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10. A. OBIETTIVI e FINALITÀ > La disciplina del design ha, nel corso di oltre un secolo, sviluppato una propria identità e capacità di imporsi come strumento.

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1 10. A. OBIETTIVI e FINALITÀ > La disciplina del design ha, nel corso di oltre un secolo, sviluppato una propria identità e capacità di imporsi come strumento mediatico, al punto che oggi risulta essere comprensibilmente complesso poterne delineare i contorni ideologici, ancorché operativi.Se difficilmente è possibile descrivere significati e contenuti che si celano dietro la parola design, altrettanto complessa risulta essere la determinazione del termine che da sostantivo è oggi comunemente impiegato sotto forma di aggettivo qualificante una determinata attività. > Tuttavia, la cultura del presente deve molto al progetto del prodotto industriale, se non altro per la capacità intrinseca di quest’ultimo di definire ambiti professionali, culturali e operativi intimamente connessi a un’idea di generale qualità della vita. > Il tema dell’oggetto industriale, in sintesi, appare oggi più che mai come il nucleo di un network culturale che tende sempre più a delineare la capacità di innovazione strutturale di interi sistemi culturali territoriali, ancorché globalizzanti, e rappresenta sempre più un simbolo collettivo di tensione al futuro. Corso di Disegno Industriale marco elia presentazione

2 10. A. OBIETTIVI e FINALITÀ > Attraverso un’esposizione per aree tematiche, si vuole fornire una narrazione che illustri la capacità propria del design di offrire soluzioni concrete a esigenze di innovazione reali, così come si sono manifestate nel tempo. Superando un approccio puramente stilistico, ciò che s’intende evidenziare è la sottile linea di congiunzione che attraversa e accomuna le attuali tendenze artistiche alle principali espressioni creative nel design; idee e progetti “leggeri”, tuttavia complessi nella struttura, che si sono affermati e che nel secolo appena trascorso si sono trasformati in archetipi della progettazione industriale, consacrandone la disciplina.Un percorso articolato, frutto di complesse intersezioni tra le arti, i nuovi materiali e le sempre più sofisticate tecnologie, il tutto riconducibile all’inesauribile ricerca di quell’esperienza estetica che per l’uomo rappresenta la “forma del tempo”. > Sul piano didattico il corso, ripercorrendo i momenti fondanti la storia della disciplina, si configura come un laboratorio in progress, un luogo nel quale attraversare per indagare lo spazio del prodotto industriale, ricostruendone i contenuti ed introducendo gli allievi, attraverso l’esperienza del progetto di un prodotto di media complessità, all’idea che il design rappresenti un fondamentale fattore di innovazione produttiva e culturale. Corso di Disegno Industriale marco elia presentazione

3 10. B. ARTICOLAZIONE DIDATTICA Parte istituzionale
> Avvalendosi di esemplificazioni ed esperienze progettuali significative, vicende e personaggi che hanno segnato più di un secolo di storia del design, la prima parte del corso si configura come indagine, per aree tematiche, circa la produzione industriale. Una narrazione che illustri la capacità propria del design di offrire soluzioni concrete a esigenze di innovazione e che faccia emergere i nodi critici, i punti nevralgici della disciplina, dalle prime manifestazioni di fine Novecento ai più recenti fenomeni di massa legati all’autoproduzione, autopromozione e alla personalizzazione serializzata del prodotto. > Un percorso critico attraverso il quale, tagliando trasversalmente realtà geografiche e ambiti culturali, ed analizzando più da vicino, in tutti i loro aspetti, oggetti di media complessità, mira ad approfondire le interazioni esistenti tra le dinamiche dell’innovazione scientifica, estetica e culturale e le espressioni materiali del prodotto industriale con l’obiettivo di: 1. ricostruire scenari e modelli culturali 2. evidenziare i target di riferimento di riferimento 3. ripercorrere i concept di prodotto 4. collocare nel tempo materiali e tecnologie 5. posizionare le scelte estetiche Corso di Disegno Industriale marco elia presentazione

