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CLIL: l’inglese per apprendere.

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Presentazione sul tema: "CLIL: l’inglese per apprendere."— Transcript della presentazione:

1 CLIL: l’inglese per apprendere.
PLURILINGUISMO E DIDATTICA Istituto Comprensivo ‘P. Soprani’ Castelfidardo 9 dicembre 2009 CLIL: l’inglese per apprendere. Proposte operative per la Scuola dell’Infanzia e per la Scuola Primaria Violini Maria Luisa

2 PROGRAMMA PLURILINGUISMO E SOCIETÀ CONOSCITIVA (M. Dodman)
CLIL: L’INGLESE PER APPRENDERE (G.Langé) Presupposti teorici del CLIL Discipline, lingue, scuole, allievi, docenti CLIL per l’apprendente SPERIMENTAZIONE CLIL: Scuola dell’Infanzia: scienze ‘Il ciclo dell’acqua’ Scuola Primaria: scienze ‘Save our planet’

3 Plurilinguismo e società conoscitiva (M. Dodman)
Perché il plurilinguismo risulta indispensabile per l’appartenenza alla società conoscitiva, una società fondata su una continua acquisizione di nuove conoscenze in un’ottica di formazione permanente?

4 Plurilinguismo e società conoscitiva
l’individuo plurilingue potrà accedere ad ogni genere di informazione oppure dialogare con interlocutori di varie provenienze; ma un’educazione plurilingue comprende obiettivi che riguardano la formazione globale della persona e non solo gli apprendimenti linguistici in senso stretto.

5 Per un’educazione plurilingue
E’ necessario un potenziamento del ruolo delle lingue che fanno parte del curricolo scolastico mediante la creazione di uno spazio nel tempo scuola in cui tutte le lingue non sono solo oggetto di studio, qualcosa da imparare, ma possono svolgere un ruolo trasversale negli apprendimenti accanto a quello della lingua madre.

6 Per un’educazione plurilingue
Il rapporto fra lingua e allievo diventa così qualitativamente diverso, in quanto più lingue vengono incorporate in una plasticità neuronale formativa e organizzativa degli schemi mentali che sono alla base dello sviluppo di tutte le sue competenze. Solo così lo studente può davvero appropriarsi della lingua, cioè sentirla come qualcosa che gli appartenga realmente.

7 Obiettivi educativi e formativi favoriti da una scuola plurilingue:
promuovere la crescita della consapevolezza linguistica e interculturale, con conseguenti vantaggi sia per quanto riguarda le abilità linguistiche e metalinguistiche sia a livello della sensibilità al rapporto fra lingua e cultura; favorire la formazione cognitiva, creando maggiore flessibilità mentale, capacità di analisi e astrazione, pensiero divergente e creativo;

8 Obiettivi educativi e formativi favoriti da una scuola plurilingue:
permettere allo studente di cogliere i benefici per la concettualizzazione dei saperi che derivano dal contributo di due o più sistemi linguistici a tutti gli apprendimenti; facilitare la formazione socio-affettiva, creando maggiore capacità di rapportarsi all'altro e maggiore sviluppo della fiducia in sé e della stima per se stesso e per gli altri;

9 Obiettivi educativi e formativi favoriti da una scuola plurilingue:
contribuire alla formazione professionale, vista la crescente importanza del plurilinguismo nel commercio fra nazioni, nel turismo e nello sviluppo dell'informatica, consentendo così all'individuo di costruirsi un futuro più sicuro, con maggiori opportunità.

10 Apprendimento precoce della lingua e competenza plurilingue
Fin dalla nascita lo sviluppo linguistico del bambino ha un’ importanza fondamentale per la sua crescita globale. Attraverso il processo di acquisizione e potenziamento del linguaggio il bambino riconosce il modo in cui le forme linguistiche impiegate nella propria cultura nativa permettono la comprensione, l'interpretazione, l'organizzazione e l'espressione delle proprie esperienze e delle proprie conoscenze riguardo al mondo circostante.

11 Apprendimento precoce della lingua e competenza plurilingue
Il linguaggio risulta il mezzo essenziale affinché l'input sensoriale del bambino -attraverso la vista, l'udito, il tatto, il gusto o l'olfatto - venga tramutato in sviluppo intellettuale. Il linguaggio evolve al servizio del pensiero, della formulazione dei concetti e della crescita dell'intelligenza. E' lo strumento principale dell'apprendimento, pertanto va trattato in modo trasversale e longitudinale nell'intero curricolo scolastico.

12 APPRENDIMENTO INTEGRATO DI LINGUA E CONTENUTO
CLIL: Content and Language Integrated Learning AILC: Apprendimento integrato di lingua e contenuto EMILE: Enseignement d’une Matière par l’Intégration d’une Langue Etrangère FAUA: Femdspracheals Unterrichts und Arbeitssprache AICLE: Aprendizaje Integrado de Conocimientos Curriculares y Lengua Extranjera

13 CLIL L’INGLESE PER APPRENDERE
Presupposti teorici del CLIL Definizione Qualità e quantità Valore aggiunto Discipline, lingue, scuole, allievi, docenti Quali discipline? Quali scuole e allievi? Quali docenti?

14 CLIL L’INGLESE PER APPRENDERE
CLIL per l’apprendente I bisogni degli alunni della scuola primaria I bisogni degli alunni della scuola secondaria

15 PRESUPPOSTI TEORICI DEL CLIC LANGUAGE LEARNING ASSUMPTIONS IN CLIL: DEFINITION (G. Langé)
A general expression used to refer to any teaching of a non-language subject through the medium of a second or foreign language. CLIL suggests an equilibrium between content and language learning.

16 PRESUPPOSTI TEORICI DEL CLIC LANGUAGE LEARNING ASSUMPTIONS IN CLIL: DEFINITION
In 1995 the European Commission adopted a document on education called ‘The White Paper’. Teaching and learning. Towards the learning society”. It declares that proficiency in three community languages is a prior objective, and suggests teaching content in a foreign language as a way to contribute to the achievement of this objective of plurilingualism.

