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Semplice ricerca del piacere o patologia?

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Presentazione sul tema: "Semplice ricerca del piacere o patologia?"— Transcript della presentazione:

1 Semplice ricerca del piacere o patologia?
La dipendenza Semplice ricerca del piacere o patologia?

2 Noi uomini,forse per natura,o perchè frutto di una lenta evoluzione,siamo sempre alla ricerca di qualcosa che possa appagarci,soddisfarci.. ma appena riusciamo a trovare ciò che riesca a darci quel pizzico di piacere,ecco che a poco a poco non riusciamo a farne più a meno.. .

3 inizia una ricerca sfrenata e un desiderio incontrollato di tutto,facendo si che ciò che poteva sembrarci un qualcosa di semplice,una piccola abitudine,diventa un desiderio irrefrenabile,dal quale non si può più evadere...quindi un qualcosa di patologico ed esagerato,perdendo ogni controllo

4 Ed ecco che una volta arrivati a questo punto,quando pur di ottenere ciò di cui non possiamo fare più a meno,rischiamo di commettere anche gli sbagli peggiori, arrivando alla DIPENDENZA

5 Ci sono innumerevoli tipi di dipendenza a cose che ,a noi sembrano banali,ma per molti altri diventano l’unica ragione di vita UNA BRUTALE OSSESSIONE!!! Dal punto di vista delle cause si può dipendere patologicamente da:

6 in cui rientrano alcolismo e fumo
Sostanze stupefacenti o tossico dipendenza in cui rientrano alcolismo e fumo

7 Da sesso  dipendenza sessuale,masturbazione convulsiva

8 DALLO SHOPPING…

9 Ma come possiamo dipendere da un qualcosa necessaria alla nostra sopravvivenza???

10 ..La dipendenza dal cibo…
Nutrirsi,è un fenomeno biologico,fondamentale per la nostra vita,in quanto consente,attraverso l’assunzione di sostanze necessarie al nostro organismo,di poter sopravvivere!!!

11 è considerato ormai noto che una dieta povera possa avere un impatto dannoso sulla salute umana e animale causando ad esempio nell'uomo malattie da carenza,come scorbuto, rachitismo

12 mentre un’insana ed eccessiva alimentazione può causare l‘obesità e comuni malattie croniche sistemiche CARDIOVASCOLARI OSTEOPOROSI DIABETE

13 Al giorno d’oggi,soprattutto nei paesi molto sviluppati dov’è diffusa l’insana concezione di “bellezza” molti non riescono a tollerare di non entrare in questi canoni diventando soggetti ad alcuni disturbi

14 ANORESSIA ORTORESSIA BULIMIA OBESITA’

15 molti soggetti sovrappeso che quotidianamente lottano contro il pensiero del cibo,
falliscono nel tentativo di ignorare o controllare il proprio appetito,non traggono beneficio da misure dietologiche, semplicemente perché non sono in grado di gestire la propria tendenza nel mangiar troppo.

16 Ma soprattutto, queste persone sanno che il problema non si esaurirà nella perdita di peso, e che il problema dell’appetito ritornerà anche dopo essere dimagriti, causando un nuovo ingrassamento.

17 Ed ecco che si diventa dipendenti…
Ormai si può dire di essere dipendenti dal cibo,quando il desiderio di esso diventa implacabile… .

18 è quindi una patologia, che risponde al modello generale di una dipendenza,non direttamente chimica.
…,ma allo stesso tempo vergognoso,perché non si tollera di essere osservati dagli altri . Quando sto male ho bisogno di farmi la mia "dose" di cibo (soprattutto dolci) perchè in quel momento riesco a non pensare, ad alienarmi e fare una pausa col cervello. Infatti lo faccio sempre da sola, perchè se ci fosse qualcuno cono me mi riporterebbe alla realtà e io non potrei godermi il mio "viaggio". Consumare il cibo diventa qualcosa di soddisfacente e gratificante,infatti in momenti di tristezza o disperazione è necessario consumare quelLA “DOSE”di cibo,proprio perche si ci riesce a staccare dal resto del mondo,a fare una “pausa con il cervello”

19 l’appetito e quindi il comportamento di ricerca del cibo non sono controllabili nemmeno avendo una forte motivazione al dimagrimento.

20 Ma soprattutto la dipendenza si esprime con alcuni comportamenti:
Mangiare più velocemente del normale, con il risultato di gustare di meno il cibo stesso Mangiare anche quando ci si sente pieni. Alcuni usano magari bevande o alcol o caffè per favorire un rilassamento o uno svuotamento dello stomaco in maniera da poter introdurre ancora cibo, o al limite il vomito autoindotto. Mangiare senza avere più la capacità di distinguere tra fame e sazietà. Compiacersi nell’immaginarsi mentre si consuma cibo, pensare mentre si compiono altre attività a quando si andrà “finalmente” a mangiare. Accorgersi che le proprie spese per il cibo, e anche il tempo dedicato al mangiare stanno aumentando in maniera imbarazzante.

21 Oggi però  tutto è cambiato, non siamo più cacciatori, la nostra vita è molto più sedentaria i nostri lavori sono molto più mentali che fisici e non ci è piu permesso ricercare e desiderare questo yipo di alimenti. Perchè è così facile resistere a carote, broccoli o spinaci mentre non riusciamo a staccarci da un pacchetto di patatine o dall’ultimo pezzettino,di torta…???