4 10. B. ARTICOLAZIONE DIDATTICA Casi studio
1. Organicismo senza tempo. Il progetto del sistema design. 2. Un design per tutte le tasche. Dal Razionalismo al Minimalismo. 3. Design e rinnovamento estetico. Anarchia e produzione industriale. 4. Il design dell’esperienza. “Pop”, art e architettura radicale. 5. Post-modern. Edonismo e design. 6. Il progetto come problema. Minimalismo ed estetica di massa 7. Il design come forma simbolica. Le frontiere dell’effimero. 8. Design e promozione. I Saloni del “gusto”. 9. Le forme della complessità. I materiali intelligenti. 10. Comunicare il design. Dal disegno al prodotto. Corso di Disegno Industriale marco elia presentazione

5 10. B. ARTICOLAZIONE DIDATTICA Esperienza progettuale
Osservare, interpretare e rinnovare il design. > La seconda parte del corso propone un esperienza progettuale da sviluppare relativamente al tema prodotto industriale partendo dall’individuazione di un sistema di bisogni inespressi ai quali far corrispondere modelli progettuali collegabili con le nuove esperienze culturali, tecnologiche ed estetiche del progetto. Il lavoro intende proporre, in ragione di nuove ritualità dell’abitare contemporaneo, una riflessione su alcuni oggetti archetipici dello spazio pubblico e/o privato. Di uno spazio al tempo stesso versatile e mutevole che, nel dilatarsi al proprio interno attraverso implosioni di significato, incontra bisogni inespressi dell’utenza attraverso trasformazioni di contenuti e senso. > In particolare, il lavoro intende proporre, in ragione di nuove ritualità dell’abitare contemporaneo (dinamico, mutevole, a volte mimetico e indeterminabile) una riflessione su alcuni oggetti archetipici dell’interno architettonico al fine di proporre nuove soluzioni di comfort. Corso di Disegno Industriale marco elia presentazione

6 10. B. ARTICOLAZIONE DIDATTICA Co-abitare.
Vivere insieme ma isolatamente > Proviamo per un momento a pensare allo spazio della nostra vita domestica: c’è un centro, un luogo d’incontro dove condividiamo i nostri momenti migliori? E la nostra camera da letto? Che rapporto intercorre tra il dormire, il vestirsi, il lavorare e le zone del bagno e della “cura di sé”? E poi, la televisione: riesce ancora a circoscrivere attorno a se un cono di attenzione oppure l’ha ormai definitivamente persa, a favore degli schermi dislocati e mobili dei personal computer? E come usiamo gli spazi in comune con i nostri vicini: il pianerottolo, le cantine, il cortile, i parcheggi, le zone di raccolta differenziata? > Sono domande importanti, soprattutto oggi che le grandi correnti che investono la vita domestica sembrano aver ricominciato a spingere tutte nella stessa direzione. Il grande tema dei prossimi anni sembra infatti deciso: è quello della coabitazione. Il prolungamento dell’età media, l’instabilità dovuta all’incertezza di un posto di lavoro, le difficoltà a reperire abitazioni adatte alle cangianti esigenze di una vita sempre più mobile, spingono infatti oggi milioni di individui e famiglie a coabitare. Corso di Disegno Industriale marco elia presentazione

7 10. B. ARTICOLAZIONE DIDATTICA Co-abitare.
Lo spazio a geometria variabile > Si coabita con uno o più “altri” (un parente, un collega, un amico, un socio di lavoro o semplicemente qualcuno che condivide la nostra condizione) per ridurre i costi, aumentare le sinergie e razionalizzare – forse anche per periodi limitati – il proprio spazio di vita.Ma si torna a coabitare anche tra i membri della stessa famiglia allargata per contenere le spese e fornire assistenza a chi ne ha bisogno.E si coabita anche per assecondare scelte di vita basate sulla mobilità, e dunque sull’uso temporaneo di spazi domestici dislocati in luoghi distanti dalla casa di famiglia. > Gli sforzi per adattare nel tempo la propria dimora a seconda delle nuove esigenze di coabitazione, rendono lo spazio domestico oggi un vero e proprio luogo “a geometria variabile”. Facilitato in questo dalle innovazioni tecnologiche nel campo dei dispositivi domestici. > Gli elettrodomestici-televisione, il piano-cucina cablato, il letto multifunzionale non sono certo novità, ma da qualche anno grazie alla loro crescente “customizzazione” (cioè alla loro personalizzazione all’atto dell’acquisto) e alla loro capacità di assorbire prestazioni multiple, stanno ridefinendo la geografia dei punti di incontro e di solitudine nella sfera domestica. Corso di Disegno Industriale marco elia presentazione