17 PRESUPPOSTI TEORICI DEL CLIC LANGUAGE LEARNING ASSUMPTIONS IN CLIL: DEFINITION
an educational approach to support linguistic diversity and a powerful tool that can have a strong impact on language learning in the future an innovative approach to learning, a dynamic and motivating force with holistic features. It constitutes an attempt to overcome the restraints of traditional school curricula, i.e. the teaching of individual subjects, and represents a shift towards curricular integration

18 PRESUPPOSTI TEORICI DEL CLIC LANGUAGE LEARNING ASSUMPTIONS IN CLIL: DEFINITION
CLIL may be implemented in a variety of ways and in very different situations as it encompasses many different forms of teaching. CLIL can refer to the whole year instruction of one or more subjects – such as biology, history or math – or the teaching of a module on a specific topic or part of a regular course (like the American Revolution or air pollution).

19 PRESUPPOSTI TEORICI DEL CLIC LANGUAGE LEARNING ASSUMPTIONS IN CLIL: DEFINITION
CLIL aims to create an improvement in the second language competence and development of knowledge and skills in the other non-language areas.

20 PRESUPPOSTI TEORICI DEL CLIC LANGUAGE LEARNING ASSUMPTIONS IN CLIL: Quantity and quality of exposure
Considerable exposure to naturally-occurring language is necessary to ensure the achievement of a good level of competence in the L2. Learners need to have access to spontaneous speech, preferably in an interactive context where they can obtain plenty of information on the structure and the functioning of the foreign language.

21 PRESUPPOSTI TEORICI DEL CLIC LANGUAGE LEARNING ASSUMPTIONS IN CLIL: Quantity and quality of exposure
Acquiring an L2 is a long and natural process. It requires the learner to go through necessary stages of “imperfect” knowledge before mastering the various aspects of the foreign language.

22 PRESUPPOSTI TEORICI DEL CLIC LANGUAGE LEARNING ASSUMPTIONS IN CLIL: Quantity and quality of exposure
CLIL offers good quality linguistic exposure because it calls for an interactive teaching style. Students have more opportunities to participate verbally by interacting with the teacher and other fellow-students using the L2. In this way learners can try out what they know of the foreign language. They are forced to expand their linguistic resources in order to cope with the demands of content learning.

23 PRESUPPOSTI TEORICI DEL CLIC LANGUAGE LEARNING ASSUMPTIONS IN CLIL: Quantity and quality of exposure
When using the L2 to understand and learn a non-language subject, a wide range of cognitive processes are activated in the L2. This is what normally occurs in the native language. It is also by learning, thinking and communicating non language content through language that first the young child and then the older child later acquire a real native language competence.

24 PRESUPPOSTI TEORICI DEL CLIC LANGUAGE LEARNING ASSUMPTIONS IN CLIL:Added value
CLIL provides plenty of opportunities for incidental language learning; the kind of learning which occurs when the learners’ attention is focussed on something different from what is being taught. Incidental language learning has been shown to be very effective, deep and long-lasting.

25 Discipline, lingue, scuole, allievi, docenti Subjects, languages,schools, learners, teachers
Which disciplines? All subjects can be taught through the foreign language, although different disciplines offer different advantages and are better suited for specific groups of learners. There are disciplines which mainly rely on verbal communication(history, philosophy, political science) and those in which non verbal communication, visual and graphic materials are used to clarify and integrate content presented verbally(physical education, biology and geography).

26 Discipline, lingue, scuole, allievi, docenti Subjects, languages,schools, learners, teachers
Which languages? Various factors have to be kept in mind when choosing which language/s: the geo-political situation of the country or region where the school is located the degree of similarity between the foreign language and the students’ mother tongue the subjects to be taught through the foreign language local resources.

27 Discipline, lingue, scuole, allievi, docenti Subjects, languages,schools, learners, teachers
CLIL can be incorporated in different types of schools. The diversity of approaches can be observed through a variety of modalities. With regard to the age of learners experiences range from kindergarten to secondary level of education.

28 Discipline, lingue, scuole, allievi, docenti Subjects, languages,schools, learners, teachers
All learners can benefit from CLIL irrespective of their cognitive abilities. Advantages: through the exposure to more interesting, authentic (i.e. real world) contents CLIL leads to greater involvement, helps learners increase their motivation;

29 Discipline, lingue, scuole, allievi, docenti Subjects, languages,schools, learners, teachers
through the interactive and co-operative nature of work CLIL helps boost selfconfidence, raise self-esteem, build learner independence and teach learners organisational skills; through the greater number of contact hours with the foreign or second language CLIL helps learners upgrade their language skills and thus leads to enhanced language proficiency;

30 Discipline, lingue, scuole, allievi, docenti Subjects, languages,schools, learners, teachers
through the more favourable learning conditions (the use of learning strategies and study skills common to both content and language) CLIL fosters learning to learn through the integration of content and language and the learners’ involvement in academically and cognitively demanding activities CLIL encourages creative thinking processes.

31 Discipline, lingue, scuole, allievi, docenti Subjects, languages,schools, learners, teachers
Teachers (several types) teachers qualified in both the content subject and the foreign language classroom teachers using an additional language, to a greater or lesser extent, as the medium of instruction foreign language teachers instructing learners on non-language subject content a content subject teacher and a foreign language teacher working as a team exchange teachers supported by foreign ministries of education, educational authorities or European programmes.

32 Discipline, lingue, scuole, allievi, docenti Subjects, languages,schools, learners, teachers
Strongly recommended characteristics of CLIL teachers: They should have a good command of the foreign language that is to be the means of instruction They should have a good knowledge of the first language of the learners They should be experts in the content area and also have a deep understanding of the cognitive, socio-cultural and psychological elements of foreign language learning

33 They should also be willing to take part in classroom-based research
Discipline, lingue, scuole, allievi, docenti Subjects, languages,schools, learners, teachers They should develop team-work skills as initial co-operation between non-language subject teachers and language specialists They should also be willing to take part in classroom-based research

34 Discipline, lingue, scuole, allievi, docenti Subjects, languages,schools, learners, teachers
Advantages for the teachers: through working together, content and language teachers can share their individual knowledge and make it joint knowledge; through CLIL implementation teachers are likely to have an increased opportunity for professional development.

35 CLIL per l’apprendente CLIL for the Learner
Young Learners’ needs When the young learners come to school: They have a command of their mother tongue They can express their needs and wishes They can use a wide range of intonation patterns They are inventive with the language. They can talk about their actions They can re-tell what they have seen, heard and done They can use logical reasoning They can argue for something that s/he wants. BUT

36 CLIL per l’apprendente CLIL for the Learner
There are some variables to take into consideration when teaching CLIL: Children between the ages of 5-7 are pre-operational and learn holistically through first hand experiences They learn through oral language and need to talk about what they are doing, as they do it Although they can be self-centred, they enjoy working in small groups and respond to activities and learning situations that relate to their own experiences and interests

37 CLIL per l’apprendente CLIL for the Learner
Because of their short concentration span they need a wide range of activities and changes of pace the children have a need for movement and find it difficult to remain still for long periods of time They need large muscle activities and can still be unskilled in small muscle activities

38 CLIL per l’apprendente CLIL for the Learner
At the age of 8-10 the primary school learner is at a maximum of openness to people,cultures and situations different from their own. They continue to develop the ability to apply logical thought to concrete problems, and enjoy and benefit from group work.

