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CE.RI.PE. UNITA’ DI APPRENDIMENTO

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Presentazione sul tema: "CE.RI.PE. UNITA’ DI APPRENDIMENTO"— Transcript della presentazione:

1 CE.RI.PE. UNITA’ DI APPRENDIMENTO
“Ri-eccoci-qua” A settembre inizia un nuovo anno scolastico, ci sono bambini da accogliere nella scuola, c’è da riallacciare il filo con coloro che hanno già frequentato in modo che si sentano ancora una volta accolti. Il candidato illustri la conduzione dell’attività di accoglienza in una sezione eterogenea. Candidata Anna Rita Bruno

2 Indicazioni Nazionali POF della scuola
LEZIONE Indicazioni Nazionali POF della scuola IN 2012 quadro di riferimento per la progettazione curricolare Carta d’Identità: finalità, obiettivi, metodologie, servizi, curricolo verticale, spazi, progetti… FINALITA’ della Lezione Obiettivi cognitivi di Unità del sapere relativi alla formazione di un Nuovo Umanesimo dell’Uomo Planetario nella Società Post-moderna Pensiero critico, divergente, creativo: spiegazione e conoscenza di fatti- fenomeni- problemi attraverso l’esplorazione trasversale dei Campi d’Esperienza Ogni problema è unità di molteplici prospettive (Unità Molteplice di Morin) Scuola dell’Infanzia Vivaio di relazioni umane per Consolidare l’identità Sviluppare l’autonomia Acquisire competenze Vivere esperienze di cittadinanza attiva Fin dalla scuola dell’infanzia…l’attività didattica è orientata alla qualità dell’apprendimento di ciascun allievo. CENTRALITA’ DELLA PERSONA (IN 2012)

3 LEZIONE EFFICACE La lezione efficace:
La lezione è segmento del curricolo verticale che accompagna i processi di crescita degli allievi mediante continuità verticale ed orizzontale. Elementi di discontinuità sono situazioni critiche o problematiche che sollecitano nell’allievo tensioni attualizzanti (il fare) La lezione efficace: Centralità della persona: da Unità didattica ad Unità di apprendimento per lo sviluppo delle intelligenze multiple (Gardner) Nuova funzione docente: abile regista, facilitatore, counseling, coach,… Ambiente educativo altamente costruttivista: “luogo narrante” Nuova mediazione didattica: Didattica di Laboratorio, centrata su problemi/attività condivisi dal gruppo-sezione Adozione di una metodologia ludica

4 Input per l’apprendimento creativo:
Stupore Meraviglia Emozione Ricerca Avventura Sorpresa Curiosità propulsori della conoscenza

5 Sezione eterogenea: N° allievi 25 anni 3/4 Territorio : Bellizzi, cittadina in provincia di Salerno Profilo gruppo sezione: Buoni potenziali di apprendimento della lingua materna. Processi di maturazione nella norma. Contesto: socio culturale ed economico medio. Vocazione del territorio: settore agricolo-industriale Durata della lezione: 2 ore DESTINATARI

6 Struttura della Lezione : Diagramma a V di Gowin
Unità di Apprendimento-Lavoro Versante Teorico-Progettuale Versante Metodologico Domande focali: Chi……………. Fa………………. Che cosa…….. Quando……… Come…………. Dove…………. Perché……….. Obiettivi Generali Valorizzare le esperienze Aprirsi alla scoperta del sé Riconoscere ed apprezzare l’identità personale… Osservazione Protocollo quotidiano – Profilo Brainstorming con la sezione sullo stare insieme Matrice Cognitiva della sezione e di ciascun allievo Obiettivi Specifici Riconoscere la propria e altrui identità di genere Scoprire l’altro diverso da sè Esprimere pensieri ed emozioni con creatività… Progetto di lavoro: Primo giorno di scuola: Ri-eccoci-qua!!! Compito di apprendimento- lavoro: ricerca/azione delle caratteristiche di ognuno e dell’altro diverso da sè Competenze Distinguere in ogni ambiente e circostanza le diverse identità di genere, riconoscere ed accogliere le alterità Usare la creatività espressiva in diversi contesi comunicativi e relazionali Organizzazione: attività ludico-educative di gruppo. Moduli progettuali. Obiettivi Formativi 1)Superamento della fase dell’egocentrismo e del monologo interiore e comunicazione dialogica 2)Giocare con gli altri. Cittadinanza attiva del bambino planetario… Strumenti – TIC- LIM – Didattica 3.0 Verifica e valutazione degli obiettivi: osservazione sistematica, disegni e test, feed-back dei genitori Problema: RI-ECCOCI-QUA