8 10. B. ARTICOLAZIONE DIDATTICA Fase 1
Osservare e interpretare il design Scopo della fase 1 è l’osservazione e l’interpretazione della relazione comunicazione – prodotto – utente – spazio. Definito lo scenario si richiede di individuare e analizzare il sistema degli oggetti in esso contenuti.L’obiettivo è analizzare, attraverso approfondimenti iconografici, le trasformazioni dello spazio privato in ragione delle mutevoli esigenze di un’utenza sempre più differenziata per la quale, l’oggetto industriale si pone come medium atopico della cultura dell’abitare contemporaneo. Per tale livello si richiede di: individuare un caso studio (un interno privato fortemente caratterizzato) e analizzarne gli stati potenziali, definendo interazioni e relazioni esistenti tra utente (bisogni) – stile di vita (aspettative) – scelte estetiche (progetto) – prodotto industriale (artefatto), facendo particolare attenzione al contesto temporale, sociale e tecnologico in cui l’ambiente e il sistema degli oggetti si collocano. Esiti attesi Rappresentare, attraverso immagini di luoghi, oggetti e arredi in essi contenuti, i comportamenti dell’uomo riguardato come medium dello spazio, evidenziando: La descrizione del contesto – le caratteristiche del luogo - La descrizione del sistema degli attori coinvolti – utenti, progettisti e produttori La schedatura degli artefatti esistenti - L’identificazione dei possibili margini di miglioramento (da spendere nella successiva proposta progettuale). Corso di Disegno Industriale marco elia presentazione

9 10. B. ARTICOLAZIONE DIDATTICA Fase 2 Rinnovare il design
La proposta progettuale dovrà essere sviluppata in continuità con la Fase 1 a partire dall’individuazione di un sistema di “bisogni” inespressi. Il lavoro svilupperà in forma esecutiva e comunicativa il progetto di un elemento di arredo in ragione delle nuove esigenze abitative contemporanee. I temi della mutevolezza, del cambiamento, della migrazione, della complessità saranno linee guida per l’impostazione metodologica del progetto. Per tale livello si richiede di: 1. definire lo nuovo scenario di progetto per chi, dove e come si progetta, riferendo le scelte a un predeterminato contesto socio-culturale 2. descrivere un target di riferimento per chi, dove e come si progetta, riferendo le scelte a una predeterminata fascia economica 3. articolare un concept e un brief di prodotto descrivere le caratteristiche del prodotto in termini di materiali, tecnologie impiegate, caratteristiche funzionali, etc. 4. elaborare la proposta progettuale disegni, rendering, modelli al vero e virtuali Corso di Disegno Industriale marco elia presentazione

10 10. B. ARTICOLAZIONE DIDATTICA Fase 2 Rinnovare il design
Esiti attesi Rappresentare attraverso gli strumenti propri del progetto, le soluzioni proposte mettendo in evidenza: - La descrizione del contesto qual’è la natura e quali le caratteristiche dei luoghi al cui interno si collocherà la proposta progettuale La descrizione del sistema degli attori coinvolti quali sono le persone direttamente o indirettamente coinvolte nella costruzione del nuovo modello oggettuale, con che ruoli, e con quali modalità di interazione con il sistema “spazio interno” di riferimento La costruzione di una nuova ipotesi di scenario quale lo scenario produttivo e operativo, quale lo scenario temporale, socio-culturale e antropologico Corso di Disegno Industriale marco elia presentazione