39 CLIL per l’apprendente CLIL for the Learner
At the end of their primary education the children will often dislike, and even refuse, to work in a partner situation with a member of the opposite sex.

40 CLIL per l’apprendente CLIL for the Learner
How does the young learner acquire the target language, and what are the consequences for the CLIL teacher?

41 CLIL per l’apprendente CLIL for the Learner
There are many similarities in the way the young learner learns the mother tongue and the way the second language is acquired. Initially the child listens and internalises the second language. Reilly and Ward call this “The Silent period”: “It is important for the language teacher to remember that young children may spend a long time absorbing language before they actually produce anything.” (Reilly/Ward, Very Young Learners, Oxford 1997, p7)

42 CLIL per l’apprendente CLIL for the Learner
The pre-productive stage: The child is listening to the language, s/he understands the language, to a degree, and responds in a non-verbal way. The preproductive stage occurs both in the mother tongue and in second language acquisition. The pre-productive stage differs in length of time from child to child

43 CLIL per l’apprendente CLIL for the Learner
The early production stage: At this stage of both first and second language acquisition, the young learner gives one-word answers and will initiate a conversation by pointing and using a single-word question, backed up with body language and intonation. The language production and pronunciation is often unclear.

44 CLIL per l’apprendente CLIL for the Learner
The speech emergence stage: The young learner speaks in short phrases and simple sentences often making many grammar, word order and usage mistakes. Mistake making is a necessary learning process and leads to language fluency

45 Scuola dell’Infanzia San Giuseppe da Copertino, Osimo Insegnante:Manuela Chitarroni
DISCIPLINA: SCIENZE ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ ALUNNI COINVOLTI: SEZIONE DEI 5 ANNI. 20 ALUNNI (15 ITALIANI, 5 STRANIERI: 1 MAROCCHINO ANGLOFONO, 3 TUNISINI FRANCOFONI, 1 BAMBINA DEL GHANA, LINGUAMADRE INGLESE, APPENA ARRIVATA) DURATA: 13 MARZO- 22 MAGGIO 2007 INCONTRI: 10, OGNI MARTEDI DALLE 14,00 ALLE 15,00 SPAZI: AULA MULTIMEDIALE ( EX LABORATORIO DI LINGUA INGLESE), PALESTRA, GIARDINO

46 SPERIMENTAZIONE:IL CICLO DELL’ACQUA AULA MULTIMEDIALE

47 SPERIMENTAZIONE: IL CICLO DELL’ACQUA MODALITA’ DI INTERVENTO:
MISS SPRING (TRAVESTIMENTO) USO ESCLUSIVO DELLA LINGUA INGLESE ROUTINE: INIZIO: SALUTI E RECUPERO DEI CONTENUTI DELLE LEZIONI PRECEDENTI MOMENTO CENTRALE: ATTIVITA’ LUDICHE (ACQUISIZIONE VOCABOLI E STRUTTURE) MOMENTO FINALE: PRODUZIONE E COSTRUZIONE DI MATERIALI O VERIFICA APPRENDIMENTI CONSEGUITI

48 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 1° INCONTRO
OBIETTIVI GENERALI: primo approccio alla sperimentazione in lingua inglese e costruzione di una relazione significativa tra insegnante ed alunni Spazi: aula multimediale, con le seggiole disposte in cerchio. Tempi, fasi e durata: 1 ora scandita da 3 momenti: presentazione dell’insegnante (10min); presentazione dei bambini (20min); presentazione dei materiali che verranno utilizzati durante la sperimentazione (30min)

49 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 1° INCONTRO
Obiettivi specifici di apprendimento: ricordare espressioni in inglese apprese lo scorso anno con l’esperta madrelingua e nell’anno in corso con le insegnanti di sezione; recuperare espressioni linguistiche memorizzate ed applicarle ad un nuovo contesto; ascoltare e ripetere semplici frasi in LS, pronunciate sia dall’insegnante che dai compagni; comprendere il significato delle espressioni di saluto e di presentazione tipiche della lingua inglese osservando il linguaggio non verbale utilizzato dall’insegnante (gesti della mano, collocazione di sé nello spazio…);

50 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 1° INCONTRO
formulare ipotesi sull’uso che verrà fatto dei materiali presentati dall’insegnante; dimostrare la propria disponibilità a lavorare in gruppo e a rispettare le regole della nuova esperienza scolastica che viene proposta.

51 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 1° INCONTRO
Obiettivi linguistici: formule di presentazione:“WHAT’S YOUR NAME? WHO ARE YOU?”; “MY NAME IS… I’M…”; formule di saluto: “HELLO; HI; BYE BYE; GOODBYE”; espressioni per indicare un oggetto: “WHAT IS IT? WHAT IS THIS?”; “IT’S A… THIS IS A …”.

52 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 1° INCONTRO
Strumenti: telecamera (parete di destra); borsa con tutti i materiali: schede da compilare; materiale didattico (colori, matite, forbici, colla, fogli bianchi); oggetti per l’esperimento (bottiglia di acqua, pentola e coperchio, bicchieri trasparenti); registratore e audiocassetta; otto marionette dei personaggi.

53 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 1° INCONTRO
Strategie didattiche: LS full-immersion: utilizzazione esclusiva da parte dell’insegnante della lingua inglese; circle-time: la disposizione delle sedie in cerchio consente una maggiore attenzione perché i bambini hanno la visuale sempre aperta su quello che sta succedendo e l’insegnante può controllare costantemente lo stato di tale attenzione; lezione interattiva: turnazione di domande e risposte che coinvolgono direttamente gli alunni; gioco della pésca: i bambini sono maggiormente spinti ad osservare oggetti nascosti dentro una grande borsa rispetto ad una semplice collocazione su un tavolo.

54 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 1° INCONTRO
Strumenti per la verifica e criteri di valutazione: domanda diretta individuale e controllo della risposta dei bambini; verifica dei bambini che hanno saputo usare le formule di presentazione (indifferentemente tra “I’m…” e “My name is…”).

