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Sindrome del Tunnel Carpale

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Presentazione sul tema: "Sindrome del Tunnel Carpale"— Transcript della presentazione:

1 Sindrome del Tunnel Carpale
Sesso: femminile Età: 67 anni Anamnesi sociale: sposata senza figli, in pensione (ex operaia di una ditta tessile) Anamnesi patologica remota: pregressi interventi chirurgici di appendicectomiae colecistectomia; ipertesa borderline non in terapia; sovrappeso (B.M.I. 28.5); osteoporosi, poliartralgia Terapie concomitanti: in trattamento con calcio e vitamina D. Casale R, Pirotta V. Il dolore neuropatico localizzato. Geriatria 2014

2 Anamnesi patologica prossima: Sindrome del Tunnel Carpale la paziente riferisce comparsa di alterazione della sensibilità alla mano sinistra da circa dieci mesi, ingravescente e con frequenti risvegli notturni; negli ultimi mesi ricorda di aver fatto cadere numerosi oggetti per scarsa sensibilità delle dita. Il maggior fastidio viene avvertito nelle ore notturne con necessità d’alzarsi, muovere velocementela mano per “risvegliarla”, bagnandola in acqua calda/fredda. Terapia analgesica precedente: acido alfa-lipoico

3 Esame Obiettivo: si rilevano diffuse deformità artrosiche alla mano dx; lieve ipotrofia dell’eminenza tenar con secchezza della pelle. Manovra di Phalen positiva, segno di Tinel positivo con formicolio; parestesie in dermatomeri C5 C6 della mano con modesto deficit stenico. Esami strumentali: L’elettromiografia evidenzia sofferenza del nervo mediano al passaggio del canale del carpo di media entità. Dolore riferito dal paziente: formicolio e bruciore esteso alle prime 4 dita della mano e a parte del palmo. NRS 8.

4 Si consiglia intervento chirurgico, che la paziente postpone per problemi di gestione famigliare
Nuova terapia analgesica: Lidocaina cerotto 5%, da utilizzare nelle ore notturne (dalle h20 alle h 8). Si consiglial’utilizzo di metà cerotto da applicare tra polso e palmo della mano sinistra Visite di Follow-up nei controlli clinici a quindici e trenta giorni, la paziente riferisce progressiva diminuzione della sintomatologia parestesica (NRS 6 a 15 gg, NRS 3,5 a 30 gg) che le ha così permesso di riposare; non riferisce alcun effetto collaterale

5 Cervicalgia da rettilineizzazione traumatica
Sesso: femminile Età: 45 anni Anamnesi patologica prossima: Nel gennaio 2013 evento traumatico per incidente stradale con tamponamento dove la paziente ha probabilmente riportato riduzione della lordosi. Viene inoltre riferito un episodio sincopale avvenuto 24 ore prima della nostra osservazione. Marchesini M, Mattozzi I. Dolore neuropatico localizzato e trattamento topico con lidocaina cerotto 5%: una “nuova” entità nosologica e un “nuovo” farmaco da conoscere per migliorare la nostra efficacia terapeutica. Fighting Pain 2014

6 Esame obiettivo e diagnosi:
dolore cervicale (NRS 7/8) irradiato alla spalla destra da diversi mesi. Cefalea muscolotensiva e vertigine di tipo soggettivo non continua, con insorgenza improvvisa in posizione seduta, sia durante la notte sia durante i movimenti della testa. Disturbo del sonno aggravato da cefalea e parestesie a carico del braccio destro Limitazione funzionale durante i movimenti della testa nei tre piani dello spazio e dolore alla palpazione dei punti trigger corrispondenti a scaleni anteriori e medi, trapezi, inserzione dei muscoli nucali a livello occipitale, con coinvolgimento del rachide cervicale superiore Dolore riferito dal paziente: dolore tensivo a tratti lancinante, accompagnato da allodinia. NRS medio 7-8.

7 Esami strumentali: All’esame radiografico del tratto cervicale è presente una riduzione della lordosi cervicale Alla RMN bulging C6–C7, normale ampiezza del canale spinale cervicale, riduzione degli spazi discali C3-C4, C4-C5.