11 10. B. ARTICOLAZIONE DIDATTICA Elaborati di progetto
Per la Fase 1 Ciascun allievo dovrà produrre: Breve relazione di almeno 1500 battute corredata di immagini e/o grafici e quanto altro si ritiene necessario a: ricostruire lo scenario generale ricostruire il sistema degli attori coinvolti (progettisti, aziende, utenti) descrivere il sistema di artefatti analizzati e le eventuali loro successive declinazioni; Una esposizione sintetica del materiale prodotto costituita da max 10 slides in Power Point per la discussione finale. Per la Fase 2 Breve relazione di almeno 3000 battute contenente il brief e gli obiettivi generali del progetto, il prodotto che si intende progettare e lo scenario entro cui si intende svilupparlo Elaborati grafici formato A2 contenenti: disegni tecnici Rendering illustrazioni e/o fotomontaggi che illustrino l’oggetto progettato all’interno di uno scenario reale o immaginario Modello in scala del progetto Presentazione in Power Point (max 10 slides riassuntive dell’intero progetto finalizzate a una sua esposizione in pubblico) Tutti gli elaborati prodotti (grafici e modelli) dovranno essere consegnati in seduta di esame sia in forma cartacea sia contenuti in un CD. Corso di Disegno Industriale marco elia presentazione

12 10. C. VALUTAZIONE Modalità d’esame
Colloquio orale sulla parte istituzionale (Livello A) Il colloquio orale relativamente alla parte istituzionale avverrà singolarmente. Presentazione e discussione degli elaborati richiesti per l’esercitazione – Fase 1 (Livello B) La presentazione delle esercitazioni relativamente alla Fase 1 avverrà secondo la composizione del gruppo di lavoro. Presentazione e discussione degli elaborati richiesti per l’esercitazione – Fase 2 (Livello B) La presentazione delle esercitazioni relativamente alla Fase 2 avverrà singolarmente. La valutazione sarà espressa singolarmente. Corso di Disegno Industriale marco elia presentazione

13 10. Bibliografia di riferimento
R. De Fusco, Storia del design, Laterza, Bari, 1986 E. Castelnuovo (a cura di), Storia del disegno industriale, vol. III, Electa, Milano, 1991 A. Branzi, La casa calda, Idea Books, Milano, 1999 F. Carmagnola, V. Pasca, Minimalismo, Lupetti, Milano, 1996 V. Pasca, Scenari del giovane design, Lupetti, Milano, 2001 M. Elia, Il design che viene dall’est, Clean, Napoli, 2002 E. Guida, La forma della funzione, Libria, Melfi, 1999 E. Manzini, La materia dell’invenzione, Arcadia, Milano, 1986 M. Ashby, K. Johnson, Materiali e design, Ambrosiana, 2005 Frida Doveil (a cura di), i Made. I modi del produrre, Federlegno Arredo, Cantù, 2001 E.Mari, La valigia senza manico, Bollati Boringhieri, Torino 2004 F. Carmagnola, Merci di Culto, Castelvecchi, Roma, 1999 Saranno inoltre forniti in copia tutte le lezioni e gli approfondimenti tematici esposti nel corso dell’attività didattica. Corso di Disegno Industriale marco elia presentazione

14 10. C. ARTICOLAZIONE DIDATTICA Esercitazioni a tempo (1-2 settimane)
L’oggetto in tasca Adottare e analizzare un oggetto comunemente utilizzato assumendo come punto di partenza il prodotto industriale così come si presenta sul mercato delle merci. Attraverso un percorso inverso che va dal prodotto al progetto, si richiede l’analisi formale, tecnologica e prestazionale dell’oggetto così come lo si percepisce e lo si utilizza nelle varie fasi della nostra giornata. L’analisi deve essere condotta attraverso lo studio della genesi formale e costruttiva dell’oggetto prescelto avendo cura di mettere in evidenza gli aspetti tattici, comunicativi e prestazionali dell’artefatto industriale. L’oggetto da analizzare deve essere prevalentemente monomaterico, producibile industrialmente per la grande serie, distribuito su larga scala. Requisito fondamentale è la capacità dell’oggetto di offrire prestazioni immediatamente comprensibili grazie al suo particolare disegno, alle colorazioni impiegate, ai materiali e tecnologie utilizzate. Esiti attesi ciascun allievo dovrà produrre, nella tecnica a lui congeniale: immagini, sketch, story board (min 1 tavola A3 tec. libera) disegni costruttivi (min 1 tavola A3) breve commento del prodotto tendente a evidenziarne gli aspetti tattici e prestazionali (max 500 battute) Gli elaborati vanno consegnati in formato cartaceo e digitale (jpeg, tiff, ppt, pdf, dwg, dxf, 3ds, word). Corso di Disegno Industriale marco elia presentazione

15 buon lavoro a tutti Corso di Disegno Industriale marco elia presentazione


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