55 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 1° INCONTRO
Stimolo iniziale: drammatizzazione comica mediante il travestimento da Miss Spring (cappello, giacca a fiori e gonna lunga) ed imitazione degli atteggiamenti stereotipici della cultura inglese (serietà, compostezza, precisione…).

56 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 1° INCONTRO
Traccia di sviluppo: Travestimento L’insegnante si reca nella sezione dei bambini di 5 anni Viene riconosciuta come maestra Manuela L’insegnante nega la propria identità (in inglese) ed inizia a parlare sempre in lingua inglese con l’insegnante della sezione (dare credibilità) Trasferimento nell’aula multimediale, i bambini si siedono Viene notata la telecamera ma non crea distrazione Momento delle presentazioni

57 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 1° INCONTRO
PRESENTAZIONI: Miss Spring: Hello children. I’m Miss Spring Good morning. My name is Miss Spring. I live in England and I speak English. I live very far from here. I arrived by plane. Now I am your teacher, your English teacher”. Bambini:I’m…”, “My name is…”,(formule di presentazione già acquisite lo scorso anno scolastico) Oggetti e personaggi:’Attention, children. This is my radio and my cassette. Oh, these are my colours, my pencils and some papers. What’s inside? There is some water and glasses. What are these? These are my friends!”.

58 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 1° INCONTRO
Sollecitare la curiosità: l’insegnante estrae tutti i materiali che serviranno e dopo averli osservati attentamente con gli alunni, li appoggia in terra: fogli bianchi, colori, matite, colla e forbici; schede predefinite da compilare; CD, una audiocassetta ed il registratore; una pentola, una bottiglia di acqua e dei bicchieri di plastica Fare delle ipotesi: i bambini cominciano da subito a giocare ad indovinare per quali attività possono essere utilizzati quei materiali messi a disposizione I colori serviranno per fare un disegno? L’acqua ed i bicchieri serviranno per bere?

59 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 1° INCONTRO
Presentazione delle marionette: l’insegnante estrae dalla borsa otto marionette dei personaggi chiave della storia che fa da sfondo al CLIL ideato sul ciclo dell’acqua, corrispondenti agli elementi fondamentali di questo processo naturale: Miss Drop, Mrs Cloud and her Assistants, Mr Mountain, Mr River, Mr Sea, Mr Sun, Miss Daisy.

60 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 1° INCONTRO

61 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 1° INCONTRO
ATTIVITA’ Le marionette si presentano: ‘Hello, I’m Miss Drop; Hello, I’m Mr Mountain;Hello, I’m Mrs Cloud; L’insegnante ripone le marionette in borsa, le estrae una alla volta e si rivolge ai bambini: ‘Who’s this?’ Gioco: ‘Change place’:L’insegnante forma delle coppie e consegna a ciascun bambino una marionetta, pronuncia due nomi contemporaneamente e i bambini, con in mano le marionette nominate, debbono alzarsi e cambiarsi di posto

62 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 1° INCONTRO
‘Say hello and bye bye’: un alunno alla volta prende una marionette identificandosi con il personaggio che essa rappresenta; esce dall’aula ripete le formule di saluto verso i compagni (‘Hello children“Bye bye children”); i bambini rispondono con la stessa espressione di saluto, ma aggiungono il nome del personaggio (“Bye bye Mr Sun….”).

63 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 2° INCONTRO
Obiettivi generali: apprendere in LS il nome di tutti gli elementi naturali coinvolti nel ciclo dell’acqua: acqua- goccia, nuvola, montagna, fiume, fiore, mare, sole; interiorizzare le caratteristiche principali di questi elementi (colore, forma, dimensione, movimenti).

64 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 2° INCONTRO
Spazi: aula multimediale suddivisa in due aree: settore con disposizione delle seggiole vicino a tre tavoli orientati verso la porta dell’aula, accanto alla quale è stato allestito un teatrino; settore completamente libero per giochi di movimento, tra i tavoli e le finestre.

65 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 2° INCONTRO
Tempi, fasi e durata: Un’ora, ripartita in due fasi: drammatizzazione con le marionette e con l’audiocassetta (30min); attività ludica strutturata (30min): gioco del bingo (20min) – gioco di movimento (10min) ripartito in 3 momenti: gioco delle seggiole, gioco della corsa, gioco in cerchio.

66 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 2° INCONTRO
Obiettivi specifici di apprendimento: conoscere quali elementi naturali interagiscono con l’acqua affinché essa possa compiere il suo ciclo completo; memorizzare il nome degli elementi osservandone la loro riproduzione grafica nelle marionette; collegare vocaboli in LS a disegni; recuperare le espressioni di presentazione approfondite nell’incontro precedente, usandole nel dialogo animato dalle marionette; ascoltare in silenzio una storia in inglese; riconoscere vocaboli in LS (già noti) nel contesto di una narrazione complessa; applicare le regole di un gioco conosciuto in lingua italiana ma esclusivamente proposto in lingua inglese; ripetere movimenti secondo consegne date in LS, prima con l’esempio dell’insegnante, poi solo con il comando verbale;

67 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 2° INCONTRO
Obiettivi formativi: memorizzare i termini inglesi che definiscono gli elementi del ciclo dell’acqua, presentati come personaggi di una storia: goccia d’acqua: “MISS DROP” amiche: “HER ASSISTANTS” nuvola: “MRS CLOUD” montagna: “MR MOUNTAIN” fiume: “MR RIVER” mare: “MR SEA” sole: “MR SUN” fiore-margherita: “MISS DAISY”;

68 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 2° INCONTRO
Utilizzare formule combinate di saluto e di presentazione: “HELLO CHILDREN. I’M…..”;“HELLO…………”; Usare espressioni di presentazione:“WHO IS THIS?” – “WHO ARE YOU?”; “THIS IS ...”“I’M…”; Recuperare vocaboli che definiscono i “COLOURS” appresi nelle precedenti esperienze di approccio alla lingua inglese: “BLUE, WHITE, BROWN, GREEN, YELLOW”; Usare question-form per i colori: “WHAT COLOUR IS IT?” – “IT’S…” Usare termini che indicano ACTIONS abbinati in coppie di significato opposto: “GO UP – GO DOWN” “GO - COME BACK” “SWIM – FLY”

