare una rapida perdita delle funzioni fisiche e una conseguente perdita dell’indipendenza perfino dopo una guarigione da una malattia o ferita, la loro perdita di funzionalità si risolve in un fisico debole

8 FISICAMENTE IN FORMA: ELITE:
fanno esercizio almeno due volte la settimana per la loro salute, piacere e benessere fisico, o lavorano regolarmente a lavori fisici impegnativi o hobby. le loro riserve di salute e benessere li pongono ad un minor rischio di essere classificati fragili. ELITE: si allenano quasi quotidianamente per competere in tornei sportivi, svolgere lavori fisici impegnativi o partecipare ad attività ricreative

9 Fisicamente dipendente
ROM Forza Equilibrio Fiducia

10 Fisicamente fragile Forza Resistenza Flessibilità Mobilità (caviglie)
Equilibrio Coordinazione

11 Fisicamente indipendente
Forza Resistenza Flessibilità Mobilità (caviglie) Equilibrio Coordinazione Resistenza cardiovascolare

12 Fisicamente in forma Tutte le capacità esposte precedentemente
Gruppo molto auto-motivato Olimpiadi e altre opportunità per mettersi alla prova Attività sportiva

13 Elite Migliorare la performance nella competizione

14 Salute - efficienza fisica – attività motoria
Linee guida di Heidelberg (Germania, Agosto 1996) Gruppo 1 Fisicamente efficienti - Sani - inseriti in programmi appropriati di attività fisica - possono partecipare in tutte le attività del vivere quotidiano Gruppo 2: Fisicamente non efficienti - Non sani, indipendenti - non sono inseriti in programmi di attività fisica - vita indipendente ma patologie multiple croniche e indipendenza pregiudicata - l’attività fisica regolare può aiutare a migliorare le capacità funzionali e a prevenire la perdita di indipendenza. Gruppo 3: Fisicamente non efficienti -Non sani, dipendenti. - non sono più in condizione di condurre una vita indipendente nella società - una appropriata attività fisica può migliorare significativamente la qualità della vita e restituire indipendenza in alcune aree funzionali

15 Alcune considerazioni sul contesto
Il panorama dell’attività motoria per la popolazione anziana si sta progressivamente espandendo e diversificando; lo specialista di attività motoria preventiva e adattata deve essere in grado di strutturare interventi mirati ed efficaci per ognuna delle diverse realtà che si presentano.

16 Contesti di attività motoria organizzata di gruppo
Corsi di attività motoria nelle palestre del territorio (dolce, sportiva, in acqua …) Attività motoria in struttura di assistenza semiresidenziale Attività motoria in struttura di assistenza residenziale Attività motoria per utenza con una specifica patologia (sul territorio o in struttura)

17 Contesti di attività motoria organizzata individuale
Consulenza privata Personal trainer (palestra fitness) Assistenza a domicilio Patologia (es: fitness metabolico)

18 Quale attività motoria?
Attività motoria strutturata: di gruppo, individuale, all’aperto o in palestra… Attività motoria spontanea: attività della vita quotidiana AGIRE SU ENTRAMBE LE COMPONENTI

19 Continuità MOTIVAZIONE Educatore motorio Famiglia ANZIANO Gruppo
Operatori assistenziali Medici di base MOTIVAZIONE

20 La valutazione Avere indici della validità del lavoro svolto
Avere a disposizione dei dati di riferimento per valutare le possibili variazioni osservabili su tutti i parametri presi in considerazione Per creare gruppi di lavoro omogenei per abilità

21 approccio multidimensionale
La valutazione dell’anziano fragile comporta necessariamente un approccio multidimensionale stato di benessere qualità della vita livello di autonomia VALUTAZIONE FUNZIONALE

22 SCHEDA di valutazione - L’esperienza di Rovereto-
1. dati anagrafici e antropometrici 2.dati clinici 3.valutazione cognitiva e umorale 4.valutazione funzionale

23 … Antropometriche (peso, altezza, BMI)
Cliniche(FC a rip, pressione arteriosa) Funzionali generali (ADL,IADL,GDS-15,MMSE) Abilità fisico-funzionali (Tinetti equilibrio e cammino, UP&GO, 7 gradini,CHAIR STAND, SIT AND REACH, BACK SCRATCH) Fisiologiche(max forza isometrica arti sup e inf, max forza dinamica arti inf.)

24 2. SFERA COGNITIVA – MOTIVAZIONALE
Ridondanza neurologica Sollecitare l’attività mentale Proporre un’alta qualità e varietà di esperienze motorie Coordinazione e memoria motoria Valorizzare la lentezza Tempi di reazione Più precisione e meno reattività

25 Facilitare consapevolezza e autonomia
Riprese video Compiti per casa Sottolineare la vicarianza di funzioni Non più questo, ma puoi quello Informare sui benefici dell’esercizio fisico Fornire articoli Parlare e spiegare Dare l’esempio di alimentazione, vestiario, orari Informare sulle condizioni ideali per praticare

26 LA MOTIVAZIONE ingrediente “chiave” per chi apprende
Come comportarsi? Il contesto generale dell’APPRENDIMENTO MOTORIO è orientato verso il SUCCESSO Bisogna creare una COMPATIBILITA’ TRA L’ALLIEVO E L’ABILITÀ DA APPRENDERE La motivazione è correlata alla PERCEZIONE DEL PROPRIO SUCCESSO Bisogna COINVOLGERE l’allievo nel processo di DEFINIZIONE DELLO SCOPO

27 3. SFERA EMOTIVA, AFFETTIVA E PSICOLOGICA
Aspetti emotivi ed affettivi nell’ apprendimento Curare la “prossimità” affettiva Vecchiaia come epoca di nuove progettualità Sostenere l’autorealizzazione di un nuovo “io” Infondere fiducia nelle proprie possibilità di movimento Osare a cimentarsi in attività da cui l’anziano si sente escluso

28 Mettere a disposizione offerte “gratuite”
Gratuità etica e non economica


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