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GLI OSSERVATORI DELLE POVERTA' PRINCIPALI FASI DI SVILUPPO DEL PROGETTO 11986LA CARITAS ITALIANA SI ASSUME LA RESPONSABILITA' DI PROMUOVERE GLI OSSERVATORI.

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Presentazione sul tema: "GLI OSSERVATORI DELLE POVERTA' PRINCIPALI FASI DI SVILUPPO DEL PROGETTO 11986LA CARITAS ITALIANA SI ASSUME LA RESPONSABILITA' DI PROMUOVERE GLI OSSERVATORI."— Transcript della presentazione:

1 GLI OSSERVATORI DELLE POVERTA' PRINCIPALI FASI DI SVILUPPO DEL PROGETTO 11986LA CARITAS ITALIANA SI ASSUME LA RESPONSABILITA' DI PROMUOVERE GLI OSSERVATORI 21986NASCE A SIENA IL PRIMO OSSERVATORIO DELLE POVERTA' 31988SPERIMENTAZIONE IN QUATTRO DIOCESI (ROMA, MILANO, CHIAVARI, SIENA) 41988PUBBLICAZIONE IN FORMA SPERIMENTALE DEL MANUALE OPERATIVO (POI PUBBLICATO IN FORMA DEFINITIVA - QUADERNO N. 42 CARITAS ITALIANA) 51995PRIMO OSSERVATORIO STATO-CHIESA (UMBRIA) 61997COSTITUZIONE DEL GRUPPO NAZIONALE DEGLI OSSERVATORI DIOCESANI DELLE POVERTA' 72000PUBBLICAZIONE MANUALE PERCORSI DI OSSERVAZIONE 82003AVVIO PROGETTO RETE 92009NUOVO MANUALE OSSERVATORI DELLE POVERTÀ

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8 Alcuni metodi qualitativi di indagine per le povertà sommerse Metodi di gruppo (focus-group, ecc.) Metodi di auditing (diari di bordo per parroci, medici, ecc.) Analisi del testo (di giornali, siti internet, diari, lettere, schede di lavoro, ecc.) Osservazioni domiciliari (medici, parroci, ministri straordinari, ecc.) Altri metodi: monitoraggio dei funerali, cahier de doleance, indagini socio-religiose sul senso di Carità…

9 Il diario settimanale di ascolto

10 Scheda di osservazione domiciliare

11 Una pista innovativa: le ricerche longitudinali (Panel) Nel corso del tempo Indagine qualitativa sulla povertà delle famiglie in Abruzzo e Molise Obiettivo: realizzare una Panel-research, che ha come scopo lo studio reiterato nel tempo di un gruppo di unità di indagine, costituito da persone/famiglie in carico ai Centri di Ascolto Caritas.

12 Tali famiglie saranno intervistate per tre volte nel corso di un anno, in modo da poter evidenziare le dinamiche di trasformazione delle situazioni di povertà e disagio sociale, anche in riferimento al tipo di intervento messo in atto dalla Caritas (e da altri soggetti, pubblici e privati). La prima e ultima intervista saranno più ampie e approfondite. La seconda intervista (quella centrale, dal punto di vista temporale), avrà invece un carattere più ristretto.

13 AZIONI 1. Individuazione delle tipologie di utenti prevalenti per ciascuna Caritas diocesana (aprile 2010)

14 2. Individuazione delle tipologie e delle famiglie disponibili allintervista (aprile-giugno 2010) 3. Costruzione degli strumenti di rilevazione (tutto il percorso) 4. Realizzazione delle interviste Prima intervista: fine giugno/inizio luglio 2010 Seconda intervista: ottobre 2010 Terza intervista: maggio-giugno 2011 5. Analisi ed elaborazione dati (nel corso dellintera ricerca)


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