69 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 2° INCONTRO
Strumenti: telecamera (parete di destra); teatrino e marionette, allestito su un tavolo con due seggiole ed un telo di stoffa; registratore ed audiocassetta; materiale didattico (schede del bingo in bianco e nero, colori, ritagli di carta bianca);

70 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 2° INCONTRO
Strategie didattiche: drammatizzazione con il teatrino delle marionette e presentazione “a scoperta”; ascolto animato; gioco di gruppo con previa preparazione delle schede, per consentire una migliore osservazione delle figure rappresentate e facilitare lo svolgimento del gioco e premio per tutti (si vince la possibilità di diventare il conducente del gioco); Total Phisical Response

71 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 2° INCONTRO
Strumenti per la verifica e criteri di valutazione: verifica informale di gruppo nel pronunciare il nome corretto dei personaggi, sia durante la drammatizzazione delle marionette, sia nel Listening, al cui riconoscimento l’insegnante attribuisce una valutazione più alta poiché più elevato è il livello di difficoltà di discriminazione; verifica individuale sui termini che definiscono i colori durante la preparazione delle tabelle del bingo; verifica generalizzata nel controllo dell’esecuzione esatta dei due comandi motori nelle tre attività del TPR.

72 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 2° INCONTRO
Traccia di sviluppo: Miss Spring e gli alunni si recano nell’aula multimediale e si sistemano attorno ai tavoli. Il percorso didattico si delinea in due fasi specifiche: Primo momento: Rinforzo per la conoscenza degli otto personaggi-chiave del ciclo dell’acqua. Secondo momento: Individuazione di alcune caratteristiche degli elementi del ciclo dell’acqua e presentazione delle “Actions”.

73 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 2° INCONTRO

74 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 2° INCONTRO
Primo momento: Rinforzo per la conoscenza degli otto personaggi-chiave del ciclo dell’acqua: Teatrino:’Guess! Who’s this?’ L’insegnante mostra ai bambini solo un particolare della marionetta. Man mano che essa esce fuori dal telo e si mostra nella sua interezza, gli alunni si mettono in gara per pronunciare il nome giusto. L’estrazione delle marionette non è causale. L’insegnante le ha disposte in ordine crescente di difficoltà di memorizzazione, da quelle che hanno i nomi più brevi a quelle con i nomi più lunghi e con pronuncia complessa: Mr Sun, Mr Sea, Miss Drop (monosillabi), Mr River (bisillabo), Mr Mountain, Mrs Cloud (bisillabi con dittongo), Assistents (trisillaba), Miss Daisy.

75 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 2° INCONTRO
Miss Daisy ,l’ultimo personaggio, non deve la sua uscita finale alle caratteristiche linguistiche quanto alla sua funzionalità rispetto alla struttura del percorso predisposto per il secondo incontro. La margherita, difatti, è una delle due protagoniste della storia, inventata dall’insegnante per rappresentare in modo fantastico il ciclo dell’acqua, storia registrata su una cassetta audio che la marionetta, quando si presenta ai bambini, porta attaccata al sostegno di legno con cui l’insegnante la regge.

76 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 2° INCONTRO
Listening:“Miss Drop and Miss Daisy” Miss Spring, modifica la propria voce ed interpreta quella del fiore: ‘Children do you like stories?’ (do you like=espressione familiare; stories= similarità con l’italiano) Risposta affermativa degli alunni Miss Daisy coglie al volo l’entusiasmo dei bambini e continua ad esprimersi in LS: “Children, listen to this cassette: this is my story”.

77 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 2° INCONTRO
Caratteristiche del CD: Il narratore ha una voce maschile, scelta dall’insegnante per arricchire la sperimentazione di timbri vocali diversi rispetto ai suoi ed ampliare la sensibilità uditiva degli alunni. Il narratore non è un madrelingua, poiché avrebbe presentato caratteristiche fonetiche troppo dissimili da quelle dell’insegnante. Il sussidio-audio poteva infatti risultare di livello di difficoltà superiore rispetto alle sollecitazioni “in presenza” dell’insegnante, con l’aggiunta di ulteriori difficoltà.

78 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 2° INCONTRO
Listening: l’insegnante per facilitare l’ascolto utilizza le marionette che si animano per dare significato alla narrazione. “The story of Miss Daisy and Miss Drop”. Daisy is a flower and it lives in a grass, near the Blue River. It’s summer! Miss Daisy asks Mr Sun, “Oh, I’m sad because I’m thirsty and I need some water. Could you help me? Mr Sun looks at the sky and wakes up Mrs Cloud and asks, “Oh, my friend, send Miss Drop and her assistants to help Miss Daisy”. “Yes, of course” says Mrs Cloud. So, Mrs Cloud calls Miss Drop and tells her: “Listen to me. You have to help Miss Daisy, the flower. She needs some water”.

79 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 2° INCONTRO
Miss Drop calls her assistants: a lot of drops of water! Mr Mountain says: “My river will take you to Miss Daisy” The drops go down in the Blue River and arrive at Miss Daisy. Daisy the flower takes the drops and drinks. “Thank you. You are very important to me. I’m safe and now I’m very happy”. Mr Blue River says: “Now, Miss Drop, come with me, down to Mr Sea”. From the sky, Mr Sun calls Miss Drop and her assistants: “It’s time to come back to Mrs Cloud!”

80 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 2° INCONTRO
Secondo momento: Individuazione di alcune caratteristiche degli elementi del ciclo dell’acqua e presentazione delle “Actions”. gioco del “Bingo” sui personaggi della storia di “Miss Drop and Miss Daisy”, gioco che i bambini hanno prima costruito (completando con i colori le schede predisposte con figure in bianco e nero) e poi eseguito.

81 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 2° INCONTRO

82 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 2° INCONTRO
Attraverso la realizzazione pratica delle cartelline in cui sono riportati i quattro disegni da colorare, i bambini hanno notato le caratteristiche degli otto elementi quali il colore e la forma mentre, spontaneamente, pur non avendo una consegna diretta dell’insegnante, cercavano di ricordarsi i nomi dei soggetti che stavano colorando. L’insegnante è intervenuta per completare e correggere i vocaboli utilizzati.