7 ambiti del fare e dell’agire del bambino
PROBLEMA DOMANDE FOCALI RISPOSTE CAMPI d’ESPERIENZA ambiti del fare e dell’agire del bambino

8 SFONDO INTEGRATORE L’aula-laboratorio viene privata di ogni dimensione minimalista, resa altamente costruttivista: arricchita con attrezzature, materiali, pannelli che stimolino ciascun allievo a sviluppare i propri potenziali. Nuova sistemazione funzionale e invitante per sperimentare a pieno la propria corporeità. Presenza di immagini, cartellonistica per sviluppare la creatività Animare ogni spazio scolastico dall’atrio, alla sezione per farne un luogo parlante. Materiale per la manipolazione e le attività artistiche grafico-pittoriche, mimico-gestuali, sonoro-musicali.

9 Campo d’esperienza prevalente
LA CONOSCENZA DEL MONDO Obiettivo specifico di apprendimento: Conoscere l’itinerario casa-scuola e la figura del vigile urbano. Conoscere gli strumenti che utilizza il vigile urbano. Conoscere le regole della strada. Indicatore: Il tragitto che il bambino compie da casa a scuola. Il lavoro del vigile urbano. La palina, il fischietto. Come ci si comporta nella strada Descrittore: Saper disegnare l’itinerario casa-scuola e il vigile che dirige il traffico. Scoprire le regole di comportamento nella strada.

10 IL CORPO E IL MOVIMENTO: -schema corporeo - Orientamento nello spazio
I DISCORSI E LE PAROLE: -nominare -etichettare Tutti i Campi d’esperienza concorrono trasversalmente alla conoscenza del tragitto casa-scuola ed alla conoscenza del vigile urbano e dei suoi strumenti IL SE’ E L’ALTRO: - Identità -Autonomia IMMAGINI SUONI COLORI: -disegno -produzione di fiori

11 1 + 1 = 3 RELAZIONE EDUCATIVA In una relazione efficace
la somma delle parti produce un valore superiore alle aspettative 1 + 1 = 3 se l’incontro delle parti è autentico e libero

12 METODOLOGIE ludiche GIOCO-LAVORO BRAIN STORMING COOPERATIVE LEARNING
PEER TUTORING RICERCA-AZIONE DIDATTICA 3.0: TIC, LIM

13 Organizzazione degli spazi
L’aula è attrezzata quale sfondo integratore costruttivista per contestualizzare le esperienze degli allievi nella vita quotidiana: L’organizzazione degli spazi è funzionale a tale contestualizzazione. Abbiamo: - lo spazio casetta - lo spazio dei travestimenti e delle magie

14 Organizzazione degli spazi
- lo spazio delle parole e delle fiabe - lo spazio delle attività strutturate e della manipolazione Lo spazio delle tecnologie e delle comunicazioni

15 Materiali- Strumenti Utilizzo di:
Materiali cartacei; sussidi strutturati e non (Blocchi logici; Regoli del Cousinaire, giochi di costruzione, giochi di incastro, scivolo, casetta etc…..) Computer- Videoproiettore- LIM – Didattica 3.0 (Utilizzo della Lavagna Interattiva Multimediale nell’ambito di un nuovo progetto di scuola che vede l’allievo protagonista ed interattivo)

16 ATTIVITA’ Ludico-educative svolte in sezione
Motorie anche in ambienti aperti Grafico-pittoriche con divisione degli allievi in 5 gruppi; nell’ambito di ciascun gruppo ogni allievo svolge un compito secondo la consegna. Giochi di costruzione Attività imitative Drammatizzazioni

17 Giochi per l’accoglienza
La sezione eterogenea è composta da 15 bambini di 4 anni e 10 bambini di 3 anni: Occorre costruire nuove relazioni di comunicazione e di inclusione nel gruppo dei pari Il gioco in un ambiente costruttivista stimola curiosità, motivazioni, interessi di tutti i bambini che partecipano alle attività comuni

18 C’è chi piange: che cosa fare?
Il bambino che piange è colui che si sente disorientato dal nuovo ambiente, dall’animazione del gruppo, dall’assenza della mamma. Egli sente di non “dominare” e “controllare” il suo ambiente di vita come a casa: la mamma, da cui dipende nei bisogni primari, è “persa” in un mondo percepito come pericoloso. Cresce la sua angoscia.

