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INTRODUZIONE La prevenzione cardiovascolare primaria consiste nel trattamento prolungato di soggetti a rischio aumentato, ma senza segni e sintomi, di.

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Presentazione sul tema: "INTRODUZIONE La prevenzione cardiovascolare primaria consiste nel trattamento prolungato di soggetti a rischio aumentato, ma senza segni e sintomi, di."— Transcript della presentazione:

1 INTRODUZIONE La prevenzione cardiovascolare primaria consiste nel trattamento prolungato di soggetti a rischio aumentato, ma senza segni e sintomi, di malattia cardiovascolare. I principali fattori di rischio identificati per le malattie cardiovascolari sono oltre allabitudine al fumo, lobesità, la scarsa attività fisica, il sesso e la familiarità anche patologie quali diabete, ipertensione e ipercolesterolemia, condizioni che spesso sono contemporaneamente presenti. Per prevenzione cardiovascolare secondaria si intende il trattamento di soggetti con storia di infarto oppure ad alto rischio di eventi cardiovascolari di tipo ischemico. Spesso pazienti con fattori di rischio cardiovascolare hanno prescrizioni per più di una categoria farmaceutica di farmaci (antipertensivi, ipoglicemizzanti orali, statine, ASA) delineando una condizione di co-morbidità e prevedendo lassunzione giornaliera di un numero elevato di farmaci con conseguente possibile limitata aderenza ai trattamenti OBIETTIVI Definire una coorte di soggetti con prescrizioni croniche e stabili di farmaci per la prevenzione cardiovascolare (ipoglicemizzanti orali, ASA, antipertensivi, statine). Individuare e caratterizzare le condizioni di co-morbidità Stimare la compliance utilizzando un indicatore di aderenza ( IA ). CONCLUSIONI Analizzando i dati di prescrizione di un campione di assistiti rappresentativi della Regione Veneto è stato possibile caratterizzare una coorte di pazienti in trattamento concomitante di più di uno dei fattori di rischio cardiovascolare (ipertensione, diabete, ipercolesterolemia e trattamento per prevenzione cardiovascolare con ASA). La condizione di co-morbidità è, come ci si aspettava, a carico soprattutto degli assistiti più anziani. Dallanalisi delladerenza al trattamento è la terapia antipertensiva ad essere seguita con maggiore aderenza. Sapere come vengono seguiti i trattamenti prescritti in condizioni di pluripatologia e pluriterapia può essere un utile strumento per gli operatori sanitari per attuare strategie che portino ad un miglioramento della compliance, soprattutto per quanti hanno multiprescrizioni e per i quali la compliance è a rischio (anziani, pazienti con patologie croniche e trattamenti complessi). MATERIALI E METODI Dati di prescrizione del campione ARNO/CINECA di 12 ASL del Veneto relativi agli assistibili con > 45 anni nel 2001 (1.127.603) e con prescrizioni croniche e stabili nel 2002 di ipoglicemizzanti orali, ASA, antipertensivi e statine. Indicatore di Aderenza ( IA )= DDD prescritte/N DDD prescritte=(U x Q)/DDD; N=n° principi attivi o di gruppi terapeutici prescritto ad ogni singolo assistibile(N>1) U=n° unità posologiche/confezione; Q=quantità principio attivo/unità posologica; DDD=valore di DDD relativo al singolo farmaco Prevalenza di condizioni di co-morbidità nellambito della prevenzione cardiovascolare e aderenza ai trattamenti prescritti Pinato S 1, Berti A 2, Zermiani G 1, Font M 3 1 Farmacista - Dialogo sui Farmaci srl, 2 Statistico – CINECA, 3 Farmacista - Servizio Farmaceutico Territoriale - ULSS 20 Verona RISULTATI Il 28,0% degli assistibili con > 45 anni del campione ARNO/Cineca delle 12 ASL del Veneto (310.403 assistiti) avevano avuto, nel corso del 2002, prescrizioni croniche e stabili per una o più delle categorie terapeutiche in esame. In particolare, il 21,7% risulta avere prescrizioni per una unica indicazione tra quelle in esame e il 6,3% ha prescrizioni concomitanti per più di una delle categorie terapeutiche. Caratteristiche degli assistiti con co-morbidità In generale, le condizioni di co-morbidità sono a carico degli assistiti maschi con > 75 anni. Fanno eccezione quanti hanno prescrizioni concomitanti di antipertensivi e di statine dove io più esposti sono le donne con 66-75 anni. Aderenza al trattamento Quando la condizione di co-morbidità prevede la prescrizione di farmaci antipertensivi è questo il trattamento che viene seguito con maggiore aderenza. La terapia ipocolesterolemizzante con statine, invece, è quella con prescrizioni che indicano una minore aderenza al trattamento indipendentemente dagli altri regimi terapeutici a cui è associato.


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