83 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 2° INCONTRO
GIOCO DEL BINGO: viene consegnata ai bambini una cartellina con quattro disegni che devono essere coperti quando Miss Spring estrae dalla sua borsa la marionetta corrispondente ad un disegno; ad ogni presentazione la marionetta ripete chiaramente il suo nome ed il saluto. I bambini ripetono il saluto ed il nome del personaggio. (Marionetta: “Hello. I’m Mr River” – Alunni: “Hello Mr River”). Il gioco non è noioso poìchè i bambini sono stimolati dall’indovinare quale personaggio potrebbe apparire dal teatrino allestito; la ripetizione in gruppo, poi, aiuta a vincere la timidezza o a supera eventuali problemi quando ci si esprime in LS.

84 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 2° INCONTRO
GIOCHI DI MOVIMENTO (TPR): GIOCO DELLA SEGGIOLA: Dopo aver disposto le seggiole in cerchio, l’insegnante mostra ai bambini due posizioni diverse da assumere rispetto alla loro seggiola, in base al comando dato: “Go down”: i bambini si rannicchiano sotto la seggiola “Go up”: i bambini salgono in piedi sopra la seggiola. Gli alunni, in questo modo, apprenderanno il significato delle azioni proposte sperimentandole direttamente con il proprio corpo. La comprensione del significato di tali movimenti sarà funzionale a capire le azioni compiute dalla goccia di acqua all’interno del suo ciclo naturale: “Go down”: l’acqua scende sulla terra sottoforma di pioggia – “Go up”: fenomeno dell’evaporazione con il calore del sole.

85 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 2° INCONTRO
GIOCO DELLA CORSA: in stretta connessione logica a “Go down and go up”, l’insegnante organizza un’altra esperienza motoria con le actions “Go” e “Come back”, facendo partire i bambini dalle sedie, ora allineate, e spiegando che al comando “Go” si deve correre verso Miss Spring ed al comando opposto “Come back” si deve ritornare al punto di partenza. Anche questi movimenti sono gli stessi compiuti da Miss Drop.

86 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 2° INCONTRO
GIOCO DEL CERCHIO: un’ultima serie di “Actions”, invece, si riferisce alle azioni compiute dall’acqua quando si trova in due ambienti diversi: “Swim” quando l’acqua è nel fiume e nel mare – “Fly” quando la gocciolina si trova nel cielo con le nuvole o viene chiamata dal sole. Questa volta i bambini imitano il nuoto o il volo correndo attorno alle seggiole raggruppate al centro della stanza.

87 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 3° INCONTRO
Obiettivi generali: individuare la collocazione spaziale degli elementi del ciclo dell’acqua nell’ambiente naturale, partendo da una rappresentazione grafica; interiorizzare le caratteristiche dei vari elementi esprimendole con tutto il corpo.

88 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 3° INCONTRO
Spazi: aula multimediale con seggiole disposte in un grande cerchio; Tempi, fasi e durata: Un’ora ripartita in due momenti: fase preparatoria (20min); attività di TPR con drammatizzazione musicale (40min).

89 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 3° INCONTRO
Obiettivi specifici di apprendimento: recuperare termini appresi in ambiti argomentativi specifici (Contents) ed applicarli a nuovi contesti comunicativi; eseguire un’attività intuendo logicamente i principi che la regolano, pur non comprendendo il significato linguistico del comando rivolto; ascoltare e discriminare termini conosciuti in un racconto in LS osservando immagini indicate; esprimersi con il linguaggio del corpo senza afferire alla comunicazione verbale, imitando elementi del mondo circostante e fenomeni naturali; memorizzare brani musicali e associare melodie a movimenti complessi.

90 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 3° INCONTRO
Obiettivi formativi: formula per collocazione spaziale, sia singolare che plurale con: “WHERE IS…..?” – “WHERE ARE…..?” “HERE” termine di relazione interpersonale: “FRIENDS” espressione che indica un ordine: “COME HERE!”

91 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 3° INCONTRO
Strumenti: telecamera (angolatura frontale); marionette; registratore e audiocassetta; cartellone con rappresentazione grafica del ciclo dell’acqua; riproduttore cd e cd. Strategie didattiche: gioco competitivo; listening facilitato con lettura di immagini; TPR con libera espressione corporea non-verbale su sollecitazioni musicali.

92 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 3° INCONTRO
Strumenti per la verifica e criteri di valutazione: verifica individuale diretta con il gioco “Where is….?” per controllare: se gli alunni hanno interiorizzato il termine inglese che definisce i vari elementi e lo sanno riconoscere quando pronunciato dall’insegnante; se hanno appreso la formula di collocazione spaziale presentata all’inizio dell’ incontro e la utilizzano autonomamente nelle risposte (“Here”); verifica indiretta del livello di coinvolgimento dei bambini nell’attività di sperimentazione dall’osservazione del tipo di partecipazione nel gioco di espressività.

93 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 3° INCONTRO
Stimolo iniziale: collocazione delle marionette in modo sparso nella stanza, in posizioni facilmente visibili ai bambini. Traccia di sviluppo: Coinvolgimento diretto dei bambini L’insegnante apre la borsa e con atteggiamento di stupore chiede:’ Where are my friends?’ I bambini intuiscono la richiesta dell’insegnante, si guardano attorno L’insegnante nomina una marionetta e pronuncia: ‘Mr Sun, Come here!’ Il bambino che indovina il personaggio corre a prendere la marionetta e la consegna all’insegnante. (lessico ripetuto)

94 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 3° INCONTRO
Ripetizione dell’ascolto della storia facilitato dalle immagini: In terra, al centro del cerchio, l’insegnante appoggia un nuovo sussidio estratto dalla valigia: il cartellone che rappresenta il ciclo dell’acqua e che raffigura tutti i personaggi.

95 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 3° INCONTRO

96 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 3° INCONTRO
Durante l’ascolto: L’insegnante con la mano indica dove si trova l’elemento pronunciato dal narratore durante il racconto. Dopo l’ascolto: i bambini a giocano sul cartellone e a turno trovano l’esatta posizione del personaggio. L’insegnante chiede: “Where is…?” Gli alunni che hanno già interiorizzato il significato di questa espressione all’inizio dell’ incontro sono in grado di rispondere.

97 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 3° INCONTRO
DRAMMATIZZAIONE MUSICALE: l’insegnante ha precedentemente selezionato otto brani in grado di rievocare il rumore dei movimenti degli elementi. Fasi durante l’ascolto: I bambini, seduti in terra, ascoltano in silenzio il brano per intero mentre l’insegnante rivela, tramite la marionetta, quale personaggio è rappresentato dalla musica Al secondo ascolto, i bambini sono invitati ad alzarsi, si muovono e danzano imitando quell’elemento L’ultima parte dell’attività prevede un nuovo ascolto dei vari brani, presentati con un diverso ordine e senza nessun aiuto (non viene mostrata nessuna marionetta).