19 Come rassicurare Occorre rassicurare il bambino e placare la sua angoscia: la mamma sta bene, a casa o al lavoro, e tra poco sarà a scuola. Non basterà dirglielo, bisognerà fargli ascoltare la voce della mamma per rassicurarlo: al bambino nativo digitale l’uso del telefonino non è sconosciuto. Subito occorrerà travolgerlo in un gioco di gruppo: un girotondo musicale e giochi di movimento nei quali sarà protagonista.

20 I giochi

21 Personalizzazione e Individualizzazione dei processi di sviluppo cognitivi, affettivi, relazionali nelle DINAMICHE DI GRUPPO Sviluppare i potenziali individuali di apprendimento Rispettare ritmi e stili cognitivi Valorizzare risorse individuali Svolgere attività e prestazioni secondo curiosità, motivazioni, interessi personali.

22 Traguardi per lo sviluppo delle COMPETENZE
Tali traguardi sono diversificati per ogni campo d’esperienza Per competenze si intende il transfert di conoscenze ed abilità in contesti nuovi per dominare nuove situazioni di vita. Nella redazione del Progetto: Ri-eccoci-qua, gli allievi utilizzano ed elaborano conoscenze ed abilità per acquisire la gestione delle diverse e possibili situazioni di relazione e di comunicazione: es. saper stare bene insieme a scuola, nel nuovo gruppo………

23 OBIETTIVI FORMATIVI Il possesso di nuove competenze determina nel bambino atteggiamenti nuovi verso il mondo: sicurezza, autostima, autonomia. Modifica il suo “saper essere” Raggiunge obiettivi formativi : “dà forma” ad un nuovo “saper essere” cittadino dei diversi contesti (sezione, famiglia, territorio, Nazione, Europa, Mondo) e nelle diverse situazioni. Obiettivo formativo del Progetto: Ri-eccoci-qua! è una nuova cittadinanza attiva nella relazione con il sè unico ed irripetibile, con l’altro da sé portatore di significati e valori per una nuova dimensione di accoglienza dell’altro e di prosocialità.

24 Bisogni Educativi Speciali per una scuola di tutti e di ciascuno
Handicap dipendente da disabilità (Legge 104/92), DSA: dislessia, dislalia, disgrafia, disortografia, discalculia (Legge n. 170/10) Attività di prevenzione. Disagio, svantaggio, disturbi dell’attenzione Bambini immigrati Bambini ospedalizzati trovano nell’individualizzazione degli interventi e nella personalizzazione dei processi di sviluppo opportunità di miglioramento secondo la logica dell’inclusione sociale DIVERSITA’ e DIVERSE ABILITA’ = VALORE IRRINUNCIABILE (IN 2012)

25 SISTEMA DI VALUTAZIONE (Legge n. 169/08 e Regolamento applicativo )
Valutazione dei processi di crescita del bambino nelle diverse dimensioni dello sviluppo integrale della personalità: cognitiva, affettiva ed emotiva, comunicativa e relazionale. Prove di verifica iniziali, in itinere, finali: Continuo monitoraggio degli esiti dell’azione formativa Osservazioni occasionali e sistematiche Ascolto attivo in gruppo ed individuale Prove di verifica degli OSA, giochi, disegni, test Utilizzo di Rubriche di Valutazione con indicatori e descrittori degli obiettivi Feed-back dei genitori Questionari somministrati ai genitori Promuovono revisioni della mediazione didattica e degli stili professionali dei docenti e la redazione di un Piano di Miglioramento

26 EDUCATORE …colui che genera senza possedere, che ama senza trattenere,
che si mette a fianco senza tirare…


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