8 Terapia analgesica precedente: Rizatriptan 10 mg 1 cpr/die, indometacina/caffeina-proclorperazina in associazione 1 supposta 3 volte/die, tramadolo cloridrato 10 gocce tre volte/die, betametasone disodio fosfato 8 mg 1 fiala/die, ketorolac trometamina 30 mg 1 fiala al bisogno, senza sostanziale beneficio. Nuova terapia analgesica: Mesoterapia (ketorolac trometamina 10 mg, pridinolo mesilato 1 mg, lidocaina 2% ml 2, fisiologica q.b. a ml 5) Tecniche di mobilizzazione del tratto cervicale, manipolazione e digito-stimolazione sui punti dolenti Veniva inoltre introdotto lidocaina cerotto 5%, 3 cerotti applicati la notte per 12 ore nella regione posteriore del collo (C3-C4)

9 Visite di Follow-up Dopo 2 giorni: si evidenziava scomparsa della sintomatologia notturna, lieve cefalea, non piu nausea né vomito, NRS 5/6. Netto miglioramento della mobilita articolare, con buona riduzione della contrattura dei muscoli nucali, trigger points e dermalgie riflesse, che continuavano a essere trattati con manipolazione e digito-stimolazione. Si sospende la mesoterapia. Si prosegue solo con lidocaina cerotto 5%. Dopo 4 giorni dalla prima osservazione cefalea scomparsa, notevole miglioramento della mobilita articolare cervicale su tutti gli assi e con NRS 4/5. Nei successivi controlli la paziente non presentava alcuna sintomatologia degna di nota e al decimo giorno dalla prima visita si e deciso di sospendere il cerotto di lidocaina (NRS 2), continuando con le manipolazioni. A 30 giorni dalla prima visita, i test attivi latero-flessione e rotazioni, l’esame palpatorio e i trigger points risultavano negativi.

10 Dolore cronico post traumatico/chirurgico
Sesso: femminile Età: 44 anni Anamnesi sociale: casalinga Anamnesi patologica remota e prossima: La paziente è stata sottoposta a multipli interventi al ginocchio sinistro in seguito a lesione traumatica occorsa alcuni anni prima. Provinciali E, Irace C. Approccio farmacologico topico con lidocaina cerotto 5% nel trattamento del dolore neuropatico localizzato. Minerva medica 2014

11 Esame obiettivo, diagnosi:
La paziente giunge alla nostra osservazione nel marzo 2013 per un dolore, ormai cronico, alla gamba sinistra, residuato dall’evento traumatico e dai precedenti interventi chirurgici. Il dolore, definito come lancinante/urente, NRS ≥7, è localizzato al terzo superiore anterolaterale della gamba. Ha caratteristiche meccaniche solo parziali ed affligge la paziente anche a riposo. Il dolore condiziona una discreta zoppia. Obiettivamente la cute nell’area del dolore appare priva di eruzioni e con allodinia meccanica dinamica; è presente una ipodisestesia tatto-puntoria con mini-aree francamente disestesiche. La motilità del piede è integra. Esami strumentali: Una elettromiografia ha escluso lesioni tronculari e RM ed ecografia del ginocchio hanno mostrato gli esiti degli interventi, in assenza di lesioni etiologicamente correlabili al dolore.

12 Terapia analgesica precedente:
FANS transdermici, inibitori GABAergici e oppiacei, non hanno sortito sostanziali miglioramenti del dolore né miglioramenti della marcia; Sono risultate inefficaci diverse modalità terapeutiche di tipo fisico. Nuova terapia analgesica: Si opta per la stimolazione sottocutanea (peripheral nerve field stimulation) Nell’attesa della convocazione per l’impianto chirurgico, si è deciso di “tamponare” il dolore con lidocaina cerotto 5% somministrato come monoterapia. La terapia è stata intrapresa agli inizi di aprile 2013 e la signora ha applicato un cerotto di lidocaina al giorno, per 12 ore circa, sull’area algica.

13 Visite di follow-up Dopo circa un mese, al momento della convocazione per il previsto intervento chirurgico, la paziente riferisce sostanziale attenuazione del dolore, (NRS 3). Si è pertanto deciso di proseguire la terapia con lidocaina cerotto 5% due mesi dopo, la paziente ha confermato l’ottimale controllo del dolore. a circa dieci mesi dall’inizio della terapia, il dolore continua ad essere ben controllato e non sono riportati effetti collaterali ne locali ne sistemici; La paziente riferisce di ottenere un effetto antalgico stabile, pertanto si è deciso per il momento di soprassedere all’intervento chirurgico di stimolazione sottocutanea.


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