98 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 3° INCONTRO
Brano musicale: Da “Le quattro stagioni di A.Vivaldi, “Allegro” de “La Primavera” “Presto” de “L’Estate” Dalla “Carmen” di J. Bizet,“Entr’acte”, 2° atto Da “Oceans, Dreams & Time”, Musica New Age n° 4, “Oceans, Dreams & Time”-harp improvisation The pink panter” eseguita da “Archi live Quartet” Da “Coccole sonore” - Musica per bambini, brano n° 1 Da “Coccole sonore” - Musica per bambini, brano n° 2 Personaggio interpretato Miss Daisy Mrs Cloud Mr Sun Mr Sea Mr Mountain Miss Drop and Her Assistants Mr River

99 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 4° INCONTRO:percorso motorio
Fiume- Mr River Mare – Mr Sea Montagna – Mr Mountain Nuvola– Mrs Cloud Sole- Mr Sun Fiore– Miss Daisy

100 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 5° INCONTRO: let’s make a poster

101 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 6° INCONTRO
tavolo MR SUN arrivo MRS CLOUD MISS DROP partenza percorso MR MOUNTAIN MR RIVER MR SEA ASSISTENTS MISS DAISY inizio dialogo

102 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 6° INCONTRO
PERCORSO A STAFFETTA: partenza – MISS DROP. Immedesimazione nella gocciolina d’acqua. Per questo, l’insegnante consegna ai bambini un bicchiere di plastica e glielo riempe di acqua; centro – MISS DAISY. Il bambino con la marionetta della margherita dà avvio al gioco dei ruoli. Si rivolge al sole che gli siede di fronte dicendo: “Mr Sun. It’s hot. I’m thirsty. I want to drink. I want some water”;

103 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 6° INCONTRO
di fronte a Ms Daisy – MR SUN. Il bambino che rappresenta il sole dice: “Mrs Cloud call Miss Drop”; vicino a Mr Sun – MRS CLOUD. Il bambino con la marionetta della nuvola esegue ciò che gli chiede il sole e si rivolge al primo bambino della fila dicendo: “Miss Drop go down to Mr Mountain”. Il bambino, preso il bicchiere d’acqua, lo porta a Mr Mountain e dice: “Mr Mountain go down to Mr River”. Il bambino-montagna prende l’acqua e si alza, lasciando il suo posto al bambino appena arrivato, per raggiungere Mr River.

104 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 6° INCONTRO
La drammatizzazione animata prosegue passandosi il bicchiere di personaggio in personaggio, dal fiume si va al fiore che si dirige al mare. Quando il bicchiere raggiunge Mr Sea, nel dialogo interviene il sole, chiamando forte: “Miss Drop come back!”.

105 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 6° INCONTRO: conclusione del gioco
L’insegnante conclude l’incontro lasciando i bicchieri pieni sopra il tavolo: lo fa notare ripetendo più volte: “Children, look here. The glasses stay here. They are full of water”. Poi chiede: “What will it happen?” Qualche bambino prova a fare delle ipotesi, mentre per la maggior parte degli alunni la domanda non è comprensibile.

106 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 7° INCONTRO: conclusione del gioco
OSSERVAZIONE E SPIEGAZIONE DEL FENOMENO DELL’EVAPORAZIONE. I bambini sono invitati ad osservare cosa è successo all’acqua che stava nei bicchieri lasciati per un’intera settimana sul tavolo davanti alla finestra dalla quale il sole penetra tutto il giorno: L’insegnante rivolge una serie di domande per porre l’attenzione sui bicchieri in cui si osserva che l’acqua è scomparsa: - How is the glass? - Where is the water? - What happened? - What did Miss Drop do? La maggior parte dei bambini risponde correttamente riguardo al fenomeno dell’evaporazione, ma utilizza la L1. L’insegnante interviene, suggerendo le risposte. “The glass is em…” – “The water is u….” – “Miss Drop goes u….”

107 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 7° INCONTRO: conclusione del gioco
Osservati tutti i bicchieri, l’insegnante invita i bambini a sedere attorno ai tavoli, consegnando loro la scheda di verifica sull’evaporazione da completare con la rappresentazione grafica di ciò che è stato sperimentato. Il foglio è diviso in due parti: a sinistra è indicato “BEFORE” mentre a destra “NOW”. Dopo aver spiegato il significato di questi termini con dei gesti, vengono distribuite ai bambini matite e colori ed alla consegna “Draw and colour” essi comprendono che a sinistra devono disegnare i bicchieri pieni mentre a destra devono riportare bicchieri vuoti o con poca acqua.

108 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 7° INCONTRO: conclusione del gioco
Questo bambino ha eseguito correttamente le rappresentazioni del fenomeno della evaporazione scambiando, però, l’ordine delle due fasi nella successione. Difatti colloca nel “Before” la conseguenza (bicchiere vuoto, adeguatamente definito) e nel “Now” la situazione di partenza (bicchiere pieno, anch’esso definito correttamente).

109 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 7° INCONTRO: conclusione del gioco
La bambina rappresenta anche il sole, causa dell’evaporazione.

110 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 7° INCONTRO: conclusione del gioco
Anche questa bambina inserisce l’elemento calore ma lo colloca nella sezione della scheda riguardante gli effetti dell’evaporazione.

111 Esempio di autocorrezione
SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 7° INCONTRO: conclusione del gioco Esempio di autocorrezione

112 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 8° INCONTRO
Obiettivi generali: comprendere il principio del fenomeno inverso all’evaporazione, quello della condensazione in cui l’acqua evaporata, una volta salita, si ricostituisce nuovamente come goccia d’acqua (formazione del vapor acqueo); capire tutto il processo del ciclo dell’acqua nel movimento ascendente (evaporazione) e discendente (condensazione) e confrontarli.

113 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 8° INCONTRO
Traccia di sviluppo. La proposta di questo ottavo incontro prevede la realizzazione di un esperimento: quello della formazione del vapore acqueo. Le attività hanno inizio dal rinforzo su ciò che si è visto ed appreso durante l’esperienza della volta precedente. Vengono illustrati a tutto il gruppo i disegni della prova di verifica sull’evaporazione, anche per gratificare l’impegno che gi alunni hanno messo nel realizzarli. Per ogni foglio mostrato, viene ripetuto cosa si può vedere e che cosa i bambini hanno rappresentato, rinforzando l’apprendimento soprattutto della struttura verbale “goes up” che si contrapporrà a quella, invece, su cui si incentrerà il lavoro del presente incontro (“Miss Drop goes down”).