22 “ “COMFORT FOOD” questo perchè gli alimenti particolarmente ricchi di zuccheri e di grassi sono definiti 

23 Ma come si può evadere da questo tunnel??

24 La terapia però  spesso inizia con un errore fondamentale, ovvero quello di trattare questi casi come se derivassero da un appetito abnorme per il modo in cui si genera: si cerca di ripristinare un contesto normale di alimentazione, e di modulare fattori affettivi, cognitivi per riportare l’appetito in linea con la fame

25 Il successo delle diete è possibile, ma temporaneo, e non è seguito da un equilibrio soddisfacente e stabile con un regime alimentare più controllato, che è vissuto comunque come una privazione o una rinuncia.

26 Ma Questi alimenti attivano un recettore del nostro cervello,
LA DOPAMINA, la quale aumenta sempre quando siamo sottoposti ad un attività piacevole spingendo le persone a ripetere quell’attività. Per porre fine allo scaturirsi di questa dipendenza,si cerca di agire sul sistema della dopamina attraverso due tipi di farmaci

27 Agonisti della dopamina
alimentano i recettori della dopamina che messi in attività, fanno scendere il desiderio di cibo. Questi sono PERGOLIDE CABERGOLINA ROTIGOTINA

28 Antagonisti della dopamina
Gli antagonisti della dopamina, invece, bloccano i recettori. Quelli più usati sono gli antidepressivi,che riducono l’appetito nella persona affetta da dipendenza,il cui vantaggio è quello di ridurre i sensi di colpa.

29 E adesso per addolcirci un po’,parliamo di una dipendenza di cui non tutti ne conoscono l’esistenza! IL CIOCCOLISMO!

30 Il CIOCCOLATO è un alimento derivato dai semi della pianta del CACAO ormai diffuso in tutto il mondo. esso è prodotto nelle forme più svariate; la più comune è la tavoletta, ma,ne possiamo trovare di tutti i tipi,specialmente durante le festività. malgrado sia considerato ormai un “Piaga”,soprattutto per i giovani in quanto alimento ricco di calorie,il cioccolato ha anche proprietà benefiche

31 È un antiossidante naturale:
i flavonoidi che vi si trovano, proteggono le arterie dai danni dell‘arteriosclerosi e prevengono malattie cardiovascolari come l‘infarto e l'ictus. Il consumo quotidiano di piccole quantità di cioccolato fondente è inoltre in grado di abbassare lievemente la pressione arteriosa.

32 …MA?? È stato accertato che esistono alcuni componenti chimici di questo alimento possono generare dipendenza.. Gli amminoacidi che vi si trovano per esempio,sono in grado di far produrre un ormone “SEROTONINA” che è capace da far scaturire nell’uomo sensazioni di piacere che a volte danno infatti l’impressione di essere innamorati!

33 Il cioccolato contiene importanti sostanze psicoattive: teobromina e caffeina, eccitanti e stimolanti del respiro e dell’attività cardiaca, fenilanina e tiroxina, importanti mediatori del sistema nervoso centrale.  La presenza di tali sostanze potrebbe spiegare l’efficacia del cioccolato nel contrastare stati di ansietà e di depressione e nell’indurre sensazioni di piacere, benessere fisico e psichico ed una aumentata capacità lavorativa.

34 Si tratta di una dipendenza di tipo psicologico scatenata da particolare processi:
Il consumo di cioccolato viene generalmente associato a occasioni di festa e da la sensazione di momenti positivi pieni di emozioni; rappresenta la conciliazione di opposti: può essere solido e liquido, chiaro e scuro, dolce e amaro che dà l’idea di un di un piacere completo e quindi più gratificante; Coinvolge sfere inconsce sensoriali molto forti: per questo quando si gusta un cioccolatino si ha l’impressione di staccare da tutto il resto.

35 E non si può praticamente parlare di astinenza, perché i veri abusatori di cioccolato non smettono mai di mangiarne, non fanno nessuna differenza tra l’estate e l’inverno..

36 migliorare il tono dell’umore.
Il cioccolato viene consumato prevalentemente dopo cena, come ultimo e spesso unico piacere di una giornata faticosa, o per calmare l’irritabilità, dare nuova energia,o migliorare il tono dell’umore. Viene maggiormente ricercato dalle donne nel periodo che precede il ciclo mestruale. , PROPRIO COME LO SONO TUTTE LE ALTRE DIPENDENZE! Anche se poco conosciuta come dipendenza, fonti americane indicano che

37 . Il cibo quindi non è solo un qualcosa di necessario alla nostra sopravvivenza ma diventa una sorta di dipendenza e le fissazioni che ne derivano nel tempo, destabilizzano i vari contesti lavorativo, familiare, sociale, di coppia,e portano sempre maggiore ansia,stress e preoccupazione nell'individuo che le mette in pratica.  Quindi pensiamoci un po’,rendiamoci conto che anche il cibo è diventato una piaga della nostra società e non prendiamo tutto con superficialità e presunzione,ma pensiamo a chiunque possa essere afflitto da questo problema e combattiamolo!

38 SITOGRAFIA: www. Wikipedia . It www. Corriere della Sera . It www. Medici Italia. It BIBLIOGRAFIA Trattato di Patologia medica di “Ugo Terroi” IMMAGINI TRATTE DA: www. Google immagini . It www. Medici italia.it

39 Grazie a tutti per l’attenzione!
Angela Corea


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