114 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 8° INCONTRO
ESPERIMENTO DELLA FORMAZIONE DEL VAPORE ACQUEO. La prova inizia dalla scoperta dei materiali e degli strumenti necessari, estratti sempre dalla grande valigia di Miss Spring. Essi consistono in: piastra elettrica, che viene presentata come fonte di calore: “THIS IS VERY HOT”, mentre l’insegnante gesticola per indicare un’alta temperatura; pentola, che faccio passare di mano in mano ai bambini anche se non ne definisco il nome; bottiglia di acqua, denominata “cold water”.

115 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 8° INCONTRO
Alla presentazione segue lo svolgimento dell’esperimento vero e proprio, dove si succedono tre fasi. L’insegnante riempie la pentola con l’acqua fredda che i bambini possono sentire tramite l’immersione della loro mano, mentre si ripete “Cold water”. L’insegnante mette a riscaldare la pentola, senza coperchio, sulla piastra elettrica e, dopo alcuni minuti di attesa durante i quali i bambini sono sollecitati a presentare le loro ipotesi circa quello che sta succedendo all’acqua (“What’s happening inside?”), passo ancora una volta la pentola tra i bambini che, toccando l’acqua, sentono che si comincia a riscaldare. “Now the water is hot”. Qualche alunno dimostra un po’ di esitazione ad immergere il dito nella pentola proprio perché ha capito che potrebbe scottarsi. L’insegnante pone la pentola sulla piastra ed aspetta ancora finché i bambini si accorgono che inizia ad uscire il fumo. A questo punto, si ripete insieme: “Miss Drop goes up. The heat pushes the drops of water up”.

116 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 8° INCONTRO
L’ultima fase dell’esperimento prevede la copertura della pentola. Quando l’insegnante solleva il coperchio, richiama immediatamente l’attenzione degli alunni per mostrare loro come le goccioline di acqua si sono depositate in alto e come, di nuovo, scendono dentro la pentola. Pronuncia:“Look, Miss Drop goes down. Miss Drop and Her Assistants are here all together. Also in the sky they stay together”. Questa fase viene ripetuta parecchie volte per aiutare i bambini a comprendere che l’acqua evaporata, a contatto con il coperchio, si raffredda e diventa nuovamente una gocciolina che scende.

117 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 8° INCONTRO:verifica dell’esperimento
Questo bambino è stato poco presente agli incontri ed usa più espressioni in L1 che in LS. Si denota chiaramente, però, che il concetto della condensazione dell’acqua è stato assimilato.

118 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 8° INCONTRO:verifica dell’esperimento
Questa bambina, sempre presente durante la sperimentazione, riesce a definire correttamente ciò che ha rappresentato, sia per la definizione dell’elemento acqua (più semplice perché costituito da un solo vocabolo, “Water”), sia per la definizione dell’azione compiuta dalle goccioline (più complessa perché implica l’uso di una struttura lessicale: “Miss Drop goes down).

119 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 8° INCONTRO:verifica dell’esperimento
Questo bambino, particolarmente sensibile ad attività scientifiche, è l’unico che disegna due fasi dell’esperimento: la prima a coperchio chiuso (evaporazione e condensazione); la seconda a coperchio aperto (caduta delle goccioline) e ne dà due definizione corrette, utilizzando le espressioni dell’insegnante: “Miss Drop goes up and down”

120 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 9° INCONTRO
Obiettivi generali: monitorare i risultati conclusivi definitivi della sperimentazione controllando gli apprendimenti di contenuto sia linguistico che logico-scientifico conseguiti da ciascun allievo.

121 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 9° INCONTRO
Obiettivi formativi: question-form: “WHAT’S THIS?”; “WHAT DOES IT DO?”; consegna finalizzata ad un compito didattico: “COLOUR THE STORY OF MISS DAISY AND MISS DROP”; contrassegnare i propri materiali: “WRITE YOUR NAME”.

122 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 9° INCONTRO
Raffigurazione in bianco e nero del ciclo dell’acqua. Vicino agli 8 elementi e nelle aree dove si verificano i processi analizzati durante l’ esperienza scolastica, è riportata una linea tratteggiata da compilare in base alle indicazioni fornite da ciascun bambino, in modo assolutamente individuale.

123 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 10° INCONTRO
Obiettivi generali: rappresentare il ciclo dell’acqua con nuovi materiali da assemblare, secondo la guida dell’insegnante ed eseguire l’animazione del biglietto-ricordo ripercorrendo tutte le fasi del viaggio della gocciolina di acqua; individuare il concetto del ciclo dell’acqua; esprimere un giudizio sull’esperienza compiuta.

124 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 10° INCONTRO
Obiettivi formativi: consegna iniziale complessa: “LET’S MAKE A MEMORY-CARD”; azioni inerenti le fasi intermedie di realizzazione: “CUT ALONG THE LINE” (il cartoncino tondo da colorare e mettere sotto il disegno del ciclo dell’acqua), “PUT TOGETHER” (le parti ritagliate unendole con il fermacampione), ”TURN OVER ON THE LEFT” (il cartoncino con uno spicchio colorato di blu da inserire sotto l’altro cartoncino dove è stato disegnato il ciclo dell’acqua; tale foglio, girando, colorerà i buchi lasciati dalle gocce ritagliate); » esprimere giudizi personali rispondendo a “YES/NO”-questions: “DO YOU LIKE ENGLISH?” “DO YOU LIKE MISS SPRING?” » formule di congedo: “GOOD BYE. I’M GOING BACK TO ENGLAND. WE HAVE FINISHED”.

125 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 9° INCONTRO

126 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 10° INCONTRO
Prima di congedarsi definitivamente (“It’s my last lesson today. I’m going back to England”), l’insegnante distribuisce delle caramelle chiamando individualmente i bambini (in modo che non possano influenzarsi a vicenda) e chiedendo loro “Do you like English? Do you like Miss Spring?”

127 SPERIMENTAZIONE: ‘IL CICLO DELL’ACQUA’ 9° INCONTRO
La risposta dei 16 bambini presenti è unanime: “Yes!!!!”

128 Scuola dell’Infanzia San Giuseppe da Copertino, Osimo Insegnante:Manuela Chitarroni 13 marzo 22 maggio 2007


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